Redazione TirrenoNews
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Cristiani perseguitati che nessuno vuole salvare di Francesco Gagliardi
Lunedì, 28 Gennaio 2019 22:47 Pubblicato in MondoAvete letto bene, cari amici, cristiani perseguitati, violentati, bruciati, fatti saltare in aria con bombe e granate, che nessuno vuole salvare, nessuno fa niente per fermare la strage dei cristiani.
Neanche uno.
Nemmeno uno di quei compagni che gridano”Non siamo pesci”.
Va bene, non sono pesci, ma sono certamente persone come quegli uomini e quelle donne cristiane perseguitate e uccise in Asia e Africa.
Davanti a Montecitorio c’erano i firmatari dell’appello “Non siamo pesci” per protestare contro il mancato sbarco dei migranti della nave Sea Watch bloccata di fronte al porto di Siracusa.
Per i migranti che fuggono dalle guerre e poi caricati e messi in salve dalle navi ONG c’è l’accoglienza, la sistemazione.
Sistemazione dove? Sotto i ponti della capitale? Per terra alla Stazione Termini?
Davanti ai supermercati a chiedere l’elemosina?
Nei parchi pubblici a smerciare droga?
Per i profughi cristiani neppure un semplice appello, non un girotondo piccolo piccolo, nemmeno una protesta, neppure un digiuno.
Neanche uno, fino ad oggi, ha detto una parola. E neppure da un pulpito ho ascoltato una semplice preghiera.
Si preoccupano della vita delle persone a bordo della nave, che sono tutti salve, che vengono assistite, coccolate, rifocillate.
Sono state finanche visitate da alcuni nostri parlamentari.
Solo il caso della Sea Watch continua ad agitare la politica e il governo. I 47 migranti a bordo della nave restano per il momento a poche miglia dal porto di Siracusa nell’attesa che l’Europa batta un colpo per sbloccare questo ennesimo caso che coinvolge una nave umanitaria.
E delle bombe fatte esplodere in una chiesa nelle Filippine durante la messa domenicale neanche una protesta.
Eppure la strage dei cristiani è un’escalation di violenza senza precedenti.
Ai cattolici italiani preme il caso della Sea Watch, dei 47 migranti a bordo, del decreto sicurezza. Dei milioni di perseguitati cristiani chi se ne frega.
Per i profughi cristiani nessuna accoglienza, nessuna sistemazione.
Perseguitati, stuprati, trattati come bestie, venduti al mercato come gli animali, nessuno sale a bordo di un aereo e va a vedere come realmente stanno le cose.
Prestigiacomo, Fratoianni, Martina hanno trovato un gommone e sono saliti sulla nave dei migranti. I soldi ce li hanno, potevano benissimo noleggiare un aereo e andare a visitare i morti ed i feriti causati dalle bombe nella Cattedrale di Jolo.
Non l’hanno fatto, non lo faranno.
I cristiani, le migliaia di cristiani perseguitati ed uccisi non fanno notizia. Il loro interessamento non porta voti.
Ecco perché nessuno, neanche uno si strappa le vesti.
Le anime belle, i politicamente corretti tacciono, le ONG si preoccupano di salvare solo i migranti che cercano di raggiungere l’Italia.
Dei cristiani trucidati nel deserto se ne fottono.
Mentre noi cristiani ci strappiamo le vesti perché i migranti musulmani devono essere accolti nelle nostre case e amati come fratelli, i musulmani dell’Asia e dell’Africa rapinano, processano, uccidono i cristiani.
Con le bombe e con le granate li fanno saltare in aria.
E le anime belle italiane, i Gino Strada, i Saviano, i Gad Lerner, i De Magistris, i Leoluca Orlando non spendono una parola sul genocidio che si pratica oggi contro i cristiani.
Tacciano. Tacciano perché non c’è nulla da lucrare.
Amantea. La vicenda dell’Ufficio Postale finisce in procura
Lunedì, 28 Gennaio 2019 22:22 Pubblicato in Campora San GiovanniIl direttore dei lavori del fabbricato che ospita l’ufficio postale di Campora San Giovanni il 16 gennaio scorso ha inviato al responsabile del settore urbanistica del comune di Amantea una nota di riscontro a quella dell’ufficio comunale.
La nota è stata inviata per conoscenza al procuratore delle repubblica di Paola, al sindaco di Amantea ed all’amministratore del condominio Perri dove ha sede l’ufficio postale di Campora SG.
Con la detta nota l’ingegnere Conforti, nella qualità di direttore dei lavori di messa in sicurezza dell’immobile di che trattasi, chiede al tecnico del comune di indicare gli articoli di legge che regolamentano le ”sue competenze di responsabile dell’ufficio urbanistica del comune di Amantea sulle attività dell’ufficio di Poste Italiane Spa in Campora san Giovanni e sui rapporti contrattuali privati tra lo stesso ufficio e la proprietà dell’unità immobiliare in cui è ubicato”.
Una richiesta ben strana agli occhi dei camporesi che temevano che lo stato di degrado degli intonaci potesse costituire pericolo per la privata e pubblica incolumità oltre che a costituire “grave incuria, pregiudizio del decoro e della vivibilità umana”
In similare caso riguardante la attuale caserma dei carabinieri di Amantea il marciapiede antistante l’ingresso su va R Mirabelli è stato transennato e lo è ancora.
Per fortuna che l’accesso alla caserma può avvenire anche da altra porta.
Per siffatti casi il sindaco ai sensi del Dlgs 267/2000 può e deve emanare apposita ordinanza finalizzata al ripristino della sicurezza ed eventualmente come prescritto dall’art 54, comma 4, alla esecuzione d’ufficio con spese a carico del contravventore.
Ora i 5000 camporesi accettano che il procuratore sciolga il nodo gordiano.
Per fortuna comunque sembra che le Poste stiano cercando un nuovo immobile.
E comunque a giorni il comune risponderà alla parte.
Domani 29 gennaio ore 11.30 in prima convocazione il Consiglio comunale.
Due i punti all’ordine del giorno:
- Acquisizione al patrimonio disponibile comunale dei beni immobili trasferiti dallo Stato in attuazione del federalismo demaniale di cui all’art 56 bis del DL 21 giugno 2013 n 69. Nulla trapela sui beni da acquisire.
- Sdemanializzazione quoziente di terreno del dismesso tracciato stradale comunale denominata Aiello-Scala-Serra d’Aiello. Istanza del sig Esposito Gaetano richiesta alienazione. Sembra si tratti del tratto di strada di località Villanova , quello che esce e rientra nella strada provinciale 245