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Sulle tracce di una cosa interessante: Morto che parla di Francesco Gagliardi

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Amici carissimi di Tirreno News. Oggi vi voglio raccontare una storiella che ho appreso guardando la televisione, Canale 5, e precisamente la trasmissione di Antonio Ricci “Striscia la notizia”. Pinuccio, uno degli inviati speciali del programma satirico più seguito in Italia, ci ha portato a Bari e ci ha fatto sapere che in quella città c’è un morto che parla.

Parla davvero, non esagero.

Parla con tutti, vive in famiglia, è vivo e vegeto, tranne che con l’INPS.

Per l’Istituto della Previdenza Sociale è bello e morto da alcuni mesi.

E quando uno è morto non può più essere assistito dall’INPS.

Ora vi racconto la storia che fa certamente ridere, ma che fa riflettere e dovrebbe far vergognare gli impiegati dell’INPS della nobile città di Bari, posto meraviglioso.

Una famiglia ha un figlio che ha diritto al reddito di inclusione. Però dopo il primo pagamento avvenuto nel mese di maggio il reddito è stato tolto alla famiglia perché per l’INPS il figlio è morto.

La mamma e il giovane si sono recati presso gli uffici dell’INPS di Bari ed hanno protestato.

Hanno esibito diversi documenti, un certificato di esistenza in vita, la tessera di riconoscimento, ma gli impiegati dell’Istituto non li hanno creduti.

Eppure il giovane era presente fisicamente avanti gli sportelli.

Era lui il morto.

Era lì davanti agli sportelli, davanti a loro, in carne ed ossa.

Niente da fare.

Per l’INPS il giovane era morto e quindi niente reddito di inclusione.

I pensionati che attendevano il proprio turno nella sala d’aspetto sono rimasti scioccati e si sono messi a ridere.

Non c’è stato nulla da fare.

Per l’INPS quel ragazzo che percepiva il reddito di inclusione era morto, ecco perché la famiglia non potrà più avere quel reddito, necessario per poter andare avanti.

Forse, chissà, per un cavillo burocratico, per un errore di trascrizione dovuto all’inesperienza di qualche impiegato,l’INPS ha tolto il sostegno economico alla famiglia bisognosa.

Pinuccio, l’inviato di Striscia, però non si è dato per vinto.

E’ andato agli Uffici di Bari e ha raccontato la triste storia al Direttore, il quale ha promesso che provvederà al più presto a risanare l’ingiustizia e risolvere tutto.

Restiamo in attesa.

Per due mesi la signora Loredana, mamma del giovane, non è riuscita ad avere giustizia, ad avere i soldi che le spettavano di diritto, è dovuta intervenire “Striscia la notizia”.

Abbiamo davvero toccato il fondo.

Povera Italia, e poveri noi.

In genere succede il contrario.

Spesse volte, basta leggere i giornali, è l’INPS che paga per persone decedute davvero.

Redazione TirrenoNews

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