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Belmonte Calabro. Se la chiesa fa politica qualcuno si arrabbia

Domenica, 31 Dicembre 2017 15:12 Pubblicato in

La questione della distanza tra “Cesare e Dio” è antichissima e lo stesso Gesù fu posto alla prova, ma ne usci alla grande pronunciando la lapidaria frase "Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio".

Fu l'inizio della separazione tra religione e politica, fino ad allora inscindibili presso tutti i popoli e i regimi

E’ di questi giorni che Giancarlo Pellegrino sembri cogliere un ritorno all’antico nel comportamento del parroco di Belmonte Calabro che contesta con la seguente nota:

“Oggi, il pastore errante della nostra amata madre Eclesiae, si è superato, pronunciando una omelia” Magistrale” a favore delle istituzioni locali belmontese, per la bravura e per essere veramente all’altezza del ruolo e, soprattutto pregando il Signore che li conservi a lungo alla guida del nostro paese per il grande lavoro sociale svolto non solo ora ma anche negli anni.

A prescindere che i miglioramenti ,nel nostro piccolo borgo , riesce ad apprezzarli solo lui, “unto “ , magari tra le ricche ed alte meditazioni e valutazioni ,passeggiando sul lungomare non di Belmonte ,bensì di Amantea ma, io credo e ne sono certo, farebbe cosa buona e giusta se, invece di preoccuparsi dei problemi di “Cesare”, come espressamente invitato e sollecitato da Papa Francesco e constatato lo stato di abbandono della nostra parrocchia da molti ,se non  da tutti i fedeli paesani, si interessasse dei mali che affliggono la nostra comunità parrocchiale,   ormai abbandonata e derisa da una intera popolazione, la stessa messa alla berlina da un ministro obsoleto e, soprattutto, avulso dalla nostra comunità Cristiana.

Farebbe bene , a questo punto del suo ministero improprio, ad abdicare e lasciare la nostra amata parrocchia in mani più sagge, sante e, soprattutto più capaci pronte a guidare con amore il popolo di Dio di Belmonte.

Se ciò non dovesse avvenire perché insensibile ,arrogante e saccente, saremmo sempre pronti a portare le nostre rimostranza a chi di competenza per mandarlo via , tanto perché’ possa capire il nostro modo di essere belmontesi e soprattutto di non essere disposti ad essere presi in giro.

Belmonte Calabro li 25/12/2017  Dott. Giancarlo Pellegrino

NdR Se il parroco vorrà rispondere noi saremo lieti di pubblicare le sua nota.

La Chiesa pretende obbedienza ! Forse da qui la evoluzione verso la liquidazione della fondazione di Natuzza, un fenomeno di religiosità sociale “ auto organizzata” verso la quale è stata posta la attenzione della istituzione ed oggi le frizioni di cui al presente articolo:

“Dopo il presidente Colloca lasciano altri cinque membri.

La commissione conciliatrice, nel frattempo, rinnova il suo sostegno al vescovo Luigi Renzo

Non fanno presagire nulla di buono le recenti dimissioni interne al Consiglio d’amministrazione della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati.

Nel giro di pochi giorni, a lasciare sono stati il presidente Marcello Colloca, Domenico Antonio Crupi e Mario Cortese, ma anche i tre componenti del collegio dei revisori.

In particolare, il passo indietro dei tre membri del direttivo fa chiaramente intendere che all’interno dell’Ente, nato su input di Natuzza Evolo per la realizzazione della “Villa della Gioia”, continuano a prevalere i “falchi”, coloro che sin dall’inizio, in sintonia con lo zoccolo duro (laico e non), hanno posto ostacoli alle riforme dello statuto richieste dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo in vista della consacrazione della “Grande chiesa”.

Sia Colloca (subentrato alla presidenza a don Pasquale Barone, costretto insieme al tesoriere padre Michele Cordiano a dimettersi dal vescovo all’indomani del voto contrario dell’assemblea dei soci fondatori), sia Crupi e Cortese, infatti, si erano spesi sin dall’inizio per cercare di dirimere la questione e di salvare il salvabile.

Il prossimo 20 gennaio l’assemblea dei soci fondatori sarà chiamata a cercare di ricomporre i cocci di quel che è rimasto in seno al direttivo dall’inizio dello scontro tra Diocesi e Fondazione a oggi. Nello specifico, ad eleggere ben 7 membri su 10, visto che oltre alle dimissioni dei 5 già menzionati bisogna aggiungere quelle precedenti dello stesso monsignor Renzo e dell’ex parroco di Paravati don Francesco Sicari.

Nelle ultime ore, nel frattempo, la commissione nominata dalla Conferenza episcopale calabra per aiutare a ricomporre ecclesiasticamente il cammino dell’Ente, composta dai vescovi Salvatore Nunnari, Francesco Oliva e Leonardo Bonanno, ha rinnovato pieno sostegno al titolare della Cattedra miletese.

La Chiesa, dunque, rimane ferma sulla richiesta di riforma dello Statuto, pur nella convinzione che bisogna cercare di evitare soluzioni estreme.

Se sino a pochi giorni fa si poteva parlare di fase di stallo, dopo gli ultimi avvenimenti non si sbaglia a dire che la situazione sta precipitando. Sullo sfondo rimane il popolo dei devoti della mistica sparso per il mondo, i figli naturali, pronti a trasferire la salma di “Mamma Natuzza” dalla cappella della Casa per anziani “Monsignor Pasquale Colloca” al locale cimitero qualora non si arrivasse a una soluzione celere della vicenda, la possibilità che monsignor Renzo decida di procedere definitivamente alla revoca del decreto di religione e di culto alla Fondazione e, viste le scadenze economiche per la costruzione della “Villa della Gioia” a cui ottemperare, lo spauracchio della messa in liquidazione dello stesso Ente morale.

Il Vibonese Giuseppe Curra'  30 Dicembre 2017 22:16

L’italiano è una lingua complessa, difficile, contraddittoria .

Un esempio per tutti è il senso della parola “precario” che in Italia ha avuto il significato “eterno”, cioè eternamente precario.

Almeno fino alla legge Madia che avrebbe avuto la “pia” intenzione di porre fine ai lavoratori precari, avviandoli alla stabilizzazione.

Questo in teoria. In pratica, invece, è più difficile.

La prova la si è avuta stamattina in Consiglio comunale ad Amantea dove si è svolta una seduta che aveva un unico punto all’ordine del giorno: “ Discussione ed approvazione di contratto di sponsorizzazione e collaborazione per manifestazioni di interesse culturale e turistico sul territorio comunale”

La proposta era stata avanzata il 28 dicembre con la firma del ragioniere Vigliatore.

Il revisore aveva dato parere favorevole di contabilità finanziaria il giorno successivo.

In sostanza tutto era nato dall’attuazione del disposto di cui all’articolo 1, comma 22 del DL 50/2017 convertito in legge 96/2017 secondo il quale “Fermo restando il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica e della vigente normativa in materia di contenimento dalla spesa complessiva di personale, i comuni, in deroga a quanto disposto dall'articolo 9, comma 28, del decreto - legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, possono procedere ad assunzioni di personale con contratto di lavoro a tempo determinato a carattere stagionale, nel rispetto delle procedure di natura concorsuale ad evidenza pubblica, a condizione che i relativi oneri siano integralmente a carico di risorse, gia' incassate nel bilancio dei comuni, derivanti da contratti   di sponsorizzazione ed accordi di collaborazione con soggetti privati e che le assunzioni siano finalizzate esclusivamente alla fornitura di servizi aggiuntivi rispetto a quelli ordinari, di servizi pubblici non essenziali o di prestazioni verso terzi paganti, non connessi a garanzia di diritti fondamentali”.

Sulla base di quanto sopra la associazione commercianti, pubblici esercizi, artigiani ed attività di servizio di Amantea ( ACA) a firma del presidente Bartolomeo Marano in data 24 dicembre proponeva una serie di manifestazioni di interesse culturale e turistico programmate sul territorio comunale per il :

-28 e 29 dicembre “Benvenuti ad Amantea”

-30 e 31 dicembre Week end “ Musica e tradizioni”

-31 dicembre “ Capodanno in Piazza”

L’ACA richiedeva“ una vigilanza aggiuntiva sull’ordinario svolgimento delle suddette manifestazioni”

E, nel mentre, dava atto che si rendeva “necessario un contratto di sponsorizzazione e collaborazione nell’ambito della proficua collaborazione tra codesta amministrazione e la nostra associazione operante sul territorio” e versava la somma di “euro 1473,60 a copertura dei costi aggiuntivi a garanzia della proposta di accordo che risulta già versata presso la tesoreria comunale”

La somma veniva versata il 27 dicembre sul ccp 295899 servizio di tesoreria del comune d Amantea.

La proposta veniva protocollata il 27 dicembre alle ore 12.40

Tempestivamente il ragioniere Vigliatore formulava a proposta che riceveva il parere del revisore

E nello stesso giorno veniva convocato il consiglio comunale per oggi 30 dicembre.

Senonchè il presidente dell’ACA chiedeva al comune la sospensione della proposta e la restituzione della somma pagata sostenendo che la manifestazione “Benvenuti ad Amantea” del 28 e 29 dicembre non si era tenuta a causa del maltempo e la manifestazione Week end “ Musica e tradizioni”prevista per il 30 e 31 dicembre non avrebbe avuto luogo

Mancanza di turisti negli alberghi e maltempo le cause di questo passo indietro

Il sindaco e l’amministrazione comunale, in sostanza si sono trovati a dover deliberare su un proposta ormai inesistente.

Il consiglio si è tenuto ed ha registrato posizioni diversificate, ma tutte orientate ad approvare la proposta che prevedeva “ di disporre l’ utilizzo della somma introitata destinandola alla assunzione di n 6 unità di personale a tempo determinato a carattere stagionale e con relativo contratto da formalizzare ai sensi dell’ art 22 , commi 1( già riportato precedentemente) e 3-bis del DL 50/2107, il quale dispone che ” A decorrere dal 2017, le spese del personale di polizia locale, relative a prestazioni pagate da terzi per l'espletamento di servizi di cui all'articolo 168 del testo unico delle   leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di sicurezza e di polizia stradale necessari allo svolgimento di attivita' e iniziative di carattere privato che incidono sulla sicurezza   e   la   fluidita'   della circolazione nel territorio dell'ente, sono poste interamente a carico del soggetto privato organizzatore o promotore dell'evento e le ore di servizio aggiuntivo effettuate dal personale di polizia locale in occasione dei medesimi eventi non sono considerate ai fini del calcolo degli straordinari del personale stesso. In sede di contrattazione integrativa sono disciplinate le modalita' di utilizzo di tali risorse al fine di remunerare i relativi servizi in coerenza con le disposizioni normative e contrattuali vigenti”.

Le 6 unità sarebbero state individuate sulla base della “ graduatoria di personale idoneo alle mansioni di agente di polizia municipale, all’esito dell’espletamento di precedenti bandi di selezione di personale a tempo( determina n 1178 del 19.07.2011) e che quindi appare doveroso ricorrere all’utilizzo di detta graduatoria la cui efficacia è stata prorogata ai sensi dell’art 4 c 4 dl 101/2013”

Ma la proposta era venuta meno e quindi non si è potuta approvare

Per ora, pertanto, si è persa l’occasione per adottare un provvedimento che avrebbe potuto determinare l’assunzione di sei unità.

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