L’incidente è avvenuto lungo la statale 18 tra Belvedere e Diamante.
Nello scontro è rimasta coinvolta un’altra auto.
La vittima è Filippo Savoia, infermiere di Belvedere.
Il giovane deceduto, Filippo Savoia, 29 anni
lavorava presso la clinica Tricarico
Secondo le prime notizie, un’auto che procedeva in direzione nord, dopo aver impattato sul guardrail, per cause in corso di accertamento, avrebbe poi urtato una vettura che procedeva in senso contrario, ribaltandosi.
L’occupante della prima auto è deceduto, mentre è rimasto illeso il guidatore della seconda vettura. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 e la polizia stradale.
Sul posto sono presenti i carabinieri e la Polizia stradale del distaccamento di Scalea che sta effettuando i rilievi.
Il traffico dei mezzi pesanti è stato bloccato, mentre le automobili sono state deviate su strade alternative.
L’incidente si è verificato nei pressi del villaggio Mondo nuovo.
Dinamica tutta da confermare nelle prossime ore
Era stata attivata l'eliambulanza per il trasferimento a Cosenza, ma a quanto pare il giovane è deceduto per le gravi ferite riportate
A constatare il decesso il medico dell’elisoccorso prima di rientrare alla base di Zumpano.
Una vicenda incredibile quella dell’ infermiere amanteano accusato di aver violentato una paziente del reparto psichiatrico.
La Corte di Cassazione ha annullato, per la seconda volta, la condanna inflitta a Franco Pino, infermiere all’ospedale di Lamezia Terme.
Pino era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Lamezia sulla base delle dichiarazioni della vittima.
La sentenza fu confermata dalla Corte di Appello di Catanzaro che il 13 dicembre 2012 condannò l’uomo a cinque anni di reclusione.
I legali dell’infermiere, gli avvocati, David Brunelli e Gregorio Barba, fecero ricorso in Cassazione che il 12 febbraio 2014 annullò la sentenza rinviando gli atti alla Corte di appello di Catanzaro per un nuovo giudizio.
In particolare, la sentenza annullata aveva tenuto conto di una consulenza psichiatrica sulla donna, che secondo la difesa non poteva essere processualmente utilizzata, e non aveva ammesso a difesa una testimone a cui la vittima aveva confidato di aver raccontato bugie ai medici nelle denunce che aveva fatto.
La Corte d’appello di Catanzaro, nel giudizio di rinvio, il 14 dicembre 2016, pur avendo sentito la nuova testimone ed avendola ritenuta non rilevante, aveva confermato nuovamente la sentenza di condanna.
I legali presentarono un nuovo ricorso che adesso è stato accolto nuovamente dalla Cassazione rendendo necessario un altro processo d’appello.