Dice Paolo Orofino, giornalista sempre molto ben informato, che il filone di indagine aperto dal pm di Cosenza Domenico Assumma non è l'unico seguito dalla magistratura calabrese in relazione alla gestione dell'Asp cosentina.
Sulla gestione dell’ASP cosentina, con particolare attenzione agli aspetti connessi al Tirreno cosentino , sugli incarichi d'oro, sugli appalti, sulle stabilizzazioni e quant’altro indaga la Dda e in particolare del sostituto Pierpaolo Bruni.
Un fascicolo parallelo che “ben presto farà rumore”. Forse molto rumore, giungndo a vertici inaspettati.
Un indagine che è andata avanti sottotraccia.
Ed a quanto dice Orofino sotto la lente della procura antimafia catanzarese sono finiti politici regionali e professionisti coinvolti in trame poco chiare del servizio sanitario pubblico espletato sulla fascia del Tirreno cosentino.
Alla base “un’informativa di polizia giudiziaria del 2012 arrivata alla Dda di Catanzaro su circostanze verificatasi nell’ambito delle attività dei presidi ospedalieri di Paola e Cetraro”.
Ma anche “la relazione del prefetto di Cosenza, datata 24 luglio 2013, relativa al lavoro della commissione d’accesso agli atti inviata all’Asp di Cosenza.
Ma sembra che le indagini andrebbero aldilà delle conclusioni della commissione d’accesso.
Non si esclude che il procuratore distrettuale Vincenzo Lombardo e del suo sostituto Pierpaolo Bruni,possano, se lo ritengono, scendere più in fondo alle scelte, alle decisioni, alle delibere del sistema sanitario del Tirreno cosentino andando a toccare “anche alcune cliniche private con convenzioni pubbliche”.
Tante altra carne a cuocere.
A cominciare dalle assunzioni e dalle stabilizzazioni come sembra emergere da un passo della relazione che riporta Orofino «Come si è visto, soprattutto nel campo della gestione del personale vi sono state forme di illegalità che hanno consentito l’assunzione e il permanere in servizio di soggetti non solo “vicini”, ma addirittura organici a clan malavitosi. Ulteriori episodi sintomatici quanto meno di una scarsa “attenzione” all’esigenza del rigoroso rispetto della legalità, sono quelli legati ai rapporti con alcune cliniche convenzionate».
Dopo il recente clamore delle indagini della procura di Cosenza tanti( se non tutti) sul Tirreno cosentino si aspettano il vento della giustizia che spazzi via le nere nuvole che da anni incombono sulle nostre teste e con esse coloro che hanno usato potere politico, e non solo, e fondi pubblici per i oro tornaconti.
Qualcosa sembra crollare come la collina dell’ospedale.