Redazione TirrenoNews
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L’orgoglio di Mario Oliverio che non intende chiudere la “ sua”provincia
Mercoledì, 31 Luglio 2013 18:07 Pubblicato in Catanzaro“Il modo con cui si sta affrontando questa questione –ha detto Mario Oliverio parlando della proposta di chiusura delle Province - è assurdo e va respinto. Questa questione va affrontata nell’ambito di un disegno di riorganizzazione generale organico. Un’istituzione che ha 150 anni di storia alle spalle non si può buttare a mare dalla sera alla mattina come se niente fosse. Noi siamo contrari al percorso che il Governo si accinge a fare. Sarebbe un danno enorme per il Paese rinunciare alla battaglia contro la soppressione delle Province”.
La conferenza dei Capigruppo definirà un documento che motivi in maniera ampia ed articolata la contrarietà della Provincia di Cosenza all’abolizione della Provincia di Cosenza.
I lavori erano iniziati con la forte denuncia dell’assessore al Bilancio Antonio Graziano contro la regione da cui la provincia vanta un credito di oltre 55 milioni di euro.
Altra forte denuncia quella del presidente della Commissione Bilancio Mario Melfi. “Se c’è un voto negativo da dare , quel voto va dato certamente alla Giunta regionale e al suo presidente, che hanno fatto di tutto in questi tre anni per mettere in difficoltà la Provincia di Cosenza”.( prima no, vero?)
Hanno parlato i consiglieri Rapani (Fratelli d’Italia), Morelli (misto, già Gentile Presidente), Lopez (Partito Socialista), Grisolìa (Popolo delle Libertà), Filice (UDC).
Orgoglioso Mario Oliverio quando ha dichiarato: “Non è stato né facile né semplice rispettare tutti i parametri di legge in un momento così problematico e difficile che, ad oggi, costringe oltre il 90% delle Province e l’80% dei Comuni a non approvare i propri bilanci. Sulle autonomie locali gravano pesantemente le conseguenze di una crisi lunga e difficile. Noi abbiamo approvato il bilancio, e potevamo benissimo farne a meno, per avere in mano uno strumento che ci possa consentire di effettuare le partite di giro o di sfruttare eventuali finanziamenti che potrebbero venire in seguito. Le scelte che abbiamo compiuto in questi anni oggi ci consentono di garantire i servizi fondamentali ai nostri concittadini. Abbiamo costruito nuovi e moderni edifici scolastici, progettato e realizzato nuovi impianti sportivi, mantenuto le strade sicure, al contrario di quanti ricercano il protagonismo mediatico, effimero e passeggero, a tutti i costi. Abbiamo ridotto al 10% le spese per i fitti facendole passare da otto milioni ad ottocentomila euro. Anche la rata dei mutui è calata di 2 milioni e nel giro dei prossimi 5-6 anni sarà più che dimezzata. Siamo stati costretti a lavorare in un rapporto non fecondo e per nulla positivo con la Regione. L’ultima vicenda del personale trasferito alla Provincia dalla Regione è emblematica di una incomunicabilità pervicace, che ci ha costretto, nostro malgrado e con grande amarezza, ad annunciare che dal prossimo mese di agosto non saremo più in grado di anticipare gli stipendi al personale regionale trasferito”.
“Per dieci anni consecutivi -ha aggiunto Oliverio- la Provincia di Cosenza ha chiuso sempre in attivo i propri bilanci e lo farà anche alla fine del mandato. Nessuno potrà e dovrà mai dire, come è già accaduto per altri enti, che questa giunta e questo presidente hanno lasciato debiti. La Provincia di Cosenza è un ente in condizione di “sana e robusta costituzione”. Mai come in questo momento c’è bisogno di un concorso di responsabilità per risolvere i problemi ed evitare che tutto venga irrimediabilmente travolto. Se la Regione fosse animata da saggezza dovrebbe chiamare le Province ed i Comuni e chiedere loro progetti ed idee per mobilitare le risorse comunitarie che rischiano di essere disimpegnate e perse creando, così, opportunità di lavoro e dando ossigeno all’economia regionale e alle imprese”.
“Per quanto ci riguarda vogliamo stare in campo e non ci rassegniamo a subire passivamente né la crisi, né gli ostruzionismi, né le difficoltà del momento”.
Messo ai voti, il bilancio preventivo è stato approvato a larghissima maggioranza (30 voti a favore e 4 contrari).
La Procura di Rossano denuncia «Due comuni senza depuratori»
Mercoledì, 31 Luglio 2013 17:51 Pubblicato in CalabriaEugenio Facciolla, procuratore capo di Rossano (CS), in riferimento al sequestro di 12 depuratori (dai 10 di ieri mattina sono passati a 12 di oggi) effettuato oggi dal Corpo forestale dello Stato e dalla Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro lungo la fascia ionica cosentina, dice: "Ci sono due comuni che non hanno gli impianti di collettamento delle fogne verso i nuovi depuratori. Si tratta di Campana che avrebbe un vecchio depuratore ormai abbandonato e non ha pochi metri di condutture per collegarsi al nuovo, per cui i reflui vanno in un torrente, e di Bocchigliero, dove è stato costruito un vero bypass, prima del depuratore, che getta i reflui nelle acque di un fiume. E’ incredibile che nel 2013 ancora non si riesca a salvaguardare l’ambiente e per questo servono i presidi della giustizia sul territorio".
Ma insomma il territorio deve essere difeso SOLTANTO dalle Procure della repubblica?
Ben prima delle Procure non dovrebbero esserci altre istituzioni preposte a questi controlli?
A chi spetta, per esempio, il controllo dell’inquinamento degli alvei torrentizi e fluviali?
E se esiste un responsabile ( la provincia?) non siamo in presenza di una omissione di atti d’ufficio?
O il problema è così grave( come denuncia Legambiente) che nessuno vuole toccarlo per evitare( ma è solo un esempio) di denunciare i sindaci amici?
E poi è solo il coraggio di Facciolla che denunci due casi e tutto il resto va bene o piuttosto , sempre come dice Legambiente, sono centinaia e sugli altri SOLO SILENZIO?
Per esempio perché l’Arpacal controlla il mare e non gli escherichia coli dei fiumi? Ha paura della verità che noi supponiamo?
E’ increscioso, perfino incredibile, possiamo dire, anche inaccettabile la proposta di portarsi in 100 piazze della Calabria per presentare ai calabresi le cose fatte dal PDL a guida Scopelliti!
Se Scopelliti ed i suoi sodali volessero d avvero rappresentare un quadro positivo della nostra Calabria dovrebbero raccontare almeno 1000 bugie, mentendo su tutti i dati economici e sociali.
Non arriviamo a conclusio9ni errate, però!
Altrettanta difficoltà la avrebbe una sinistra preoccupata solo di salvare se stessa.
La verità triste è che pochi (forse nessuno) cercano i drammatici dati di questa Calabria abituata da sempre a vivere consumando le risorse europee e statali ma senza creare lavoro, senza prospettive di sviluppo e di crescita.
Il primo problema calabrese è la mancanza di una classe politica che voglia dire la verità! Innanzitutto a se stessa! Il problema è la mancanza di onestà politica della classe di governo che gioca invece di governare. Gioca mentre la Calabria va alla deriva, il popolo ha gravissime difficoltà quotidiane.
Pochi sono coloro che nel PDL gridano contro la attuale classe dirigente. E quei pochi che lo fanno non sappiamo nemmeno perché lo fanno!
Nessuno dice che è in atto una fuga dal DPL che è il segnale più evidente della inidoneità dell’attuale classe di governo regionale( Regione, province, comuni).
E Scopelliti con questa boutade delle 100 piazze cerca di risollevare la sorti del PDL mentre il PDL è già prossimo alla scomparsa. Avremo 100 bandiere agitate da 100 vocianti interessati( come n altri partiti e manifestazioni, invero); avremo le TV che zoomano su questo sventolio nascondendo i volti disperati della gente, la spazzatura nelle strade, gli ospedali, il fallimento del turismo, eccetera e mostrando infine gli artefici degli eventi che invece di scappare via nave come gli emigranti si mostrano come vincitori delle guerre di Roma.
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