Redazione TirrenoNews
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Potenza. Pittella lascia i domiciliari ma resta sospeso dall'incarico
Lunedì, 24 Settembre 2018 19:40 Pubblicato in ItaliaIl gip di Matera Rosa Nettis ha revocato gli arresti per il governatore lucano Marcello Pittella, ai domiciliari dal 6 luglio nell'ambito dell'inchiesta su concorsi truccati, corruttele e mala amministrazione nella sanità.
Il giudice ha accolto parzialmente l'istanza presentata dai suoi legali, Donatello Cimadomo e Franco Coppi, dopo la chiusura delle indagini sulle accuse per cui erano state disposte le misure cautelari.
Quindi ha convertito i domiciliari col divieto di dimora a Potenza.
Pittella resterà sospeso per effetto della Legge Severino, che impedisce l'esercizio del mandato agli amministratori che non possono raggiungere la sede di svolgimento del loro incarico elettivo.
D'altro canto tornerà libero di incontrare e comunicare con chiunque.
Agli inizi di settembre il governatore aveva presentato ricorso in Cassazione contro la decisione con cui il Riesame lo aveva lasciato agli arresti.
Dura sconfitta 4 a 0 subita dall’AC Amantea
Domenica, 23 Settembre 2018 22:18 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaL’Ac Amantea è quindicesima in graduatoria, con un solo punto , ma insieme al Belvedere 1963( quattordicesimo), al San Fili Calcio 1926( tredicesimo), alla Promosport( dodicesima) e seguita dalla Juvenilia Roseto C. S.(sedicesima).
Amara ma irreversibile la sconfitta subita dal Sambiase che è primo in classifica
4 0 il risultato a fine partita ma già a fine primo tempo il risultato era già sul 3 a 0 per il Sambiase.
I gol di Perri al 12°, di Bernardi al 37°, di Leta al 46° ed al 58°
La cronaca:
Primo Tempo
11’ Sambiase subito in vantaggio con Perri su calcio di rigore
14’ Gargiulo tenta la conclusione dalla distanza, palla a lato
26’ Punizione di Leta per Bruno, Miceli si salva in due tempi
28’ Gran destro di Bernardi deviato in angolo da Miceli. Sul corner successivo altro miracolo del portiere ospite che salva sulla linea su Diop
37’ Raddoppio Sambiase. Lancio di Liparota per Bernardi che supera Miceli per il 2-0 giallorosso
45’ Miceli è ancora provvidenziale su un colpo di testa di Bruno ma non può nulla sulla ribattuta di Leta a porta sguarnita: 3-0 per il Sambiase
47’ Giorno ci prova su calcio di punizione, Cerra si salva con l’aiuto del palo
Secondo Tempo
12’ Poker Sambiase. Leta trova la doppietta con un bel tiro a giro su cui Miceli non può nulla
14’ Assist di Leta per Perri che calcia addosso al portiere in uscita
24’ Perri serve sulla corsa Bernardi che in caduta colpisce il palo esterno
29’ Clamorosa occasione sciupata da Perri che manda alto da pochi passi
50’ Bernardi tenta il gran goal raccogliendo un rilancio di Miceli, palla fuori
Le squadre:
Sambiase: Cerra, Morelli, Cefalà, Diop (43'st Iannazzo), Bruno (15'st Grande), De Martino, Bernardi, Leta (40'st Giampà), Perri (34'st Mahfoud), Umbaca, Liparota (22'st Marrello).
A disp: Voce, Cincotta, Piacente, Carrà All. Fanello
Amantea: Miceli, Pellegrino M. (5'st Trotta M), Mandarino, Magnin (37'st Trotta), Santoro, Bria, De Pascale, Giorno (15'st Arcuri), Trunzo (21'st Garritano), Gargiulo, Graziano ( 15'st Pirillo)
A disp: Lorello, Pellegrino S, Carrio, Rocchetta. All. Strano
Arbitro: Bottura di Crotone
Assistenti Catanzariti e Veltri di Cosenza
Note: spettatori 400 circa. Ammoniti: Santoro, Pirillo, Marrello, Trotta
Angoli: 7-3. Rec: 2'pt e 3'st
Una bella notizia dalla Merkel. Un esempio da seguire!
Domenica, 23 Settembre 2018 19:56 Pubblicato inLeggiamo da IlGiornale.it quanto segue:
“La Germania caccia gli italiani: "Se poveri via dal nostro Paese"
La lettera ai cittadini comunitari che vivono a Berlino: «A rischio espulsione chi non dispone di mezzi di sussistenza»
«Lei per la mancanza di mezzi di sussistenza perde il diritto alla libertà di circolazione ed è a rischio di abschiebung»: ovvero espulsione, rimpatrio coatto.
Nella Germania di Angela Merkel, paladina in Europa dell'accoglienza e dell'integrazione, girano circolari di ben altro tono. E i destinatari non sono i profughi delle guerre africane ma cittadini italiani, ovvero europei. Nelle lettere ufficiali recapitate nelle scorse settimane si ricorda che i cittadini comunitari «hanno libertà di soggiorno nel territorio federale se dispongono di a protezione sanitaria e di mezzi di sussistenza sufficienti». I destinatari, essendone sfortunatamente privi, sono pregati di trovarsi in fretta un lavoro, oppure fare le valigie e tornare in Italia. Tempo, quindici giorni. Altrimenti si procederà all'abschiebung.
L'ondata di circolari minatorie sta mettendo a rumore il mondo degli italiani di stanza in Rft: soprattutto i più giovani, la generazione attirata dal mito della piena occupazione e del sistema di welfare della locomotiva d'Europa. Un ampio servizio di Cosmo, la trasmissione in italiano di Radio Colonia, pochi giorni fa ha dato conto dell'inquietudine che serpeggia all'interno della comunità tricolore, intervistando i rappresentanti dei patronati sindacali alle prese con la nuova emergenza, sulla cui legittimità vengono avanzate robuste perplessità: perché se da un lato l'iniziativa è basata su una legge tedesca dell'anno scorso, dall'altro sembra muoversi in piena rotta di collisione con le convenzioni dell'Unione europea.
Esiste, e i commenti sul sito di Cosmo ne danno ampiamente conto, anche l'altra faccia del problema: l'abuso che del sistema assistenziale tedesco verrebbe fatto da numerosi nostri connazionali, e che viene severamente criticato da altri italiani: «Finalmente tutti a casa, c'è gente che lavora in nero e prende aiuti dallo Stato». Ma l'iniziativa - assunta dai Centri per l'impiego e dagli Uffici stranieri in diversi lander, ma verosimilmente ben conosciuta anche dal governo federale - non si limita a annunciare il diniego dei sussidi ma parla esplicitamente di espulsione coatta, in barba al principio di libera circolazione dei cittadini europei. Ed è questo a suscitare l'incredulità e le proteste di chi ha ricevuto la lettera.
La radio ha raccolto testimonianze di giovani italiane che hanno ricevuto l'ultimatum nonostante avessero appena partorito o fossero in stato di avanzata gravidanza: «Mi hanno comunicato che avevo quindici giorni di tempo, visto che non potevo provvedere a me stessa, per trovare un lavoro: altrimenti mi avrebbero rimpatriato e mi avrebbero pure pagato il viaggio a me e alle bambine se non potevo permettermelo».
Secondo Cosmo, «le minacce di espatrio non risparmiano nessuno» hanno la maggiore frequenza nel Nord Reno-Westfalia, ma coinvolgono praticamente tutti i lander. «La cosa grave è che il caso non viene analizzato singolarmente, tutti ricevono queste lettere e non c'è scampo» dichiara alla radio Luciana Martena, responsabile di un patronato di Dusseldorf.
La legge del 2017 ha alzato da tre mesi a cinque anni la permanenza in Germania per accedere ai sussidi, ma che questo potesse tradursi in espulsioni di massa non se lo aspettava nessuno. E poi, scrive l'italiano Ennio commentando il servizio, «gli arabi mantenuti dallo Stato che fanno figli per avere il kindergeld non li cacciano?»
Luca Fazzo- Sab, 22/09/2018
Ora, posto che la Merkel è il “faro” per gli Europei e soprattutto per gli Italiani, sempre una guida per l’Europa, quella vera, sembra che debba essere seguita in questa “NUOVA” scelta di mandare via dalla Germania e verso il proprio paese chi non ha sufficienti mezzi di sussistenza.
Ci sembra ben corretto che i popoli siano tutelati dai propri Stati, gli Italiani, dall’Italia, i Rumeni dalla Romania, i Bulgari dalla Bulgaria e via di seguito.