Redazione TirrenoNews
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“Questa volta è morto e sepolto davvero, Alarico, alla confluenza dei fiumi Crati e Busento, come vuole la favola ottocentesca strumentalizzata dal Sindaco di Cosenza per uno dei suoi insensati megaprogetti.
E l’ha ucciso a buona ragione, seppur tardivamente, il Ministero dei Beni Culturali.
Che sollievo!”
Commenta così l’ultimo atto della saga di Alarico, o meglio dell’ex Hotel Jolly, la senatrice del M5S Margherita Corrado, archeologa e componente della Commissione Cultura del Senato, esprimendo tutto il suo compiacimento, insieme ai colleghi parlamentari cosentini, per la clamorosa novità delle ultime ore.
Al Comune e alla Provincia di Cosenza è stato infatti comunicato l’annullamento in autotutela, da parte della Direzione Generale ABAP, della nota n. 9749 del 7 agosto u.s. a firma del Soprintendente ABAP per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone relativa all’intervento denominato “Riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo di Alarico”.
Si tratta del documento di generica autorizzazione paesaggistica sulla base del quale il Comune ha avviato la demolizione dell’ecomostro sito ai piedi del centro storico cittadino prima e senza che fosse stato attivato il Tavolo Tecnico preposto alla valutazione condivisa dell’intero progetto da parte di tutti gli attori istituzionali.
Il dirigente romano ha contestualmente avocato a sé, di fatto sostituendosi al suo sottoposto ‘cosentino’, la valutazione dell’intervento suddetto e il rilascio del relativo parere vincolante.
I portavoce del M5S al Parlamento Italiano ed Europeo Corrado, Ferrara, Morra e Orrico, che nei mesi scorsi avevano denunciato con forza le anomalie dell’iter autorizzativo teso a trasformare frettolosamente lo scheletro ridimensionato dell’ex Hotel Jolly in uno spazio espositivo definito a torto museo, in mancanza delle condizioni minime per essere tale, e assai discutibile anche sul piano morfologico ed estetico, plaudono dunque all’iniziativa drastica ma necessaria assunta dal Ministero competente.
“La trasparenza e la correttezza delle procedure amministrative è un presupposto imprescindibile perché l’interesse pubblico possa dirsi tutelato”, chiosano i suddetti parlamentari pentastellati, senza nascondere la loro soddisfazione per quella che reputano un doveroso ripristino della legalità.
Margherita Corrado (M5S Senato)
Nicola Morra (M5S Senato)
Laura Ferrara (M5S Parlamentare Europeo)
Anna Laura Orrico (M5S Camera)
Dopo i 650 mila euro ottenuti per il rifacimento delle scuole medie elementari e materne del Centro storico, i cui lavori sono iniziati ad ottobre, Longobardi beneficia di un altro congruo finanziamento, questa volta per le scuole elementari e materne del plesso di Longobardi Marina.
L’importo è di 546 mila euro.
La richiesta dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacinto Mannarino, era stata fatta ad inizio 2017, rispondendo ad una manifestazione d’interesse regionale del 2016, con un certosino lavoro propedeutico che aveva preceduto tale richiesta, il cui progetto era stato approvato dalla Giunta comunale.
Il progetto, ritenuto valido dalla Regione Calabria, era stato approvato con delibera di Giunta comunale n. 24 del 30 marzo 2017, e recava come oggetto “Adeguamento sismico e degli impianti tecnologici della Scuola dell’Infanzia e Primaria di Longobardi Marina”.
Fin dai primi anni in cui si è insediata questa amministrazione comunale (giugno 1999), si è dato sempre priorità all’accesso ai finanziamenti regionali ed europei.
Longobardi è uno dei comuni calabresi che più ha realizzato opere pubbliche beneficiando di entrate terze, cioè non gravanti sul bilancio comunale.
Sono oltre 10 milioni di euro, infatti, le somme spese per opere pubbliche realizzate in questi anni, di cui più della metà provenienti da “enti terzi”.
Un’altra nota positiva e molto importante, è che il progetto è stato realizzato dall’Ufficio tecnico comunale (Ing. Carnevale), per cui il costo della progettazione è notevolmente ridotto e saranno, quindi, maggiori le somme rimanenti per i lavori.
Ancora un morto schiacciato dal suo trattore
Sembra un’ecatombe quella degli incidente sul lavoro in agricoltura
Ieri nel tardo pomeriggio in località “Caselle nuove” di Redipiano, frazione di San Pietro in Guarano un uomo di 53 anni è morto schiacciato dal suo trattore
Si tratta di Vincenzo Le Pera.
Da quanto appreso la vittima era andata a raccogliere della legna, a bordo del suo mezzo agricolo, che poi si è ribaltato per cause in corso di accertamento. Inutili i soccorsi.
Il 53enne, impiegato come personale Ata in una scuola, secondo accertamenti investigativi dell’Arma, si trovava all’interno di un terreno di sua proprietà, vicino casa e stava raccogliendo la legna.
Per cause probabilmente dovute al terreno sconnesso per via del maltempo, il trattore alla cui guida era il 53enne si è capovolto, rimanendo quest’ultimo schiacciato.
La legna serviva per uso privato, il 53enne non stava eseguendo nessun tipo di lavoro.
Inutili i soccorsi da parte dei familiari e dei sanitari del 118.
Per il 53enne non c’è stato nulla da fare se non constatarne il decesso.
Ad estrarlo dal mezzo meccanico sono intervenuti i vigili del fuoco.
Il medico legale ha poi redatto la documentazione da inviare al magistrato di turno per la liberazione della salma.