Il Gip del Tribunale di Catanzaro, dottoressa Assunta Maiore, ha giudicato gli inquisiti per il Porto di Gizzeria
Il GIP ha deliberato il proscioglimento per alcuni capi d’accusa, perché “il fatto non sussiste” per gli imputati:
Antonietta Aiello,
Filadelfio Fedele,
Giuseppe Iacopino,
Luciano Pelle,
Antonino Genoese,
Walter Canino,
Franco Labonia,
Luciano Matragano,
Claudio Bertullo,
Salvatore Gallelli,
Giuseppe Graziano,
Giuseppe Cortone,
Antonio La Rosa,
Raffaele Mangiardi,
Giuseppe Melfi,
Giuseppe Putrino,
Francesco Salatino,
Vincenzo Schirinzi,
Andrea Sposato e
Antonio Pelle.
Ha invece rinviato a giudizio per il reato di abuso d’ufficio in quanto secondo l’accusa avrebbero rilasciato la documentazione per la concessione demaniale marittima
Antonietta Aiello,
Filadelfio Fedele (amministratore e gestore Fedilbarc snc),
Rita Mattia, dirigente regionale e il responsabile del procedimento,
Angelo Colac.
Per quanto riguarda poi alcuni capi d’accusa per gli imputati
Antonietta Aiello,
Filadelfio Fedele,
Ottorino Roppa,
Sarino De Sensi e
Francesco Nicolazzo,
il Gip ha deciso per la trasmissione degli atti alla Corte di Cassazione in quanto ha rilevato un conflitto negativo di competenza del tribunale di Catanzaro
L’indagine, che ha viste coinvolte diverse persone tra cui ex amministratori e tecnici del comune di Gizzeria, funzionari e dirigenti della Regione Calabria; l’amministratore e il gestore della “Fedilbarc snc”, riguardava alcuni illeciti nel progetto, in quanto una parte dell’area destinata alla realizzazione dell’opera era di importanza comunitaria.
Le indagini furono avviate dalla Procura di Lamezia Terme, passando dal Tribunale di Lamezia, che l’ha poi trasferita ai magistrati di Catanzaro per questioni di competenza territoriale.