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Ospedale di Cariati e lo strano caso dei Punti di Primo Intervento

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patroMentre si discute molto sull’opportunità di assumere medici Cubani, gli ospedali presenti sulle coste della provincia di Cosenza, con particolare riferimento a quello di Cariati, si trovano in forte difficoltà organizzativa; e non si tratta soltanto di problemi dovutial carico della stagione estiva. L’ospedale di Cariati è situato in un territorio dove i Pronto Soccorso più vicini sono Crotone a sud e Rossano a nord, si pensi, dunque, quanta popolazione è chiamato servire. Tuttavia chi accede al Punto di Primo Intervento di questo ospedale, si aspetta la canonica organizzazione da pronto soccorso: amara sorpresa, perché tra la forte carenza di personale e la scarsissima fornitura di apparecchiature diagnostico-strumentali, il medico e l’infermiere che si trovano in turno sono costretti a fare i miracoli per rispondere ai bisogni degli utenti.

Nel tempo si è discusso molto sull’importanza dell’ospedale di Cariati, ampliato a livello strutturale ma, parallelamente e contrariamente a quantopronunciato, è stata attuata una sua demolizione dal punto di vista organizzativo.

Pochi giorni fa, la forte pressione da parte delle persone che si sono recate al Punto di Primo Intervento, ha messo i pochi lavoratori presenti in condizioni di non poter gestire in modo adeguato l’utenza, con il risultato dell’ennesima, grave ed incivile aggressione nei confronti del dirigente medico presente in servizio.

Ancora una volta ci sentiamo pienamente coinvolti da tali selvaggi atti di violenza e non basta più esprimere la piena solidarietà agli operatori aggrediti, ma pretendiamo che i presidi ospedalieri vengano messi in sicurezza, adeguati al carico di lavoro reale e non presunto, per come vengono valutate attualmente le strutture sanitarie.

Allora, se ci sono stati proclami per il potenziamento dell’ospedale di Cariati ed in particolare per la creazione di un vero e proprio Pronto Soccorso, sarebbe bene passare con urgenza ai fatti, altrimenti bisogna uscire dagli equivoci e chiarire con la popolazione che i Punti di Primo Intervento non sono strutture idonee a garantire le prestazioni che solo gli Spoke e Hub possono erogare.

 

 

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