Redazione TirrenoNews
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28 Luglio 2014 - Un taglio abusivo di migliaia di piante in una area sottoposta a vincolo paesaggistico. E’ quanto emerso nei giorni scorsi durante un controllo nel Comune di Acri da parte del personale del Comando Stazione Forestale locale e del Nipaf, Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale di Cosenza.
Da tale attività è emerso che in località “Policaretto” del Comune silano era stato effettuato un taglio abusivo, privo delle dovute autorizzazioni regionali e paesaggistiche ambientali previste, su una superficie di circa 20 ettari (200.000 mq) che ha interessato in gran parte piante di Pino laricio (Pinus nigra laricio) e Abete di douglas (Pseudotsuga mentiesi).
Nel corso del controllo, a cui ha partecipato anche personale del Comando Provinciale, si è constatato che la zona interessata è di proprietà di una fallimentare società con sede a Roma, ed il taglio in oggetto è stato realizzato da una ditta boschiva di Luzzi il cui amministratore è stato deferito all’autorità giudiziaria per aver eseguito i lavori abusivi in una zona vincolata e per aver provocato la distruzione e alterazione di bellezze naturali.
Inoltre, per effettuare tali lavori sono state realizzate con mezzi meccanici diverse strade per una lunghezza stimata in oltre 1.000 mt lineari.
Piste utilizzate per lo smacchio del materiale trasportato ed accumulato poi nel piazzale situato all’ingresso dell’area boscata, dove veniva in seguito triturato e trasformato in cippato per essere poi trasportato.
Il taglio eseguito nel periodo giugno – luglio in questa superficie di venti ettari è stato realizzato anche in alcune zone percorse da incendi ed ha interessato tutte le piante radicate sulla superficie. Gli uomini del Comandante Provinciale Giuseppe Melfi hanno ipotizzato , da una prima ricognizione dei luoghi, che il taglio ha interessato circa 10.000 esemplari di resinose, per lo più Pino Laricio e abete di Douglas.
Oltre al deferimento dell’uomo si è provveduto al sequestro dell’area boschiva, del materiale rinvenuto nel piazzale, di due autocarri di cui uno completo di pinza meccanica e di un escavatore.
Invece della carrozzina preferiva il motocarro.
Ma i finanzieri di Lamezia poi lo trovano che camminava
E no!
L’invalido dal 2003 percepiva l’ indennità di accompagnamento per una disabilità che non gli permetteva di camminare
Ma secondo i finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme camminava, anche se a volte con le stampelle, e guidava anche il proprio motocarro.
Per questo motivo è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del tribunale lametino su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di una persona indagata per il reato di truffa aggravata.
In particolare, dall’indagine è emerso che l’indagato, per gravi patologie psicofisiche da cui risulta affetto, non doveva essere in grado di compiere da solo i più elementari atti della vita. Per questo motivo avendo bisogno di un’assistenza continua aveva ricevuto l’indennità economica di accompagnamento a carico dell’Inps.
Recentemente l’indagato, al quale è stata assegnata anche una carrozzina per invalidi perché non sembrava in grado di camminare, è stato nuovamente sottoposto a visita medica, che ha confermato cartolarmente la gravità delle patologie, rese anche evidenti dalla circostanza che, come si evince dai referti, l’indagato giunto davanti la commissione medica in carrozzella era stato poco collaborante. I finanzieri hanno sorpreso e filmato più volte l’indagato mentre camminava oppure guidava il motocarro lungo le strade di Lamezia Terme.
Per questo motivo l’Autorità Giudiziaria ha emesso il provvedimento cautelare, disponendo il sequestro dei beni dell’indagato di 45 mila euro, pari all’importo complessivo delle indennità di accompagnamento indebitamente percepite.
Il provvedimento della magistratura e’ stato appena eseguito dai finanzieri, sequestrando all’indagato un immobile ed alcune disponibilità finanziarie; contestualmente, gli e’ stato notificato anche l’avviso di conclusione delle indagini preliminari
Ancora nessuna notizia di 3 pescatori dispersi nel Golfo di Squillace
Lunedì, 28 Luglio 2014 19:27 Pubblicato inSono partiti sul far dell’alba di domenica 27 luglio da Simeri
Una barchetta di tre metri e un motore di 4 cavalli e mezzo
Erano in tre. Francesco Rania, 69 anni, operaio in pensione di Simeri Crichi, Angelo Tavano,72 anni, imprenditore di Catanzaro, Giuseppe Parrò, 52 anni, cuoco di Simeri Crichi.
Nessuna dotazione di sicurezza.
Poi il mare nella giornata di ieri si è ingrossato terribilmente.
Con il passare delle ore saliva la preoccupazione.
E così non vedendoli rientrare parenti ed amici alle 14,30 di domenica hanno dato l'allarme telefonando alla Capitaneria di porto.
Le ricerche subito avviate dalla Capitaneria di Porto sono andate avanti fino a tarda sera e poi proseguite per tutta la notte, ma senza esito.
Nessun riscontro dai telefoni che i tre avevano con loro
Stamattina le ricerche sono continuate con una motovedetta d'altura abilitata alla ricerca notturna e un gommone.
Dal cielo partecipa anche un aeroplano della Polizia di Stato ma è in arrivo anche un altro velivolo della Guardia costiera.
A complicare le operazioni le condizioni meteo marine con mare forza 3 e vento forte che potrebbe avere sospinto al largo la piccola imbarcazione in vetroresina