BANNER-ALTO2
A+ A A-

Anche i più grandi comunicatori della storia hanno acquisito molta esperienza e tecniche per parlare in pubblico, perché il loro obiettivo era di convincere il proprio pubblico a compiere un’azione.

Parlare in pubblico può essere un’esigenza che si presenta improvvisamente per affrontare, per esempio, situazioni lavorative che sono legate all’incremento di alcune responsabilità lavorative. Un corso di public speaking (Massimiliano Cavallo è un esperto in tal senso) può essere indispensabile per raggiungere un obiettivo di miglioramento della propria proposta comunicativa.

“Parlare bene”, sapere esporre i concetti non solo in una maniera appropriata ma anche in un modo più empatico, mostrarsi sicuri durante uno speech di fronte a un pubblico, saper rendere i discorsi abbastanza persuasivi da poter indurre gli ascoltatori ad assecondare ciò che hai da dire, ciò che pensi.

Ecco, a cosa può servire un corso di public speaking appositamente strutturato. Saper elaborare una presentazione più efficace del proprio progetto, delle proprie idee e dei prodotti che proponi, deve essere uno dei tuoi principali obiettivi di crescita.

Per esempio, ti trovi nella situazione di dover gestire riunioni in maniera efficace, utilizzando specifiche tecniche di comunicazione, atte a incentivare la motivazione e l’informazione in maniera empatica. Capire come avviare, svolgere e terminare un discorso in pubblico sono le principali tematiche che vengono affrontate durante un corso di public speaking.

Potrai scoprire dome superare la paura di parlare in pubblico, come impostare nel modo giusto la tua voce, per poter coinvolgere i tuoi ascoltatori, anche utilizzando il linguaggio del corpo e le varie tecniche di persuasione.

Conoscere queste tecniche permette di parlare a diverse dimensioni di pubblico, perché ciò che conta è l’allenamento, affiancato all’esperienza nel tempo. Piccoli o grandi gruppi di interlocutori non saranno più un problema.

Quali sono i motivi che spingono a scegliere di frequentare un corso di public speaking

Superare la paura di parlare in pubblico è un dilemma di molti e ritrovarsi ad affrontare una situazione di ansia può avere serie ripercussioni sul futuro. Immagina a un discorso lavorativo non affrontato, oppure affrontato nel peggiore dei modi.

Imparare a comunicare in pubblico non è cosa semplice ed essere supportato da un docente può essere decisamente utile, per comprendere gli errori comunicativi e individuare la giusta modalità di azione, mediante l’applicazione di esercizi pratici.

Il tono della voce, le parole utilizzate, i gesti e le tecniche intraprese, sono tutti elementi studiati per superare l’ansia di parlare in pubblico.

Ognuno di noi vive questo “incubo” ma esiste un modo per superarlo e affrontarlo, infatti, sono molti i professionisti che scelgono di avviare un percorso che permetta loro di acquisire maggiore sicurezza nell’esposizione delle proprie idee in pubblico.

Una o più volte l’anno potrebbe capitare di doversi trovare davanti a una o più persone, intente ad ascoltare ciò che avrai da dire, pensa anche a una semplice riunione di lavoro. Non servono specifiche competenze per imparare a parlare in pubblico ma è necessaria la volontà di voler superare questo ostacolo.

Già, perché si parla di un vero e proprio ostacolo relazionale. Un ostacolo che non permette di parlare con scioltezza ed efficacia, talvolta l’emozione vince sulla razionalità, provocando blocchi emotivi e incapacità di gestire la situazione, quindi inizia a tremare la voce, iniziano a sudare le mani e il cervello “va in palla”.

Credi di saper gestire le tue emozioni durante un’esposizione in pubblico? Che tu sia un esperto o che non lo sia, ciò che conta è la tecnica, necessariamente dovrai approfondire questo aspetto per non rischiare di apparire improvvisato e poco professionale, o peggio ancora intimorito, con il conseguente effetto negativo anche sulla mente di chi ti ascolta.

Leggi tutto... 0

soldi sarremoAmici, anche io oggi vi voglio parlare del Festival della Canzone Italiana Sanremo 2019. Come sapete quest’anno ha vinto un giovane cantautore milanese di madre sarda e di padre egiziano. La canzone vincitrice si intitola “Soldi”. La vittoria di questo ragazzo di nome Mohamood ha fatto discutere per diversi giorni. Addirittura il secondo classificato di nome Ultimo con la canzone “I tuoi particolari” si è ribellato e non ha voluto partecipare al dopo festival. E il pubblico pagante in sala ha protestato sonoramente contro il voto della giuria. Volevano che il primo premio venisse assegnato alla cantante di origine calabrese Loredana Bertè. Niente da fare, Mohamood ha vinto perché la canzone in fondo è orecchiabile e piace ai giovanissimi e sta riscuotendo a distanza di una settimana un grande successo. La vittoria dell’italo egiziano ha lasciato alcuni strascichi però. In molti hanno criticato la giuria del festival non solo perché ha ignorato il voto popolare da casa a pagamento ma anche perché, secondo loro, ha voluto usare il cantante vincitore della kermesse sonora contro il Ministro Salvini spostandola sulla questione migranti. La polemica è stata abbracciata anche da qualche sacerdote che ha utilizzato la Santa Messa per criticare la canzone vincitrice e la scelta della giuria. Tutto questo non è piaciuto a don Vitaliano della Sala, parroco delle parrocchie dei S.S. Pietro e Paolo e dell’Annunziata di Mercogliano in provincia di Avellino. E sapete cosa ha combinato? Domenica scorsa ha fatto cantare ai ragazzi dell’oratorio, in chiesa, prima della celebrazione della santa Messa, la canzone “Soldi”. Così si è giustificato:- E’ una occasione per riflettere sul tema della canzone, che parla come l’attaccamento ai soldi possa rovinare i rapporti familiari e interpersonali. Tra l’altro è anche il tema del Vangelo di oggi. Le messe non si fanno per polemiche, vogliono riflettere sugli spunti che ci offre e pregare. Nessuna polemica, è stata l’occasione di discutere di argomenti che forse non saremmo riusciti a fare entrare nel nostro programma dell’oratorio. Noi abbiamo voluto semplicemente riflettere sugli spunti che ci ha offerto questa canzone, quindi pregare per la comunità, per la Chiesa e gli immigrati che vivono difficoltà inenarrabili -. Fin qui don Vitaliano. Ma non tutti hanno apprezzato le sue parole e i suoi intendimenti. Le polemiche si sono sparse a macchia d’olio. Fare introdurre la Messa da quella canzone cantata dai ragazzi dell’oratorio ha assunto un significato del tutto diverso da quello che il parroco ha spiegato nel video di Irpinia News. Non una riflessione sul potere corruttore del denaro ma una precisa scelta ideologica che con la liturgia ha ben poco a che fare. Anche io ho voluto ascoltare attentamente questa canzone e leggere i versi. E’ un pezzo molto accattivante che non si dimentica facilmente. E’ orecchiabile. Ha conquistato i giovanissimi fin dal primo ascolto. La canta finanche la mia nipotina. Ieri me l’ha fatta ascoltare e ho capito, con ritardo, che la canzone ha davvero un significato più profondo di quello che si può pensare. La canzone non parla di soldi che uno possiede o che vorrebbe avere per potere comprare chissà che cosa. Parla di soldi che possono cambiare i rapporti all’interno di una famiglia. Il ragazzo che canta si è accorto che i genitori che credeva lo amassero per quello che realmente era, avevano in realtà altre intenzioni. Soldi, soldi, quanti soldi aveva a disposizione? Quanti soldi poteva dare ai genitori? E’ un pezzo che racconta una storia familiare. Si parla di un padre che ha abbandonato la famiglia e non è più tornato, si parla di periferia, di interni in cui si fuma il narghilè e si beve lo champagne. Tu dimmi, mamma, se pensavi solo ai soldi. Dimmi se ti manco o te ne fotti. Mi chiedevi come va. Ciò che devi dire non l’hai detto. Ho capito in un secondo che tu da me volevi solo soldi. I soldi, per la mamma del ragazzo, rappresentano un modo per veicolare affetto. Ma don Vitaliano, però, poteva far cantare la canzone del ragazzo italo egiziano non in chiesa ma in un altro luogo adatto alle manifestazioni canore. E nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.

Leggi tutto... 0

salvini di maio 2-3-2La maggioranza degli iscritti al Movimento 5 Stelle lunedì 18 febbraio ha detto “No” al processo contro Matteo Salvini perché sulla vicenda della nave Diciotti ha agito per tutelare l’interesse nazionale. Alla fine, dopo un tira e molla durato diverse settimane, gli iscritti del Movimento hanno deciso che il Ministro Matteo Salvini, alleato di Governo, non deve andare a processo per poi essere condannato. Non molti hanno votato, però. Ci sono state delle varie difficoltà. Alcuni iscritti addirittura hanno rinunciato dopo aver provato a votare diverse volte. Hanno votato 52.417, circa la metà degli aventi diritto al voto. A favore di Salvini hanno votato 30.948, il 59%, i contrari sono stati 21.469,il 41%. Il Tribunale del popolo, che secondo Di Maio è sovrano, ha deciso di non processare il Ministro Salvini. Quindi ora i Senatori grillini pure loro dovranno votare a favore di Salvini, turandosi il naso, quando saranno chiamati a votare in Giunta. L’alleato di Governo è salvo, per il momento. Ma è salvo anche il Governo guidato dal Prof. Conte. La decisione presa dagli elettori grillini è stata una decisione sofferta e storica. Sofferta perché non tutti erano d’accordo a votare a favore di Salvini e storica perché è la prima volta che si verifica che il Movimento salva un politico. Ma questa decisione presa metterà col lungo andare in seria difficoltà l’intera maggioranza e alcuni Deputati e Senatori. Di Maio e di Battista, come Pilato, se ne sono lavate le mani. Non sono stati loro questa volta a decidere, ma il popolo sovrano ha deciso. E’ stato il popolo grillino che si è presa questa grave responsabilità. La vita di Salvini e pure quella del Governo Conte è stata decisa da un voto on line. Alcuni l’hanno definita una pratica sbagliata, barbara addirittura, perché la votazione sulla piattaforma Rousseau nulla ha che fare con la democrazia. Abbiamo assistito ancora una volta all’ennesima buffonata del Movimento 5 Stelle. E’ stata davvero una consultazione democratica o è stata pilotata? E se la votazione fosse stata manipolata o taroccata? Chi lo saprà mai. Di Maio e di Battista non facendo processare Salvini hanno salvato non solo l’alleato ma anche il Governo, altrimenti avremmo avuto una crisi di Governo con la prospettiva di andare tutti a casa. E a casa Di Maio e di Battista non ci vogliono andare. Però hanno perso la faccia, hanno tradito i loro ideali. A questo risultato ci si doveva arrivare con una decisione politica, non con una buffonata. Trentamila persone su sessanta milioni di italiani hanno deciso la sorte di un Ministro. Ma era già tutto previsto. E così è finita la farsa dei sacri principi grillini calpestati in nome del potere. A scuola dicevamo alla fine di qualche esercizio matematico: Come volevasi dimostrare.

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2

I Racconti

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy