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Fabrizio Corona esce dal carcere e va ai domiciliari per curarsi.
Sabato, 07 Dicembre 2019 17:46 Pubblicato in ItaliaPer la terza volta, nel giro degli ultimi anni, Fabrizio Corona esce dal carcere perché le condotte per le quali è stato condannato, tra cui le note vicende dei foto-ricatti, «non destano un allarme sociale» particolarmente significativo e non c'è una «pericolosità» da parte sua tale da richiedere che stia comunque dentro, malgrado soffra di una «patologia psichiatrica».
Una malattia che, anzi, va curata e che si è aggravata dietro le sbarre e per questi motivi da ieri sera l'ex 're dei paparazzì è passato da San Vittore ad un istituto di cura vicino a Monza.
Lo ha deciso il giudice della Sorveglianza di Milano Simone Luerti che ha concesso, infatti, all'ex agente fotografico, anche sulla base di una sentenza della Corte Costituzionale di aprile, il «differimento pena» nella cosiddetta «forma umanitaria» e così la sconterà, per ora (il fine pena è previsto nel marzo 2024), in detenzione domiciliare nel luogo di cura, da dove non potrà uscire.
Le relazioni psichiatriche dell'equipe di San Vittore hanno segnalato, infatti, un patologico progredire di disturbi di una personalità borderline, associati a tendenze narcisistiche e ad episodi depressivi (che si sono manifestati anche in passato e di cui si era parlato), con l'indicazione che Corona non reggerebbe più il carcere e inizierebbe già ad essere resistente alle terapie farmacologiche.
Per il magistrato, in sostanza, come si legge nel provvedimento, ci sono tutte le «condizioni soggettive e oggettive» per consentire all'ex 'fotografo dei vip' di curarsi fuori dal carcere e ai domiciliari in un istituto, anche perché la patologia di cui soffre «non può essere curata adeguatamente» in una casa di reclusione.
Il differimento pena con detenzione domiciliare è stato concesso, comunque, al momento «in via provvisoria» e poi spetterà ad un collegio di magistrati ed esperti della Sorveglianza confermare o meno la decisione.
Nell'udienza, che sarà fissata, la Procura generale milanese, che più volte ha ottenuto la revoca dell'affidamento terapeutico per ripetute violazioni (tra cui apparizioni in tv) che era stato concesso all'ex agente fotografico per tossicodipendenza, potrebbe opporsi alla prosecuzione dei domiciliari, applicati sulla base della sentenza della Consulta che permette il differimento pena anche per malattie mentali e non solo fisiche.
D'ora in poi, come è stato spiegato dall'avvocato Ivano Chiesa che assiste l'ex 'fotografo dei vip' assieme al legale Antonella Calcaterra, Corona dovrà sottoporsi «ad un programma di cure importante e serio».
Chiesa, infine, ha voluto aggiungere: «Ringraziamo il magistrato di Sorveglianza per la sensibilità dimostrata, sono contento per Fabrizio, è la terza volta che esce dal carcere e mi auguro sia quella definitiva perché non è il posto per lui, malgrado tutti gli errori che ha commesso non è un criminale e ora deve curarsi».
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Appende la moglie all’albero e la picchia, arrestato marocchino
Sabato, 07 Dicembre 2019 17:21 Pubblicato in ItaliaBOLOGNA, 7 DIC – Dopo una discussione in casa, un 61enne di origine marocchina ha caricato a forza la moglie in auto, l’ha portata in un luogo isolato, le ha legato attorno al collo una corda e l’ha appesa ad un albero.
Ha iniziato a picchiare la donna, 42enne anche lei originaria del Marocco che aveva chiesto e ottenuto la separazione da lui a inizio anno, che è riuscita a liberarsi quando ha ceduto il nodo stretto intorno alla gola.
E’ scappata e ha raggiunto la sua casa a Vergato, sulle montagne bolognesi, dove abitavano anche i tre figli minorenni della coppia.
L’episodio è avvenuto a marzo e, al termine delle indagini e dopo avere allontanato la madre e i figli dalla casa, i Carabinieri ieri hanno arrestato il 61enne, disoccupato e con precedenti, per tentato omicidio, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.
La 42enne, che lavorava come cameriera, ha avuto la forza di denunciare l’ex marito a settembre.
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2019/12/07/lega-ex-moglie-ad-un-albero-arrestato_d6497495-a483-4c86-aab5-bbb33c6eb3ac.html
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Locri, il Comune salva un cane ma si indebita
Sabato, 07 Dicembre 2019 17:07 Pubblicato in Reggio CalabriaStrana avventura quella capitata nelle scorse ore al sindaco di Locri, Giovanni Calabrese che, dopo aver risposto alla segnalazione di un cittadino per un randagio in evidenti pessime condizioni di salute, si è visto arrivare in Comune una fattura salatissima dal veterinario.
Riportiamo di seguito le considerazioni che il primo cittadino ha fatto sulla pagina Facebook.
“642 (seicentoquarantadue) euro per curare un cane in una clinica privata!!!!!
Questo è l'importo della fattura che è pervenuta questa mattina al Comune di Locri da parte di una clinica veterinaria del territorio.
L'altra notte, a seguito dell'intervento dei Carabinieri e del sevizio veterinario dell'Asp, mi veniva comunicato che era stato rinvenuto un "cane moribondo" in contrada Moschetta, per il quale veniva diagnosticata "sindrome da avvelenamento" e che in mancanza di strutture pubbliche l'avrebbero portato, per essere curato, in una struttura privata di un comune vicino Locri.
Oggi l'amara e spiacevole sorpresa.
Massimo rispetto per la vita degli animali, ma tutto ciò mi sembra estremamente esagerato.
Anche questo devono affrontare i poveri e disperati amministratori di squattrinati enti locali.”
Ndr Egregio sig sindaco, ove la competenza nel caso appartenga al comune provi ad avvalersi dei fondi di cui all’art 8 della legge 14 agosto 1991, n. 281 (Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo) .(1)ed ove possibile l’imposta annuale di cui all’art 6 della stessa legge(2), ed ancora quota delle sanzioni di cui all’art 5 delle legge in parola(3)
Mi permetto di ricordarle la competenza dei comuni in materia di randagismo.
(1)Art. 8. Istituzione del fondo per l'attuazione della legge
1. A partire dall'esercizio finanziario 1991 e' istituito presso il Ministero della sanita' un fondo per l'attuazione della presente legge, la cui dotazione e' determinata in lire 1 miliardo per il 1991 e in lire 2 miliardi a decorrere dal 1992.
2. Il Ministro della sanita', con proprio decreto, ripartisce annualmente tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano le disponibilita' del fondo di cui al comma 1. I criteri per la ripartizione sono determinati con decreto del Ministro della sanita' adottato di concerto con il Ministro del tesoro, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, di cui all'articolo 12 della legge 23 agosto 1988, n. 400.
(2) Art. 6. I m p o s t e 1. Tutti i possessori di cani sono tenuti al pagamento di un'imposta comunale annuale di lire venticinquemila
(5) Art. 5. S a n z i o n i
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