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5stelle2020Catanzaro – “In una situazione difficile come quella che stiamo vivendo, le polemiche devono lasciare spazio al senso civico e alla collaborazione politica e umana. Esprimiamo quindi la nostra totale solidarietà ai Sindaci, agli assessori e ai consiglieri comunali calabresi che sono coinvolti in prima linea in questa battaglia e ci facciamo portavoce di un’iniziativa già presente in altre grandi e piccole realtà del nostro Paese, vale a dire la convocazione delle assise comunali e lo svolgimento delle stesse in videoconferenza e in diretta streaming.” Questa è la proposta che i facilitatori M5S della Calabria Fabio Gambino, Elisa Scutellà e Riccardo Tucci, rivolgono a tutti i Presidenti dei Consigli comunali della regione. “Tutti i lavoratori si stanno adattando a lavorare da casa e, nostro malgrado, la parola smart working è ormai entrata a far parte del nostro vocabolario. Le Istituzioni, pur non potendo confrontarsi fisicamente, - continuano i facilitatori pentastellati - sono in ogni caso tenute ad adottare e far applicare quanto meno i provvedimenti di sicurezza utili a prevenire i contagi.  Un momento drammatico come questo può spronare a trovare soluzioni alternative, magari utilizzando la tecnologia, per sperimentare forme di democrazia diretta, snellendo i procedimenti burocratici e amministrativi. Sarà un qualcosa di cui i cittadini potranno beneficiare anche dopo la fine di questo difficile periodo.” I facilitatori calabresi sottolineano quanto il MoVimento 5 Stelle sia sempre stato incline al cambiamento e all’innovazione anche a livello locale, con le richieste delle dirette streaming dei consigli comunali, e rimarcano come oggi la tecnologia offra molteplici strumenti per riuscire a garantire l’aderenza quasi completa ad ogni articolo dei regolamenti dei Consigli comunali. “Vogliamo segnalare che la formula del Consiglio comunale online mediante sedute di videoconferenza è prevista nell’articolo 73 comma 1 del decreto legge 18 del 17 marzo 2020, ‘Semplificazioni in materia di organi collegiali’ proprio come misura per contrastare la diffusione del virus covid-19. Garantiamo, così, non solo la vita amministrativa ma anche la partecipazione popolare. Attraverso i consigli comunali online i cittadini possono seguire percorso e dibattito di scelte che incidono nella vita di ogni giorno ed i rappresentanti eletti dai cittadini continuare a svolgere il loro compito senza rischi per la salute, da casa. Dovremo ragionare tutti insieme sul fatto che questa traduzione che stiamo facendo dal fisico al virtuale con questi strumenti, - concludono Gambino, Scutellà e Tucci - ci consentirà di fare ancora passi in avanti. Si può trarre qualcosa di positivo da ogni situazione, anche dall’esperienza drammatica che stiamo vivendo.”

Facilitatori M5S Calabria

Fabio Gambino, Elisa Scutellà, Riccardo Tucci

Pubblicato in Calabria
cambiaCATANZARO – “Abbiamo presentato una diffida all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria perché sono ampiamente scaduti i termini entro i quali avrebbe dovuto deliberare in merito all’ammissibilità della proposta di legge regionale d’iniziativa popolare 'Taglio Privilegi', per la quale abbiamo consegnato a novembre dello scorso anno le oltre 5.000 firme necessarie”. Così in una nota fanno sapere i portavoce calabresi del M5S eletti alla Camera, al Senato, al Parlamento Europeo e comunali, ricordando la raccolta firme per il taglio dei costi della politica in Calabria arenatasi in Consiglio Regionale. “Non vogliono discutere la nostra proposta, l’unica che potrebbe ridare dignità a questa fallimentare classe politica, perché vogliono tenersi i privilegi. Eppure dovrebbero fare in fretta per evitare il taglio dei trasferimenti statali nel caso in cui non si proceda al taglio dei vitalizi degli ex consiglieri, per come abbiamo opportunamente previsto inserendo una misura apposita nella legge di bilancio. Sono diverse le regioni che si sono già messe in regola, adottando soluzioni temporanee, ragionevoli e proporzionali, così come indicato dalla Consulta e come prevede la nostra proposta. Queste regioni virtuose avevano già approvato un taglio nel 2014, rinnovato poi nel 2018. In Calabria, invece, con i costi del Consiglio Regionale tra i più alti d’Italia, hanno pensato ad una mancetta elettorale, con un taglio per gli ex consiglieri regionali che arriva giusto giusto alle prossime elezioni regionali di quest'anno, per poi tornare a tenersi tutti i privilegi”. I portavoce 5 stelle lamentano il non ascolto delle istanze dei cittadini. “Quando daranno risposta ai tantissimi calabresi che hanno convintamente firmato la nostra proposta? La casta politica non può più continuare ad arroccarsi sulle proprie posizioni, a difesa di privilegi e prebende che hanno ampiamente dimostrato di non meritare. Questa legge è per noi un atto dovuto, un dovere da portare avanti nella regione più povera e, probabilmente, peggio amministrata d’Italia. - continuano i pentastellati - Il clima di sfiducia verso le istituzioni, la crescente attenzione agli sprechi e i continui scandali sulla gestione poco trasparente di denaro pubblico devono far ripensare alle indennità che gli amministratori e gli ex amministratori della nostra regione percepiscono. Per restituire credibilità e fiducia è necessario un taglio dei costi complessivi della politica, per dimostrare ai cittadini che la politica è un servizio e non un mestiere. Per questo i cittadini calabresi hanno supportato con le proprie firme la nostra proposta, per tagliare circa 4 milioni di euro all'anno dai costi della politica regionale calabrese. La legge - concludono i portavoce calabresi del M5S - interviene sulle indennità dei consiglieri e della giunta, sulle spese dei gruppi consiliari, sugli stipendi dello staff dei gruppi consiliari prevedendo una diminuzione del 40% degli emolumenti e degli importi percepiti dai gruppi e introduce un contributo di solidarietà sui vitalizi. I politicanti della nostra regione non possono evitare di discuterla dando un ulteriore schiaffo in faccia a tutta la Calabria.”
 

Alessandro Melicchio, Riccardo Tucci, Anna Laura Orrico, Elisabetta Barbuto, Giuseppe D’Ippolito, Francesco Forciniti - portavoce M5S alla Camera dei Deputati

Bianca Laura Granato, Fabio Auddino, Margherita Corrado, Silvana Abate - portavoce M5S al Senato della Repubblica

Laura Ferrara - portavoce M5S al Parlamento Europeo

Davide Tavernise, Domenico Miceli, Andrea Correggia, Ilario Sorgiovanni, Manlio Caligiuri, Milena Gioè, Carmen Manduca - portavoce M5S nei Comuni di Mirto Crosia, Rende, Crotone, Celico, Villa San Giovanni e Pizzo

Pubblicato in Calabria

OLIVERIO-1140x620CATANZARO – “Il Presidente di Regione Mario Oliverio va sospeso dalla sua carica in virtù delle Legge Severino”.

Questo è quanto affermano i parlamentari calabresi del M5S Alessandro Melicchio, Bianca Laura Granato e Riccardo Tucci. “Abbiamo inviato un’istanza al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per gli Affari Regionali, al Ministro dell’Interno e al Prefetto di Catanzaro per chiedere l’acquisizione dal Tribunale Penale di Catanzaro delle copie dei provvedimenti con i quali è stata irrogata a Mario Oliverio la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di San Giovanni in Fiore per poter valutare, alla luce della misura cautelare restrittiva inflitta al Governatore, se vi siano i presupposti per l’adozione del provvedimento di sospensione di Oliverio dalla carica di Presidente della Giunta Regionale della Calabria”. I parlamentari 5 stelle specificano poi il perché si dovrebbe intervenire a norma di legge. “Dal 17 dicembre Mario Oliverio è stato attinto, a seguito di richiesta di arresti domiciliari da parte della Procura di Catanzaro, dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora presso il Comune di San Giovanni in Fiore adottata dal GIP del Tribunale di Catanzaro. Successivamente il Tribunale del Riesame ha confermato questa misura cautelare, che è personale, coercitiva e obbligatoria. Ma la sede della Giunta Regionale della Calabria si trova a Catanzaro mentre il Consiglio Regionale, di cui Oliverio è membro, si trova a Reggio Calabria. Il GIP e il Tribunale del Riesame disponendo l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, di fatto hanno vietato a Mario Oliverio di fare ingresso nelle due città dove dovrebbe svolgere il mandato elettorale”. Tutto ciò, secondo i pentastellati, andrebbe inquadrato con riferimento all’articolo 8 della Legge Severino che prevede la sospensione dalla carica del Presidente della Giunta Regionale quando il divieto di dimora riguarda la sede dove si svolge il mandato elettorale. “Abbiamo chiesto di intervenire per far rispettare la legge - concludono Melicchio, Granato e Tucci – ma Oliverio avrebbe dovuto dimettersi immediatamente, se davvero avesse avuto a cuore la Calabria. Il governatore finge che la dimora obbligata a San Giovanni in Fiore non pesi affatto nella concreta gestione degli affari correnti, ma la sua vicenda giudiziaria non può compromettere il futuro della nostra regione. È giunta l'ora di far rispettare la legge e archiviare la sua fallimentare amministrazione, per il bene della Calabria”.

 
Alessandro Melicchio, Bianca Laura Granato, Riccardo Tucci

portavoce del MoVimento 5 Stelle

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