Sono appena terminate le operazioni di sequestro del porto turistico di Amantea eseguite dai Militari della Capitaneria di Porto di Vibo e della locale Delegazione di Spiaggia
Il provvedimento è eseguito dalla Capitaneria di Porto di Vibo
La disposizione è stata data dal GIP del Tribunale di Paola su richiesta della procura della Repubblica di Paola
Gli inquirenti contestano irregolarità nell’area portuale
Una storia infinita
Ritorna così ancora una volta alla ribalta giudiziaria il porto Turistico di Amantea alla base dell’inchiesta Nepetia
Il porto più recentemente è tornato alla ribalta per la realizzazione delle casette in legno che da oltre un lustro giacciono ferme ed inutilizzate
Indagate 6 persone tra cui i commissari prefettizi , il responsabile dell’ufficio tecnico ed altre due persone della quali al momento si ignorano e generalità.
Tre le pattuglie impiegate dal Servizio Operativo con dodici guardacoste che hanno proceduto a dare esecuzione al provvedimento della misura cautelare reale emesso dal Procuratore Capo della Repubblica di Paola Dott. Bruno Giordano, in virtù del Decreto di Sequestro Preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Paola Dott. Carmine De Rose.
L’attività d’indagine eseguita dal Personale della Delegazione di Spiaggia di Amantea, congiuntamente agli esperti investigatori della Sezione di Polizia Marittima e Difesa Costiera della Guardia Costiera di Vibo, ha avuto inizio, su specifica delega d’indagine, nel giugno dello scorso anno ed è terminata con la Notizia di Reato depositata alla Procura della Repubblica di Paola, nella quale sei soggetti, tra cui i commissari prefettizi nominati all’epoca del commissariamento Comunale (2007) e l’attuale Responsabile dell’Ufficio Tecnico manutentivo del Comune di Amantea, tutti indagati per le violazioni degli artt.110 del C.P. e 54 ed 1161 del Codice della Navigazione, per aver arbitrariamente occupato suolo demaniale marittimo mediante la struttura portuale sita in località Campora San Giovanni del Comune di Amantea, consentendo di trarre un ingiusto profitto e vantaggio patrimoniale a danno dell’erario.
In particolare, i soggetti deferiti, si sono resi responsabili dei reati di occupazione abusiva di suolo demaniale marittimo, in quanto non hanno posto in essere le regolari procedure amministrative tese a potersi rilasciare la concessione demaniale marittima. Per poter, infatti, rilasciare tale atto sarebbe stato necessario completare le procedure di collaudo, ad oggi ancora non eseguite, e si sarebbe dovuto provvedere a corrispondere i pagamenti dei canoni demaniali, che in virtù del perpetrarsi negli anni dell’occupazione abusiva, ammontano ormai ad oltre tre milioni di euro. Ad oggi, infatti solo poco più di duecentomilaeuro risultano versate dal Comune all’Agenzia del Demanio.
La struttura portuale dopo essere stata sequestrata nell’ambito dell’operazione Nepetia, era stata riaperta dai Commissari prefettizi e gestita da allora con una cooperativa incaricata dal Comune, che gestiva l’intera area portuale. Circa 300 mila euro all’anno introitati dall’Amministrazione Comunale, per le unità in esso ormeggiate, che sono finite nelle casse comunali e impiegate per la gestione del porto e per le attività di dragaggio.
Circa 300 le unità ad oggi ormeggiate nel porticciolo turistico sequestrato, che dovranno essere rimosse dai rispettivi proprietari entro 15 giorni da oggi. La Procura della Repubblica di Paola, ha, infatti, dato quest’ultimo termine per rimuovere tutte le unità, mediante il Comune di Amantea.
Alla scadenza di tale periodo, si procederà alla chiusura definitiva del porticciolo turistico e si provvederà coattivamente alla rimozione delle unità che saranno ancora ormeggiate nello stesso.
Sigilli anche alle strutture in legno (prefabbricati), alle banchine, ai pontili, allo scivolo e ai varchi principali del Porto.-