In un comune calabrese un cittadino ha ricevuto la seguente lettera:
“Si ricorda che per trattare la pratica deve inviare ancora la certificazione dei tributi perché in mancanza di dette certificazioni non potrà essere rilasciata ricevuta e la scia non produce effetto”.
Intanto segnaliamo che prima si parla di “certificazione” ed immediatamente dopo si parla di “certificazioni”, così che, anche per tale ragione, resta incomprensibile se si tratti di un tributo o di tutti i tributi.
Poi evidenziamo che in tutto il documento non viene segnalata la norma che impone agli uffici tali comportamenti e, quindi, al cittadino tali obblighi.
Anche dopo una approfondita ricerca sul web delle parole “certificazione dei tributi” non siamo riusciti a trovare nessuna norma e nessun regolamento comunale che ne parli.
E questo ci lascia presumere che si tratti di un caso unico in Italia.
Ma, insieme, anche di un fatto ingiustificato e quindi illegittimo , cioè “contra legem”.
Non sappiamo se nel comune di riferimento sia stata emanata un norma in tale senso.
E questa mancata conoscenza impedisce ai cittadini di denunciare la vicenda al Prefetto, al Ministero dell’interno, all’Anac.
Il problema è che in questo paese sembra si pussa fare tutto senza che nessuno si auto corregga o pretenda giustizia.
Abbiamo così segnalato la cosa chiedendo lumi e chiedendo una legittima soluzione.
Dopo giorni di inutile attesa ci vediamo costretti a denunciare sul nostro sito questa vicenda invitando formalmente chi di dovere ed in primis l’amministrazione comunale a giustificare questo comportamento che a noi pare non solo illegittimo ma anche vessativo ed a porvi fine.
E tanto prima ancora che chi di dovere vi ponga attenzione e formalizzi apposita denuncia.
Aspettiamo impazienti.
Non basta il sistema interno anticorruttivo osservi formalmente i comportamenti del personale dipendente se poi non si correggono i comportamenti voluti o sorretti o tollerati dalla stessa politica.