Una mamma amanteana è in casa con i due figli.
Hanno appena finito di mangiare e sono in cucina.
La mamma lava i piatti e riassetta la casa, i bambini giocano.
Il marito è sceso in cantina mettere a posto le tante cose che spesso vi si posano temporaneamente.
La casa è al piano terra e la porta di casa è rimasta socchiusa.
All’improvviso la mamma ed i bambini si vedono davanti un profugo entrato abusivamente nella loro casa.
E’ altro quasi due metri, calvo, la mascella quadrata, lo sguardo assente.
Indossa un paio di pantaloni rosso sbiadito ed una giacca nera .
Ai piedi un paio di zoccoli tipo ospedaliero di colore azzurro.
Non parla.
Lei invece lancia un grido acuto e chiama soccorsi.
Nessuno la sente, né i vicini, né i carabinieri ad un passo dalla sua casa.
Lei non si perde d’animo e lo affronta con una grossa padella che stava lavando.
Lui la guarda come in trance.
Il marito sentite le grida di moglie e figli sale ed affronta il gigante negro.
Finalmente riesce a cacciarlo da casa sua.
Il profugo informa la bici e va via.
Il fatto è stato denunciato alla locale caserma dei carabinieri.
Sembra che non sia la prima volta che succeda ad Amantea.
Il giovane profugo entra anche dentro ai negozi e sempre con questo sguardo assente.
Forse non sta bene.
Diamo la notizia per far sapere alle famiglie amanteane che il vezzo di lasciare sia pure per pochissimo la porta di casa socchiusa da oggi non è più permesso.
A nessuno.