Parliamo dei migranti supponendo che gli amanteani sappiano che la casa eventualmente presa in fitto deve essere agibile, cioè avere i requisiti di sicurezza.
Ma i migranti potrebbero non saperlo.
Ed allora la domanda si impone.
Ancora più se non viene chiesta la residenza e non scattano pertanto nemmeno i tributi locali.
Saranno i Vigili Urbani?
O forse i carabinieri?
Tutti sappiamo che il certificato di agibilità è un documento estremamente importante che viene rilasciato dopo le verifiche un tecnico abilitato sui requisiti di abitabilità e che comprova l’idoneità di un immobile all’accoglienza di persone nei locali, nel rispetto della sicurezza.
Quando si sceglie un immobile per acquistarlo non basta soltanto verificare con quali materiali è stato edificato, la posizione in cui si trova oppure come sono stati distribuiti i locali, ma è strettamente necessario soffermarsi con molta attenzione a controllare tutte le documentazioni che attestano il rispetto massimo della totalità delle normative urbanistiche, di quelle catastali e di quelle riguardanti sia l’igiene che la sicurezza.
Ogni edificio per il quale è prevista la destinazione d’uso abitativo, infatti, deve essere in possesso del certificato di agibilità al fine di garantire il totale rispetto dei parametri minimi sia dimensionali che tecnologici che sono necessari per l’uso abitativo di un immobile.
Non solo ma ancora più importante è che ci sono parametri minimi da rispettare. Per esempio:
La dimensione minima per i monolocali per una sola persona di 28metri quadri con i servizi igienici inclusi;
La dimensione minima per i monolocali per l’uso di due persone di 38 metri quadri con i servizi igienici inclusi;
Il rapporto aeroilluminante minimo, per ogni camera, di 1/8 sulla superficie calpestabile;
La dimensione minima per le camere da letto singole di 9 metri quadri;
La dimensione minima per le camere da letto doppie di 14 metri quadri;
La conformità dell’impianto idrico, termico ed elettrico;
Il rispetto delle normative acustiche.