Un vecchio detto calabrese dice che se tocchi la ferita dell’asino ( a contra) l’animale si lamenta , raglia e “sgrille” , cioè si agita, scalcia.
Solo che noi non sapevamo che avesse una “contra” e soprattutto pensavamo ( forse ci illudevamo) che fosse un cavallo. Evidentemente non era così . Affatto.
Ed appena se ne è data l’occasione il finto cavallo ha ragliato.
Tra l’altro noi non pensavamo che fosse un asino, anche, perché vestiva in giacca e cravatta. Solo dopo abbiamo saputo del detto di Stephen King.
Bene, comunque. Ora la frittata è fatta. L’asino ha scalciato e noi ne siamo rimasti colpiti. Lievemente, per fortuna.
Ma abbiamo scoperto il nervo scoperto e non potremo certo stare zitti. Non è nelle nostre corde.
Certo staremo attenti ai calci del finto cavallo, guarderemo negli occhi questi animali che approfittano della zampe per tirare calci , gliele legheremo, ma non staremo in silenzio. Affatto!
Anzi se necessario , e questo è solo un anticipo, denunceremo questi asini e le loro malefatte, subendo, anche le loro vigliacche reazioni.
Non ci lasceremo intimidire. Da nessuno!
Continueremo per quanto ci sarà possibile a denunciare gli errori o le vere e proprie porcherie alle quali assisteremo
Non staremo con le mani in mani a vedere Amantea che muore , la correttezza che scompare, la giustizia che si sfilaccia fino a non tenere più la società amanteana.
Non siamo Robin Hood, non siamo Zorro, non siamo Maciste, ma non manchiamo né di forza morale, né di dignità e di coraggio.