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Salva una migrante incinta in mezzo alla neve e viene incriminato .

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Queste sono le cose che la stampa italiana non vi racconta.

I migranti vengono respinti alla frontiera di Ventimiglia.

Ed allora si avventurano sempre più spesso lungo i passi ed i sentieri ad alta quota incuranti delle condizioni climatiche , senza la minima conoscenza dei rischi a cui vanno incontro ma determinati a raggiungere la Francia.

Le autorità segnalano che vengono rintracciati fino a 20-30 stranieri al giorno che tentano il passaggio illegale tra Italia e Francia

Si tratta di circa 10 mila stranieri all’anno.

A soccorrerli il gruppo «Refuge solidaiere» volontari della zona di montagna a cavallo del Piemonte e della Savoia che si impegnano in operazioni di soccorso.

All’inizio della settimana Benoit Duclois si trovava con alcuni volontari nella zona tra il Monginevro e Claviere quando ha avvistato mentre arrancava nella neve alta un gruppo di persone.

Si trattava di una famiglia nigeriana: un uomo, due bimbi di 2 e 4 anni e una donna.

Quest’ultima è subito apparsa quella in maggiori difficoltà: respirava a fatica, era sfinita anche perché era in avanzato stato di gravidanza.

Le guide hanno subito prestato soccorso e sono riusciti a condurre tutto il gruppo fino al loro fuoristrada per condurre la famigliola a valle.

Dovevano raggiungere l’ospedale più vicino ma, alle porte di Briançon, secondo quanto riportato dai media francesi, una pattuglia della Gendarmerie ha bloccato l’auto guidata da Duclois contentandogli il fatto che aveva a bordo dei clandestini privi di documenti.

Proprio in quegli istanti, per di più, la donna ha cominciato ad avvertire le doglie del parto e la guida ha supplicato che venisse consentito di raggiungere l’ospedale al più presto.

Nulla da fare: la guida alpina è stata trattenuta dai poliziotti e condotta in caserma.

È stata comunque fatta arrivare un’ambulanza che ha portato la partoriente in ospedale dove è venuto alla luce un maschietto.

Mamma e neonato stanno bene e verrebbe da parlare di lieto fine.

Non per Benoit Duclois, che il 14 marzo scorso ha ricevuto un avviso di comparizione e l’accusa formale di violazione delle leggi sull’immigrazione.

La Francia sta cercando in tutti i modi di fermare gli ingressi illegali via terra nel suo territorio ma d’altra parte proprio l’intervento dei volontari ha fino a oggi scongiurato la perdita di vite umane lungo la nuova rotta tra le montagne aperta dai migranti e dai passeurs.

Rischia 5 anni di carcere per immigrazione clandestina.

Redazione TirrenoNews

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