Fuori dalla giunta il vicesindaco Rocca e agli assessori Candido, Vincenzo Macchione e Mastroianni.
Il primo cittadino di Nocera Terinese, Fernanda Gigliotti, annuncia la decisione di revocare le deleghe ai componenti della sua giunta, che era composta dal vicesindaco Gaspare Rocca e dagli assessori Federica Candido, Vincenzo Macchione e Rosella Mastroianni, essendo «venuti meno tutti i presupposti fondanti il rapporto fiduciario e l’accordo politico»
Poi aggiunge: «Prendo atto dalle pagine di Facebook che il vicesindaco Rocca e i consiglieri di Ripartiamo non hanno inteso accogliere il mio invito ad un chiarimento pubblico, ad un confronto franco, senza avanzare alcuna proposta alternativa diretta a superare la crisi in atto. Il messaggio chiaro e forte che inviano, invece, è che io non avrei più la loro fiducia e che non disporrei della maggioranza in consiglio.
Ricordo a tutti che è dal 6 giungo 2016 che la sottoscritta non ha la maggioranza né in giunta e né in consiglio, perché è il vicesindaco Rocca che la detiene da sempre, tanto da essere stato a lungo capogruppo di tutti i consiglieri di maggioranza almeno fino a quando, contro il volere di tutti, ha inteso costituire il gruppo autonomo di Ripartiamo. E in quanto detentore della maggioranza in giunta e in consiglio, tutti gli atti amministrativi da me assunti e portati avanti, sono stati concordati, discussi, approvati e condivisi con la maggioranza di Rino Rocca, anche se oggi dice di averli approvati a sua insaputa.
È palese, quindi, che nessuna problematica amministrativa o alcuna violazione del patto elettorale – sostiene il primo cittadino – è la causa di tale crisi le cui ragioni, giorno dopo giorno, appaiono essere sempre più di altra natura, quasi confinate a questioni marginali, a fatti che non interessano il bene comune, a futili motivi, a permalosità, ad equivoci.
Insomma alibi e scuse per sostenere e portare avanti, da molti mesi ormai, il tentativo di logorarmi e di indurmi alle dimissioni, che non intendo rassegnare perché sarebbe un atto di codardia e di irresponsabilità verso Nocera che verrebbe, per colpa mia, sottoposta irrimediabilmente ad un nuovo lungo periodo di commissariamento, mentre Nocera ha bisogno di serenità, stabilità e sicurezza.
D'altro canto trovo irrispettoso verso il paese e inutile a fini del superamento della crisi presentarmi davanti alla cittadinanza con un altro comizio, stavolta il mio contro Rino Rocca, perché pur potendolo fare - e molti vorrebbero vedere il sangue scorrere - ritengo sia sbagliato farlo in assenza di dibattito, almeno per ora.
E tuttavia, pur essendo mio preciso impegno continuare a lavorare per scongiurare in ogni modo l’ennesima fine anticipata della consiliatura, non posso, tuttavia, non prendere atto che Rino Rocca, nonostante la sfiducia espressa nei confronti, non abbia ancora doverosamente restituito la delega di vicesindaco che, com’è a sua conoscenza, fonda le sue ragioni, oltre che in un patto elettorale, anche e soprattutto nella fiducia totale.
E se per lui è indifferente restare il vicesindaco di un sindaco sfiduciato, per me non è accettabile avere come mio vicario una persona della quale non posso più fidarmi».
E conclude «Per tale motivo ritengo ormai necessario formalizzare la crisi attraverso l’azzeramento della giunta, assumendomi l’onere, ancora una volta, di mettere in campo nei prossimi giorni ogni iniziativa utile a scongiurare un altro commissariamento del nostro comune».