Tela del ragno è l’inchiesta del marzo scorso, coordinata dalla Dda di Catanzaro, il cui fulcro poggia sulle dinamiche criminali di Cosenza e del versante tirrenico della provincia, con la ricostruzione della maggior parte dei fatti di sangue avvenuti negli ultimi 30 anni di guerre di mafia.
Una inchiesta che ha indagato, complessivamente, 250 persone.
Nell'operazione alla quale parteciparono 500 militari, oltre ad elicotteri ed unità cinofile, furono eseguiti oltre a 58 arresti anche il sequestro di beni per 15 milioni di euro.
Gli arrestati sono accusati di associazione mafiosa, omicidi, tentati omicidi, usura ed estorsione. In particolare sono stati ricostruiti 12 omicidi e tre tentati omicidi. In particolare sono state colpite le cosche Lanzino-Locicero di Cosenza (subentrata a quella dei Perna-Ruà), Muto di Cetraro, Scofano-Mastallo-Ditto-La Rosa e Serpa di Paola, Calvano e Carbone di San Lucido, e Gentile-BeSalvo di Amantea.
Ora l’inchiesta giunge in aula.
Ed il PM Eugenio Facciolla davanti al GUP distrettuale ha chiesto il rinvio a giudizio di 75 dei 77 indagati finali con proscioglimento solo di Alessio natale e Francesco Loizzo.
Oggi è stato il turno degli avvocati difensori e delle parti civili
Poi toccherà al GUP.