Poco dopo le due di notte una motovedetta delle Fiamme gialle ha tentato di ostacolare l'ingresso della Sea Watch nel porto, ma la nave ha proseguito la manovra rischiando di schiacciare l'imbarcazione dei finanzieri.
"Abbiamo rischiato di morire schiacciati da un bestione di 600 tonnellate, sono stati momenti di puro terrore nella notte" dicono all'Adnkronos fonti della Guardia di Finanza. "Dicono di salvare vite umane e poi rischiano di ammazzare uomini dello Stato. Da parte del comandante è stata un’azione criminale. Punto".
"E' stata un’azione criminale - raccontano ancora fonti Gdf - la motovedetta è rimasta schiacciata sulla banchina.
Se ci fosse stato maestrale come questa mattina sarebbe stata una tragedia. Non sappiamo come sarebbe finita. I ragazzi hanno rischiato di morire".
Momenti di paura che sono durati "più di cinque minuti, cinque minuti di puro terrore", raccontano le Fiamme gialle.
Arrivano le scuse della Comandante della Sea watch Carola Rackete alla Guardia di Finanza, dopo quanto accaduto la notte scorsa sulla banchina del porto di Lampedusa, quando una motovedetta delle Fiamme gialle ha rischiato di essere schiacciata dalla nave che stava entrando in porto, sfidando il divieto.
"Vi chiedo scusa, ma non era assolutamente nelle mie intenzioni venirvi addosso", ha detto la ragazza, come apprende l'Adnkronos, al suo arrivo nella caserma della Finanza di Lampedusa dove è stata portata dopo l'arresto in flagranza di reato.
"La mia intenzione era quella di completare la mia missione, non certo di speronarvi".
E ha spiegato di avere agito così perché ha seguito "l'addestramento che ha avuto per le manovre per entrare in porto" con quella nave da 600 tonnellate.
Accusata di resistenza e violenza a nave da guerra e tentato naufragio, la capitana è ora agli arresti domiciliari come deciso dalla Procura di Agrigento che coordina l’indagine.