E’ finita la storia del Movimento 5 Stelle. Il grillismo è scomparso. Matteo Renzi e Carlo Calenda festeggiano per la rottura nel M5S. Enrico Letta cerca di evitare che la scissione scateni una frattura anche all’interno del Pd. Non facciamo regali al centro destra, ci sono i ballottaggi di domenica. Luigi Di Maio l’altrasera,alle ore 21:25 va a dare l’annuncio ufficiale della scissione ai cronisti presso l’Hotel Bernini Bristol in Piazza Barberini: Lasciamo il M5S che da domani non sarà più il primo gruppo parlamentare. Il nuovo gruppo parlamentare si chiamerà “Insieme per il futuro”. Di Maio, dopo 4 anni da Ministro, si è accorto che il suo partito fa schifo. E’ pieno di odio. Ma non era il parito del “Vaffan…..”? Non aveva vinto le elezioni politiche del 2018 con queste idee? Quanto odio nei suoi confronti, ha detto nella conferenza stampa.
In questi giorni non si parla d’altro. Invece di parlare della guerra, delle bollette che aumentano ogni giorno, della benzina che ha di nuovo superato i due euro al litro, del gas che manca, dei poveri che hanno superato i cinque milioni, di cosa si parla? Del colpo di coda di Giggino, che al dire il vero, agli italiani poco importa. Si parla di questo personaggio che ha mollato i 5Stelle e ha fondato un nuovo partito: quello degli eventuali trombati nelle prossime elezioni politiche. Giggino ora lascerà la comoda e remunerativa poltrona di parlamentare e di Ministro degli Esteri? Ritornerà a casa? Farà di nuovo il bibitaro nello Stadio San Paolo ora Maradona di Napoli? Mollerà tutti i privilegi? Non farà nulla di tutto questo. Anche lui tiene famiglia e pur cambiando casacca si terrà la poltrona, perché come gli altri tiene a cuore solo il proprio status, lo stipendio e la carica. Ma vediamo cosa diceva alcuni anni fa. L’11 gennaio 2017 così postava su Facebook:-Se vieni eletto con il M5stelle e scopri di non essere più d’accordo, hai diritto di cambiare forza politica. Ma ti dimetti, torni a casa e ti fai rieleggere combattendo le tue battaglie. Chi cambia casacca tenendosi la poltrona, dimostra di tenere a cuore solo il proprio status, lo stipendio e la carica-. E proprio quello che ora sta facendo Lui.
Come farà a spiegare la scissione ai cittadini considerato che fino a qualche mese fa era proprio lui a condannare i cambi di casacca?
Lo hanno seguito in tanti, specialmente quelli che forse non saranno più eletti in Parlamento dopo il taglio delle poltrone e dopo aver trascorso due legislature nel Parlamento Italiano. Molti di loro non si sarebbero potuti candidare alla Camera o al Senato per un altro mandato. Ecco la verità, ecco perché hanno mandato un “Vaffanculo!” al partito che li ha eletti. E il Pd cosa pensa, cosa fa. Pensa ancora al “Campo largo”, pardon, volevo dire al “Camposanto?”. I Piddini sono così disperati da fare una alleanza coi fantasmi. Letta dovrà inventarsi un’altra strategia. “Insieme per il futuro” lo ha chiamato Di Maio. Ma quale futuro? Un futuro incerto per lui e per quelli che lo hanno seguito. Qualcosa l’abbiamo già vista. Dove sono andati a finire Fini e Alfano? Spariti, hanno lasciato la politica. Mastella fa il Sindaco di Benevento. Di Pietro si è dato all’agricoltura nella sua terra d’Abruzzo. Monti fa il Senatore a vita. Dini è ritornato all’ovile. E vi ricordate di Democrazia Nazionale, partito politico nato nel 1977 in seguito alla scissione parlamentare del MSI-Destra Nazionale? Nelle elezioni politiche e in quelle europee del 1979 non ebbe eletto alcun candidato e ne fu deciso lo scioglimento.
Io non so che fine farà Giggino, però certo il nome del suo nuovo schieramento è veramente orribile. Si può dire? Insieme con chi? Con un personaggio senza arte né parte, diventato politico a suon di “Vaffa”, poi Ministro a suon di dobbiamo fermare i taxi del mare, di selfie coi gilet gialli, di Nato va superata, via dall’Euro e via dicendo. Non è credibile. Sono sincero, le sue parole l’altra sera mi hanno fatto venire il voltastomaco.