Nella serata di lunedì 4 febbraio u.s., gli agenti della Sezione Polfer di Villa San Giovanni hanno atteso in Stazione l’arrivo del treno regionale proveniente da Rosarno e diretto a Reggio Calabria, in quanto a bordo era stata segnalata la presenza di un cittadino straniero privo del titolo di viaggio, che rifiutava di fornire le proprie generalità al capotreno.
Saliti a bordo ,i poliziotti hanno chiesto al giovane di esibire i documenti, l’uomo si è rifiutato, diventando violento e scagliandosi contro gli Agenti, cercando di colpirli con calci e pugni.
La pronta reazione di questi ultimi impediva che altri viaggiatori rimanessero coinvolti nella colluttazione.
Con non poche difficoltà il cittadino extracomunitario veniva ammanettato e fatto scendere dal treno.
Nell’aggressione uno dei poliziotti riportava una lesione contusiva alla mano destra.
I successivi accertamenti consentivano di identificare l’uomo in T.O.,cittadino nigeriano, dianni26, senza fissa dimora,titolare di regolare permesso di soggiorno.
Oltre ai reati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, allo straniero veniva contestata anche l’ interruzione di pubblico servizio.
In sede di processo per direttissima, il giudice, nel convalidare l’arresto, ha sottoposto il giovane all’obbligo di firma presso la Questura di Reggio Calabria.
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Reggio Calabria
I treni ( e non solo) sono ,ormai, come il far West.
Nel nord , come nel sud.
Su un treno da Salerno a Paola sale un “povero” migrante.
Il capotreno, “provocatoriamente” gli chiede il biglietto.
Perché diciamo provocatoriamente?.
Semplice, perché dal colore della pelle doveva ben accorgersi che era un migrante e non un Italiano od europeo.
Ed i migranti , si sa, che in Italia sono esentati dal pagamento del biglietto.
Le regole di civiltà italiane non possono essere imposte ai migranti.
E così il nigeriano allora ha reagito aggredendo fisicamente il capotreno e ferendolo.
Lo riporta il sito del Giornale in queste ore, evidenziando che, «l’extracomunitario mentre stava scendendo dal treno si è scagliato con violenza contro il malcapitato lavoratore, colpendolo con un pugno al volto facendolo, così, finire sulla banchina della stazione di Paestum».
Poi il migrante si è dato alla fuga per i campi della zona: fuga durata poco visto che, anche grazie alle testimonianze rese da alcuni passeggeri, e data la capigliatura e l’abbigliamento del nigeriano, l’uomo è stato individuato in breve tempo nella stazione di Battipaglia mentre tentava di nascondersi a bordo di un altro treno.
Ma anche al momento della cattura, lo straniero non è riuscito a calmarsi e ha ripreso ad inveire, stavolta contro gli agenti: ora lo scalmanato personaggio dovrà rispondere di lesioni e resistenza a Pubblico ufficiale, mentre la sua vittima, il capotreno, dovrà guarire da un «trauma alla regione frontale sinistra, alla spalla e al ginocchio destri, alla mano sinistra, con una prognosi di sei giorni». Ammesso che bastino…”
Ma vedrete che prima o poi vinceranno “loro” e nessuno controllore si permetterà di chiedere il biglietto!
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Paola
Delle serie “faccio quello che voglio e non mi deve toccare nessuno”
Una barbona scende dal treno alla stazione di Amantea.
Poi tenta di ritornare verso Paola, da dove era venuta, ma essendo senza biglietto il capotreno non l’ha fatta salire.
Ad aiutarlo nella sua azione anche un ispettore di Polizia.
La barbona, allora, si arrabbia e reagisce in modo pericoloso per la sua salute.
Con una agilità sorprendente si arrampica sull’alta antenna delle comunicazioni delle Ferrovie!
Ed è rimasta sull’antenna per quasi un’ora correndo il rischio di cadere.
Poi un infermiere di passaggio chiama i carabinieri
La barbona nemmeno lo sa
Prima che arrivino alla stazione di Amantea però la barbona sente l’avviso acustico dell’arrivo di un altro treno diretto verso Paola e scende dall’antenna.
Si dirige verso il terzo binario e sale
Arriverà alla prima stazione dove magari sarà anche fatta scendere visto che viaggia sempre senza biglietto
Ma questa è un’altra storia.
La storia della disperazione , dell’abbandono, del “faccio quello che voglio e non mi deve toccare nessuno”.
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Cronaca
E’ successo a Briatico.
Un giovane migrante sale sul treno.
Ovviamente senza biglietto.
Ed un “becero” capotreno, ligio al suo dovere ( potrebbe anche essere licenziato in caso contrario), gli chiede il biglietto.
Ma, ci chiediamo, perché mai sapendo che in tanti non pagano il biglietto( anche sui pullman e sui tram), continuano a controllarli?
Ed infatti questa “pretesa” porta, poi, a conseguenze poco felici.
I profughi, si arrabbiano e protestano.
Ovviamente il capotreno per non prenderle ha chiamato la Polizia.
Peraltro il giovane non era solo ma in compagnia di alcuni connazionali che, alla richiesta del controllore di esibire il titolo di viaggio, essendone sprovvisti, sono stati fatti scendere dallo stesso capotreno nella stazione del centro costiero vibonese.
La volante giunge sul posto ma mentre i due agenti procedevano alla identificazione, uno dei giovani avrebbe dato in escandescenze e si sarebbe avventato sugli agenti, colpendoli ripetutamente con calci e pugni e procurando loro diverse contusioni.
I poliziotti, successivamente recatisi al Pronto soccorso, hanno riportato contusioni multiple giudicate guaribili in 10 giorni dai sanitari.
Ai due agenti feriti ha inutilmente espresso vicinanza il Sindacato unitario dei lavoratori di Polizia (Siulp) di Vibo Valentia che, attraverso il segretario provinciale Franco Caso, ha espresso «piena solidarietà e senso di vicinanza ai colleghi della volante che ieri pomeriggio sono stati aggrediti e feriti da parte di un cittadino extracomunitario nei pressi della stazione ferroviaria di Briatico»
L’aggressore è stato poi fermato ed identificato e la sua posizione è al vaglio degli investigatori.
Temiamo che anche questo episodio sia presto dimenticato perché ormai l’Italia, ci sembra, sia stata svenduta e, con la scusa della xenofobia e del razzismo, si tolleri ogni comportamento che normalmente ci appariva inaccettabile.
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Reggio Calabria