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I due rumeni sono stati rintracciati dopo ricerche prolungate.

Avevano più volte violate la misura del divieto di dimora rendendosi irreperibili per giorni

Rende. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Carabinieri Rende diretti dal capitano Maieli, unitamente ai

militari di Lamezia Terme hanno tratto in arresto, un 30enne e un 31enne entrambi di nazionalità rumena.

Dopo prolungate ricerche, i carabinieri hanno notificato ai due uomini, già sottoposti alla misura del divieto di dimora in Acri e resisi irreperibili da 10 giorni, l’ordine restrittivo quale aggravamento della misura in atto per le continue violazioni agli obblighi impostigli.

Il provvedimento scaturisce dal reato di violenza, resistenza, minaccia a Pubblico Ufficiale e lesioni personali commesso dai due uomini in Acri il 6 marzo scorso: in evidente stato di ebbrezza, avevano prima molestato i passanti e gli automobilisti mettendosi in mezzo la strada e lanciando sassi e bottiglie in vetro contro le malcapitate vittime e successivamente aggredito i militari intervenuti sul posto cagionandogli lesioni.

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito sono stati tradotti presso la casa circondariale di Catanzaro.

Pubblicato in Cosenza

Gizzeria. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro, del Gruppo Carabinieri Forestale di Catanzaro, i militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e della Capitaneria di Porto di Vibo valentia la notte scorsa 11 agosto hanno posto in arresto Luca Valentini, amministratore dell’Hang Loose Beach, e di Francesco Bevilacqua, amministratore del Cool Bay.

I due sono accusati di aver violato i sigilli apposti il 28 luglio scorso a seguito di sequestro disposto dall'A.G. di Lamezia Terme per violazione di norme sull’edilizia.

E nella mattinata di ieri venerdì 11 agosto il gip di Lamezia Terme ha convalidato gli arresti e ha disposto l’obbligo di firma per i due indagati.

Francesco Bevilacqua è assistito dall’avvocato Leopoldo Marchese, mentre Valentini è rappresentato da Giovambattista Puteri.

Nel corso dei relativi servizi, effettuati dai militari che si fingevano normali avventori delle strutture turistiche, è stato documentato che gli arrestati continuavano ad utilizzare alcuni locali sottoposti a sequestro.

Pubblicato in Lamezia Terme

Catanzaro 28 luglio.Ora tocca anche ai funzionari prefettizi!

 

Una funzionaria della Prefettura di, Nerina Renda, di 53 anni, ed un imprenditore, Salvatore Lucchino (73), entrambi di Lamezia Terme, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla squadra mobile per corruzione.

 

Il "prezzo" pagato, secondo l'accusa, sarebbe stato un immobile a Feroleto Antico e la promessa di denaro.

 

L'immobile è stato sequestrato.

L'indagine, coordinata dal pm Paolo Petrolo, del gruppo reati contro la pubblica amministrazione coordinato dall'aggiunto Giovanni Bombardieri della Procura diretta da Nicola Gratteri, è iniziata dopo la stipula, il 29 dicembre 2014, di una convenzione tra la Gianal Srl, società cooperativa gestita dall'imprenditore, e la Prefettura, all'esito della gara d'appalto bandita per la gestione del servizio dei migranti richiedenti protezione internazionale.

Dalle indagini è emerso che Lucchino aveva stretto una relazione con la Renda, che all'epoca era in servizio al Settore Immigrazione Rifugiati, e che, nel 2015, ha ceduto alla Renda un immobile.(Ansa)

L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri, è iniziata dopo la stipula, il 29 dicembre 2014, di una convenzione tra la Gianal Srl, società cooperativa gestita dall'imprenditore, e la Prefettura, all'esito della gara d'appalto bandita per la gestione del servizio dei migranti richiedenti protezione internazionale.

Le indagini hanno permesso così di accertare che Renda, funzionario in servizio, all'epoca dei fatti, nell'area IV - Settore Immigrazione Rifugiati - della Prefettura di Catanzaro avrebbe favorito, a fronte di un corrispettivo economico, l'imprenditore lametino gestore della società cooperativa Gianal, nella instaurazione di un rapporto convenzionale.

La funzionaria poi avrebbe partecipato attivamente all'espletamento della procedura di gara indetta dalla Prefettura, anche attraverso sopralluoghi e ispezioni nella struttura di Lucchino, esprimendo parere positivo.

Renda, trasferita dal precedente incarico, avrebbe anche svolto il ruolo di amministratore «di fatto» del centro.

Entrambi sono accusati, in concorso tra loro, del reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio.

Pubblicato in Catanzaro

La Guardia di Finanza a settembre 2016 scoprì una piantagione di 200 piante di “canapa indiana” di un’altezza di circa tre metri Piante rigogliose e curate.

 

Erano coltivate in un terreno posto in una zona impervia del Comune di Cetraro, per raggiungere il quale gli agenti avevano dovuto muoversi su una serie di ripidi sentieri facendosi largo tra la fitta vegetazione ed aprendosi qualche improvvisato varco tra i rovi.

Ora il Sostituto procuratore, Anna Chiara Fasano, alla quale non possiamo non porgere i nostri ringraziamenti, ha chiesto al Gip presso il Tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, l’arresto dei tre coltivatori responsabili della custodia del tesoro illegale, nonché ad altre due persone accusate in concorso di detenzione di “marijuana” ai fini di spaccio.

 

Tutti e cinque gli indagati sono di Cetraro.

Gli arresti sono stati eseguiti dal Comando provinciale di Cosenza.

Le indagini, effettuate sotto la direzione della Procura di Paola, ha permesso la piena ricostruzione dei fatti ed ha consentito, inoltre, di rinvenire e sottoporre a sequestro:

 

-circa 600 grammi di marijuana,

-una pistola colt con matricola abrasa,

-una Bmw serie 1,

-due cellulari e

-un'agenda manoscritta.

 

Le piante di “canapa indiana” sul mercato avrebbero prodotto un profitto illecito pari ad oltre 500 mila euro.

L'operazione permette di cogliere la necessità della presenza sul territorio delle Fiamme Gialle per avere un moderno e funzionale presidio di sicurezza pubblica e di legalità economico-finanziaria sull’intero territorio di competenza.

Pubblicato in Alto Tirreno

Ma che succede alla magistratura Italiana?

Le procure di Catania e di Siracusa hanno una visione completamente diversa su presunti legami tra Ong e trafficanti di esseri umani.

 

La procura di Terni ora pone l’attenzione sugli affidamenti di servizi alle cooperative sociali.

Parliamo del comune di Terni dove ieri sono stati arrestati il sindaco Leopoldo di Girolamo e l'assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, entrambi del Pd.

Di una vicenda che vede indagate sedici persone tra cui l'assessore ai Lavori pubblici, Stefano Bucari, l'assessore al Bilancio Vittorio Piacenti d'Ubaldi, la vicesindaco Francesca Malafoglia , dirigenti e funzionari comunali, oltre a rappresentanti di cooperative (considerati «suggeritori e fruitori finali» delle presunte procedure irregolari).

 

E sono 27 gli indagati complessivi, tre giunte consecutive, funzionari e dipendenti comunali, presidenti di cooperative a aziende private. Indagata anche la vicesindaco Francesca Malafoglia sempre per turbativa d'asta.

Per due componenti delle cooperative sociali, Sandro Corsi, Actl, e Carlo Andreucci, Alis, è stato invece disposto il divieto temporaneo di esercizio dell'attività d'impresa.

Una vicenda che contesta un «sodalizio criminoso» che avrebbe emanato bandi di gara e lettere di invito a contrarre «cuciti addosso alle cooperative sociali», che hanno «garantito un monopolio perfetto nel settore degli appalti di servizi» sempre allo stesso raggruppamento di imprese quello con «protagonisti» la componente politica e tecnica del Comune di Terni.

 

Una «illecita gestione della cosa pubblica» tra il 2011 e il 2016, con un sistema «finalizzato a favorire le medesime cooperative sociali».

Pubblicato in Italia

Martedì, 11 Aprile 2017. E’ in corso un blitz dei carabinieri al campo rom di Scordovillo.

Impegnati circa 80 militari della compagnia di Lamezia Terme guidati da Pietro Tribuzio

 

 

Presenti anche unità del nucleo “Tutela Ambiente” e allo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria

A far scattare il blitz nel campo rom i recenti roghi.

Sul posto, per effettuare numerosi controlli e contestare diversi illeciti, anche personale Enel

Non solo, ma anche personale dell’ Arpacal e dei Servizi Sociali.

I reati contestati vanno da quelli ambientali agli allacci abusivi per i quali si è proceduto anche con arresti, perquisizioni e sequestri.

Pubblicato in Lamezia Terme

11 aprile 2017. Stamattina arresti e perquisizioni.

È ancora in corso una complessa operazione di polizia giudiziaria denominata “Eumenidi” da parte dei finanzieri del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme e degli agenti della polizia di frontiera presso il locale aeroporto internazionale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme.

I reati per i quali si procede, a vario titolo, vanno dalla corruzione e dal peculato sino al falso, all’abuso d’ufficio ed a varie forme di concussione.

I dettagli sugli arresti effettuati e sulle altre misure adottate – che riguardano anche persone di vertice delle istituzioni, degli uffici pubblici e dell’imprenditoria locale – saranno forniti in un’apposita conferenza stampa, che si terrà oggi, presso l’ufficio del Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, con inizio alle ore 11.00.

Sono finiti agli arresti domiciliari il presidente Massimo Colosimo, il direttore generale Pierluigi Mancuso ed Ester Michienzi, responsabile dell'Ufficio legale di Sacal, la società che gestisce lo scalo lametino.

Sotto l’occhio dei PM e degli investigatori gli appalti ma anche l’occupazione di 18 stagisti. 

La Procura della Repubblica di Lamezia aveva inviato gli investigatori negli uffici della Sacal dopo che erano state rinvenute micro videocamere e “cimici”.

Da quel momento in poi, le visite degli investigatori agli uffici si erano moltiplicate.

Così come l’acquisizione di documenti relativi agli appalti e alle assunzioni.

E si era allungato anche l’elenco degli indagati e quello delle attività nel mirino della Procura.

L’inchiesta puntava i fari su diversi appalti, fra cui anche la realizzazione delle nuova pista dell’aeroporto, sulle assunzioni e anche sui contratti a progetto “Garanzia giovani” per 18 stagisti.

Pubblicato in Calabria

Dobbiamo riportarla questa considerazione di un Carabiniere del Radiomobile e lasciarla alla vostra serena intelligenza.

 

A)"Ci hanno chiamato.. tre ladri sono entrati in una casa. Dentro ci sono una madre e due bimbi terrorizzati, ci implorano di fare presto!"

B)"Ok andiamo.. ma mi raccomando non correre.. rispetta i limiti di velocità e i semafori, altrimenti qualcuno ci filma, ci mette su youtube e dice che noi ce ne sbattiamo del codice della strada.. e giù commenti contro di noi..."

 

A)"Ma come? ma stai scherzando? li dentro potrebbero esserci tua moglie ed i tuoi figli!!"

B)"ma non sono loro.. ne tuoi parenti, giusto? quindi vai piano.. ricordati che se facciamo l'incidente per correre in aiuto di questa perfetta sconosciuta ti ripaghi la macchina per intero.. senza parlare se nell' incidente facciamo male a qualcuno..."

 

A)""ma santiddio noi abbiamo fatto un giuramento..."

B)"io ho giurato ai miei famigliari che tutti i santi giorni farò rientro a casa sano e salvo.. e tra i due neanche ti sto a dire quale per me sia il più importante. Tu sei giovane, hai voglia.. ma non conosci la strada, le sue regole, non conosci la gente comune, non conosci i giornali, non conosci la magistratura.. Io sono più vecchio di te, sono anni ed anni che sto col culo su questa fottutissima gazzella e ti devo mettere in guardia. Se noi ora corriamo e, con l'aiuto di Dio, non facendo incidenti, arriviamo mentre quelli stanno ancora in casa che facciamo?"

 

A)""come che facciamo? ma stai scherzando? interveniamo, li blocchiamo e li arrestiamo!!!"

B)"ahahahaha beata gioventù.. se noi corriamo e li troviamo dentro vedrai che quelli tenteranno di scappare e per farlo non esiteranno a colpirci o ferirci con armi se mai ne avessero. Noi che dovremmo fare? difenderci ed ingaggiare magari una colluttazione per arrestarli? e se ci facciamo male? se uno di quelli ha l'aids o l'epatite e ce li becchiamo sporcandoci con il loro sangue? chi lo dice alle nostre famiglie? E se invece nella colluttazione gli rompiamo qualcosa? dobbiamo lavorare il resto della nostra vita per ripagarli invece di spendere i soldi per i nostri figli. Poi sai domani i giornali e le trasmissioni in TV come ci godrebbero? farebbero vedere i Carabinieri violenti, fascisti, nazisti, razzisti che si scaglierebbero, solo per il sapore macabro della battaglia, contro tre poveri cristi che per mangiare erano entrati dentro una abitazione per racimolare qualcosa. Allora domani leggeremmo su facebook i commenti contro sti due bastardi di Carabinieri violenti... Invece noi andiamo piano piano , ci facciamo sentire con le sirene prima di arrivare così quelli scappano e noi non abbiamo nessun problema!"

 

A)""sono confuso.. io mi sono arruolato per aiutare la gente..."

B)"Anche io amico mio, ma le cose cambiano.. il grande Indro Montanelli una volta scrisse: SI PRETENDE CHE I CARABINIERI FRUGHINO NELL' IMMONDIZIA MA NON SI ACCETTA CHE SI SPORCHINO LE MANI. Allora noi le mani non ce le sporchiamo, aspettiamo semplicemente che passi il camion della nettezza urbana..."

 

A)""...Dici?"

B)"Dico figliolo.. facciamo che la gente che scrive contro di noi oggi, si trovi in difficoltà domani.. e vediamo come se la cava.. tanto a noi lo stipendio ce lo pagano lo stesso.. perché andare a cercare i problemi? Poi se questi sono talmente scemi da farsi trovare ancora dentro e li arrestiamo senza problemi, domani leggeremo sui giornali che gli uomini, magistralmente diretti dall' Ufficiale e grazie alle sue direttive operative e di pianificazione, traevano in arresto bla bla bla... Amico mio.. l'opinione pubblica vuole i Carabinieri ligi e rispettosi delle regole? ebbene noi gli diamo quei Carabinieri, cominciando dal rispettare i 50 all'ora in città, che ci siano interventi per stupri, rapine, risse, incendi, soccorso a persone, staffette, furti ecc ecc, non usciamo dalle regole.. ligi fino in fondo!!"

 

A) Questa è la triste realtà. ...Ma io sono un cc del radiomobile e non ci sto.

 

QUESTE SONO LE FORZE DELL'ORDINE CHE VOLETE?

NO. E noi, ad Amantea, per fortuna, abbiamo Signori Carabinieri!

Riceviamo e pubblichiamo:

In località Mangaro-Manche di Sant’Onofrio nel comune di Rossano durante un controllo del territorio mirato a reprimere e prevenire danni all’ambiente, il personale del Comando Stazione Forestale dello Stato di Rossano,

ha sorpreso nella flagranza di reato G.L.R. di anni 70, S.S. di anni 45 entrambi di Rossano e V.T. di anni 27 di nazionalità romena mentre trafugavano legna da un bosco comunale.

I tre dopo aver reciso e depezzato alcune piante di Cerro si accingevano ad allontanarsi dal luogo del reato a bordo di un fuoristrada.

Bloccati dagli uomini del Corpo Forestale, all’interno del veicolo sono stati rinvenuti circa quintali 10 di legna da ardere appena tagliata e una motosega.

Il materiale trafugato è stato posto sotto sequestro, i tre sono stati tratti in arresto.

Il P.M. di turno, Sostituto Procuratore della Repubblica di Castrovillari dott.ssa Rana, dopo aver convalidato l’arresto ne disponeva la rimessa in libertà in ottemperanza al disposto dell’art. 121 del disposizioni di attuazione del c.p.p.

Tale attività ricade nella sfera di intensificazione dei controlli a tutela del patrimonio pubblico in capo al Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari dott. Eugenio Facciolla.

Tagli abusivi che da molto tempo stanno depauperando i territori boschivi pubblici sia essi comunali che regionali.

Il modus operandi sul fenomeno di questi tagli furtivi, avviene sistematicamente e giornalmente per mezzo di fuoristrada, di decine e decine di questi veicoli più agevoli nel districarsi nel bosco e di tentare la fuga alla vista delle forze di polizia.

Cosenza25 novembre 2016

Pubblicato in Calabria

I provvedi menti, a firma del Proc. Capo Federico Cafiero De Raho e dei Sostituti Procuratori Rosario Ferracane, Giuseppe Lombardo, Luca Miceli e Stefano Musolino,

hanno riguardato soggetti operanti nella cosiddetta “zona grigia”.

La Dda ha chiesto l’arresto di sette i professionisti reggini.

Nomi importanti

Due avvocati : Paolo Romeo e Antonio Marra

Un commercialista Natale Saraceno

Due imprenditori Emilio Frascati e Giuseppe Chirico

Antonio Idone e Domenico Marcianò.

Secondo i magistrati sarebbero ”partecipi con ruoli organizzativi della ndrangheta reggina”, una strutturata rete di professionisti, capaci di indirizzare le sorti di rilevanti settori dell’economia cittadina.

Sempre la Dda di Reggio Calabria, ha disposto anche, tramite la Guardia di Finanza, il sequestro di 12 società e beni per un valore complessivo di circa 34 milioni di euro nonché oltre 30 perquisizioni.

Tra questi sarebbero “inquinate” dalla connivenza con gli interessi della criminalità organizzata:

Studio commerciale Saraceno;

Circolo Pescatori Posidonia Gallico;

R.AL. S.a.s., con i due supermercati ipermercati, operanti in Gallico (RC);

PERLA S.r.l., gestore dell’ipermercato presso il centro commerciale “Perla dello Stretto” – Villa San Giovanni (RC);

Quote societarie della D.EMME C. SUN S.r.l.;

PARMA REGGIO DISTRIBUZIONE S.r.l.”, Reggio Calabria;

S. S.r.l., con sede in Reggio Calabria, nonché unità operativa sita in Campo Calabro (RC), “MAX – Cash and Carry”, zona industriale;

“ C. S.a.s. di DOMENICO MARCIANO’ & C”, con sede a Reggio Calabria – Gallico;

“CENTER FRUIT S.r.l.” con sede a Reggio Calabria;

“Consorzio La Nuova Perla dello Stretto”, con sede in Villa San Giovanni (RC), presso omonimo centro commerciale.

Sarebbero numerosi e decisamente importanti i nomi degli indagati nell’ambito della stessa operazione soprannominata Fata Morgana.

Alcuni di essi sono trapelati.

Tra questi :

il presidente della Provincia Giuseppe Raffa,

il consigliere provinciale Demetrio Cara,

il cancelliere capo della Corte D’Appello,

l’ex magistrato Giuseppe Tuccio,

l’avvocato Rocco Zoccali e

l’ex presidente della Reggina Calcio, Pino Benedetto.

E non finisce qui.

Il Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria Cafiero de Raho spiega che sono tutt’ora in corso 30 perquisizioni nei confronti di soggetti operanti nel settore economico, imprenditoriale, politico e dirigenti pubblici, collegati, a vario titolo, ai fermati che potrebbero portare a nuove conclusioni investigative.

Pubblicato in Reggio Calabria
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