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Si terrà nei giorni 27 e 28 luglio un doppio appuntamento sulla “Questione Meridionale” da portare a Bruxelles.

I luoghi dell’incontro saranno Villa Caristo a Stignano ed il Museo delle Ferriere a Pazzano.

Il doppio evento è organizzato dalle meridionaliste Rosella Cerra e Cinzia Lamberti insieme a Pino Aprile, giornalista e scrittore nonché fondatore del Progetto “Popolo delle Formiche e i nuovi Mirmidoni”.

In occasione delle ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo il “Popolo delle Formiche e i nuovi Mirmidoni” (movimento fondato dal giornalista Pino Aprile) ha lanciato un appello ai candidati con il quale si chiede di portare la Questione Meridionale in Europa.

Nello specifico si propone la costituzione di “una Commissione d'inchiesta europea sul divario di Stato (infrastrutture, servizi sociali, diritti: dalla scuola alla salute...) fra Nord e Sud, e che leggi e norme costituzionali a tutela della salute valgano allo stesso modo a Nord e a Sud”

Parleremo dei contenuti stessi della petizione con i temi da portare a Bruxelles ed alcune proposte in due incontri pubblici con gli europarlamentari del M5S Isabella Adinolfi, Rosa D’Amato e lo stesso Pino Aprile sabato e domenica 27/28 luglio, in Calabria, presso Villa Caristo, in Contrada Scinà a Stignano RC ed il Museo della Cultura Mineraria a Pazzano (RC)

PROGRAMMA

Sabato 27 nel ore 18.00, presso la location di Villa Caristo.

L’introduzione sarà a cura di Rosella Cerra, Promotrice dell’evento, mentre i saluti saranno del neo-sindaco di Stignano Pino Trono;

Di seguito interverranno: Pino Aprile - Fondatore Progetto; Isabella Adinolfi - Europarlamentare del M5S;

Rosa D’Amato - Europarlamentare del M5S;

Vittorio Daniele – Prof. di Economia Politica Università Magna Grecia di Cz;

Alfredo Fulco – Scrittore; Arrigo Lagazzo – Architetto.

Modererà Michele Albanese - Giornalista del Quotidiano del Sud; le conclusioni saranno affidate ad Angela Robbe – Assessore al Lavoro e Welfare Regione Calabria.

Continueranno i lavori Domenica 28 ore 10.00, presso la sede del Museo della Cultura Mineraria nel Comune di Pazzano, inserito nel contesto dell’Ecomuseo di delle Ferriere di Calabria.

Introdurrà Cinzia Lamberti, Promotrice dell’Evento. Seguiranno i saluti del Sindaco di Pazzano Sandro Taverniti. Interverranno nuovamente Pino Aprile - Fondatore Progetto, e le Europarlamentare del M5S Isabella Adinolfi e Rosa D’Amato. Seguiranno Danilo Franco – Esperto di Archeologia Industriale; Santo Gioffrè – Scrittore, e Fiore Marro – Presidente Comitato Due Sicilie.

Modererà Giorgio Metastasio - Giornalista del Quotidiano del Sud. Le conclusioni saranno affidate a Nicola Irto – Presidente Consiglio Regionale Calabria.

Nel pomeriggio vi sarà l’inaugurazione della mostra fotografica presso la sede del museo con il patrocinio del Comune di Pazzano “Volti, scorci e paesaggi della vallata dello Stilaro”.

Pubblicato in Reggio Calabria

Giorno 30 settembre ore 18.00 presso l’Hotel Gaudio sulla SS18 in Longobardi sarà presentato il libro di Marco Esposito “Separiamoci” con prefazione di Pino Aprile.

I saluti saranno porti da Franco Gaudio , già sindaco di Longobardi.

Sarà presente l’autore Marco Esposito, giornalista e scrittore.

Interverranno i sindaci del comprensorio e Pierluigi Peperoni Segretario nazionale della Unione Mediterranea

Modererà il dibattito Franco gallo conduttore di Sottosopra

Separiamoci grida che “Da oltre vent’anni in Italia qualsiasi scelta viene presa in base all’interesse di una sola parte del Paese.

Nel Mezzogiorno prima sono sparite le banche, poi le grandi aziende, adesso si riducono strutture sanitarie, autobus, treni e presto saranno a rischio scuole e università.

Si è arrivati a raccogliere tasse al Sud per investirle al Nord.

In compenso abbiamo i veleni degli scarichi industriali.

Per quanto tempo saremo disposti a sopportare?

Quanti figli dovremo accompagnare in ospedale o alla stazione prima di reagire?

O l’Italia cambia registro e guarda a se stessa come a un solo meraviglioso giardino da coltivare con la medesima cura, oppure separiamoci, consensualmente.

Certo, far nascere un nuovo Stato richiede una straordinaria forza di volontà, spregiudicatezza, capacità di osare.

Ma forse è proprio questo che serve: credere in se stessi, tornare a sognare.”

Pino Aprile scrive che “ Separiamoci elenca tutte le ragioni che potrebbero rendere inevitabile il ritorno a un Sud indipendente; e spiega come farlo bene, se quelle ragioni continueranno a essere ignorate”.

Pubblicato in Longobardi

Il 5 di Agosto 2015 alle ore 19:00, sul corso Numistrano di Lamezia Terme vicino al negozio “Magie d’Amore”, sarà presentato il libro di Raffaele Vescera “Il Barone Contro”, ed. Magenes, con la presenza dell’autore, insigne giornalista e scrittore pugliese.

La presentazione è organizzata dal circolo territoriale di Unione Mediterranea “Michelina De Cesare” col suo coordinatore Francesco Antonio Cefalì e dalla sezione di Lamezia Terme di Italia Nostra col suo presidente Giuseppe Gigliotti.

“La storia del barone di San Chirico, il colonnello don Felice Lombardo, fu avventurosa.

Erede di una grande fortuna, mise in gioco il suo patrimonio tra tavoli verdi e boudoir.

Fu liberale indomabile.”

Ma le parole migliori per descrivere l’opera di Vescera le scrive Pino Aprile: “Se la grande letteratura siciliana ci tramanda storie di gattopardi e viceré che hanno accettato il cambiamento al fine di conservare i privilegi nobiliari, la vicenda dei baroni Lombardo di San Chirico appartiene all’aristocrazia illuminata napoletana che si è battuta contro il feudalesimo e per la trasformazione costituzionale della monarchia. Nobili che hanno messo in gioco la propria esistenza, rinunciando alle prerogative di ceto e pagando con l’esilio e la confisca del patrimonio, a volte con la stessa vita, l’aspirazione per il nuovo patto sociale che i tempi imponevano. I baroni Lombardo di San Chirico, liberali per tre generazioni, vivono tutte le vicende rivoluzionarie del Regno di Napoli, dal 1799, al 1820, al 1848, fino all’Unità d’Italia. Unificazione che delude il loro iniziale entusiasmo poiché, anziché favorirne l’inclusione, il nuovo Stato Italiano tratta l’ex Regno delle Due Sicilie al pari di una colonia, emarginando i liberali e associando al potere i conservatori trasformisti. L’internamento nella fortezza piemontese di Fenestrelle di un discendente della famiglia Lombardo segna l’epilogo drammatico di questi avvenimenti. Don Felice è un uomo di passaggio, fra una direzione della Storia e un'altra; fra un passato che sarà poi vilipeso, denigrato e un futuro che si presenta grande, promettente e che deluderà in modo feroce; delude, in modo feroce, ancora oggi. Don Felice è una sintesi della tragedia dell'Unità malfatta del nostro Paese.”

La convinzione degli organizzatori è che la conoscenza approfondita e reale del proprio passato storico aiuta molto un popolo a elaborare il suo presente e ancora di più il futuro attraverso la consapevolezza di se stesso.

Il popolo del sud è un popolo in marcia verso la libertà, e non solo di pensiero

Franco Gallo (Coordinatore Regionale Unione Mediterranea) 

Pubblicato in Lamezia Terme
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