
Il ragioniere Franco Osso scende dall’ufficio e prova a salire in auto ma resta interdetto alla visione di un grosso serpente penetrato non si sa quando e dove nell’autoveicolo.
Ovvio il timore derivato
Ovvio analogamente l’allontanamento dall’auto e la richiesta di aiuto.
Una richiesta alla quale hanno risposta più di una diecina di persone che erano nei pressi o che i sono fermati transitando da via Margherita
Il serpente poi si è infilato nel vano motore
C’è voluto parecchio per tirarlo fuori, ma alla fine l’animale si è allontanato.
Non c’è stato bisogno dei Vigili del Fuoco od altre forze dell’ordine.
La domanda che si pone è quella senza risposta: “ Il reddito di cittadinanza continuerà anche con il PD?”
E’ notorio infatti che il PD prima del governo giallorosso era fortemente critico con il reddito di cittadinanza e sosteneva che non si trattava di “ Una vera e propria misura di sinistra”
IL PD aveva puntato sul REI( ben altra cosa)
Tanti , allora, aspettavano una risposta indiretta dalla attesa presenza dei navigator.
Non solo, ma i comuni (soprattutto) aspettavano la loro presenza per la possibilità di avere al proprio servizio chi di loro dichiarava la propria disponibilità al reinserimento lavorativo
Ricordato che la gran parte dei soggetti almeno potenzialmente avviabili al lavoro risiede, infatti, nelle principali regioni del Sud Italia; circa il 65% dei beneficiari, infatti, proviene da Campania (178.370), dove, peraltro, i navigator non sono attivi per volontà dell’amministrazione regionale, Sicilia (162.518), Calabria (64.057) e Puglia (50.904), appare logico, infatti, che sarà ben difficile trovare nuovo lavoro.
Di conseguenza non resterà che “offrirsi”per utilizzare forze di lavoro gratuite.
Ecco perché Paola ed Amantea aspettano la assegnazione della quota spettante dei 377 navigator assegnati alla Calabria
Si tratta di ben 377 veri nuovi posti di lavoro!
Non importa tanto se questi navigator saranno in grado di trovare nuovi posti di lavoro per i possessori di reddito di cittadinanza.
Beppe Grillo infuriato con i grillini sul quesito di Rousseau: la parola "Pd" non doveva esserci
Dopo la marcia indietro di Luigi Di Maio al ruolo di vicepremier, i toni tra M5s e Pd si sono ammorbiditi.
Ma quelle di lunedì 2 settembre sono state ore decisive.
I grillini infatti hanno pubblicato la fatidica domanda "volete un governo con il Pd" su Rousseau.
Domanda però che non è andata giù a Beppe Grillo, il quale, secondo diversi rumors, avrebbe inviato un messaggio WhatsApp ai gotha pentastellati per chiedere un cambio nel quesito: l'eliminazione della parola Pd.
Le parole del garante (che ha il potere tra l'altro di far ripetere la votazione) lasciano il segno.
Ma non possono "garantire" l' esito del risultato.
I 115mila aventi diritto al voto - spiega Il Corriere - sono insondabili: i Cinque Stelle si attendono una partecipazione massiccia, di sicuro "sopra i 40 mila votanti".
Il vero problema però si porrà dopo.
Qualunque sia l'esito della votazione, bisogna verificare che il presidente della Repubblica possa dare il suo benestare.
Ipotesi parecchio remota.
Se Mattarella non dovesse accettare il responso negativo dei 5stelle sarebbe la loro fine
3 Settembre 2019