Troviamo davvero imbarazzanti le modalità con cui - durante la seduta del 26 maggio - il Consiglio regionale, in maniera assolutamente trasversale, ha approvato all'unanimità l'odg riguardante la “rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità”!
Il video della seduta, divenuto virale, mette in risalto la fugacità (il relatore non illustra neppure il provvedimento) e la sollecitudine (i tre articoli vengono approvati con il tempo netto di 15 secondi: un record!) dei lavori: una mortificazione per il Parlamento regionale.
Tutti erano d’accordo!
Il provvedimento si illustra da se: prevede, infatti, la possibilità di far maturare subito il vitalizio aii Consiglieri regionali anche in caso di prematura interruzione del loro mandato!
Non riusciamo, tra l’altro, a fare a meno di notare che chi avantieri si indignava per l’istituzione dell’ennesima commissione, ieri proponga e voti lo scandaloso provvedimento e oggi cerchi una “pezza” a questa buffonata!
Viviamo un momento storico caratterizzato da sofferenza, da difficoltà, da incertezze. Qualcuno dovrà pur spiegare a chi ha perso o rischia di perdere il lavoro, ai cassaintegrati, agli imprenditori ed ai commercianti in crisi, alle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese la priorità, l’urgenza e l’utilità di questo provvedimento.
Questo è il rinnovamento tanto auspicato e declamato?
Noi riteniamo che la sinistra debba dare segnali ben diversi. Per tale ragione, chiediamo al nostro Partito, il PD, ed ai nostri rappresentanti in Consiglio, di farsi immediatamente promotori di una proposta di legge regionale che preveda l’abolizione del privilegio dei vitalizi!
Direttivo PD Amantea
Circolo Moro-Berlinguer
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Primo Piano
Nessun TG pubblico o privato e nessun grande giornale sta ricordando agli italiani che dal 1 gennaio 2019 ben 1338 ex parlamentari si sono visti ridurre il vitalizio.
Uno per tutti il “povero” Paolo Cirino Pomicino il cui vitalizio sarebbe passato da circa 4500 euro, ridotte ora a circa 2500.
2500 euro sarebbe corrispondente quello che ha versato.
Parliamo di Paolo Cirino Pomicino perchè è stato uno dei più agguerriti avversari del taglio dei vitalizi, sostenendo che“Il vitalizio non è una pensione.
Ma quando fu introdotto negli anni Sessanta, i padri costituenti erano viventi e compresero che la libertà dei legislatori doveva essere garantita anche sul piano economico nel presente e nel futuro, senza arricchimenti ma con la dignità pari alla funzione svolta“.
Tuttavia Pomicino che non è tra i parlamentari che hanno fatto ricorso contro la delibera del presidente Fico che inserisce il ricalcolo degli assegni percepiti da tutti i parlamentari col metodo contributivo, non spiega che centra la libertà dei legislatori quando sono fuori dal parlamento e non sono più legislatori!
Ci chiediamo che tipo di reazione porranno in essere coloro che finora intoccabili ora diventano cittadini qualunque.
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