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balcaLa sala conferenze della biblioteca comunale di Tropea ha ospitato nel pomeriggio di giovedì 4 giugno una riunione convocata dal Capo del Compartimento Marittimo di Vibo Valentia Marina, C.F. (CP) Antonio LO GIUDICE, nell’ambito delle direttive impartite dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ove sono stati invitati i titolari degli stabilimenti balneari del litorale tropeano.

 All’incontro, organizzato grazie anche alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Tropea, è intervenuto il Sottotenente ATELLA della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina e il Maresciallo LODORI, Titolare dell’Ufficio Locale di Tropea, insieme al vice Sindaco Dott. Tropeano e all’Assessore Sig. Valeri.

La riunione, connotata da una viva partecipazione da parte dei soggetti invitati, è stata incentrata sulla nuova Ordinanza di sicurezza balneare del Circondario di Vibo Valentia, la n° 12/2015.

In particolare si è mirato ad informare ed istruire i titolari degli stabilimenti balneari sulle disposizioni previste dal citato provvedimento da attuare per garantire ai bagnanti una fruizione del mare in totale sicurezza per la loro incolumità, per quella dei naviganti e per l’ambiente marino. Inoltre, si è colta l’occasione per ricordare e ribadire che  qualsiasi evento pericoloso per la salute e la vita umana in mare deve essere comunicato con tempestività alla sala operativa della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, tramite il numero gratuito attivo 24 ore su 24 per le emergenze in mare - 1530, al fine di consentire l’immediato intervento dei mezzi nautici e delle pattuglie della Guardia Costiera che opereranno quotidianamente sul territorio durante tutta la stagione estiva nell’ambito dell’operazione complessa “MARE SICURO” 2015, disposta come ogni anno dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Tutti i partecipanti oltre a gradire l’iniziativa e l’incontro alla vigilia dell’inizio della stagione balneare, hanno ringraziato i militari della Guardia Costiera per l’attività quotidianamente svolta, assicurando il proprio sinergico contributo per il regolare e sicuro andamento della stessa.

A breve, si legge nella nota stampa, il veloce battello pneumatico GC 163 della Guardia Costiera di Vibo con equipaggi composti da Guardiacoste addestrati al salvamento nuoto e al primo soccorso sanitario, sarà nuovamente operativo nel porto di Tropea per le attività d’istituto ed opererà per tutto il periodo estivo per garantire la sicurezza e la salvaguardia della vita umana in mare.

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tonno1Continua incessante l’attività di contrasto alla pesca illegale, alla detenzione ed alla vendita del tonno rosso illegalmente catturato. Per tale specie ittica, infatti, la Comunità Europea ha stabilito le quote di cattura, distribuendole alle varie Nazioni, tra cui l’Italia.

Il Terzo Reparto del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, all’interno del quale è inserito anche il Centro Nazionale di Controllo Pesca, emana le direttive relativamente ai controlli, che, a livello regionale, per la Calabria, vengono coordinati dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria.

Nell’ambito delle richiamate attività di controllo e contrasto, nella scorsa notte, allo svincolo autostradale di Falerna (CZ), due radiomobili del Nucleo Operativo Difesa del Mare della Guardia Costiera di Vibo, procedevano al fermo di un TIR appartenente ad una società Siciliana, a bordo del quale si accertava la presenza di 42 (quarantadue) esemplari di tonno rosso privo dei documenti di trasporto previsti per questo prodotto ittico, i cosiddetti BCD (Bluefin Tuna Catch Document). Tale documento deve, infatti, essere regolarmente vidimato dall’Autorità Marittima del posto ove avviene lo sbarco del pescato e all’interno di quest’ultimo viene ricostruita e garantita la tracciabilità delle diverse fasi della filiera di sfruttamento del Tonno Rosso, dalla cattura alla commercializzazione. In mancanza del B.C.D. gli esemplari di tonno rosso sono da considerarsi provenienti da cattura illegale, poiché in palese violazione dell’art. 34 del Reg. (CE) n. 302/2009 datato 06.04.2009.

Appurato ciò, i guardacoste operanti procedevano a porre sotto sequestro amministrativo oltre 6.200 kg di tonno rosso e ad elevare, a carico del conducente del Tir, una sanzione amministrativa di 4.000,00 euro. Il mezzo pesante impiegato per il trasporto del prodotto ittico illegalmente detenuto, veniva, quindi, scortato dalle due pattuglie fino al porto di Vibo Valentia Marina, ove la Sala Operativa della Guardia Costiera, richiedeva l’intervento del veterinario di turno dell’ASP di Vibo, che giunto sul posto verificava l’idoneità al consumo umano dell’intero prodotto ittico sequestrato.

Trattandosi di merce altamente deperibile, i quarantadue esemplari di tonno rosso, sotto l’attenta supervisione dei militari operanti, venivano sbarcati dal camion, pesati singolarmente e riposti in una idonea cella frigo presente nell’area portuale di Vibo Marina. Al più presto il prodotto verrà avviato alla vendita da parte della Capitaneria di Porto di Vibo ed il ricavato versato nelle casse dell’erario.

Continueranno nei prossimi giorni – si legge nella nota stampa – le attività di controllo da parte della Guardia Costiera, sia via terra che via mare, finalizzate al contrasto della pesca illegale del tonno rosso e dell’immissione del frutto di tale pesca sul mercato ad opera di Motopesca Comunitari.-

Comunicato  guardia costiera 

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Oltre le chiacchiere ! Questo sarebbe potuto essere ( e forse è) lo slogan che sembra guidare l’azione politico-sociale della Cgil.

Una Cgil che si muove in vista delle prossime elezioni elettorali che appaiono sempre più una”disfida” tra una antica destra ed una sinistra alla ricerca della propria futura anima, e forse soltanto per cercare una distinta posizione sociale lontana dalle approssimazioni parapolitiche che ammorbano Amantea senza indicare gli obiettivi anzi quasi muovendosi al buio.

Un regalo alla città!

Almeno la CGIL fa una scelta ed indica 5 primari obiettivi: Lungomare, Porto, Temesa, Viabilità ed Ambiente.

Conoscendo Massimiliano Ianni ci sembrano, in verità, 5 PRIMI OBIETTIVI, ma non certamente gli unici. Affatto!.

Sembra dica questo convegno che ponti e pontini non portano sviluppo!

Il rilancio della città passa per il lungomare che significa turismo, forse anche “ mini turismo” nel senso che dall’Europa e dall’Italia non si viene ad Amantea perchè c’è il lungomare (certamente se non c’è è ben peggio!) ma da Cosenza e da Lamezia certamente si”

Forte valenza turistica, invece, si trova nel Porto ed in Temesa.

Ma almeno nel titolo la Cgil non si sottrae ad una valutazione sulla stato pessimo delle strade( e dei marciapiedi) interne e soprattutto esterne( parliamo delle strade interpoderali) verso le quali ben si potrebbe e dovrebbe impegnare anche parte del mutuo del lungomare ove non ci siano altri fondi.

Comunque trattandosi di un unico momento di confronto politico è impossibile mancare ed ascoltarla proposta e gli interventi di Giovan Battista Nicoletti, Massimiliano Ianni, Antonio Perricone, Monica Sabatino, Ferdinando Aiello, Umberto Calabrone, Nino de Gaetano e Miche Gravano.

Appuntamento allora a venerdì 29 maggio ore 17.30 presso l’Hotel palace Mediterraneo di Amantea.

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mezziSi è svolta ieri presso la “Sala Riunioni” del Comando della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina il Corso di aggiornamento per “Bagnini di Salvataggio” precedentemente brevettati dalla “Federazione Italiana Nuoto”.

La giornata dedicata ai bagnini di salvataggio, organizzata come ogni anno alla vigilia della stagione estiva, è stata predisposta dal Servizio Personale Marittimo e dal Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina.

Dopo una breve introduzione ai lavori fatta dal Tenente MUSMECI e dal Tenente RAIOLA del Servizio Personale Marittimo, della Guardia Costiera del Comando della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, hanno illustrato i vari aspetti della nuova Ordinanza di Sicurezza Balneare emanata quest’anno e che riporta le ultime normative che disciplinano gli aspetti della Sicurezza della Navigazione e della fascia di rispetto riservata alla balneazione, nonché l’importanza di interscambio continuo di informazioni con la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, attiva h24 per ogni tipo di emergenza in mare tramite il numero gratuito 1530.

E’ stato ribadito il concetto dell’agire responsabile, dei bagnini quando in servizio presso gli stabilimenti balneari e nelle aree di spiaggia libera contigue a questi ultimi, nonché verificare sempre le dotazioni di sicurezza previste per le postazioni di salvataggio e l’esigenza di farsi riconoscere avendo sempre indossata la maglietta rossa, con la scritta “SALVATAGGIO”.                

Il Responsabile regionale della F.I.N. Prof. Agostino ORLANDO ha tenuto specifiche lezioni di “B.L.S.” – PBLS con pratica sul baby manichino, con temi di primo soccorso per lesioni derivanti da meduse, ferite, fratture e colpi di sole. E’ stato, altresì, evidenziato e mostrato l’utilizzo della tavola spinale per persone traumatizzate.

Presenti anche le Unità cinofile della S.I.C.S. (Scuola Italiani Cani da Salvataggio) sezione Tirreno di Catanzaro, con il presidente Dario Careri e del Vice presidente Andrea Barone, accompagnati dai due splendidi esemplari di labrador Darko e Sam, impiegati durante il periodo estivo lungo le spiagge più affollate della Regione Calabria.

Alla conclusione dei lavori, ai numerosi bagnini brevettati dalla F.I.N. presenti, è stato rilasciato dalla Commissione Tecnica, l’attestato di partecipazione alla “Giornata dell’Assistente Bagnante”.

Una giornata importante quella dedicata agli “Assistenti Bagnanti” – si legge nella nota della Capitaneria di Porto - che serve affinchè gli abilitati della Federazione Italiana Nuoto, impegnati sulle spiagge durante l’imminente stagione estiva, possano essere preparati ad ogni evenienza di soccorso e possano collaborare con la Guardia Costiera per garantire una maggiore prontezza d’intervento per la salvaguardia della vita umana in mare.-

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808 rescue swimmerLA RICHIESTA DI SOCCORSO, DA PARTE DI UN MOTOPESCA, È ARRIVATA VIA RADIO, SUL CANALE VHF 16, ALLA SALA OPERATIVA DELLA GUARDIA COSTIERA DI VIBO.

IL COMANDANTE DELL’UNITÀ NAVALE IMPEGNATA IN UNA BATTUTA DI PESCA HA RICHIESTO ASSISTENZA MEDICA PER UN MARITTIMO CHE SI È INFORTUNATO UNA SPALLA, A SEGUITO DI UNA CADUTA A BORDO.

IMMEDIATA L’USCITA IN MARE DELLA MOTOVEDETTA CP 808 DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI VIBO VALENTIA MARINA CHE DOPO CIRCA 15 MINUTI HA RAGGIUNTO IL MOTOPESCA ED EFFETTUATO LA MANOVRA DI AFFIANCAMENTO, PROCEDENDO, QUINDI, AL TRASBORDO DELL’INFORTUNATO PER FARE ROTTA, ALLA MASSIMA VELOCITÀ, VERSO IL PORTO DI VIBO.

NEL CONTEMPO LA SALA OPERATIVA DELLA GUARDIA COSTIERA HA CONTATTATO IL SERVIZIO 118, CHE HA DISPOSTO L’INVIO IN PORTO DI UN’AUTOAMBULANZA.

IN POCO MENO DI MEZZ’ORA DALLA RICHIESTA DI ASSISTENZA IL MARITTIMO INFORTUNATO È STATO AFFIDATO AL PERSONALE DEL 118, CHE LO HA TRASFERITO PRESSO IL NOSOCOMIO DI VIBO PER LE SUCCESSIVE CURE DEL CASO.

UN’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DI SINERGIA TRA GUARDIA COSTIERA E SERVIZIO 118, CHE IN POCHISSIMI MINUTI HANNO PORTATO ASSISTENZA AL MARITTIMO INFORTUNATO.

LA “MEDEVAC” – COSÌ SI DEFINISCE IN CAMPO MARITTIMO UNA EVAQUAZIONE MEDICA DA UNA NAVE AD UN’UNITÀ DI SOCCORSO – È STATA ESEGUITA CON TEMPESTIVITÀ E PROFESSIONALITÀ DAI GUARDACOSTE IMBARCATI SULLA VELOCE MOTOVEDETTA SAR CP 808, PRONTA A MUOVERE DAL PORTO DI VIBO IN MENO DI DIECI MINUTI - 24 ORE SU 24 -, CON IL COORDINAMENTO E LA DIREZIONE DELLA SALA OPERATIVA DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI VIBO, ANCH’ESSA OPERANTE H24 PER TUTTO L’ARCO DELL’ANNO.

Comunicato guardia costiera .

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porto

Riceviamo e pubblichiamo

Continuano le favolette sui giornali per far stare “tranquilli” i cittadini,  ma risposte serie…. zero.

Oggi leggiamo che a breve il porto sarà riaperto, benissimo, con i costi a carico della collettività.

Ma il problema non è risolto, all’assessore Cannata, sempre “abberrato” di lavoro, sfugge che a breve ci sarà la sentenza del ricorso in cassazione del procuratore della repubblica di Paola, che potrebbe chiudere definitivamente il porto fino all’esecuzione dei lavori prescritti e al pagamento dei canoni demaniali.

E’ sempre distratto, Cannata, quando dimentica che, riguardo al “fiume Garrette”,  non basta protocollare un progetto, ma bisogna adempiere alle prescrizioni dell’autorità di bacino,

Dopo tutto questo, poi, forse,  ci sarà il collaudo.

Si distrae quando dice che “la Giunta Sabatino si sta adoperando per concludere l’iter amministrativo per il collaudo, passaggio mai compiuto prima”, infatti dimentica che il super tecnico che doveva occuparsene in passato è sempre lo stesso ovvero l’indagato Pileggi, per cui il timore che siano solo fantasie è più che lecito. Inoltre nella Giunta attuale siedono l’assessore Tempo e il sindaco Sabatino, con incarichi anche nella precedente amministrazione comunale. Anche il responsabile del servizio di ragioneria, Sabatino …padre,  era lo stesso e questo fino a due mesi fa ed ora AIUTA la segretaria e il sindaco.

I protagonisti di questo fantasy appaiono  sempre gli stessi.

Ci sono stati calcoli errati che hanno portato alla sanzione triplicata dei canoni dovuti, da un milione di euro a 3 milioni di euro, una grave colpa e la Corte dei Conti, spero, chieda il risarcimento di questo grave danno, chi ha sbagliato paghi e non ricada solo  sui  cittadini l’onere della sanzione.

A proposito è stata fatta una richiesta di transazione con il Demanio?  Risposta, fino a ieri, NO. Le solite vane promesse.

Leggo inoltre dell’affidamento dei lavori di pulizia per tutta l’area, che sicuramente avrà un costo, allora mi chiedo quante sono le spese per il Comune rispetto alle entrate?

Questa gestione mista non è assolutamente conveniente per le casse comunali. Infatti si è concessa la gestione ad una cooperativa pagata dal Comune ma solo per i servizi, mentre le spese di gestione generale e la manutenzione straordinaria sono ancora a carico dell’Ente, come le responsabilità. Questo nuovo affidamento toglierà altri margini di convenienza per le casse comunali.

Allora penso che sarebbe logico affidare completamente ai privati la gestione del porto, ricavandone un canone e garantendo contrattualmente le tariffe agevolate per i residenti, oppure che il Comune gestisca direttamente il porto, basterebbe una ricognizione della pianta organica del personale comunale e l’applicazione di corretti carichi di lavoro al personale dipendente, inoltre si potranno sfruttare  le agevolazioni in materia d’assunzioni che  il governo nazionale amico della Giunta sta predisponendo.

Ma il mega progetto del mega porto, che fine ha fatto? Spero che si sia insabbiato definitivamente, così come gli sponsor di questa mega idea.

                                                                      Rosario Cupelli, cittadini attivista Movimento 5 Stelle

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Sembra questo il motto adatto alla situazione del Porto Città di Amantea

 

Siamo a fine anno 2014 e la mannaia caduta sulla fragile testa della neo Giunta Sabatino per il sequestro giudiziario del porto, mannaia poi rialzata dalla favorevole pronuncia del tribunale della libertà ed infine drammaticamente ricalata dalle mareggiate che hanno chiuso il piccolo porto, resta sempre lì, insieme alle cose che son sospese.

 

Nessuno che se ne preoccupi di questo “benedetto” porto.

Tutti che attendono la nuova galattica opera del “grande porto”, in specie ora che Renzi ha dimostrato che il suo governo, come tanti altri prima, si tengono con le “mance” a spese del bilancio statale, come avvenuto per i 10 milioni donati per il porto di Molfetta! Lì è bastato che il consiglio comunale restituisse il porto alla Regione Puglia , da noi il porto è ancora della Regione Calabria.

E forse è questa la soluzione , togliere al comune di Amantea la gestione del porto.

Ed il motto riguarda anche i politici locali.

Di questo porto non ne parla quasi nessuno, né della maggioranza, né della minoranza, come dire “ in tutt’altre faccende affaccendati” ( si sa a NATALE siamo tutti impegnati a fare Turdilli, monacelle, ed altre leccornie, od a cantare la Ninna) se non Francesca Menichino con la seguente nota :

“Mentre i vari assessori e consiglieri pensano a fare consuntivi di fine anno, al porto di Campora San Giovanni ogni giorno i pescatori si industriano per capire come sbarcare il lunario. Dall’11 di novembre infatti la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina con l’ordinanza n. 48 ha disposto il divieto di ingresso e di uscita dal porto a qualunque tipologia di unità navale fino a nuova disposizione.

Quindi il porto è chiuso, i pescatori non possono uscire , dunque non possono lavorare. E il Comune cosa fa?

Come risolve questo disservizio dovuto alle incapacità amministrative di chi non è mai riuscito ad affrontare l’eterno problema dell’insabbiamento.

Eppure sono stati spesi molti soldi pubblici per costruire un bypass cui non è mai arrivata la corrente elettrica e che quindi non ha mai funzionato.

Siamo stati sul posto con i pescatori, abbiamo constatato la situazione e non abbiamo visto nessuna ruspa, nessun mezzo al lavoro per risolvere il problemi.

Ma il sindaco o l’ assessore competente Cannata o il responsabile dell’ufficio manutentivo Pileggi cosa fanno?

Come pensano di risolvere questo problema?

Se ne stanno occupando o sono “in tutt’altre faccende affaccendati”?

Dopo il sequestro nel mese di giugno la giunta nell’ambito del consiglio comunale del 4 luglio aveva mostrato grande sensibilità verso il problema dei pescatori.

O almeno così sembrava fino al provvedimento di dissequestro pronunciato dal Tribunale del riesame il 18 luglio.

Aveva preannunciato un impegno per risolvere il problema del demanio nei cui confronti- è bene ricordarlo- esiste un debito del Comune di Amantea per un importo di tre milioni di euro.

Ma appena si sono spenti i riflettori tutto l’impegno è svanito insabbiandosi insieme al porto. Abbiamo recentemente raccolto informazioni presso la Direzione Regionale del demanio di Catanzaro e sappiamo per certo che nessuno dei nostri amministratori si è visto o sentito.

Nessun impegno sul fronte della concessione e degli indennizzi demaniali e nessun impegno sul fronte dell’insabbiamento e dell’inagibilità.

Eppure le casse del comune si finanziano anche con le entrate derivanti dalla gestione del porto.

Dove finiscono questi soldi se non si fa la manutenzione necessaria per consentirne l’uso ai pescatori?

Domande che poniamo con forza e decisione, domande poste da cittadini che a farsi prendere in giro non ci stanno più!”

Restiamo in attesa di ricevere le opportune risposte per pubblicarle.

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barcaComunicato stampa - una esercitazionie quella che si è

svolta nello specchio acqueo portuale di Vibo Valentia Marina nella mattina di ieri l’esercitazione complessa di soccorso e antincendio, coordinata dalla Sala Operativa della Capitaneria di Porto di Vibo e alla quale hanno partecipato le motovedette della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, del servizio medico 118 di Vibo, della Scuola Italiana Cani da Salvataggio e un elicottero del 5° Reparto Volo della Polizia di Stato di Reggio Calabria.

 

L’esercitazione è stata organizzata dal Comandante della Capitaneria di Porto CF (CP) Antonio Lo Giudice e del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vibo Ing. Giuseppe Bennardo, nel contesto della manifestazione del 4 dicembre dedicata a S. Barbara, Patrona della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco.

Nello specifico si riporta, di seguito, lo scenario simulato durante l’attività addestrativa.

L’imbarcazione dei Piloti, con tre persone a bordo, simula di mollare gli ormeggi dalla banchina Fiume per raggiungere un mercantile che deve entrare nel Porto di Vibo Valentia Marina. Dopo tale manovra, nella sala macchine scoppia un incendio che il personale a bordo tenta di domare.

Nella contestualità il Comandante dell’unità lancia il May Day sul CH 16 e fa sparare due razzi rossi a paracadute. Ricevuta la richiesta di Soccorso la Sala Operativa, sede di Unità Costiera di Guardia della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, immediatamente attiva il dispositivo SAR, dirottando verso l’unità in fiamme le Motovedette CP 808 e CP 733, al momento impegnate in attività di vigilanza, che dirigono alla massima velocità verso la pilotina.

Vengono inviati sul posto anche due radiomobili della Capitaneria di Porto, che una volta arrivati chiedono alla Sala Operativa l’intervento dei Vigili del Fuoco e di un’autoambulanza del 118.

In virtù del propagarsi dell’incendio i tre marittimi della pilotina, indossano i giubbotti di salvataggio e si lanciano in mare. Uno di questi, nella concitazione prima di lanciarsi scivola e batte violentemente la gamba sul piano di calpestio e, una volta giunto in acqua viene sorretto da un secondo marittimo, mentre il terzo, si allontana dai due in quanto, nel tentativo di domare l’incendio ha riportato ustioni alle gambe ed è in preda al panico.

Giungono nei pressi dell’unità in fiamme quasi contemporaneamente la MV CP 808 seguita dalla MV CP 733. Dalla prima si lancia il Rescue Swimmer (Guardacoste abilitato al Salvamento nuoto in mare), mentre dalla seconda si lancia l’unità cinofila della S.I.C.S. (composta da un cane di razza Labrador e da un abilitato al salvamento nuoto), che dirigono verso i primi due naufraghi.

Il Rescue Swimmer, raggiunge il naufrago con la gamba rotta e lo trasporta verso la CP 808, mentre l’Unità Cinofila SICS, raggiunto il secondo naufrago lo trasporta verso la CP 733. Entrambe le Motovedette, con i naufraghi a bordo, dirigono verso la banchina Tripoli, ove si provvede allo sbarco dei due malcapitati, che presi in consegna dal 118, vengono trasferiti presso il nosocomio di Vibo.

Il nostromo del porto, segnala alla S.O. la presenza in acqua di un terzo naufrago. Ricevuta la notizia, la Sala Operativa richiede l’intervento del gommone dei sub della Guardia di Finanza, precedentemente allertato e dirotta in area un elicottero della Polizia di Stato in sorvolo su Vibo, che individuato il naufrago, lancia un fumogeno in acqua.

Il gommone della Guardia di Finanza e l’elicottero giungono contemporaneamente sul terzo naufrago e provvedono all’imbracatura dell’ustionato e alla manovra di verricellamento sull’elicottero. Quest’ultimo, verificato che il soggetto prima di essere trasferito presso un nosocomio attrezzato per le ustioni, ha necessità di essere prima assistito da sanitari, richiede alla Sala Operativa della Capitaneria di poter atterrare in porto per farlo visitare.

Ricevuta l’autorizzazione, l’elicottero atterra sulla banchina Fiume ove interviene una seconda autoambulanza, che presta le prime cure sanitarie all’ustionato e lo trasferisce verso il nosocomio di Vibo.

Terminate le operazioni di recupero e trasferimento dei naufraghi, la S.O. della CP VVM, provvede a far intervenire le due motovedette dei Vigili del Fuoco e un’autobotte in banchina Fiume, che iniziano a spegnere l’incendio. Terminate le operazioni di spegnimento dell’incendio la Sala Operativa richiede al Reparto Aeronavale della Guardia di Finanza l’intervento del nucleo sommozzatori per una prospezione allo scafo dell’unità sinistrata e la verifica di eventuali ulteriori persone disperse sul fondale.

A garantire la polizia marittima durante l’esercitazione hanno provveduto la motovedetta CC 812 dei Carabinieri ed una motovedetta della Guardia di Finanza del ROAN di Vibo, mentre la circolazione stradale è stata garantita da tre pattuglie della Guardia Costiera e due della Polizia Municipale.

La complessa esercitazione aeronavale, che ha visto impiegati uomini e mezzi delle diverse forze di polizia e di soccorso in mare, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Vibo, cui per legge è demandato il coordinamento dei soccorsi in mare, si è svolta alla presenza delle massime autorità Civili e Militari della Provincia ed a circa 700 studenti provenienti dai vari istituti del comprensorio di Vibo. I ragazzi hanno potuto assistere alla manifestazione grazie anche ai mezzi messi a disposizione della Scuola Agenti della di Polizia di Stato di Vibo, ai volontari della protezione civile, ai Comuni di Vibo e di Pizzo nonché dall’Istituti Omnicomprensivi di Vibo e di Amantea.

Tutti i presenti hanno assistito con ammirazione e attenzione tutte le varie fasi dell’emergenza, che ha potuto dar dimostrazione di sinergia tra le varie unità di soccorso e di polizia che hanno operato con la massima professionalità sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto.

Ecco che emerge la verità sul porto di Amantea.

La notizia è che la quarta sezione del Consiglio di Stato ha nuovamente bocciato il porto di Scalea.

La ragione è che il progetto definitivo era totalmente differente dal progetto preliminare che aveva ottenuto i pareri favorevoli di Verifica di impatto ambientale dell’autorità regionale e dell’Autorità di bacino in ordine alla deviazione dei canali Sallegrino e Tirello.

In riferimento ai canali da intubare, il Consiglio di Stato fa notare: “l’Autorità di Bacino ha espresso sì parere favorevole al progetto definitivo, facendo però contestualmente presente che deve essere predisposta la deviazione del canale Sallegrino analogamente a quanto previsto per il canale Tirello e dettando una serie di prescrizioni volte a “garantire l’officiosità idraulica dei tratti dei due torrenti intubati”.

Fa rilevare il Consiglio di Stato “E' evidente che gli elementi fisici, morfologici e architettonici contenuti nelle progettazioni qui in discussione hanno una loro diretta incidenza sui profili di compatibilità ambientale soprattutto per ciò che attiene alla dinamica costiera, essendo agevole dedurre come possa derivare un diverso impatto ambientale a seconda della natura, predisposizione ed entità delle opere costruttive del dell’opera portuale”.

La discussa opera, quindi, al momento è stata cancellata

Soddisfazione espressa dalla vicepresidente nazionale di Italia Nostra, Teresa Liguori, la quale a nome di Italia Nostra, ha ringraziat sentitamente gli avvocati e il Comitato Scalea 2020 che hanno sostenuto l’azione legale di Italia Nostra.

Gli avvocati di Italia Nostra, Marco Nardi e Pietro Adami, hanno sostanzialmente affermato la inadeguatezza del parere favorevole di compatibilità ambientale adottato dalla regione Calabria e prima ancora del parere del Nucleo preposto al procedimento della V.I.A. in ragione dell’assenza di elementi indispensabili per la gestione di una adeguata istruttoria su cui fondare le relative determinazioni sì da inficiare la validità dell’assenso reso dall’Autorità deputata a pronunciarsi, sulla compatibilità ambientale delle opere nella progettazione definitiva.

Insomma senza il ricorso di Italia Nostra il porto sarebbe stato realizzato, salvo poi( probabilmente) la sua non collaudabilità

Meglio così che come ad Amantea dove viene sequestrato e dissequestrato, dove ogni tanto si insabbia, dove la spiaggia a su dell’opera ormai non esiste più con il rischio della interruzione della stessa viabilità nord-sud !

Pubblicato in Alto Tirreno

Nel primo pomeriggio di oggi, la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, in esecuzione della ordinanza del Tribunale del riesame , ha proceduto al dissequestro ed alla riconsegna del Porto di Amantea

Erano le 14.30 circa

La “restituzione” del porto è avvenuta nelle mani del sindaco Monica Sabatino e dell’assessore al Porto Gianluca Cannata.

Il personale della capitaneria ha provveduto di conseguenza alla rimozione fisica dei sigilli e degli altri elementi indicanti il sequestro del 23 giugno scorso.

25 giorni di passione ed ora la giustizia ha dato una diversa risposta, quella attesa da tutti

Dalla comunità, dalla politica tutta, sia di maggioranza che di minoranza, dai diportisti, dal personale che opera nella struttura.

Ma ad attendere più di tutti questo provvedimento sono stati i pescatori che sono stati inibiti all’esercizio dell’attività peschereccia.

E’ stato un provvedimento atteso , cercato, voluto, e la stessa pacifica dimostrazione svoltasi nei giorni scorsi ne era la plastica dimostrazione.

Fermo restando infatti la necessità del collaudo amministrativo e tecnico dell’opera, fermo restando la necessità che una struttura similare debba essere sicura per chi la usa, ma anche per chi la visita, fosse anche la classe di una delle scuole del comprensorio, la sua fruizione per anni certamente indica la sua non pericolosità

Ora al sindaco ed all’assessore al porto di procedere a trovare la soluzione per il collaudo della importante opera.

Un particolare ringraziamento all'avvocato Nicola Carratelli del quale per la prima volta si è avvalso l’amministrazione comunale ed al quale si deve il brillante risultato che oggi si realizzato

Ora la curiosità resta quella di conoscere le motivazioni alla base della sentenza .

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