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giustaVenerdì 3 Gennaio, alle ore 17,30 verrà inaugurata ad Amantea in Via Vittorio Emanuele,52 la segreteria politica in vista dell’importante appuntamento del prossimo 26 gennaio, data nella quale i cittadini calabresi saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio Regionale. L’apertura della segreteria di Rocco Giusta si configura come un punto d’incontro e di aggregazione dove si discuterà insieme delle idee e degli obiettivi da raggiungere per riuscire a dare una svolta positiva alla nostra Calabria. Una casa comune che possa essere un punto di riferimento per le istanze del territorio. Sono invitati tutti i cittadini che intendono condividere l’avvincente esperienza di portare Rocco Giusta all’interno della massima assise regionale quale naturale espressione della città di Amantea, per la quale tanto si è speso negli anni della sua attività politico-professionale. Alle ore 18,00 sarà trasmessa in DIRETTA LIVE su Zippa29 l’intervista dove il candidato esporrà le ragioni della sua scelta, nata dalla passione per la politica e dall’impegno costante al servizio dei cittadini. Rocco Giusta è candidato alla carica di consigliere regionale nella lista civica “Casa delle Libertà” a sostegno dell’On. Jole Santelli. 

 
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Pubblicato in Primo Piano

Florindo Rubbettino ha detto no.

Non sarà lui il candidato del Partito Democratico alle prossime regionali.

Decisive, nella scelta dell’imprenditore, sono state le tensioni che si registrano all’interno del Movimento 5 Stelle che pare ormai orientato a presentare una lista autonoma con un proprio candidato presidente.

 

 

Anche l’eventuale assenza dalla competizione del Movimento avrebbe potuto indurre Rubbettino ad una scelta diversa.

Invece senza i grillini, e con Matteo Renzi che da tempo ha deciso di non presentare liste in questa tornata, Rubbettino ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per un suo impegno in politica.

La sua decisione verrà formalizzata ufficialmente già questo pomeriggio con una nota.

Intanto si vivono ore cariche di tensione per i colonnelli lealisti del PD che sull’asse Roma-Bologna sono alla spasmodica ricerca di un piano B.

Come preannunciato, l’imprenditore calabrese ha voluto affidare ad una nota le ragioni del suo rifiuto:

Ho «interrogato a lungo la mia coscienza di uomo, di padre e di calabrese.– ha spiegato -.

Riconciliare la Calabria, ridarle speranza nelle proprie infinite possibilità economiche, mettere assieme le differenze culturali del territorio per farne una grande ricchezza di tutti sarebbe stato il mio sogno e per questo sogno e per tutte quelle persone che me lo hanno chiesto avrei accettato la sfida e il sacrificio che questo avrebbe comportato».

Poi ha dichiarato « Ho potuto constatare che non ci sono le condizioni nel quadro politico calabrese per fare tutto ciò.

Il campo del centro sinistra è molto più diviso di quello che mi sarei aspettato.

Da quanto si legge già dai primi segni sarei stato coinvolto in una lotta dilaniante in cui non si vede volontà di ragionare superando le divisioni tra partiti e all’interno degli stessi partiti, in cui non si sa nemmeno distinguere l’impegno civico per servire la propria piccola comunità, quella più prossima dove crescono i propri figli, dalle logiche di fazione».

Infine ha detto«Ringrazio le tantissime persone che mi hanno incoraggiato a candidarmi e mi scuso di non averle potute ringraziare una per una.

Ho colto soprattutto nei messaggi dei più giovani quell’energia viva che potrebbe davvero cambiare questa terra. E in quelli di tante madri e padri la preoccupazione e talvolta la disperazione per le prospettive che potrebbero attendere i propri figli».

«Ringrazio , pertanto,i cittadini, il segretario del Pd Nicola Zingaretti e le altre forze politiche che mi hanno onorato del loro apprezzamento. Continuerò a servire questa terra con il mio lavoro, con l’impegno imprenditoriale ed editoriale attraverso il quale ho sempre provato a generare un forte sprone al cambiamento. Farò tesoro di questo immenso capitale di apprezzamento e simpatia che mi è arrivato dai calabresi e non smetterò mai di impegnarmi per la valorizzazione di questa terra e per stimolare idee e progetti di futuro dialogando sempre con le tantissime persone che hanno a cuore questa regione».

Pubblicato in Calabria

Ad Amantea il 2018 sarà ricordato come un anno difficile.

Ed è inutile fare l’elenco dei problemi della città.

Sarebbe troppo lungo e servirebbe a poco!

E forse il 2019 sarà anche peggio!

Ma siamo lieti di farvi conoscere almeno una buona notizia.

Anzi, ottima.

 

Amantea avrà la “Casa della Salute”, quella per la quale sta lottando, finora inutilmente, da anni.

Della Casa della Salute, per chi come noi non ha un ospedale, da anni, viene presentata, quale la unica “soluzione” ai tanti problemi dei servizi sanitari che il Poliambulatorio dovrebbe offrire e che invece non offre.

Vi chiederete come mai questa certezza.

Facile.

Nel Poliambulatorio da pochi giorni è attivo un ufficio di Staff che può essere considerato come l’anello di congiunzione tra la sanità ad Amantea e la politica regionale, che deve, e può, finalmente ridurre il grave handicap che il nostro territorio ha nei confronti di tutto il resto della Calabria, handicap di cui non si interessa nessun politico locale.

Tanti considerano che non sia un caso che tutti i componenti dello Staff siano iscritti del PD.

E nessuno può pensare che tutti questi fidati PIDDINI, che rappresentano il futuro del partito ad Amantea e la base elettorale per i candidati alle prossime elezioni, di ogni genere e specie, anche quelle comunali, se davvero il consiglio sarà sciolto dal ministero per i problemi di bilancio, e quelle provinciali e regionali, possano essere esposti al ludibrio degli utenti della sanità amanteana.

In sostanza ,se prima delle elezioni regionali, ed eventualmente comunali, Amantea non avrà davvero la Casa della Salute e non miglioreranno decisamente i servizi sanitari sarà ben difficile che il PD possa avere “altri” voti oltre quelli dei sodali!

Ancora meno se poi dovessero davvero chiudere il laboratorio!

Pubblicato in Primo Piano

Il Presidente della Regione Mario Oliverio nel suo intervento nel convegno sulla organizzazione delle cure primarie, svoltosi a Feroleto, ha lanciato un forte allarme sugli esiti disastrosi della fallimentare gestione commissariale della sanita' calabrese.

"Dopo otto anni di commissariamento non solo non e' stato effettuato il rientro dal debito pregresso ma si e' addirittura aggravato vorticosamente il deficit finanziario. Tutto cio' e' avvenuto nonostante il taglio indiscriminato di molteplici servizi territoriali ed ospedalieri. In quest'ultimo anno si registra addirittura un aggravio del deficit di oltre 70 milioni di euro. Ciò comporterà il blocco del turnover nella organizzazione delle piante organiche e saranno applicate le aliquote massime per le imposte fiscali. Mi auguro che a fronte di questa drammatica condizione, che non garantisce i livelli minimi di assistenza e che vede accrescere il tasso della mobilità sanitaria passiva, cessi ogni forma di strumentalità politica e si affermi, invece, la consapevolezza che la cura della salute e' al di sopra di ogni interesse politico e di parte".

Poi ha aggiunto: "All'attuale Governo nazionale intendo rivolgere lo stesso appello che nel passato ho costantemente indirizzato ai precedenti Governi.

Per quanto mi riguarda, non ho mai fatto sconti o rinunciare alla critica verso le gravi responsabilità ed omissioni che hanno caratterizzato l'azione dei governi del PD.

L'appello che rivolgo oggi al governo e' quello che si decida, senza ulteriore indugio, la sostituzione dei vertici dell'ufficio del commissario ma anche quello di predisporre un atto interruttivo della procedura che scarica sui cittadini i costi e le gravi conseguenze di questa gestione fallimentare.

I calabresi non possono essere penalizzati, non possono pagare per responsabilità che non sono loro ma delle rappresentanze statali a cui e' stata affidata in questi anni la gestione del servizio sanitario regionale. Nei prossimi giorni mi adopererò per attivare una campagna di mobilitazione e di consultazione dei territori e degli operatori sanitari per un pronunciamento di massa sulla richiesta che ho inteso rivolgere al Governo nazionale".

Niente catene, allora dr Oliverio?

Critiche all’appena concluso governo del PD ma soltanto ora, dr Oliverio?

Che dire del ritorno alla mobilitazione degli amici medici e sanitari per creare una opportuna distrazione sui tanti problemi della Calabria e sulle sue “altre” responsabilità su questa Calabria disperatamene ultima.

Comprendiamo la sua paura per le prossime elezioni e per questo , certi che nessuno vince e convince sempre, tantomeno Lei, le suggeriamo( siamo modesti)di non candidarsi per evitare una brutta figura.

Pubblicato in Calabria

bandieraL’Italia, il paese dove io sono nato e abito dopo aver lavorato, sceso e salito tante scale all’estero, è un bel paese. Abitato, però, da tanti furbetti, furfanti, falsi e imbroglioni.

E da tantissimi giovani laureati e molto preparati che, non trovando un posto di lavoro, prendono un volo low cost e oltrepassano i confini del nostro paese con poche cose nello zainetto ed un computer in mano e molte, ma molte aspettative in testa. Sono diversi dai nostri nonni, dai nostri padri che espatriavano con la valigia di cartone legata con lo spago. Sono dei cervelli in fuga. Gente che parte perché vuole dimenticare, vuole lasciare alle spalle un paese che non piace più, dove per far carriera o trovare un posto di lavoro devi fare tante giravolte e qualche volta addirittura vendere il tuo corpo. Partono non per imparare ma per dimenticare i soprusi ed i compromessi. Vi voglio raccontare ora alcune storie di questi giorni che hanno catalizzato l’attenzione della gente e riempito le pagine dei giornali. Sono storie diverse tra loro, ma che ben ci presentano uno spaccato dell’Italia che non vuole cambiare. Tutte hanno un punto di partenza comune: la falsità e gli imbrogli.

Domenica 6 novembre u.s. si è votato in Sicilia per il rinnovo dell’Assemblea siciliana e per l’elezione del Governatore. E a 48 ore dalla fine dello spoglio delle schede un deputato regionale appena eletto è stato posto agli arresti domiciliari. Eletto con 5.418 preferenze nella lista messinese dell’UDC è stato arrestato per associazione a delinquere e per evasione fiscale. Il neo Deputato regionale era tra i candidati detti impresentabili. Ma per l’On. De Luca anche questa inchiesta finirà in una bolla di sapone come gli altri 14 processi: archiviati e con sentenza di assoluzione.

Carne avariata in scuole ed ospedali: blitz dei NAS di Firenze. Sequestrata oltre mezza tonnellata di carne avariata destinata ai bambini delle scuole e ai degenti delle strutture ospedaliere. I responsabili sono finiti agli arresti per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni degli Enti Pubblici. Nell’inchiesta sono coinvolte 17 persone tra cui commercianti, personale preposto alla ricezione della merce, militari e veterinari dell’Asl.

A Foggia e a Bari 4 giudici tributari sono stati arrestati con l’accusa di corruzione, falso e truffa per aver venduto sentenze. I commercianti che avevano debiti o contenziosi con il fisco pagavano i giudici e la facevano franca. Le sentenze venivano pilotate in cambio di denaro e favori. Alcuni erano addirittura nei libri paga dei commercianti.

A Cosenza sono stati indagati 33 insegnanti assunti nelle scuole con titoli di studio falsi. La Procura di Cosenza ha chiuso le indagini ritenendo gli insegnanti responsabili di falsità ideologica commessa da privato e falsità materiale in atto pubblico. L’attività investigativa condotta dai militari dell’ Arma dei Carabinieri è stata avviata nell’ottobre del 2016. Gli insegnanti avevano esibito le attestazioni contraffatte per aumentare i punteggi nelle varie graduatorie e nelle assunzioni nelle scuole primarie e dell’infanzia. Alcuni dirigenti scolastici hanno già adottato provvedimenti urgenti di sospensione nei confronti degli insegnanti fedifraghi assunti sulla base di titoli di studio risultati falsi.

In vari Comuni italiani molti dipendenti, i cosiddetti furbetti del cartellino,vengono pizzicati a timbrare il cartellino per poi allontanarsi arbitrariamente dal posto di lavoro. Non solo arrecano grave danno ai cittadini ma anche alla pubblica amministrazione e non fanno fare bella figura all’Amministrazione comunale e al Sindaco che forse li ha assunti. Si è concluso appena un mese fa il processo a Cosenza contro alcuni dipendenti del Comune di Pedace accusati a vario titolo di truffa aggravata perché assenteisti. A Villanova d’Asti addirittura sono stati indagati il Comandante della Polizia Municipale e un suo agente. Quest’ultimo la mattina presto strisciava il suo badge e quello del suo capo che vive a Torino, ma che arrivava sul posto di lavoro senza alcuna giustificazione due ore dopo.

Questa è l’Italia che a noi non piace e che purtroppo non vuole cambiare

Pubblicato in Italia

Posso dire di conoscere bene i calabresi, vivendoci oramai da sessantaquattro anni.

 

E dico subito che l’astensionismo alle ultime regionali non vuol dire assolutamente rifiuto della delega, o una presa di coscienza antagonista e conflittuale che porterebbe i territori alla rivolta contro lo strapotere politico, massonico e criminale.

Magari fosse stato così.

Ed invece, non c’è stata alcuna presa di coscienza in questo non voto ma solo una crisi di rappresentanza.

Una stanchezza, quasi un’indifferenza, da parte dell’elettore classico verso una classe politica che si è dimostrata senza alcuna identità.

A tutto questo ha favorito molto la giunta Scopelliti.

I suoi disastri li pagheremo nei prossimi venti anni molto probabilmente.

Ma lo spettacolo pre-elettorale, che si è messo in moto subito dopo la sua caduta rovinosa,  è stato solamente squallido sia da parte del centro-destra che del centro-sinistra con annessi e connessi satelliti.

Uno spettacolo che ha infastidito l’elettore tipo, e che non ha visto comunque alla fine della campagna pre–elettorale, alcun riferimento serio e credibile.

Dal cilindro dei prestigiatori della politica è uscita la solita gente,  riciclata più volte, gente vecchia, gente di partito, gente senza alcun programma serio se non vecchi copia incolla provenienti chissà da quali altri programmi.

Tutto questo sta a significare, a mio modesto avviso, che la gente è pronta a rivotare, appena questa crisi di rappresentanza si ricompone e riparte dal punto di vista clientelare, così come è stato sempre nei nostri paesi e città calabre.

 

Appena la macchina istituzionale ripartirà tutto verrà ricomposto come per incanto. Ne sono certo per il semplice fatto che, ci sarà bisogno di licenze edilizie, di permessi vari, di appalti, di sub appalti, di qualche sistemazione lavorativa, di mettere mano nella sanità, nel dissesto idrogeologico, e tutto questo significa, riaprire il dialogo con la burocrazia e la politica, vuol dire rimettere in moto i vecchi canali istituzionali che hanno da sempre fatto “funzionare” nel bene e nel male la nostra regione. I personaggi eletti sono quelli che “ci sanno fare”, che conoscono i meccanismi per ottenere le cose e diventeranno riferimenti dai territori.

Trenta consiglieri regionali al posto di cinquanta vorrà dire un’enorme mole di lavoro, che solo i più addetti ai lavori sapranno affrontare, se  supportati da partiti e camarille.  

Il crollo di Grillo e dell’Altra Calabria sono la dimostrazione che tutto il mondo politico viene visto come uguale. L’Altra Calabria dopo le continue defezioni in Sel, vecchio Prc, PdCi non aveva alcuna speranza ed è stata considerata anche dallo stesso movimento più vicino ad essa, una mera velleità elettoralistica.

L’8% era una meta irraggiungibile anche per partiti più esperti che hanno scelto il riparo nelle due coalizioni di centro destra e centro sinistra sperando in un 4% più raggiungibile. Sarebbe stato meglio saltare il giro in attesa di tempi migliori.

Di Grillo oramai è risaputo che è una bolla di sapone e che in Calabria è inesistente in tutti i territori, ed anche sulla sua lista hanno pesato le polemiche nazionali nonché le divisioni locali.

Se ci fosse stata una presa di coscienza generale questi due partiti avrebbero preso una barca di voti intercettando il malcontento ed invece sono crollati. Chi ha votato allora?

Hanno votato i politici di professione ed  i loro lacchè, gli imprenditori ed i prenditori allettati dalle promesse di far ripartire i fondi europei, hanno votato i gruppi criminali, alcuni puntando giusto altri fallendo sul candidato, hanno votato i professionisti che sperano in un rilancio economico della regione, tutti coloro delusi dalle politiche del centrodestra e dei disastri della giunta Scopelliti.

Tutto il resto come dicevo prima resta in attesa delle prime mosse della politica, e sono convinto che ritornerà a votare!

Se davvero il popolo calabrese avesse voluto dimostrare la propria estraneità al mondo politico avrebbe avuto tante occasioni per farlo, ribellandosi semplicemente.

In ogni paese della Calabria ci sono discariche di rifiuti tossici, opere pubbliche abbandonate, ospedali non funzionanti, fabbriche di morte, burocrazie infamanti, scuole non funzionanti, mari e fiumi inquinati, colline che franano, cementificazioni ovunque, boss che comandano anche l’aria che si respira, invece di lamentarsi e rassegnarsi, potrebbero auto organizzarsi autonomamente, formare comitati di lotta, assemblee permanenti e tutto ciò che darebbe dignità davvero ad un popolo da sempre umiliato e sottomesso. Tutto questo non è accaduto né accadrà.

I ragazzi che occupano le case e che si oppongono a Renzi nella sua venuta a Cosenza, sono degli eroi, ma restano avanguardie, così come sono avanguardie  quei comitati che sorgono contro le discariche, le morti di tumori a Praia a Mare come a Paola, o quei sparuti cittadini che cercano la verità sulle navi dei veleni, o lottano per vedere bonificati i terreni contaminati dalla ‘ndrangheta. Sono avanguardie senza avere alle spalle degli eserciti pronti ad intervenire. Lottano e lottiamo nel buio, e come dice Battiato in “up patriot to arms”, “noi siamo delle lucciole che stanno nelle tenebre” .

Francesco Cirillo

Pubblicato in Calabria

Mimmo talaricoRiceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa

Con una lettera inviata al prefetto di Cosenza, dott. Gianfranco Tomao, il consigliere regionale Mimmo Talarico ha espresso il suo disappunto per il mancato rispetto dell’accordo siglato un anno fa tra l’Azienda ospedaliera di Cosenza e l’Associazione del Bambino Microcitemico, in rappresentanza di pazienti talassemici e politrasfusi cronici della nostra provincia. “Nell’intesa – è scritto nella lettera - veniva esplicitamente richiamato l’impegno dell’Azienda ospedaliera di Cosenza sia a garantire condizioni adeguate per lo svolgimento delle attività, che, trascorsi otto mesi dall’intesa e comunque non oltre il 30.08.2014, a trasferire il Servizio presso i locali dell’adiacente plesso F ex Sotros, nelle more della realizzazione del nuovo Centro. A distanza di un anno né è stato realizzato il nuovo Centro né è stato effettuato il trasferimento del Sevizio presso i locali dell’ex Sotros”. “Sarebbe opportuno – conclude la missiva - un Suo intervento, affinché gli impegni sottoscritti nell’intesa di che trattasi vengano nel più breve tempo possibile rispettati, rimediando ad una situazione che sta arrecando non pochi disagi ai pazienti che giornalmente usufruiscono del Servizio trasfusionale”.

Rende, 14,11.2014

www.mimmotalarico.it

Pubblicato in Calabria

Inizia Giovanni Morelli il quale, dopo aver porto i saluti alla platea individuando e salutando nome per nome i presenti, continua dicendo:

 

“Saluto i tanti amici che ci hanno onorato della loro presenza e che insieme a noi, insieme a Carlo Guccione, affronteranno questa campagna elettorale.

Voi sapete, alcuni diranno, Giovanni Morelli si trova qui a presentare Carlo Guccione, ma io lo faccio in maniera convinta, in maniera determinata, consapevole della scelta.

Come sapete, molti di voi, io sono uno dei pentiti .

Come sapete provengo dal centro, moderato, dalla vecchia democrazia cristiana, e non mi vergogno a dirlo.

Sono rimasto tale, sono sempre Giovanni Morelli, in qualsiasi caso, sia come semplice cittadino, che come medico, che come assessore.

Rimango, e sono orgoglioso di dirlo, sempre lo stesso.

Ma sono tra quelli che sono rimasti abbindolati nella precedente campagna elettorale dal cambiamento che doveva venire, dal nuovo, da Scopelliti.

Sono un pentito di quella scelta, di quella promessa di meritocrazia che non abbiamo visto assolutamente e che ha determinato in questi anni un degrado notevole

Ho scelto consapevolmente oltre a Carlo Guccione ed anche alle primarie Mario Oliverio candidato alla presidenza della regione.

Ho scelto Mario Oliverio perché tante volte il nuovo non vuol dire il migliore

L’esperienza politica di Mario Oliverio che ho avuto l’onore di conoscere quale consigliere provinciale è garanzia per il governo della regione

Ho cominciato dall’opposizione e poi con lui ho capito come si doveva fare politica

Investendo per risparmiare

Poi prende parola Gianpaolo De Luca che vanta il sistema sanitario italiano come il terzo nel mondo, ricorda come in particolare la pediatria in Italia sia una eccellenza , Calabria inclusa, e dopo aver presentato alla platea il piano sanitario calabrese per la pediatria chiede a Guccione di farlo proprio e di proporlo ove egli assuma un ruolo politico di primo piano alla regione

Chiude formulando a Guccione e ad Oliverio gli auguri di ogni successo.

Prende, infine, la parola Carlo Guccione

Il suo è un intervento di ampio respiro che tocca tutto il sistema sanità calabrese

Dal territorio, che dichiara essere stato abbandonato, alla prevenzione che dichiara insufficiente e per la quale si impegna spendere tutti i 600 milioni che lo Stato rimette annualmente per tale settore consapevole che più si cura preventivamente meno si cura negli ospedali.

E senza omettere di ricordare che pronto soccorsi ricevono l’80 % di codice bianchi che li ingolfano proprio e soltanto perché non funziona la prevenzione sul territorio e perché non sono state aperte le Case della salute

Attenzione, infine, al sistema socio sanitario che crea ricoveri impropri ed all’assistenza domiciliare , due capisaldi del prossimo sistema socio sanitario calabrese.

Chiude affermando che i 3.242 milioni di euro (oltre 6 mila miliardi delle vecchie lire) non sono pochi per la sanità calabrese, se ben spesi

Soprattutto se la attivazione di un sistema moderno ed efficiente permetterà di risparmiare gran parte degli oltre 280 milioni di euro annui di evasione sanitaria

Ricorda infatti che dal primo gennaio 2014 non ci sono frontiere sanitarie in Europa “ io posso andare a Parigi a curarmi e paga il sistema sanitario regionale”

Quasi a dire che se la Sanità in Calabria comincia a funzionare ci sarà anche più lavoro per i calabresi.

Pubblicato in Politica

oliverioedambrogioMancano ancora 18 giorni alla D-Day elettorale ed è cominciata la guerra dei manifesti elettorali.

Al punto che un amanteano ha denunciato alla società dei servizi di Affissione e Pubblicità, ai Carabinieri, al Comando Vigili Urbani, all’ufficio elettorale del comune di Amantea ed al sindaco di Amantea la vicenda occorsagli, allegando una serie di fotografie documentali.

Praticamente i manifesti elettorali sono stati affissi sugli spazi riservati alle ordinarie affissioni.

Il risultato è che sono stati coperti o manifesti di Acqua e Sapone e della Associazione Croce Blu di Amantea che avevano regolarmente pagato le tasse pubblicitarie con bollette n 42 e n 43 del 3 novembre e per un periodo di 10 giorni.

Persi i manifesti, perso l’effetto pubblicitario, persi ,addirittura, soldi .

Una condizione inaccettabile

I manifesti pubblicitari sono stati coperti da alcuni manifesti elettorali del candidato del PD Marco Ambrogio e soprattutto da quelli del Presidente Mario Oliverio.

Nessuna responsabilità personale per i due, ma sicuramente una responsabilità oggettiva.

Gli affissori dovrebbero essere più consapevoli che non è tanto la sanzione comminabile a carico di chi utilizza gli spazi diversi dalla affissione elettorale, quanto la possibilità di reazioni umane ben comprensibili da parte degli elettori contro chi li danneggia coprendo i manifesti ordinari che hanno pagato come stampa, come affissione e come tasse

Ne tengano conto i candidati

oliverioedambrogio

caligiunoRiceviamo e pubblichiamo

“Il mio impegno quale rappresentante istituzionale del territorio sarà prevalentemente incentrato sulla difesa e la valorizzazione di tutti quei presidi indispensabili per la salute e la sicurezza delle popolazioni dei piccoli comuni del basso jonio cosentino (Bocchigliero, Cropalati, Longobucco, ecc.) che meritano di ricevere il giusto ascolto e le adeguate risposte in termini di salvaguardia dei diritti più elementari per ogni cittadino”.È quanto afferma Maria Josè Caligiuri, candidata al Consiglio Regionale della Calabria nella lista “Casa delle Libertà – Ferro Presidente” a sostegno di Wanda Ferro.  “Massima priorità dovrà essere garantita nei confronti dei cosiddetti “ospedali di frontiera”, ossia di quelle strutture ospedaliere la cui presenza – dichiara Caligiuri – si rende a dir poco utile e necessaria per soddisfare i bisogni più urgenti ed impellenti dei cittadini-utenti, altrimenti privi di qualsivoglia assistenza sanitaria. Non è un caso che il candidato Wanda Ferro, sensibile a questa problematica, abbia inserito tale questione nell’agenda politica del Centrodestra che andrà a governare la Regione Calabria, e per la quale assicuro fin d’ora il mio personale impegno poiché ben conosco le esigenze e le aspettative di questa ampia fetta di territorio della provincia cosentina”.“Altra priorità della massima importanza – spiega Caligiuri – è costituita dalle cosiddette “aree interne” che rappresentano una grande risorsa per il nostro territorio, come è dimostrato dalla programmazione europea 2014-2020. Come sostenuto recentemente anche dal neo-Presidente della Provincia di Cosenza, Mario Occhiuto, una valorizzazione adeguata di tali aree, per troppo tempo bistrattate, delle loro risorse naturalistiche e paesaggistiche, delle opere dell’uomo integrate nel territorio, della cultura locale, può consentire nuove e significative opportunità di produzione e di lavoro nei comparti del turismo, dei servizi sociali, dell’agricoltura, della rivitalizzazione e valorizzazione degli antichi mestieri, dove possono combinarsi sapere stratificato e innovazione. Nel contempo, tali azioni, se coerenti con la storia e la cultura dei luoghi, contribuiscono a riscoprire e rafforzare un’identità condivisa, vera anima del territorio. Per fare tutto ciò, è indispensabile dotare tali aree di infrastrutture e di servizi pubblici, affinché sia garantito il miglioramento delle condizioni di vivibilità di crescita. La programmazione dei fondi comunitari 2014-2020 offre l’opportunità di costruire una strategia che, muovendo da azioni private e pubbliche e unendosi a politiche nazionali, dia loro forza ed efficacia”.

4 novembre 2014

Maria Josè Caligiuri – Ufficio Stampa

Pubblicato in Calabria
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