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diamante2020Alla stazione di Diamante con la polizia municipale e il vicesindaco Pino Pascale. Stiamo effettuando i controlli necessari per far fronte al rientro delle persone dalle zone rosse. É questa la misura per l’emergenza del coronavirus, adottata dal sindaco Magorno, dopo la bozza del decreto legge che ha comportato la fuga dalle stazioni di Milano e da quelle delle zone rosse

Fonte notizia pillamaro.it

Pubblicato in Alto Tirreno

L'incarico era rimasto vacante per il collocamento in pensione del precedente comandante.

Il sindaco di Diamante, Sen. Ernesto Magorno, ha comunicato ieri mattina di aver proceduto, con decreto, alla nomina del responsabile della Polizia locale.

Nominato il carabiniere in pensione Emanuele La Carruba

 

 

 

La decisione dell'amministrazione comunale è andata verso la persona del Luogotenente dei carabinieri in congedo, Emanuele La Carrubba.

L’incarico, precisano dal Comune, è stato conferito a titolo gratuito. Il sindaco ha espresso la sua gratitudine al Luogotenente La Carrubba per aver accettato un incarico, di valenza particolarmente strategica, così come ha ringraziato il geometra Vincenzo Vaccaro per aver retto fino ad ora l’ufficio con grande impegno e professionalità.

«Il Luogotenente La Carrubba, lo ricordiamo, è stato comandante della locale Stazione dei carabinieri e la sua nomina – ha sottolineato il sindaco Magorno - rappresenta un segnale importante da una città del Mezzogiorno che apre alla piena collaborazione con le Forze dell’ordine.

La nomina è stata conferita – ha detto ancora il sindaco - in attesa che dalle maglie della Legge di stabilità emerga la possibilità di procedere alla ricostruzione del Corpo di Polizia Locale di Diamante, attualmente sottodimensionato, e non adeguato alle esigenze della Città di Diamante.

Un impegno fin da subito prioritario per l’Amministrazione Comunale in carica».

Pubblicato in Alto Tirreno

Diamante. Magorno è pronto a chiedere il risarcimento danni alla Regione Calabria per l'opera mai realizzata

La “storia infinita” del porto di Diamante prosegue.

Si registra una nuova puntata con protagonista l'amministrazione comunale e, in particolare, il sindaco Ernesto Magorno che, a quanto pare, è determinato ad andare fino in fondo. La miccia è stata riaccesa con una delibera che dà incarico al legale di avviare un'azione penale nei confronti della Regione Calabria.

Insomma, il clima si fa pesante.

Il sindaco Magorno ha scelto anche una giornata “nera” dal punto di vista climatico per rendere edotti i cittadini sulle decisioni prese. Lo ha fatto con i mezzi della moderna tecnologia: una diretta Facebook.

Riprendendo il filo di Arianna ha confermato una linea già anticipata nei mesi scorsi: «Sul porto basta chiacchiere, andiamo avanti con i fatti e agiremo, con azioni immediate e dure, di fronte all’inerzia e ai perduranti silenzi della Regione».

Il sindaco ha dato notizia della delibera emessa lunedì con la quale si mettono in campo delle azioni decise nei confronti della Regione e di avviare un’azione penale nelle sedi giudiziarie opportune.

«Non siamo stati fermi in queste settimane.

Dopo essere andati all'Anac – ha detto Magorno – abbiamo tentato più volte di parlare con i tecnici della Regione. Ma siamo arrivati alla determinazione che bisogna mettere in campo azioni immediate».

L’avvocato Achille Ordine sta predisponendo l’atto di citazione per richiedere il risarcimento dei danni alla Regione Calabria. Secondo l'amministrazione Magorno ci sarebbe stata “una negligente gestione dell’appalto”.

La delibera diffida anche la Regione nel mettere alcune azioni in campo: «Ci risulta strano, da ogni punto di vista – ha dichiarato Ernesto Magorno – che la Regione Calabria non abbia ancora risposto ai rilievi dell'Anac.

Quest'ultima ha chiesto delucidazioni su questioni che noi riteniamo importantissime e che sono anche al limite della legalità». Il Comune di Diamante da quanto ha detto il sindaco ha invece già inviato le risposte ai quesiti richiesti dall'Anac.

Il Comune ha diffidato la Regione a mettere in campo azioni che riguardano i lavori del porto, la Regione deve procedere, secondo quanto sostiene il Comune, alla rescissione del contratto nei confronti della ditta concessionaria dell’opera.

«Non ci sono più le condizioni per condizioni per poter continuare ad andare avanti in una diatriba che non riguarda il comune di Diamante, ma che ha due responsabili: la Regione calabria e la ditta che avrebbe dovuto realizzare il porto. Siamo stanchi e se ciò non avviene entro 30 giorni - ha detto Magorno - sono pronto ad andare dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, per denunciare la vicenda che riguarda il porto».

La terza questione è l’incarico dato all’Ufficio del Demanio del Comune, coordinato dal geometra Vaccaro, di valutare se ci sono le condizioni, in relazione al pagamento delle concessioni demaniali, per revocare la concessione alla società che avrebbe dovuto realizzare l’approdo. L’amministrazione comunale di Diamante avanzerà comunque la richiesta dei finanziamenti per la realizzazione di un porto attraverso il Bando emanato nei mesi scorsi dalla Regione Calabria.

In tal modo la Regione sarà ancora più responsabile della situazione che si è determinata e che riguarda la stessa e la società che avrebbe dovuto realizzare il porto.

«Non escludo – ha detto il sindaco – qualora non pervenissero le giuste risposte, di rivolgermi direttamente ai cittadini per organizzare una protesta a Catanzaro, da me guidata, indossando la fascia tricolore. Andremo negli uffici della Regione per chiedere a chi governa e ai tecnici di attuare le azioni necessarie per la realizzazione del porto di Diamante».

Pubblicato in Alto Tirreno

Finalmente un sindaco che ha le palle! Potremmo e dovremmo dire

Parliamo del sindaco di Diamante il quale prende atto che sono continue le lamentele di cittadini dimoranti in prossimità dei pubblici esercizi riguardanti i comportamenti degli avventori non consoni al luogo e all’orario, avventori che uscendo dai locali non rispettano le più elementari norme comportamentali, igieniche e di decoro urbano; né hanno riguardo al rispetto della quiete pubblica ed al riposo della gente.

Quella gente che poi la mattina deve alzarsi per lavorare

E senza dimenticare i tanti turisti che non hanno scambiato il giorno con la notte.

Certo in un sistema sociale che presta eccessiva attenzione ai titolari e proprietari di locali notturni che vedranno probabilmente ridurre gli incassi, almeno fin quando non cambieranno le abitudini dei turisti e vacanzieri.

Ecco cosa dice l’ordinanza:

“(…) Per le motivazioni in premessa citate che qui si Intendono integralmente riportate , avuto riguardo al rispetto della quiete e sicurezza pubblica :

1) Agli esercenti l’attività di somministrazione di alimenti e bevande che operano nel centro storico del Capoluogo (cosi come delimitato dal vigente PRG) , di cessare la diffusione di musica nel locale, in qualsiasi modo prodotta, entro le ore 01,30 durante il periodo estivo (giugno — settembre) riducendo comunque l’emissione sonora dopo la mezzanotte , fermo restando i vincoli e le disposizioni del vigente regolamento di classificazione acustica approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 7 del 21/3/2016

2) Agli esercenti l’attività di somministrazione di alimenti e bevande che operano nel territorio comunale di Diamante è vietato tassativamente la vendita a basso costo (shottino ad 1 Euro) di alcolici e superalcolici

3) Agli esercenti l’attività di somministrazione di alimenti e bevande che operano nel centro storico del Capoluogo è disposto a partire dalle ore 20,00 il divieto di consumo di bevande alcoliche e superalcoliche in contenitori di vetro o di ceramica (bottiglie , bicchieri , tazze ecc.) da consumare su strade e vie aperte al pubblico , fatta eccezione per il consumo della suddette bevande nelle aree annesse ai pubblici esercizi in possesso di regolare autorizzazione alla occupazione di suolo pubblico o privato .

4) I titolari dei pubblici esercizi hanno inoltre l’obbligo di controllare gli avventori e il personale, al fine di contenere il rumore di tipo antropico e quello di origine diversa dalla diffusione sonora , nonché di allontanare i clienti che arrecano disturbo presso il proprio locale , di rimuovere carte, bottiglie, lattine e quant’altro costituisce a rendere indecoroso l’aspetto esterno del locale e delle sue immediate vicinanze; L’inosservanza degli obblighi e prescrizioni di cui sopra, è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da E. 154,00 a C. 1032,00 prevista dall’art. 17 bis, comma 3 del R.D. n.773/1931 per i pubblici esercizi .

Ci sembra che Diamante possa avere un futuro di grande e qualificato turismo.

Pubblicato in Paola

mattia dingianniAmici e parenti avevano cominciato a diffondere link e locandine sul web per ritrovarlo perché non era tornato a casa negli ultimi tre giorni, ma ieri pomeriggio lo scaleoto Mattia D'Ingianni è stato trovato morto lungo i binari della linea ferroviaria Paola-Sapri, tra le fermate di Scalea e Diamante. La notizia si è diffusa solo in serata, quando Rete Ferroviaria Italiana ha annunciato con un comunicato il ripristino della circolazione rallentata dalle 15.30, «per il rinvenimento di un cadavere lungo la sede ferroviaria. I treni in viaggio hanno registrato ritardi medi di 15 minuti, con punte massime fino a 30 minuti». In un primo momento, i controlli serrati della polizia nei vagoni dei treni in sosta avevano spinto i passeggeri a pensare che si trattasse di un'operazione antidroga.

Il ritrovamento

Il corpo del giovane Mattia giaceva lungo i binari probabilmente dal giorno stesso della scomparsa, presumibilmente dopo essere stato investito da un convoglio senza che il macchinista se ne fosse accorto. A scorgere il cadavere del giovane è stato ieri un altro macchinista a bordo di un altro treno di passaggio in quella zona, che ha subito inviato la segnalazione a Rfi. Di conseguenza la polizia ferroviaria di Sapri poco dopo è arrivata sul posto e ha avviato le indagini, rese difficili dall'assenza di un documento di riconoscimento.

Il riconoscimento in tarda serata

Per lunghe ore a Scalea si sono vissuti momenti di ansia, in attesa di conoscere l'identità della vittima. Nella tarda serata di ieri il riconoscimento da parte dei famigliari e i controlli incrociati da parte delle forze dell'ordine, hanno reso vane le speranze di amici e conoscenti. Il corpo senza vita era proprio quello di Mattia, alto 1.70 mt, allontanatosi di casa a piedi con in dosso vestiti scuri e larghi. Così recitavano gli appelli postati su facebook. Al momento non si esclude nessuna ipotesi sulla tragica fine, anche se l'ipotesi più accreditata è quella di un macabro e inspiegabile suicidio.

fonte notizia

Pubblicato in Primo Piano

Diamante. Un'opera mai realizzata che soffre, paradossalmente, anche il “mal di giustizia”.

Perchè dopo il coinvolgimento, per altre questioni legate ad altra inchiesta, del Responsabile unico del procedimento, l'ingegnere Luigi Zinno, la “patata bollente” è passata in altre mani, in quelle del dirigente della Regione Pallaria, e l'opera è praticamente ferma, forse per la paura di sbagliare.

Tant'è che il sindaco di Diamante, Gaetano Sollazzo, nel corso della conferenza stampa di ieri mattina, ha di fatto sostenuto la tesi: “Stavamo meglio quando stavamo peggio”.

LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO. Conseguenza di questa situazione è la richiesta di risarcimento per i danni subiti dal comune dell'alto Tirreno cosentino. «Con l’avallo dei nostri legali - ha detto il sindaco Sollazzo – abbiamo avviato la richiesta di risarcimento che sarà portata avanti con l’ausilio di tecnici all’uopo indicati ed esperti di queste vicende. Oltre all’azione risarcitoria, si procederà con quanto indicato nell’atto deliberativo dello scorso 29 ottobre. L’atto stabiliva che nel caso non fosse stata attuata la risoluzione contrattuale, l’amministrazione comunale avrebbe inviato tutto l’incartamento all’Autorità nazionale anticorruzione e che nel contempo i rappresentanti del Comune di Diamante avrebbero chiesto di essere sentiti dal procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, al quale sarà rappresentato tutto quello che sta avvenendo sulla vicenda porto».

UN PUNTO DI NON RITORNO. Tutto questo accade in una situazione confusa. Si è anche giunti, forse, ad un punto di non ritorno che probabilmente complicherà ancor di più la situazione. Da un lato l'amministrazione comunale che con un atto redatto in consiglio comunale ha chiesto ufficialmente la restituzione dell'area portuale. E, l'idea è quella di realizzare con propri mezzi e con i finanziamenti disponibili l'opera. Dall'altra parte, c'è la Regione Calabria che, tempo fa, aveva sostenuto che non ci fossero le condizioni per la restituzione dell'opera ed, anzi, aveva intimato al concessionario di proseguire con i lavori, per la realizzazione dell'opera. Al terzo vertice del triangolo c'è la società Ati Icad-Diamante blu che non si è mai ufficialmente tirata indietro, anzi, si è detta disposta a concludere l'opera, ma ha fatto rilevare una serie di intoppi che avrebbero rallentato ed anche impedito la costruzione del porto.

SITUAZIONE DI STALLO.Il risultato: è questa situazione di stallo che rischia, se non si trattasse di una faccenda seria, di scadere nel ridicolo. Il sindaco della cittadina tirrenica, Gaetano Sollazzo, ha convocato ieri mattina la stampa. Al tavolo erano presenti: l’avvocato Achille Ordine, che per il Comune segue dal punto di vista legale la vicenda, il collaboratore dello staff, Pippo Gallelli. Alla luce dello stallo attuale, come concordato con tutta la Giunta, con il segretario comunale, Silvio Bastardi e con il legale, avvocato Achille Ordine, si è dato il via all’azione risarcitoria ed è stata inviata, lo scorso 8 febbraio, una prima missiva alla Regione. Dietro le quinte, molti cittadini interessati, ed anche il responsabile della società, Graziano Santoro, che non ha voluto commentare quanto riferito ieri mattina dal sindaco Sollazzo. Ma, sull'opera, c'è molta tensione.

ALLA REGIONE UN MURO DI GOMMA

Il comune ha cercato di aprire un dialogo con la Regione per trovare una soluzione alla vicenda dell'approdo turistico. Il sindaco Gaetano Sollazzo, nel corso della conferenza stampa di lunedì, fra le altre cose, ha riferito proprio su quest'aspetto. Definendo la ricerca di dialogo come uno scontro con un muro di gomma. Ogni richiesta, insomma, sarebbe rimbalzata in senso opposto. «Volevamo prendere delle decisioni – ha detto il sindaco Gaetano Sollazzo – delle decisioni che ormai non sono più procrastinabili». C'è un altro aspetto che va valutato con i guanti gialli. La vicenda, a proposito di muro di gomma, è iniziata da tempo ma si è dilatata nel tempo fino ad arrivare al periodo pre elettorale. Tant'è che in molti sostengono che, nel bene e nel male, la questione porto sarà un vero e proprio cavallo di battaglia nella prossima campagna. L'amministrazione comunale, in ogni caso, dopo essersi consultata con l'avvocato Achille Ordine, con il segretario comunale, ha ritenuto che non si debba più prendere tempo. «Da calabrese – ha detto il sindaco Sollazzo – mi vergogno di essere rappresentato da questa burocrazia regionale. Il cancro in Calabria non è la politica, ma la burocrazia regionale. Un muro di gomma che non si riesce ad abbattere. Se qui a Diamante assistiamo a questo spettacolo vergognoso, lo dobbiamo soprattutto alla burocrazia che decide di non decidere. Le armi che abbiamo non sono molte. Porteremo avanti tre situazioni: chiederemo alla Regione il risarcimento danni. L'avvocato Ordine ha avuto mandato pieno e in data 8 febbraio è stata inviata la prima lettera alla Regione con la quale si invita il legale rappresentante della Regione a partecipare ad una apposita riunione il prossimo 26 febbraio». La richiesta di risarcimento verrà fatta nei prossimi giorni. Ha fatto sapere il sindaco. Ci saranno i tecnici a fare le valutazioni per indicare la somma. «Si dovrà quantificare – ha aggiunto Sollazzo – il danno che la città di Diamante ha subito per tale situazione, a tutti i livelli». L'amministrazione ricorda che consegnerà l'incartamento all'Anac, l'anti corruzione, e chiederà di essere ascoltati da Gratteri per riportare lo stato dei fatti, dal punto di vista dell'amministrazione comunale. «Proprio perchè non abbiamo vie d'uscita di fronte a questo muro – ha concluso Sollazzo – siamo costretti a rivolgerci agli organi che ancora riescono ad essere credibili in Calabria»

Miocomune.it

Pubblicato in Alto Tirreno

Lo stabilimento balneare “La Perla” è andato completamente distrutto in un incendio, che secondo i primi riscontri sarebbe di natura dolosa

Diamante.(CS) – Le fiamme hanno divorato la struttura in legno situata a Largo Trione a Diamante,

 

mandando in cenere lo stabilimento balneare sul litorale di Diamante.

Il rogo si è verificato sabato e ad allertare i vigili del fuoco sono stati alcuni residenti.

Nonostante l’arrivo tempestivo però, i vigili del fuoco hanno potuto fare ben poco per salvare la struttura, andata completamente distrutta.

E l’ipotesi del dolo è legata anche alla velocità con cui il rogo si è propagato, alimentato probabilmente da liquido infiammabile.

Sull’incendio indagano i carabinieri coordinati dal capitano Andrea Massari, comandante della Compagnia di Scalea.

Pubblicato in Paola

Un giovane di Cosenza di 23 anni, figlio di un professionista della città dei Bruzi, è morto in ospedale all'Annunziata questa mattina in seguito ad una rissa avvenuta in strada nella notte, intorno alle 4, pare nei pressi della statua di Padre Pio a Diamante.

 

Il giovane era stato ricoverato dopo aver avuto una discussione con altri giovani, mentre si trovava in strada insieme ad altri amici e, a quanto pare dopo un acceso diverbio fra coetanei.

Nel corso della rissa è rimasto ferito anche un amico della vittima. Sono in corso le indagini dei carabinieri della Compagnia di Scalea che stanno cercando di ricostruire i fatti.

Il cadavere del 23enne, che è stato colpito in più parti del corpo, è stato ricomposto nell'obitorio dell'ospedale dell'Annunziata di Cosenza.

Si chiamava Ciccio Augieri, il 23enne, morto in seguito alla rissa avvenuta nella notte a Diamante, all'ingresso del ponte vecchio.

Il giovane, figlio di un medico che lavora all'Asp di Rende, ha smesso di vivere mentre veniva trasportato all'ospedale dell'Annunziata di Cosenza.

I fatti sono avvenuti intorno alle quattro del mattino.

La discussione, sarebbe avvenuta fra giovani.

Al momento, non è dato conoscere i particolari dell'accaduto.

Ma la rissa si sarebbe scatenata, a quanto pare per futili motivi.

Forse Ciccio, Francesco Augieri, voleva soccorrere un amico che era rimasto ferito ad un polpaccio. In quell'istante sarebbe stato colpito più volte dai giovani della fazione opposta, pare un gruppo di campani. La vicenda è ancora al vaglio dei carabinieri della compagnia di Scalea coordinati dal capitano Daniele Nardone.

Quanto accaduto ha scatenato una serie di reazioni nel centro turistico.

La discussione è aperta sulla qualità della vita nel centro di Diamante durante i mesi estivi.

Diverse manifestazioni in programma sono state annullate per rispetto di chi ha scelto la città di Diamante per trascorrere le proprie vacanze ed ha trovato la morte.

Il corpo del giovane, come è noto, è stato ricomposto nella sala mortuaria dell'ospedale dell'Annunziata di Cosenza.

All'ospedale di Cetraro c'è un secondo giovane ferito. 

L'Amministrazione Comunale di Diamante esprime i sentimenti di profondo dolore e di incredulità per la notizia della morte di un ragazzo di 23 anni verificatosi questa notte nella nostra Città, fatto sul quale è giusto mantenere il dovuto riserbo, nell'attesa che la Magistratura e le Forze dell'Ordine ne accertino le effettive dinamiche.

Sentimenti che si accompagnano all'incredulità per un accaduto la cui eccezionale e tragica portata contrasta con la riconosciuta vocazione turistica della nostra Città caratterizzata, pur in presenza di considerevoli flussi di vacanzieri e da una sana vivacità giovanile, da una storia di accoglienza e sicurezza che non hanno fatto mai registrare episodi di tale gravità, anche grazie ad un costante impegno delle forze dell’ordine che si ringraziano per la loro operatività.

L’Amministrazione Comunale, in segno di vicinanza alle famiglie coinvolte in questo grave episodio, ha diramato una disposizione che sospende per la giornata odierna tutte le manifestazioni e gli spettacoli programmati nonché le attività musicali dei locali notturni.

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«Risulta ormai evidente una ostinata e perdurante volontà del sindaco Sollazzo e del presidente del consiglio comunale Riente ad alterare e distorcere la realtà dei fatti.

L’ultima dimostrazione ci arriva dalla missiva inviata al prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, al quale nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di rappresentare la grave condizione di inagibilità democratica che si è creata nel consiglio comunale di Diamante, a seguito delle modalità opache e contraddittorie con cui il sindaco sta gestendo la vicenda del porto».

Parla così Ornella Perrone, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Diamante, in replica alla nota con cui il sindaco del Comune del Tirreno cosentino e il presidente del consiglio comunale hanno risposto a una richiesta di chiarimenti della Prefettura di Cosenza.

«Oggi, Sollazzo e Riente, dopo essere sfuggiti ripetutamente al confronto, solo a seguito della nostra iniziativa e del senatore del Pd Ernesto Magorno con sua eccellenza il prefetto, recuperano facoltà di parola, ma questa volta sì – continua Perrone – avrebbero fatto bene a tacere.

I due, infatti, forniscono una versione personalissima e soprattutto falsa di quanto accaduto nel corso dei lavori del consiglio comunale dedicato al bilancio consuntivo, quando la consigliera comunale Francesca Amoroso è stata ripetutamente disturbata e schernita da persone presenti tra il pubblico, senza che né il presidente del consiglio Riente, né il sindaco Sollazzo intervenissero per riportare la discussione sui giusti toni e nelle corrette modalità».

«La vicenda, negli esatti termini in cui si è verificata, è nota ai più, è stata correttamente rappresentata al prefetto in un esposto ed è a conoscenza del governo grazie alla interrogazione del senatore Magorno.

Se ciò non bastasse – conclude la capogruppo del Pd – la Procura della Repubblica è stata investita della questione attraverso un esposto: le massime autorità dello Stato dimostreranno presto da che parte sta la verità e la totale fondatezza delle nostre denunce»

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L’incidente è avvenuto lungo la statale 18 tra Belvedere e Diamante.

Nello scontro è rimasta coinvolta un’altra auto.

La vittima è Filippo Savoia, infermiere di Belvedere.

Il giovane deceduto, Filippo Savoia, 29 anni

 

lavorava presso la clinica Tricarico

Secondo le prime notizie, un’auto che procedeva in direzione nord, dopo aver impattato sul guardrail, per cause in corso di accertamento, avrebbe poi urtato una vettura che procedeva in senso contrario, ribaltandosi.

L’occupante della prima auto è deceduto, mentre è rimasto illeso il guidatore della seconda vettura. Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 e la polizia stradale.

Sul posto sono presenti i carabinieri e la Polizia stradale del distaccamento di Scalea che sta effettuando i rilievi.

Il traffico dei mezzi pesanti è stato bloccato, mentre le automobili sono state deviate su strade alternative.

L’incidente si è verificato nei pressi del villaggio Mondo nuovo.

Dinamica tutta da confermare nelle prossime ore

Era stata attivata l'eliambulanza per il trasferimento a Cosenza, ma a quanto pare il giovane è deceduto per le gravi ferite riportate

A constatare il decesso il medico dell’elisoccorso prima di rientrare alla base di Zumpano.

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