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Riceviamo e pubblichiamo:

“RESTO AL SUD”   Parliamo di un seminario informativo per far conoscere nei particolari la misura “Resto al sud”, l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno. Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e consistono in un contributo a fondo perduto pari al 35% del programma ed un finanziamento bancario per il restante 65%.

Si terrà il 22 maggio presso l’Officina della Cultura e della Creatività di Soveria Mannelli , con inizio alle ore 11, il seminario organizzato dal Comune sugli incentivi all’occupazione e sulla misura ‘Resto al Sud’ che sostiene l’autoimprenditorialità.

Il seminario sarà aperto dai saluti del dott. Leonardo Sirianni, Sindaco di Soveria Mannelli, dal Dirigente scolastico dell’Istituto superiore L. Costanzo, Antonio Caligiuri.  Beatrice Lozzi,di Invitalia, invece, parlerà nello specifico della misura e di come accedervi con la relazione ‘Resto al Sud, i nuovi incentivi per fare impresa”.

L’evento è finalizzato a presentare i nuovi incentivi per l’impresa “Resto al Sud”. La giornata seminariale sarà suddivisa in una parte istituzionale introduttiva e una più operativa sul funzionamento dello strumento; per gli interessati, inoltre, è possibile iscriversi, per avere un incontro one-to-one con gli esperti di Invitalia, che potranno indirizzare i potenziali imprenditori verso la migliore definizione del loro progetto imprenditoriale.

Il sindaco Leonardo Sirianni così commenta questa iniziativa: “Il titolo di questo programma vuole essere un attestato di riconoscenza ed una testimonianza di quel fenomeno migratorio, di quelle tante braccia di lavoratori meridionali che abbandonando la propria terra hanno contribuito in maniera determinante a costruire sviluppo nelle regioni del nord e in tutta Europa. Vuole anche e soprattutto proporre una svolta, un cambio di rotta in un Sud dove l'emigrazione per lavoro non è mai finita veramente. Solo che mentre nel secolo scorso partivano braccia, ora partono anche le menti.” Per questo considero questa misura di portata epocale per le nuove generazioni.

“Resto al Sud”, continua ancora il primo cittadino, “sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani tra i 18 ed i 35 anni residenti in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Abruzzo, Puglia, Sardegna o Sicilia o che vogliano tornare a viverci dopo essere scappati in cerca di lavoro e migliori condizioni di vita.”

“Dunque, il viaggio della speranza verso altre regioni o all'estero si può trasformare, grazie agli incentivi di 'Resto al Sud', in un percorso imprenditoriale da compiere nella propria terra d'origine”.

“Resto al Sud è una risposta di qualità alla domanda di lavoro e di impresa nel Mezzogiorno e Invitalia (Agenzia per lo sviluppo) sta assicurando tempi record di gestione dell'incentivo per consentire un rapido avvio delle iniziative già approvate, che ad oggi sono tante”,

“Resta da sperare che i nostri giovani prendano sul serio questa opportunità e trasformino in imprese di successo i loro sogni e i loro progetti”

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Si tratta del “ Patto per l’Attuazione della Sicurezza Urbana”.

Si tratta di unsistema di videosorveglianza che aiuterà il controllo del territorio, l’azione preventiva e repressiva delle forze dell’ordine e il rispetto del ruolo urbano per una maggiore sicurezza del cittadino.

Altre sette amministrazioni della provincia hanno firmato il protocollo insieme al prefetto della provincia di Cosenza Gianfranco Tomao.

Sono Cerzeto, Crosia, Paterno Calabro, San Pietro in Amantea, San Pietro in Guarano, Tortora ,Zumpano.

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“La videosorveglianza non individua una soluzione completa di tutti i problemi – spiega il prefetto di Cosenza-, ma è uno strumento di grande importanza per poter addivenire ad un controllo del territorio più sicuro, dare un contributo alle forze dell’ordine, che il controllo del territorio lo svolgono quotidianamente e per finalità che i sindaci, secondo me sentono molto, che è quello del ruolo urbano: l’abbandono dei rifiuti e degli altri aspetti di rilievo come tutelare le bellezze paesaggistiche: alcuni territori sono tra i più bei borghi d’Italia”.

“Può rivelarsi utile per le finalità proprie del Comune – continua a spiegare il prefetto Gianfranco Tomao-, è di aiuto per le forze di polizia; non abbiamo mai mancato di sottolinearlo in tutti i comitati di sicurezza pubblica in cui hanno partecipato i vari sindaci.

Il problema, devo dire, avvertito da molti amministratori locali è stato sotto due aspetti: risorse economiche, che adesso sono messe in campo e quindi speriamo di arrivare alla realizzazione effettiva; l’aspetto tecnico: l’impianto di videosorveglianza, è noto, deve essere efficiente, tale da poter poi essere utilizzato.

Hanno una funzione di prevenzione, di deterrente per eventuali reati, ma anche e soltanto gesti destinati a deturpare il paesaggio o il decoro delle città.

Quindi le immagini devono essere chiare e nitide”.

Il Prefetto Gianfranco Tomao,  ha concluso l’incontro ricordando: «l’intesa firmata nella giornata odierna rappresenta una ulteriore conferma della stretta collaborazione tra la Prefettura di Cosenza e gli Enti locali, nell’ambito di una forma di cooperazione che si traduce in un’azione di supporto e di affiancamento della Prefettura all’attività dei Sindaci, finalizzata al miglioramento della vivibilità del territorio ed all’accrescimento della sicurezza percepita dai cittadini».

Obiettivo dell’Accordo, quindi, è quello di rafforzare ulteriormente, in un quadro di sicurezza integrata la collaborazione interistituzionale tra Enti al fine di migliorare l’attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni legati alla criminalità diffusa e predatoria.

Praticamente come dice il questore Giancarlo Conticchio la video sorveglianza è il “poliziotto elettronico” , “un occhio che, oltre ad essere uno strumento preventivo e repressivo, è uno strumento che da sicurezza ai cittadini. E i cittadini sanno bene che se il Comune ha attivato il sistema di videosorveglianza rende la loro sicurezza, una sicurezza maggiormente sentita. La vigilanza delle macchine dell’uomo, del carabiniere, del poliziotto non basta mai  – conclude Conticchio-, e avere un supporto come il sistema di videosorveglianza ci consente a tutti i livelli di vivere in tranquillità”.

Tanto più nei comuni dove non c’è nemmeno un vigile urbano!

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Quando sento dire che i facinorosi sono stati sanzionati con daspo di uno o più anni mi viene un finto sorriso ed una forte e vera rabbia .

Mi chiedo se questa è una vera e sufficiente sanzione per coloro che usano e fanno violenza contro altre persone in nome della propria squadra di calcio?

Secondo me non lo è nemmeno per coloro che danneggiano i beni pubblici o privati che siano figurarsi se possono essere solutivi,educativi e bastevoli per chi fa male alle persone

Il tifo, in certo casi, è come una droga che non ti fa ragionare e che ti fa odiare l’altro.

Ora, addirittura, si assaltano passanti estranei alle vicende e storie calcistiche.

È quanto successo alle stazione ferroviaria di Sant’Eufemia dove è stato lanciato un fumogeno contro un’autovettura con quattro professori a bordo.

Ci sono stati attimi di paura questa mattina.

Ancora da capire cosa sia realmente accaduto.

Sul posto è intervenuta l'ambulanza, i vigili del fuoco e la Polizia che sta indagando anche tramite la visione delle telecamere di videosorveglianza presenti, per capire cosa sia successo intorno alle 8:30 proprio di fronte la stazione.

Secondo una prima ricostruzione pare si sia trattato di una lite tra alcuni tifosi con degli sconosciuti: i quattro professori a bordo della Multipla, diretti da Reggio Calabria all’Unical, sarebbero stati presi di mira da alcuni tifosi, pare del Catania e diretti in Basilicata per la sfida in programma nel pomeriggio a Matera, che pare li avessero scambiati per alcuni tifosi avversari, che li hanno inseguiti e importunati.

Il culmine della vicenda si è avuto proprio nei pressi della stazione quando, l’auto dei docenti è uscita dall’autostrada per cercare aiuto e, nei pressi della stazione, sarebbero poi sono stati aggrediti.

I professori, infatti, nel loro tragitto sarebbero stati affiancati da più veicoli, già sull'autostrada.

Gli assalitori sarebbero poi fuggiti lanciando, pare un fumogeno, all'interno dell'auto, danneggiandola.

A causa delle ferite riportate due di loro sono stati trasportati all'ospedale.

Di questa inaccettabile violenza risponderà mai qualcuno?

E se non pagheranno per queste violenze chi impedirà loro di ripeterle?

Dove andiamo a finire in questo modo, con questo assurdo giustificazionismo?

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