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Premessa:
Questo documento– organizzato in forma schematica – ha una duplice valenza: rappresenta una prima base di di scussione e confronto su problematiche che il partito ritiene prioritarie, ma anche e soprattutto vuole essere un atto d’indirizzo politico da poter condividere.

 

Il documento, vista l’urgenza, si apre con la questione del Lungomare. Un’opera di importanza strategica per lo sviluppo della Città e del Comprensorio, sulla quale interveniamo con osservazioni e proposte.

I punti poi di seguito elencati, non in ordine di importanza, riguardano questioni da affrontare nel breve periodo perché ritenuti basilari per migliorare le condizioni di benessere dei cittadini e le aspettative della città.

Il Lungomare

La realizzazione del nuovo lungomare rappresenta un’opera fondamentale, non più procrastinabile. Gli effetti benefici, fungendo da indotto, contaminerebbero l’intero sistema socio-economico comprensoriale. Non è solo un problema “di vetrina”, ma una più complessiva questione che concerne lo sviluppo del nostro territorio. Di conseguenza, come tutti i progetti importanti, deve essere oggetto di una valutazione seria e ponderata. E’ perciò necessario attivare fin da subito momenti di confronto con il “Comitato civico Lungomare”, i gestori dei Lidi e gli operatori di settore, per giungere alla realizzazione di un’opera condivisa e patrimonio di tutti.

Riteniamo le somme individuate assolutamente parziali, in quanto insufficienti a realizzare un’opera che stravolga l’esistente fungendo davvero da volano, con ricadute significative dal punto di vista economico e sociale. In altri termini, bisogna insieme attivarsi – individuando ulteriori risorse necessarie – affinché la realizzazione del lungomare non si traduca in una “occasione persa”.

 

Rispetto alle caratteristiche che l’opera deve possedere segnaliamo quanto segue:

a) tre tipologie di percorso: oltre alla strada carrabile, un’area ad uso esclusivo ciclo-pedonale ed una destinata alla passeggiata vista mare;

b) verde pubblico: pur nell’ottica di contenimento delle spese di manutenzione dello stesso, il verde dovrà prevalere sul grigio cemento;

c) parco per bambini e famiglie;

d) abbattimento di qualsiasi barriera architettonica;

e) spazi attrezzati per la pratica sportiva e l’attività fisica;

f) area polivalente per spettacoli e attività culturali;

g) illuminazione ecosostenibile

Situazione finanziaria

Oggi più che mai diventa indispensabile, per fugare il rischio di un potenziale dissesto, invertire il senso di marcia passando dal sistematico ricorso all’indebitamento ad una politica di risanamento da attuare attraverso:

a) riduzione della spesa corrente non riconducibile alla copertura dei servizi essenziali;

b) aumento delle entrate correnti attraverso un sistema tributario equo ed efficiente;

c) ricorso all’indebitamento solo per investimenti produttivi.

A tal riguardo diventa improcrastinabile partire da un’azione complessiva di riclassificazione della spesa e capitalizzare la capacità di attrarre risorse finanziarie (ad es. fondi comunitari)

Centro Storico

L’immenso patrimonio storico del borgo antico necessita di un investimento organico di lungo periodo, con interventi anche strutturali per preservarlo. Nell’immediato, però, è necessario garantire una maggiore vivibilità e fruibilità della parte antica della città:

a) potenziando e riqualificando le vie d’accesso;

b) evidenziando i percorsi storici;

c) individuando piccole aree parcheggio;

d) garantendo la pulizia quotidiana, nonché un maggiore controllo del territorio così da evitare situazioni di degrado.

Riportare a vita e garantire il godimento del centro storico rappresentano, infatti, passaggi propedeutici per una più efficace azione di riqualificazione e valorizzazione della parte antica della città.

“Una città nella città”

Pochi comuni, come Amantea, possono beneficiare di una frazione con le potenzialità espresse da Campora San Giovanni, dove peraltro si è in ritardo rispetto alla convocazione delle elezioni del Consiglio di Frazione.

Anche qui, vi è la necessità di una serie di interventi urgenti atti a garantire una migliore qualità della vita, ma soprattutto una maggiore sicurezza;

L’idea, infatti, è che a Campora San Giovanni non sia più rinviabile:

a) il potenziamento dei servizi comunali (partendo dai servizi di anagrafe, protocollo e tributi), compresa l’informatizzazione degli stessi;

b) la soluzione definitiva di alcune situazioni di abbandono presenti nell’area PIP;

c) la garanzia di una stabile presenza dei Vigili Urbani;

d) la realizzazione di un adeguato e sicuro accesso al mare (individuato nell’area di via Torrione)

Conclusioni

La volontà politica è il motore dei grandi cambiamenti della storia.

Quanto sopra riportato, tuttavia, non è da confondere con la visione strategica complessiva e di cui Amantea necessita, in quanto – seppur con evidenti punti di contatto con una specifica e nuova mission – è riconducibile a ciò che comunemente verrebbe inteso quale “ordinaria amministrazione”. Conseguentemente, in quanto per molte questioni trattasi di sforzo di volontà, si ritiene indispensabile che si apra una sana discussione in seno all’Amministrazione Comunale.

Rispetto, invece, alla visione strategica più complessiva - ad esempio: (a) Cosa fare del marchio d’area?; (b) Quali politiche turistiche mettere in campo?; (c) Come riorganizzare la macchina comunale?; (d) Su quali strategie di democrazia partecipata investire?; (e) Quali opere pubbliche programmare?; (f) Quale riorganizzazione urbanistica della città promuovere?; (g) Quali punti di aggregazione culturale, sociale e sportiva definire? (h); Quali politiche di tutela dell’ambiente programmare?; i) Come agevolare e sostenere l’associazionismo e il terzo settore?; l) Come valorizzare la Casa delle Culture?; m) Come dotare la città di una vera biblioteca?; ecc.) - sarà il caso di ritornare, anche in considerazione di quanto sarà realizzato rispetto all’ordinario summenzionato.

Amantea, 10 dicembre 2015 Il Segretario Enzo Giacco

Domani 18 novembre presso il Dipartimento della salute in Catanzaro si terrà l’incontro con il DG Riccardo Fatarella nel corso del quale sarà chiesto di mantenere il laboratorio di analisi cliniche, il potenziamento della rete specialistica e la istituzione della Casa della salute.

 

Questa è la mia proposta di nota esplicativa:

“La Calabria è l’ultima regione italiana per PIL e per reddito medio, la prima per “evasione” sanitaria.

La Calabria , secondo i dati diffusi in questi giorni, è l’ultima regione italiana nella classifica dei Lea (Livelli essenziali di assistenza) avendo conquistato nel 2014 la maglia nera che apparteneva alla Campania .

Questa la graduatoria che mostra crudamente la verità della sanità calabrese.

1° - Toscana 217 (nel 2013  214, 1°)                         2° - Emilia Romagna 204 (204, 2°)
3° - Piemonte 194 (201, 3°)                                       4° - Liguria 194 (187, 6°)
5° - Lombardia 193 (187, 6°)                                    6° - Marche 192 (187, 4°)
7° - Veneto 189 (190, 5°)                                          8° - Basilicata 177 (179, 12°)
9° - Sicilia 170 (165, 9°)                                            10° - Umbria 165 (179, 8°)
11° - Abruzzo 163 (152, 10°)                                    12° - Puglia 161 (134, 15°)
13° - Lazio 154 (152, 11°)                                         14° - Molise 148 (140, 13°)
15° - Campania 139 (127, 16°)                                  16° - Calabria 131 (135, 14°)

Non c’è (ancora) o comunque non è pubblica la graduatoria dei LEA tra distretti ed all’’interno dei distretti tra le distinte aree territoriali.

Se ci fossero queste graduatorie potremmo avere la conferma che il comprensorio di Amantea è l’ultimo in Calabria per servizi sanitari.

Ovviamente, ove siano o saranno redatte e pubblicate le graduatorie alle quali facciamo riferimento, siamo pronti a leggere ed a valutarle.

Questa di ultimi tra gli ultimi è una condizione illegittima ed una situazione vergognosa.

Siamo, cioè, in presenza di disparità inaccettabili .

Disparità che hanno determinato , oggi consapevolmente, la forte reazione sociale scattata in questi ultimi giorni dopo anni di spoliazione e depauperamento del Poliambulatorio, cioè della unica struttura sanitaria rimasta dopo la scomparsa dell’Asl di Amantea e del Distretto di Amantea.

Una disparità che il commissario Scura, emissario inviato “dai potenti re d’Italia” per porre rimedio alle condizioni vergognose della sanità calabrese, voleva, e vuole, aumentare proponendo, con violenza ingiustificata ed inaccettabile abuso, la chiusura del laboratorio pubblico di analisi cliniche , che è una delle poche cose che funzionano , a dispetto di tutto.

E così centinaia di cittadini ed associazioni dei comuni dell’ex distretto di Amantea( Amantea, Aiello calabro, Cleto, Serra d’Aiello, San Pietro in Amantea, Lago, Belmonte Calabro, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio) , in rappresentanza dei circa 30mila abitanti residenti e, nel caso, delle altre decine di migliaia dei comuni della provincia di Catanzaro, hanno promosso la rete della salute che oggi è a questo tavolo, per difendere gli utenti, in sostituzione di una politica per lo più disattenta, inane, parolaia e senza spina dorsale.

Siamo qui per dire basta al saccheggio dei servizi sanitari dal comprensorio di Amantea.

Per dire basta alla disattenzione degli amministratori e dei governatori passati.

Per dire basta alla supponenza dei tecnici.

Siamo qui per ricordare gli elementi della nostra rivendicazione sociale:

-conservazione e potenziamento del laboratorio di analisi cliniche, che, lo ricordamo, serve anche una parte della popolazione dei comuni della provincia di Catanzaro ;

-completamento quali-quantitativo della rete degli specialisti atta a dare risposta in tempo reale alle esigenze della popolazione del comprensorio che-va ricordato- durante l’estate raddoppia la richiesta di prestazioni.

-eliminazione della impossibili liste di attesa anche previa dotazione delle attrezzature necessarie e/o sostituzione di quelle carenti od obsolete ;

-attivazione della casa della Salute, in luogo del Poliambulatorio.

Non essendo dotato questo territorio né di ospedale, né di casa di Cura, si impone, infatti, una più che qualificata medicina preventiva atta a ridurre:

- la ospedalizzazione;

-la evasione ospedaliera extra regionale;

-il ricorso ai medici privati, peraltro mancanti;

-i costi di movimento sul territorio che devono sopportare le famiglie di questo ambito territoriale.

Incredibile che non si comprenda che una insufficiente medicina preventiva crea danni anche irreversibili alla salute dei nostri amministrati e che non si comprenda come questa condizione muova verso la ospedalizzazione, anche extra regionale .

Impossibile che non si comprenda che una insufficiente medicina specialistica sul territorio crei non solo danni anche irreversibili alla salute dei nostri amministrati e spinga da un lato al ricorso ai privati con depauperamento dei servizi pubblici che tutti noi dovremmo essere qui a rappresentare ed a difendere, a maggiori costi di movimento sul territorio, se non ad evasione territoriale anche per la specialistica.

Sappiamo che la attuale struttura nelle more del suo previsto completamento strutturale può essere flessibilizzata ad un appropriato uso per l’invocato completamento e potenziamento del poliambulatorio nell’attesa della esecuzione dei lavori onde la attuazione della invocata Casa della salute.

Registriamo una intensa consapevolezza sociale verso la Casa della salute , consapevolezza che ha determinato una prima straordinaria presenza nell’incontro del 21 ottobre scorso dal quale è nato questo di oggi.

Una consapevolezza che è stata percepita dal dr Riccardo Fatarella che in questa occasione ringraziamo pubblicamente.

Una consapevolezza che continua a crescere soprattutto quando è proprio il dr Fatarella a dichiarare che “ c'è una scarsa attenzione ai servizi territoriali anche se c'è stato un lieve miglioramento sottolineato anche dal rapporto del ministero”. 

Una consapevolezza che ha sollecitato i tecnici della Rete per la salute, che come noto annovera la adesione di oltre settanta associazioni del comprensorio di Amantea, i quali hanno pronto un modello evoluto di casa della salute che può diventare spendibile per la intera regione.

Osserviamo che la mobilità extraregionale ha un costo circa 240 milioni di euro all’anno, di cui 86 milioni di euro annui relativi alla ASP di Cosenza.

Parliamo di una mobilità extra regionale che interessa circa 23mila pazienti.

Quasi un quarto dei costi di mobilità riguardano il tirreno cosentino ( parliamo di 19.149.150,00 euro) e quasi un quarto del trasmigranti ( 5772) sono del distretto del Tirreno, segno palese della insufficienza della sanità del tirreno cosentino di dare risposta alle esigenze della popolazione di questo territorio, che, invece,   sotto il profilo residenziale è meno di un sesto della intera provincia!

Ed è da supporre che non sarebbero meno drammatici i dati della migrazione specialistica, soprattutto per quanto riguarda Amantea.

Purtroppo i dati non sono stati diffusi per cui sembra di essere qui a parlare di aria fritta.

Ambedue le migrazioni , come detto, determinano insostenibili costi di movimento per la popolazione tanto più in un territorio che non ha mezzi di linea che aiutino i pazienti nei loro viaggi per cui spesso la gente non si cura.

E’, tra l’altro, il caso delle persone anziane che vengono invitate ad eseguire mammografie di controllo nel lontano ospedale di Cetraro che non è nemmeno servito da mezzi pubblici di linea!

Una vergogna per il tecnico che lo ha ipotizzato, una vergogna per il politico che lo permette!.

A queste condizioni inaccettabili occorre porre fine definitivamente ed immediatamente.

Nel ricordare che Amantea, diversamente da Paola, Cetraro e Praia a mare, non colse la opportunità del finanziamento, concesso a fine anni sessanta dall’onorevole Giacomo Mancini, di un proprio ospedale, ed oggi ne paga amaramente le conseguenze in termini di qualità dei servizi sanitari, vogliamo augurarci che oggi la classe politica sia migliore di quella precedente ed operi l’ invocato riequilibrio territoriale dei servizi sanitari.

Tutto oggi nasce da questa parola riequilibrio dei servizi , riequilibrio dei diritti.

A Lei dr Fatarella ed al Presidente Oliverio formuliamo questa richiesta fermo restando che saremo sempre più pronti a muovere su questa intrapresa.

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Primo Piano

La rete della Salu te continua i suoi in contri fina lizzati alla predisposi zione di un documento unitario da presentare al Preside nte Mario Oliverio tramite il direttore generale del Dipartimento regionale della sanità dr Riccardo Fatarella onde la tutela del laboratorio di analisi cliniche , il potenziamento dei servizi ed il completamento delle attrezzature del Poliambulatorio e la istituzione della Casa della salute.

All’uopo la Rete ringrazia i sindaci e gli amministratori dei comuni che hanno già approvato in consiglio il documento del 21 ottobre ed i sindaci e gli amministratori che stanno accingendosi a farlo prima dell’incontro del 18 novembre prossimo in quel di Catanzaro.

Ovviamente la Rete sollecita gli altri sindaci a comprendere l’ importanza di questa epocale attività sociale che abbisogna della solidarietà di tutte le forze politiche di ogni ente , e si riserva di segnalare alla pubblica opinione eventuali difficoltà incontrate in tale comprensione.

Il PD di Amantea scrive al Presidente Oliverio: “ Caro Presidente, siamo consapevoli del fatto che abbiamo davanti giorni decisivi per il futuro della nostra Regione e del nostro Partito.

I fatti emersi in seguito alla conclusione delle indagini della magistratura di Reggio Calabria, relative al finanziamento dei gruppi consiliari nella passata legislatura, non solo sono gravi ma fanno emergere – se confermati – un deficit di moralità che investe l’intera classe politica regionale.

Una prospettiva che ci preoccupa molto, perché crediamo nella “buona politica” e perché ad Amantea da qualche mese – partendo dalla fase preparatoria del Congresso di Circolo – siamo alle prese con un’importante e finora proficua iniziativa di coinvolgimento di cittadine e cittadini. Un’opera che rischia davvero un calo di motivazione, se non si dà un’immagine diversa del Partito e delle nostre rappresentanze istituzionali.

Quanto sta avvenendo in questi giorni, non solo lede la nostra sensibilità di dirigenti politici, ma rischia di allontanare quanti hanno iniziato a mostrare simpatia ed interesse verso l’azione del Partito e che oggi rischiano di essere riassorbiti dall’antipolitica.

Noi riteniamo che la partecipazione sia linfa vitale per il Partito Democratico, e che questa possa dare sostegno anche alla tua opera. Per tale ragione come Circolo di Amantea chiediamo - nel caso specifico - maggiore trasparenza e controllo delle risorse assegnate ai gruppi consiliari, e – in generale – che questo governo regionale possa caratterizzarsi nel segno della moralità.

Anche noi - in sintonia con quanto espresso nei giorni scorsi dalla Conferenza Episcopale Calabra - attendiamo che il Governo regionale inizi ad operare con maggiore incisività in una regione in cui è necessario ricostruire, prima di ogni cosa, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, e nutriamo una forte aspettativa nel fatto che l’etica non resti vuota parola ma si traduca in comportamenti, atti amministrativi, scelte politiche.

Conosciamo la tua storia e la tua sensibilità, ed è per tale ragione che esprimiamo un sincero e profondo sostegno al tuo intento di cambiare passo ed aprire una stagione nel segno della discontinuità e del cambiamento già dalla nomina della futura giunta regionale.

Amantea, 1 luglio 2015 PD Amantea

Pubblicato in Primo Piano

Ecco il testo della nota che Il circolo PD di Amantea ha inviato al Direttore Distretto Sanitario Tirreno Cosentino d.ssa Giuliana Bernaudo:

Preg.ma D.ssa, Giuliana BERNAUDO Direttore Distretto Sanitario Tirreno Cosentino

Oggetto : Richiesta dati esenti dal ticket sanitario per “malattie tumorali”

La stampa ha recentemente dato atto che l’associazione ambientalista Peacelink è entrata in possesso dei dati relativi ai tumori accertati della città di Taranto, peraltro distinti per zone, così da permettere il confronto tra quartieri della stessa città ed in specie tra quelli incisi dall’Ilva e quelli più lontani.

L’associazione ha ricavato tali elementi analizzando i dati sull’esenzione dal ticket sanitario per “malattie tumorali” (codice: 048)

Al di là del famoso e mai realizzato registro, esiste pertanto “almeno” un dato numerico indicativo della situazione dei tumori, comune per comune

Tanto richiamato, la situazione di Amantea e gli allarmismi posti in essere, anche recentemente, impongono un minimo di certezze.

Le chiediamo ufficialmente pertanto che ci vengano comunicati gli esenti dal ticket sanitario per “malattie tumorali” (codice: 048) del comune di Amantea, se possibile distinti per macro aree territoriali( Campora SG e capoluogo) e dei comuni del vecchio distretto di Amantea ovvero di tutto l’attuale distretto del tirreno cosentino

La richiesta riveste carattere di urgenza

Distintamente Il Segretario del Circolo del PD di Amantea Ing. Salvatore PIRILLO

Amantea 20.09.2013

Pubblicato in Politica

Anche il PD è contro il progetto nel centro storico. Ecco la nota del segretario Salvatore Pirillo:

“Non è il caso di aggiungere altro rispetto alle numerose ed argomentate critiche circa la manifestata volontà dell’Amministrazione comunale di procedere alla realizzazione del collegamento stradale carrozzabile nel Centro storico di Amantea.

Il Partito Democratico di Amantea non condivide questo progetto dell’Amministrazione e registra, soprattutto, una pericolosa (e non nuova) incapacità della maggioranza di intercettare ed interpretare le istanze della comunità.

Non si può restare silenti circa le sonore bocciature che provengono da cittadini, residenti, tecnici. È accaduto con la questione dell’istituto comprensivo di Campora San Giovanni, dove una larga fetta di popolazione è stata costretta addirittura a ricorrere al Tar contro il Comune per vedersi affermata i propri diritti.

Accade ora una situazione simile in cui l’intervento dell’Amministrazione comunale rischia di lasciare tutti scontenti e deturpare una parte del borgo antico. Preferiremmo dibattere di ben altri tipi di intervento a favore del rilancio del centro storico. Interventi gridati e sbandierati, come sempre, nelle campagne elettorali e poi puntualmente non avviati.

L’amministrazione deve fermarsi ed adoperarsi per una soluzione alternativa.

Sembra la cosa più logica e naturale. Ma anche in questo caso Amantea segna il passo.

Chiediamo alla maggioranza di governo di ascoltare, almeno per una volta, la voce dei cittadini e di ricordarsi che la cosa pubblica è amministrata nell’interesse dei cittadini e dei loro interessi.  

Il segretario Salvatore Pirillo

Pubblicato in Cronaca
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