BANNER-ALTO2
A+ A A-

Dice l’ex ministro, respingendo al mittente ogni attacco da parte dei segretari provinciali del PD: “Se pensano di farmi desistere o di ridurmi al silenzio con le loro infamanti intimidazioni si sbagliano di grosso ne ho subìte ben altre, che a lor signori in poltrona non auguro mai, compresi due sequestri di persona di miei parenti, ma non ho abbassato la testa che, invece, qualcuno di loro ha perso completamente: forse perché ha qualcosa da nascondere?”.

Tutto nasce dal suo rifiuto ad entrare in Giunta per reazione alla presenza nella stessa dell’attuale assessore Nino De Gaetano.

E dopo le accuse che le sono piovute addosso la vigila di Pasqua Maria Carmela Lanzetta attacca a 360.

Anche il segretario regionale Ernesto Magorno,ed ovviamente al presidente della regione Mario Oliverio.

Al primo chiede chiarezza ed in particolare di dire “finalmente quali sono gli obiettivi reali, non teorici da convegni, del Pd calabrese, come intende raggiungerli, perché e con chi”

Al secondo chiede di spiegare “perché De Gaetano è stato nominato assessore”

E poi ricorda che due giorni dopo aver avuto comunicato ufficialmente il nome dell’assessore alle infrastrutture, ai lavori pubblici e ai trasporti, ebbe a dichiarare il 27 gennaio scorso che-“non ci sono le condizioni di chiarezza sulla posizione dell’assessore Nino De Gaetano”-

Poi chiede direttamente al Governatore : “Ed allora? Qual è il problema? Lei pensa veramente che giorno più o giorno meno possa essere una giustificazione per le sue considerazioni? Sono sicura che non lo crede neanche lei; e allora, signor governatore, le chiedo, con molto rispetto, di non offendere la sua intelligenza».

Ed infine la chiosa finale “ ci spieghi finalmente come mai De Gaetano non è stato candidato alle regionali e poi è stato ripescato come assessore”.

“ Lei è incorso in un infortunio politico”. E conclude “ se riuscisse ad ammetterlo sarebbe un gesto che rivoluzionerebbe positivamente e per sempre la politica in Calabria; non dimentichi infatti che dalla sua politica dipenderà la vita o la morte della nostra Regione, dove la maggioranza dei calabresi onesti e per bene ha scelto di vivere”.

E quando annuncia che il 12 aprile sarà presente ad Amaroni per rappresentare vicinanza e solidarietà al consigliere regionale Arturo Bova, sembra quasi un invito a tutti

Pubblicato in Calabria

«Ora basta. Finora il rispetto dovuto al ruolo istituzionale rivestito dalla signora Lanzetta nelle vesti di ministro della Repubblica, mi ha suggerito di evitare risposte a posizioni strumentali e provocatorie da lei assunte. Tuttavia c'è un limite a tutto».

Così dice Mario Oliverio. Poi continua : «Mi auguro che la signora Lanzetta sia solo animata da sindrome di esaltazione del proprio ego e che, consapevolmente o meno, non si presti a essere strumento di una interessata strategia destabilizzante. Che gioco fa la Lanzetta? Quali interessi politici o di altro genere intende difendere?».

E non basta, anzi, poi, l’affondo . «È inspiegabile che possa essere solo oggi divenuta improvvisamente detrattrice di Nino De Gaetano, quando, invece, fino al giorno della nomina della giunta ne ha sempre parlato, non solo a me, come un bravo e stimato dirigente politico. Immagino sappia la signora Lanzetta che la mafia si favorisce anche quando si sollevano polveroni e si gioca a indebolire e fiaccare la credibilità di una istituzione. Per quanto mi riguarda, nella mia lunga esperienza di amministratore non ho mai concesso nulla alle illegalità e men che meno alle rappresentanze mafiose. A me non è mai capitato di dovermi trovare nella condizione in cui è invece incorsa, probabilmente suo malgrado, la signora Lanzetta da sindaco di Monasterace; non ho mai dovuto giustificare affidamenti illegali di lavori a causa della presenza nelle mie giunte di parenti stretti di boss mafiosi, riconosciuti tali da sentenze di condanna emesse nelle aule di tribunali».

Infine la provocazione: «Se ha elementi validi e non diffamatori, dunque la signora Lanzetta si rivolga alla magistratura piuttosto che continuare a parlare a sproposito in talk show televisivi compiacenti, magari col proposito di trovare spazio nei circuiti mediatici. La signora Lanzetta avrebbe potuto già in commissione parlamentare antimafia esplicitare le sue accuse. Da quanto risulta non l'ha fatto. Anzi, ai commissari di Palazzo San Macuto ha dichiarato di non essere in possesso di alcun elemento. Sappia la signora Lanzetta che non può salire su nessun pulpito per impartire lezioni di antimafia, tantomeno al cospetto della mia persona, della mia storia e della mia esperienza politica e amministrativa. Una storia limpida e trasparente, segnata da condotte coerenti e da impegno concreto nel contrasto alla criminalità ed al malaffare».

E poi la minaccia: «Purtroppo, e me ne duole , è stata la signora Lanzetta a essere richiamata a una coerenza antimafia, come è noto, anche da autorevole stampa nazionale. Se si dovesse insistere, dunque, in questa campagna diffamatoria sarò costretto a valutare quali iniziative assumere a tutela della mia integrità morale e della funzione istituzionale che i cittadini calabresi con largo consenso hanno inteso affidarmi»

Pubblicato in Calabria

Si entra nella sala pranzo della regione e si nota il buffet Ma non ci sono tutte le pietanza, né tutti i camerieri.

 

Il buffet è incompleto

Al tavolo per il momento solo commensali

Vincenzo Ciconte (vice presidente della Giunta ed assessore delegato al Bilancio, Personale e Patrimonio)

Carlo Guccione (assessore delegato al Lavoro, Formazione Professionale, Attività Produttive e Politiche Sociali)

Maria Carmela Lanzetta (assessore delegato alle Riforme Istituzionali e Semplificazione amministrativa, Cultura e Pubblica Istruzione, Pari opportunità).

Antonino De Gaetano (assessore delegato alle Infrastrutture e Trasporti).

Solo 4?

Per il momento rispondono dalla sala stampa ubicata nelle cucine del palazzo

Intanto ricordiamo che nella prossima infornata ci sarà designata almeno un’altra donna perché si raggiunga la “quota di almeno il 30%”.

Gli assessori alla fine saranno almeno 7 di cui 2 (cioè il 30%) donne.

La prima novità è la Lanzetta che è pronta a lasciare il suo incarico per scendere in Calabria( vorrei vedere il contrario!).

La seconda non è certamente la presenza di Guccione quanto le sue deleghe ! Né sanità, né agricoltura ma assessore delegato al Lavoro, Formazione Professionale, Attività Produttive e Politiche Sociali. Guccione così potrà stabilizzare tutti i precari raggiungendo i suoi dichiarati obiettivi!

La terza è la nomina di Antonino De Gaetano ex PRC, poi PD, finito nella bufera mediatica dopo che “la squadra mobile di Reggio aveva infatti richiesto il suo arresto, poi non autorizzato dal gip, ipotizzando il reato di scambio elettorale politico-mafioso”.Con tle nomina Oliverio ha quindi sancito che “ non intende farsi dettare l'agenda politica dalla magistratura o da qualsivoglia altro potere”. Un messaggio forte e chiaro! Ed infatti De Gaetano sulla sua pagina Facebook scrive “Vorrei ringraziare di cuore il presidente Mario Oliverio per avermi nominato assessore, darò il massimo per cambiare la nostra amata Calabria”. Insomma in lista no alle Regionali m in giunta si! Questa è la politica!

La quarta invece non è una sorpresa perché Ciconte era e sarà un pezzo forte della nuova giunta e lo conferma la sua nomina a vice.

Soddisfatta la provincia di Reggio Calabria

Ora aspettano un assessore cadauno ( almeno) le province di Cosenza e di Catanzaro

Pubblicato in Calabria

Un momento della seduta 2Ennio Morrone, capogruppo forzista a Palazzo Campanella, è seduto in prima fila davanti al palco che ospita oltre ai consiglieri comunali di Amantea, anche il Prefetto di Cosenza, l’onorevole Doris Lo Moro, l’onorevole Enza Bruno Bossio, l’onorevole Ernesto Magorno.

Prende la parola la ministra degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta che della lotta alla ‘ndrangheta ha fatto il motivo del suo agire politico, la quale ha letto 4 pagine appassionate e forti dalle quali estraiamo alcuni passaggi “politici” significativi.
Dice la Lanzetta che sulla questione delle intimidazioni alla classe politica ed imprenditoriale che :
“L’attenzione del governo, della prefettura, delle forze dell’ordine è massima.
L’ isolamento istituzionale e sociale deve essere combattuto con una azione forte e coesa”.

Poi continua sostenendo:
“Non ho citato la regione Calabria perché è difficile scorgere interventi significativi da parte di questo ente. Voglio dire, interventi che vadano oltre alle dichiarazioni di solidarietà e di vicinanza pur sacrosante. Ed anche la commissione antindrangheta della regione Calabria, diciamo la verità, è stato solo un palliativo per mettersi a posto a coscienza”.
Dichiarazioni forti che lasciano sorpresi molti dei presenti.
Poi il ministro continua ricordando che gli eventi più rilevanti contro la ‘ndrangheta sono stati sicuramente la rete Avviso Pubblico che raccoglie i dati delle intimidazioni e che ha scritto il decalogo delle buone regole ed al Senato la costituzione della commissione sulle intimidazioni presieduta dalla senatrice Lo Moro.
Infine, ricorda di avere scritto, in occasione delle intimidazioni a Monasterace, che ancora continuano , ad Amantea, all’ente parco dell’Aspromonte che: “Il prossimo presidente della regione dovrà affrontare la questione criminale e del lavoro con la stessa determinazione. E le dichiarazioni di Oliverio candidato del PD sono in questo senso confortanti quando scrive. quella che vogliamo costruire è una regione aperta e trasparente che intende combattere a viso aperto tutte le mafie, le organizzazioni criminali, l’economia illegale, il lavoro nero, lo sfruttamento, il racket e l’usura”.

Ed è a questo punto che Ennio Morrone si alza e va via
Anche Vanda Ferro che pur era venuta per esprimere la sua solidarietà alla città ed all’amministrazione comunale è andata via senza intervenire .
E Morrone subito dopo dichiara al giornalista Roberto De Santo de “Il corriere della Calabria” «Purtroppo, mio malgrado, ho sentito di dover abbandonare i lavori del civico consesso per il deludente intervento del ministro che, al contrario delle legittime aspettative degli uditori e della città, si è rivelato essere un intervento politico anziché essere quello di un ministro della Repubblica italiana in difesa di un territorio minacciato dalla metastasi della delinquenza organizzata calabrese».

Non sono nemmeno le 10.00, l’orario fissato per il consiglio comunale e davanti al Campus, recentemente intestato a Franco Tonnara, ci sono quasi tutti i consiglieri comunali   e decine e decine di agenti delle Forze dell’Ordine.

In particolare carabinieri e poliziotti in divisa ed in borghese.

Lungo la statale 18 si vedono gruppi di studenti che a piedi raggiungono via Vulcano.

Ma tanti altri studenti e diversi cittadini sono già dentro ad attendere l’inizio del consiglio straordinario.

Puntuali, e tra i primi, ad arrivare il Ministro Lanzetta ed il Prefetto Tomao accolti all’ingresso del campus dal sindaco Monica Sabatino e dagli altri politici amanteani.

Poi l’ingresso e man mano l’ampia sala si riempie di studenti, di gente comune, di familiari degli amministratori oggetto di intimidazione . Sono presenti anche diversi dipendenti del comune.

Poi arrivano e salgono sul palco l’onorevole Magorno, l’onorevole Lo Moro, l’Onorevole Enza Bruno Bossio che prendono posto tra “i banchi” dei consiglieri di maggioranza e di minoranza.

Restano giù nel parterre, ma in prima fila, l’ex assessore Ennio Morrone e l’ex presidente della giunta provinciale di Catanzaro Wanda Ferro.

Solo più tardi arriva Mario Oliverio che prende posto anche nel parterre

Poi iniziano i lavori del Consiglio straordinario con la chiama

Manca soltanto il consigliere Franco Chilelli con delega al personale ed al cimitero e che è stato il primo a subire le intimidazioni.

Nessuna giustificazione viene letta in aula ma sappiamo che è ammalato

Poi il presidente del consiglio comunale prende parola evidenziando la straordinarietà del consiglio in corso

A seguire la consigliere Elena Arone , capogruppo di Uniti per Campora, che con voce tremante   plaude al sindaco Monica Sabatino e le offre la propria solidarietà e si dichiara pronta ad andare avanti e sostiene che nessuno abbasserà la testa di fronte alle intimidazioni ed ai capricci delle persone con identità pseudo politiche.

Prende, poi, la parola la consigliera Ciccia Caterina,capogruppo di Uniti per Amantea, la quale dichiara che non intende più accettare un giudizio negativo che denigra la sua città, città che è estranea a queste vicende, sostenendo le forze dell’ordine e della magistratura ma senza sostituirsi ad essi

A seguire prende la parola Giusi Osso che dichiara che il vile atto perpetrato al sindaco ed ai consiglieri offende anche la città ma che la giunta andrà avanti a testa alta e con la schiena diritta ed invoca poi la educazione dei giovani alla legalità.

Segue Francesca Menichino del M5S che condanna gli atti vili che pur ella ha subito e che richiama la necessità della legalità in ogni atto amministrativo. Poi continua evidenziando che gli amministratori più che parlare di legalità devono viverla, devono praticarla, ogni giorno, in ogni atto e farne un esempio di cui essere fieri ed orgogliosi.

Poi conclude evidenziando che la legalità è uno stile di vita e non uno slogan da propaganda politica. Infine abbandona l’assise per schierarsi dalla parte del cittadino.

Continua Concetta Veltri, di Insieme per la città, la quale sostiene che Amantea non merita di vivere questo clima di ansia e di paura che si è instaurato, esprime la sua solidarietà al sindaco, agli assessori ed al consigliere Chilelli, invita tutto il consiglio ad essere unito contro il malaffare . E conclude ricordando che tutti noi, come cittadini, abbiamo l’obbligo di riconsegnare ai nostri figli una città migliore , una città libera.

Parla Sergio Ruggiero, de La Nuova primavera, il quale dà atto di aver telefonato a tutti coloro che sono stati oggetto di atti intimidatori dei quali si vanta di essere amico personale. Ricorda però alla dottoressa Arone che dai banchi della opposizione nessuno di loro fa capricci, ma che lui prende seriamente il suo lavoro per la ricerca della verità e la affermazione della legalità. Invita tutti coloro che fanno politica in questa terra amara ad assumere atteggiamenti coerenti e coraggiosi. Non basta essere a parole contro la mafia, occorre lottare contro il malaffare, le prevaricazioni , le violenze.

Segue Miriam Bruno che con tristezza ricorda che Amantea è balzata alla cronaca non per le sue bellezze, per le sue risorse, che sono tante , ma per fatti criminosi e frequenti. Esprime solidarietà agli amministratori colpiti dalle intimidazioni. Sollecitaa una forte inversione di tendenza. Invoca la ricerca e la attuazione di regole e leggi. Sostiene che “noi dobbiamo essere, per primi, esempio per tutti gli altri” Infine, chiede alle istituzioni di aiutare Amantea a tornare a vivere serenamente.

Chiude gli interventi della minoranza Sante Mazzei, di Insieme per la città, il quale ricorda che i fatti di violenza di oggi sono simili a quelli occorsi alcuni anni fa e dei quali lui stesso è rimasto vittima, per cui comprende bene il dolore , la preoccupazione che si avvertono quando si è oggetto di intimidazioni. Per questo invoca una maggiore presenza delle Forze dell’ordine

Seguono poi gli interventi dell’onorevole Lo Moro, dell’onorevole Magorno, dell’onorevole Enza Bruno Bossio , del prefetto Tomao e della ministra Lanzetta.

Ed a questo ultimo intervento ha fatto seguito l’abbandono del consiglio da parte del capogruppo forzista a Palazzo Campanella Ennio Morrone, che polemizza con il ministro Lanzetta sostenendo. «Purtroppo, mio malgrado, ho sentito di dover abbandonare i lavori del civico consesso   per il deludente intervento del ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta che, al contrario delle legittime aspettative degli uditori e della città, si è rivelato essere un intervento politico anziché essere quello di un ministro della Repubblica italiana in difesa di un territorio minacciato dalla metastasi della delinquenza organizzata calabrese”

Chiude poi una forte, decisa e coraggiosa Monica Sabatino la quale conferma di voler andare avanti nella sua idea di aiutare la città e la quale invita a fare diventare i fatti accaduti un momento di riflessione per tutti e chiede alla popolazione di stringersi maggiormente attorno a chi ci mette la faccia, ma nel dichiarare di aver ricevuto “tanti attestati di solidarietà, tutti in privato” osserva che è come se si avesse timore a schierarsi contro chi tenta, in modo vile, di condizionare l'amministrazione. E la poca presenza di cittadini in sala, anche in questa occasione, dimostra proprio che occorre fare ancora tanta strada sul fronte dell'educazione alla legalità».

 

 

Pubblicato in Politica
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy