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L’omelia choc del parroco durante Messa di Natale.

“Se votate Salvini siete Cristiani insignificanti”

Il delirio mentre del parroco all’inizio della celebrazione, mentre, a simbolizzare la transizione dal Cristanesimo al Culto del Migrante, deponeva in una culla un “Gesù Bambino” negro.

O di colore, come usa dire ora.

“Siamo diventati dei cristiani insignificanti – ha poi ripetuto durante la messa -, perché facciamo sempre più fatica a vivere nel quotidiano quello che celebriamo in chiesa.

Sono cristiani insignificanti anche quelle persone che votano quel partito che chiude i porti anche il 24 dicembre, la vigilia di Natale”.

Il riferimento a Matteo Salvini.

Le chiese sono sempre più vuote, trasformate dai bergogliani in stalle dell’invasione.

Togliamo i finanziamenti a questa entità ormai totalmente estranea alla società: tassare i loro profitti è cosa buona e giusta. Perché lavorano per la sostituzione etnica.

Lo abbiamo già detto ai preti di sinistra di candidarsi alle prossime elezioni.

Vesti o spogliati non importa.

L’importante è che in Italia non usino le Chiese per i loro discorsi politici.

L’importante è che vadano a fare i preti nei paesi di provenienza dei migranti là dove possono dare lavoro, fare cessare le guerre e dare pace, dare da mangiare ai più poveri, fare studiare i bambini, ridurre le differenze sociali ed educarsi alla verità dei fatti.

L’importante è che con tutti i soldi della Chiesa comprino territori da fare diventare nuovi Stati dove accogliere i migranti del mondo offrendo loro ciò che non hanno.

Pubblicato in Italia

Riceviamo e pubblichiamo:

Egregia Redazione di Tirreno-News,

siamo prossimi alle elezioni e quale cittadino italiano ed amanteano, in particolare, voglio esprimere il mio disappunto sulla politica.

 

In questi ultimi 30 anni gli attuali politici si sono alternati da destra a sinistra senza risolvere i problemi della gente.

Le lobby e gli altri poteri forti garantiscono supporto economico, legale e politico ai tanti burattini della politica che in cambio di un lauto (spesso immeritato) compenso e di ampie garanzie economiche per il futuro (leggasi pensioni d'oro, ecc.) tranquillamente siedono all’interno delle istituzioni insieme con amici, compari e (sempre più spesso) familiari per gonfiare i propri conti in banca (anche esteri e poco raggiungibili) piuttosto che rendere un "servizio" ai cittadini.

Del resto il ritenere che l'eletto possa non rispondere all'elettore per le proprie azioni da parlamentare non credo sia la vera essenza della democrazia.

Se poi consideriamo che la politica nomina magistrati di ogni rango e che agli alti livelli gli stipendi siano equiparati a quelli dei politici di maggiore rappresentanza istituzionale, ciò non può incoraggiarci ad avere fiducia nelle Istituzioni per il prosieguo della vita sociale italiana.

Come senso del Diritto ormai ci limitiamo a "copiare" gli altri Paesi perché non si riesce neanche piú a "partorire" il famoso topolino.

In una tale situazione (illustrata molto sinteticamente) ritengo che in un Paese veramente civile, cioé consapevole della vera sostanza della parola "democrazia" e quindi al di sopra degli egoismi, sia necessario capire ed agire convinti che l'interesse generale produce benessere per tutti e non per i soliti pochi.

Le consuete lamentele fanno emergere i molti disappunti espressi esclusivamente in tempi lontani dalle elezioni, mentre il nostro Paese va alla deriva, tutti gli altri Paesi europei (anche Spagna, Portogallo e Grecia, sí!) hanno qualcosa più di noi (a parte le opere d'arte e la Storia), di certo migliore.

Basterebbe guardare i tanti nostri laureati che vi emigrano trovandovi lavoro, mentre da noi devono subire solo mortificazione a causa di una pseudo politica, la tanta corruzione e l'invasione totale della delinquenza (ad alto o basso livello che sia) che ormai impregna ogni area del nostro Paese.

In una situazione simile, cari amici, con quale coraggio dovrei dare il mio voto al "riciclato", al "restaurato", al "miracolato" di turno che da 30 anni imperversa senza assumere responsabilità alcuna per la situazione sociale che viviamo e che ha ben contribuito a creare?

Io sono dell'opinione di avere il dovere, per il rispetto che devo alle generazioni future e non solo ai miei figli, di prendere coscienza che é arrivato il momento di "scaricare" i riciclati.

Con tutte le critiche che sono consuete nella società italiana (più per distruggere l'altrui azione piuttosto che per rafforzare la propria) l'unica realtà che oggi ha dato dimostrazione di vera democrazia, scegliendo con un voto i propri candidati, e merita di avere la possibilità di dimostrare se veramente é differente dal resto dei nostri "trentenni" (inteso come percorrenza politica) é quella del Movimento 5 Stelle.

In ogni casa é necessario procedere con la grande pulizia. Forse é il momento di farlo anche in Italia.

Preciso che non appartengo a nessun movimento né faccio politica attiva ma cerco di fare sempre il mio dovere di cittadino, anche quando ció potrebbe essere negativo per i miei interessi personali.

Di recente ho visto il film "L'ora legale" ( di Ficarra e Picone- nella foto) che é lo specchio della nostra Italia, specie in meridione.

Vorrei tanto che la realtà abbia un finale diverso.

Con grande amarezza.

Lony Del Campo

Pubblicato in Cronaca

Vi starete chie dendo che cosa mai c’entri la politica amante ana con il porto.

Cerchi amo di spie garlo.

Vi ricorderete che nelle fasi precedenti le scorse elezioni scrivevamo di grandi navi, ricche di gran pavesi, con capitani e marinai in divisa di alta uniforme, con programmi altisonanti ed obiettivi mirabolanti.

Bene. Indipendentemente da chi abbia vinto( o perso) la gara di apprezzamento da parte degli astanti sulle banchine ( le banchine amantean e sono sempre piene di gente pronta ad imbarcarsi), ci aspettavamo che le navi sarebbero state costantemente ormeggiate nel porto amanteano, in vista a tutti, proprio per permettere il confronto continuo tra le promesse iniziali e le realtà successive

Siamo per questo andati a vedere il porto, ma non abbiamo trovato alcuna nave; a terra, al più, legate ad un fil di ferro, le bandiere dei gran pavese.

Qualche yacht e qualche barca; e poi, in un settore fuori mano, alcune zattere; in ognuna di esse una ruota che gira in senso orario e antiorario, ma senza timone; la ruota cioè non governa la zattera ma è solo per finzione. Dicono che si tratta di zattere politiche.

Una è grande; capace di ospitare l’intero consiglio comunale. Le altre sono piccole, idonee, al massimo, per una persona.

Lo strano è che sarebbero dovuto essere 4 e da qualche giorno addirittura 5.

Invece ce ne sono solo 4. Ne manca una.

Le acque del porto sono sporche e non si riesce a vedere se per caso sia affondata. Tantomeno si riesce a rilevare se una zattera sia uscita. Delle zattere -giustamente- non si tiene conto.

Ed è inutile tentare di sapere la verità, di approfondire.

La ipotesi più logica è che la zattera sia uscita e si sia persa nel vasto mare e non abbia fatto ritorno per aver perso l’orientamento( sembra che- in verità-non abbia mai avuto nemmeno una bussola)

Un’altra ipotesi è che sia affondata. Ma allora viene da chiedersi che fine abbiano fatto i consiglieri imbarcati. Sono sulla zattera della maggioranza? Sono scesi a terra e si sono nascosti tra il pubblico del porto?

Abbiamo provato a chiamarli, ma non ci è pervenuta alcuna risposta. E’ come se non ci fossero, anzi come se non ci fossero mai stati.

E non si pongono nemmeno il problema di mantenere fede agli impegni assunti.

Pubblicato in Politica
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