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Amici carissimi, il 27 Settembre 2017, su Tirreno News è apparso un mio articolo col seguente titolo:- Perde il posto di lavoro per un monopattino trovato nel cassonetto della spazzatura -.

Era una cattiva notizia che mi aveva lasciato basito.

Era una triste e assurda storia di una signora impiegata in una società di Collegno che raccoglie la spazzatura e che si era appropriata di un monopattino sgangherato trovato nel cassonetto dei rifiuti.

Per questa appropriazione indebita, così aveva stabilito l’azienda di Collegno, la signora era stata licenziata.

Anche il Quotidiano del Sud il 30 settembre pubblicò un mio articolo:- Ma si può perdere il posto di lavoro per un giocattolo trovato nella spazzatura?-

La giornalista RAI Annarosa Macrì commentò il mio articolo:- Sì, è una di quelle notizie che devi leggere e rileggere per capire il senso e significato e ti domandi come è possibile che la Legge sia così attenta in certe circostanze e così distratta e lenta in altre, assai più gravi. …

Detto questo non si licenzia nessuno per un monopattino buttato tra i rifiuti.

Nessuno.

Tantomeno una madre di tre bambini con il marito disoccupato. …

Intanto la questione, oltre che in Tribunale è arrivata pure in Parlamento. …

Perché “ lex dura lex”, certo, ma se non è applicata con buonsenso diventa una tirannica mannaia, che evitare con destrezza diventa sfida e, qualche volta tentazione.

Giustificata -.

Oggi, però, finalmente, a distanza di un anno e mezzo, vi voglio dare una buona notizia.

Giustizia è stata fatta.

La signora che aveva raccolto il monopattino dalla spazzatura ed era stata licenziata con l’accusa infamante di averlo rubato, è stata assolta.

Condannata in primo grado, la Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza.

La signora che aveva voluto fare un regalo a suo figlio non ha rubato.

Quindi la donna, originaria del Marocco, dovrà essere integrata dalla azienda che ingiustamente l’aveva licenziata e dovrà risarcirle 12 mensilità.

Sì, giustizia è stata fatta.

Pubblicato in Mondo

Carissimi amici di Tirreno News, oggi vi voglio dare una cattiva notizia che mi ha lasciato basito.

E’ una triste e assurda storia di una signora impiegata in una società di Collegno (vedi foto) che raccoglie la spazzatura e che si è appropriata di un monopattino sgangherato trovato nel cassonetto dei rifiuti.

Per questa appropriazione indebita, così ha stabilito l’azienda di Collegno, la signora è stata licenziata.

Ai dipendenti non è ammesso appropriarsi dei beni provenienti dalla raccolta dei rifiuti.

La signora ha perso il posto di lavoro perché voleva fare un regalo al figlio.

Voglio precisare che il monopattino era rotto, qualcuno lo aveva buttato nel cassonetto perché inservibile.

La signora, dunque non aveva rubato, non aveva commesso reato.

Ma davvero oggi 2017 si può perdere il posto di lavoro per una simile sciocchezza, per una lieve ingenuità, per essersi appropriata di un monopattino vecchio e rotto trovato perfino nel cassonetto della spazzatura che qualcuno aveva buttato perché inservibile?

La signora è disperata, non ha mai rubato in vita sua.

Eppure nella lettera di licenziamento c’è scritto:- Per appropriazione indebita di un bene non di sua proprietà-.

Di un bene? Un monopattino rotto e inservibile è considerato un bene?

Quando il monopattino è stato trovato nella macchina della signora subito l’azienda ha preso il provvedimento: licenziamento.

La signora si è giustificata dicendo che il monopattino le era stato donato da una collega per portarlo a suo figlio.

La collega ha confermato tutto, ma non è servito a nulla.

La giustificazione è stata giudicata inidonea.

E così è scattato il licenziamento immediato per giusta causa senza preavviso.

La signora ha fatto ricorso sperando che il giudice la rimetta in servizio perché lei ancora crede nella giustizia.

Lei ha tanta voglia di lavorare e ha urgente bisogno dello stipendio perché ha tre figli da sfamare. Non riesco a crederci.

Ma davvero si può perdere il posto di lavoro per un monopattino vecchio e rotto trovato nel cassonetto della spazzatura quando in Italia vengono commessi reati molto più gravi e tutti, dico tutti, la fanno franca?

La signora ha commesso una ingenuità, questo è vero, però non è una ladra.

E intanto i ladri veri scorazzano in Ferrari nelle nostre vie e solcano gli oceani in lussuosi yacht.

di Francesco Gagliardi

Pubblicato in Italia
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