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La Giunta comunale di Longobardi adotta il nuovo strumento urbanistico comunale, che ora si chiama PSC (piano strutturale comunale), e sostituisce il "vecchio" piano regolatore.

 

 

Soddisfatto il vicesindaco Aurelio Garritano (ex sindaco), che, tra le sue deleghe, ha anche quella appunto al PSC.

<<Dopo un lungo iter e tantissimi adempimenti, raggiungiamo un altro importante obbiettivo e teniamo fede ad un altro dei punti fondamentali del nostro programma amministrativo : l'adozione in Giunta del nuovo strumento urbanistico, che è il primo passo verso l'approvazione definitiva.

Abbiamo fatto un Piano urbanistico "con la gente", abbiamo ascoltato tutta la popolazione, tutti i tecnici del territorio, e abbiamo tenuto conto dei loro suggerimenti e delle loro richieste, che sono state accolte quasi totalmente, perchè ritenute utili allo sviluppo del territorio e perchè a noi amministratori piace ascoltare e fare fatti, prima di parlare e magari fare solo chiacchiere.

Ci sono, in questo Piano strutturale comunale, importanti novità, volte ad aumentare le possibilità di sviluppo del nostro territorio, con un occhio di riguardo alla salvaguardia dell'ambiente.

Ora comincia un altro iter, quello degli adempimenti necessari all'approvazione definitiva. Voglio ringraziare i tecnici che hanno redatto il nuovo strumento (Parisi, Bonavita, La Malfa, Cittadino, Panza, Guerriero, e il Responsabile del nostro Ufficio Tecnico, ing. Carnevale), e tutti coloro i quali hanno disinteressatamente collaborato >>

La Giunta con delibera n 69del 21.6. 018 propone al consiglio comunale l’adozione ai sensi della Legge Regionale 16 aprile 2002, n. 19 “Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge urbanistica della Calabria”, del "DOCUMENTO PRELIMINARE DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE (PSC)" del Comune di Longobardi (CS).

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Domani sabato 15 febbraio ore 17.30 nella sala consiliare del comune di Fiumefreddo Bruzio sarà presentato il Piano Strutturale Comunale.

Interverranno: 

-il Sindaco Dott. Vincenzo Aloise

-l’Assessore all’urbanistica Francesco Caputo

-il Coordinatore Prof. Arch. Mariano Mari

-per il Coordinamento generale del progetto l’Ing. Fabio Iaccino

L’incontro di oggi è un importante appuntamento con i cittadini, per valutare l’adeguatezza e la completezza del Piano Strutturale Comunale, il nuovo strumento di sviluppo territoriale.

Il Piano Strutturale Comunale (PSC) in buona sostanza va a sostituire il Piano Regolatore Generale (PRG), lo strumento che fino ad ora è stato utilizzato per sviluppare il governo del territorio.

Se con i PRG si dettavano in modo diretto le regole di edificabilità, con il nuovo PSC si detteranno invece le linee guida per uno sviluppo del territorio consapevole.

Il P.S.C. nel dettaglio:

a) classifica il territorio comunale in urbanizzato, urbanizzabile, agricolo e forestale, individuando le risorse naturali ed antropiche del territorio e le relative criticità ed applicando gli standard urbanistici di cui all’art. 53 della presente Legge e, fino alla emanazione della deliberazione della Giunta regionale, di cui al comma 3 dello stesso art. 53, assicurando la rigorosa applicazione del DM 2/4/1968 n. 1444 con gli standard e le zonizzazioni ivi previsti in maniera inderogabile e non modificabile;

b) determina le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni pianificabili;

c) definisce i limiti dello sviluppo del territorio comunale in funzione delle sue caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche, pedologiche, idraulico-forestali ed ambientali;

d) disciplina l’uso del territorio anche in relazione alla valutazione delle condizioni di rischio idrogeologico e di pericolosità sismica locale come definiti dal piano di assetto idrogeologico o da altri equivalenti strumenti;

e) individua le aree per le quali sono necessari studi ed indagini di carattere specifico ai fini della riduzione del rischio ambientale;

f) individua in linea generale le aree per la realizzazione delle infrastrutture e delle attrezzature pubbliche, di interesse pubblico e generale di maggiore rilevanza;

g) delimita gli ambiti urbani e periurbani soggetti al mantenimento degli insediamenti o alla loro trasformazione;

h) individua gli ambiti destinati all’insediamento di impianti produttivi rientranti nelle prescrizioni di cui al D.Lgs 17 agosto 1999, n. 334 ed alla relativa disciplina di attuazione;

i) definisce per ogni Ambito, i limiti massimi della utilizzazione edilizia e della popolazione insediabile nonché i requisiti quali-quantitativi ed i relativi parametri, le aree in cui è possibile edificare anche in relazione all’accessibilità urbana, la aree dove è possibile il ricorso agli interventi edilizi diretti in ragione delle opere di urbanizzazione esistenti ed in conformità alla disciplina generale del Regolamento Edilizio Urbanistico;

j) delimita e disciplina gli ambiti di tutela e conservazione delle porzioni storiche del territorio; ne individua le caratteristiche principali, le peculiarità e le eventuali condizioni di degrado e di abbandono valutando le possibilità di recupero, riqualificazione e salvaguardia;

k) delimita e disciplina ambiti a valenza paesaggistica ed ambientale ad integrazione del Piano di Ambito, se esistente, oppure in sua sostituzione, se non esistente e raccorda ed approfondisce i contenuti paesistici definiti dalla Provincia;

l) qualifica il territorio agricolo e forestale in allodiale, civico e collettivo , secondo le specifiche potenzialità di sviluppo;

m) individua gli ambiti di tutela del verde urbano e periurbano valutando il rinvio a specifici piani delle politiche di riqualificazione, gestione e manutenzione;

n) individua le aree necessarie per il Piano di Protezione Civile;

o) individua e classifica i nuclei di edificazione abusiva, ai fini del loro recupero urbanistico nel contesto territoriale ed urbano;

p) indica la rete ed i siti per il piano di distribuzione dei carburanti in conformità al piano regionale;

q) individua, ai fini della predisposizione dei programmi di previsione e prevenzione dei rischi, le aree, da sottoporre a speciale misura di conservazione, di attesa e ricovero per le popolazioni colpite da eventi calamitosi e le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse.

Parte con la presentazione del PSC la fase di concertazione istituzionale attraverso l'apertura della Conferenza di Pianificazione.

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