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Rosario Messone, Presidente di Rina scita di Lamezia, ci invia il seguente comunicato relativo alla “bagarre” dell’acqua, “pagata dai lametini al comune ma non dal comune alla regione”.

 

Siamo anche noi a chiederci cosa abbiano fatto i revisori dei Conti e la Corte dei conti!

“Salve chiedo cortesemente la pubblicazione di questo articolo:

Nelle bagarre sulle cifre del debito del comune, la città di Lamezia continua ad essere presa in giro dalla politica. In questi ultimi giorni, si sta accendendo il dibattito sul debito del comune, con una guerra di cifre mai registrata finora. Un dato è certo, che le varie amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi 30 anni, hanno amministrato in maniera del tutto personalistica, assicurando soltanto gli interessi di partito ma non certamente gli interessi dei lametini.

 

Noi di Rinascita di Lamezia da 23 anni chiediamo massima trasparenza alle varie amministrazioni ed abbiamo sempre protestato pubblicamente contro gli inciuci dei vari politici, che tendevano a penalizzare questa nostra amata e per noi amara città, determinandone sistematicamente il saccheggio e quindi la spoliazione. Non solo nulla hanno creato per Lamezia, ma hanno fatto si che i cittadini seri ed onesti venissero vessati da tasse e balzelli vari. L’acqua fonte di vita, bene comune, dai vari sindaci, assessori ed amministratori è stata trasformata in un grave danno per i cittadini.

Si perché noi l’acqua l’abbiamo sempre pagata ed ora visto che il comune non l’ha pagata alla Regione, la dovremo ripagare noi. Perché dobbiamo pagare 2 volte? I responsabili di tutto questo dovranno pagare di tasca loro, ora basta. La nuova giunta comunale con a capo il sindaco Paolo Mascaro a quanto pare non è responsabile del dissesto (idrico) ed è comprensibile perché è da poco che si è insediata ed allora le precedenti amministrazioni, i vari Speranza, Piccioni, Zaffina e tutti gli altri compresi gli assessori e consiglieri comunali erano perfettamente a conoscenza di quanto stava accadendo.

Vogliono spiegare a noi lametini perché ci costringono a pagare due volte? Ci vogliono spiegare come hanno gestito il denaro pubblico cioè il nostro? Questo dissesto di cui tanto si parla esisteva già nel 2014 si o no?

Ed allora l’ex presidente del consiglio Grandinetti ci vuole dare una spiegazione di quanto è successo. Come mai nelle varie campagne elettorali si sono presentati come i paladini dei lametini, ben sapendo che li stavano fregando!

Ed i lametini finalmente si sono resi conto di chi hanno votato?

Noi di Rinascita di Lamezia non siamo giustizialisti, ma esigiamo non solo la verità di quanto accaduto, ma anche non vogliamo assolutamente essere tartassati da tasse per pagare il mal fatto degli altri.

Pubblicato in Lamezia Terme

E’ noto che molti comuni calabresi hanno debiti per la fornitura di acqua per le annualità 1981/2004.

Ora di qusti debiti si comincia a parlarne nei relativi consigli comunali

Tra questi in quello di Lamezia terme.

 

Se ne è parlato proprio oggi

Il consigliere comunale di Labor, Pasqualino Ruberto, aveva presentato un'interrogazione al sindaco Mascaro per far luce sulla richiesta, avanzata dalla Regione Calabria al Comune di Lamezia terme, di circa 14 milioni di euro per mancati versamenti del servizio idrico risalenti al periodo 1981/2004. Il consigliere Ruberto, aveva chiesto:

"Quale è la somma esatta richiesta dalla Regione Calabria;

 

Se è vero che la somma è un debito residuo di un piano di rientro concordato dalla giunta Speranza con la Regione Calabria nel 2006, e sullo stesso furono pagate solo 2 rate relative agli anni 2006 e 2007;

Se è vero che il debito residuo di circa 14 milioni di euro scomparve improvvisamente nel bilancio di previsione 2008, se è vero come questo è stato possibile e quali iniziative si intendono avviare a tutela della veridicità del bilancio del comune e dei relativi atti amministrativi conseguenti;

 

Se risulta vero che la attuale amministrazione e/o gli uffici sono venuti a conoscenza di questo debito, per mezzo di richiesta dalla Regione Calabria, già nei mesi di Agosto o Settembre del 2015.

Se questo risulta vero perché la problematica non è stata trattata nel bilancio di previsione 2015, perché non è stato inserito il debito nella rimodulazione del piano di riequilibrio o perché non è stato inserito nel piano salva debito se questo era possibile;

Quali effetti può avere questo debito sul piano di riequilibrio in fase di approvazione, cosa si intende fare sui dati forniti al ministero sugli equilibri finanziari futuri dal momento che nelle previsioni tale debito non era contemplato;

Se questo debito, aggiunto alla già difficilissima situazione finanziaria al 31/12/2015 e non trattato in tempo per come conosciuto, da la possibilità di definire un bilancio di previsione 2016 sostenibile".

 

E' stato quindi il sindaco Mascaro a discutere e a rispondere alle domande poste dei consiglieri in merito all’emblematica questione.

"Tale debito esiste" ha confermato il Sindaco che ha sciorinato, dati alla mano, l'origine del debito.

Poi concludendo ha riferito in consiglio di aver presentato un esposto in Procura il 17 marzo , procedendo anche in Comune con approfondimenti su quanto possa essere accaduto.

Si attende che la procura indaghi

Pubblicato in Lamezia Terme

Siamo alle solite.

I migranti ospiti della malgrado tutto si sono stancati di aspettare che l’apposita com missione rilasci l’atteso per messo di soggiorno che permetterebbe loro di andare via e di andare anche in Europa.

 

In realtà ognuno di loro teme che il permesso di soggiorno venga negato donde la sola possibilità di ricorrere al giudice che ove non accoltp comporterebbe il ritorno obbligatorio nella loro patria.

 

E’ una storia che si ripete e che viene da lontano.

D’altro canto la commissione ha bisogno di tempi che ai migranti appaiono lunghi ( ed invero lo sono) ed allora le proteste.

Da ieri pomeriggio ed ancora oggi un nutrito gruppo di migranti staziona davanti alla sede del Commissariato di Polizia.

 

Anche stamattina.

I migranti presenti avvertono la pressione che esiste ormai in tutta Europa. Confini che si chiudono. Rimpatri verso la Turchia. Od alternativamente immissioni facilitate verso alcuni paesi europei.

 

Insomma incertezze positive che si alternano ad incertezze negative, come se alla fine si trattasse di fortuna o di opportunità discendenti dalle pressioni fatte.

Ovviamente c’è qualche reazione che potrebbe anche moltiplicarsi e diventare esplosiva.

Per esempio Fratelli d’Italia che chiedono di ripristinare immediatamente l’ordine pubblico

"Premesso che il nostro partito, è impegnato con varie campagne a livello nazionale per tutelare prima gli italiani e poi per far rivedere questa politica d’immigrazione effettuata dall’attuale Governo, ma in ogni caso ci sentiamo in dovere – asseriscono i dirigenti del coordinamento cittadino di FdI - di prendere una posizione netta in merito agli ultimi eventi di protesta effettuati da soggetti extracomunitari in città per motivi di ritardo dei permessi di soggiorno o asilo politico.

 

Non è concepibile che venga permesso ai migranti ospiti di centri accoglienza, di uscire liberamente dai centri di accoglienza, di occupare arterie principali della città destinate al raggiungimento dell’Ospedale, di uffici pubblici, creando ingenti disagi a tutta la popolazione e impiegando anche dispendio di Forze dell’Ordine che devono poi necessariamente monitorare tali eventi.

Come Fratelli d’Italia, chiediamo che tali forme di proteste vengano immediatamente represse, con un ripristino dell’ordine pubblico immediato al fine di non creare disaggi a tutta la popolazione lametina. La politica dell’accoglienza, in ogni caso - concludono i dirigenti del partito di Giorgia Meloni - non può e non deve essere effettuata in spregio dei diritti dei cittadini italiani e delle normative italiane in materia di orine pubblico".

Pubblicato in Lamezia Terme

Agli inizi di dicembre gli inquirenti della direzione distret tuale antimafia, nell’ambito del l’inchiesta coor dinata dai pm Laura Triassi e Francesco Basen tini, sono tornati all’interno dello stabilimento dell’Eni per verificare “gli effetti dannosi per l’ambiente e per la salute umana eventualmente causati dalle emissioni inquinanti prodotte dal Centro Oli della Val d’Agri”.

 

Questo l’oggetto dell’incarico conferito al nuovo perito della Direzione distrettuale antimafia di Potenza.

Le ipotesi di reato, che hanno portato alla notifica di 37 avvisi di garanzia, riguardano un presunto traffico illecito di rifiuti e le relative emissioni in atmosfera.

Quella del primo dicembre rappresenta la terza ispezione all’interno del centro oli di Viggiano in meno di due anni. 

Le prime due risalgono al 2014, nelle fasi iniziali dell’inchiesta. Inchiesta che continua ad allargarsi. 

 

Le persone iscritte nel registro degli indagati sono 37 e non mancano nomi “eccellenti”.

Di seguito l’elenco degli indagati ( in grassetto i calabresi)

Ruggero Gheller, 43 anni, ex capo del distretto meridionale Eni

Domenico Scarcella, 48 anni di Matera

Nicola Savino, 58 anni, direttore Tecnoparco Valbasento

Vincenzo Lisandrelli, 53 anni di Civitavecchia

Carmela Criscuolo, 47 anni, imprenditrice di Polla (Sa)

Giuseppe Criscuolo, 75 anni, imprenditore di Polla (Sa)

Roberta Angelini, 55 anni, dirigente Eni

Nicola Allegro, 37 anni di Castiglione della Pescaia (Gr)

Luca Bagatti, 32 anni di Sestri Levante

Emilio Munari, 54 anni di Genova

Massimo Robello, 42 anni di Sori (Ge)

Silvio Fumagalli, 34 anni di Genova

Antonio Cirelli, 31 anni di Paterno

Alfonso Bianchini, 47 anni di Bella ma domiciliato a Villa d’Agri

Egidio Giorgio, 41 anni di Potenza

Salvatore Lambiase, 65 anni di Ottaviano (Na)

Domenico Antonio Santoro, 60 anni di Potenza

Raffaele Sebastiani Vita, ex Dg Arpab, 60 anni di Satriano

Bruno Rosario Bove, 59 anni dirigente Arpab di Vietri di Potenza

Rocco Masotti, 60 anni, dirigente ufficio suolo e rifiuti dell’Arpab

Teresa Carlucci, 50 anni di Sarconi

Aldo Schiassi, 60 anni, direttore generale dell’Arpab fino a ieri

Franco Dell’Acqua, 49 anni di Matera

Rocco Antonio Aversa, 52 anni di Lametia Terme (Cz); Ecosistem Srl di Lamezia terme.

Salvatore Mazzotta, 52 anni di Montepaone (Cz); Ecosistem Srl di Lamezia terme.

Antonio Curcio, 58 anni di Lametia Terme (Cz); Ecosistem Srl di Lamezia terme.

Vincenzo Morise, 68 anni di Cirò Marina (Kr): Consuleco srl di Bisignano.

Giuseppe Fragomeni, 68 anni di Portoferraio (Li); ex dirigente regionale in Calabria.

Maria Rosaria Bertucci, 56 anni di Rende (Cs)

Francesco De Cristofaro, 62 anni di Lucera (Fg)

Giovanni De Cristofaro, 40 anni di Lucera (Fg)

Italo Forina, 74 anni di Canosa di Puglia (Ba)

Longino Carducci, 64 anni di Offida (Ap)

Fausto Latini, 54 anni di Jesi (An)

Flavio Salvatore Gentile, 50 anni di Piazza Armerina (En)

Enrico Trovato, 41 anni, attuale capo del distretto meridionale Eni

Claudia Monfredini, 33 anni, attuale capo dei permessi Eni e prima al controllo emissio

I rifiuti, arrivati dall'impianto lucano, sarebbero stati trasportati in Calabria e smaltiti presso i siti di Lamezia Terme, Gioia Tauro e Bisignano. A Lamezia con la Ecosistem srl, a Gioia Tauro con la I.A.M. spa, e con la Consuleco srl di Bisignano.

Pubblicato in Calabria

Rosario Messone Presidente di Rinascita di Lamezia ci chiede di pubblicare il seguente comu nicato stampa:

 

“Il ridimensio namento dell’ospedale di Lamezia Terme non è dovuto al Commissario Scura ma a quei politici che governano la città da oltre 20 anni.

 

I vari partiti e partitini che hanno mangiato o che mangiano alla greppia dei signorotti politici, nonché saltimbanchi che comunque vengono osannati ad ogni campagna elettorale con incetta di voti, confermati sia alla camera ed al senato, da questo popolo lametino che sembra aver fatto “del masochismo” il suo stile di vita.

Noi di Rinascita di Lamezia da anni cerchiamo di far capire ai lametini che la Città va difesa con ogni mezzo, sia col voto che con la protesta in piazza contro chi, ogni giorno, ci svende sia per interessi personali che per interessi di partito.

 

Oggi all’improvviso si ergono a paladini della Città quelli che hanno gestito il potere a Lamezia ed hanno goduto del voto del lametini, cercando di buttare fumo negli occhi, accusando il Commissario Scura di essere l’artefice delle disgrazie di Lamezia, invitandolo a dimettersi.

Noi di Rinascita di Lamezia invitiamo a riflettere, a non lasciarsi irretire. I veri responsabili del declino lametino sono i politici quelli cioè che vengono sistematicamente votati dal popolo lametino.

Scura non è altro che l’esecutore materiale di ordini politici. La Calabria è l’unica Regione di Italia che ha avuto un aumento di circa 1000 posti letto ospedalieri. La ripartizione di tali posti letto è stata fatta sulla scorta di precise richieste politiche.

Crotone e l’Onorevole Dorina Bianchi ne sono una evidentissima dimostrazione. Ora le varie formazioni partitiche fanno a gara ad intraprendere delle iniziative sul territorio ma, si sono guardati bene da creare un unico coordinamento coinvolgendo tutti i movimenti.

Noi di Rinascita di Lamezia riteniamo che sia di vitale importanza la creazione di un coordinamento tra tutte le forze politiche e le associazioni, perché solo così, con una forte iniziativa sinergica si potrà imporre un cambiamento di tendenza con una più giusta considerazione della terza città della Calabria.

Prendere singole iniziative e comunicarle alla Città è solo un misero tentativo di mettersi in evidenza per puro tornaconto elettorale ma nessun contributo serio può essere apportato alla Città.

Come mai i nostri parlamentari Galati e Lo Moro continuano a disinteressarsi ai gravi problemi in cui versa Lamezia?

Questo popolo dove ha messo il suo orgoglio? Gli anni 70 sono nel DNA dei lametini o è stato solo un sogno dei tanti giovani di allora? Se esiste ed esiste, una gioventù lametina, che prendesse le iniziative di scendere in piazza e difendere come abbiamo fatto noi giovani di allora questo nostro vilipeso territorio.

Per quanto riguarda la manifestazione del 19 marzo, noi di Rinascita saremo presenti, cosi come siamo stati presenti all’incontro presso il comune dove alla presenza del Sindaco avv. Paolo Mascaro abbiamo consegnato circa 3000 firme, frutto del nostro impegno per la difesa dell’ospedale, da noi intrapresa da molto tempo.

Insieme si vince, da soli non si va da nessuna parte.

Le parate elettoralistiche dividono e fanno perdere il territorio”.

Pubblicato in Lamezia Terme

no-trivelle-adriaticoQuasi quaranta tra partiti, associazioni e movimenti si sono dati appuntamento presso il Parco Peppino Impastato di Lamezia Termeper organizzare una campagna referendaria contro le trivellazioni in mare che si preannuncia particolarmente difficile anche perché, per la prima volta nella storia della Repubblica Italiana, l'appuntamento referendario è fissato su un solo giorno e introdotto da una campagna così breve.

 

Dunque, il 17 aprile 2016 sarà ancora più importante votare Sì, portando alle urne almeno 26 milioni di cittadini in tutta Italia e abrogando in questo modo la norma che non riconosce alcuna scadenza ai titoli di ricerca e di estrazione degli idrocarburi concessi entro le 12 miglia.

 

I movimenti No Triv, stretti intorno al Comitato Regionale Calabrese Vota sì per fermare le trivelle,invitano i cittadini liberi, i movimenti impegnati nella tutela ambientale e politica del territorio e, soprattutto, gli organi di stampa, le tv, le radio e gli amministratori locali a supportare in tutti i modi la campagna di informazione che ci condurrà al voto e che stenta ad avere la giusta visibilità sui media nazionali.

 

Il costituzionalista Enzo Di Salvatore, estensore dei quesiti referendari e co-fondatore del Coordinamento Nazionale No Triv, i parlamentari calabresi Paolo Parentela e Celeste Costantino, laR.A.S.P.A. − Rete delle Associazioni di Sibaritide e Pollino per l'Autotutela −, il Coordinamento No Triv dei Due Mari e gli altri movimenti presenti all'adunanza di Lamezia, ritengono che la partecipazione di tutti sia fondamentale per creare un fronte che si opponga con consapevolezza e tenacia ai continui attacchi scagliati dal governo centrale ai mari e alle coste del Sud, oggetto ripetuto delle attenzioni speculative di diverse multinazionali degli idrocarburi.

 

Il referendum del 17 aprile p.v., oltre che infliggere un colpo micidiale ai procedimenti di ricerca ed estrazione attivi lungo tutte le coste italiane (e, in particolare, lungo quelle calabresi), potrebbe lanciare ai responsabili politici e ai cittadini indifferenti o rassegnati una vivissima e quanto mai necessaria esortazione alla civiltà.

7 marzo 2016

Per ulteriori informazioni si può contattare i seguenti recapiti:

329.1111882 (Rosella Cerra); 347.0007323 (Alessandro Gaudio);

349.7230254 (Francesco Delia); 389.2323017 (Gianmario Foti)

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Di seguito le sigle dei Movimenti che hanno aderito finora al Comitato:

 

 

Agesci (Lamezia)

Amantea ama il Mare − No Triv

Arci Calabria (Lamezia − Vibo)

Associazione Culturale Scenari Visibili (Lamezia)

Associazione Pescatori Marittimi Professionali − Calabria

Borgia Civiltà e Progresso

Calabria Terra Libera

Cea Pollino

CGIL (Catanzaro)

Collettivo Manifest (Lamezia Terme)

Comitato "Basta Vittime sulla 106"

Coordinamento No Triv dei Due Mari

Coordinamento Provinciale SEL (Lamezia Terme)

Crotone Libera

Forum Group I like Filadelfia

Giovani Comunisti − Rifondazione Comunista (Cosenza)

Giovani Comunisti − Rifondazione Comunista (Martirano)

Greenpeace (Catanzaro)

La C (Lamezia Terme)

Marevivo (Lamezia Terme)

Meet Up M5S (Lamezia Terme)

Nuova Borgia

Partigiani della Scuola Pubblica (Lamezia Terme)

Partito Comunista dei Lavoratori (Lamezia Terme)

Prima le Persone

R.A.S.P.A. − Rete delle Associazioni di Sibaritide e Pollino per l'Autotutela

Rifondazione Comunista - No al Referendum Costituzionale (Lamezia Terme)

Rifondazione Comunista (Carlopoli)

Rifondazione Comunista (Maida)

Sinistra Italiana (Lamezia Terme)

Sinistra Italiana (Lamezia Terme)

Sinistra Lavoro (Vibo)

Unione Mediterranea (Lamezia Terme)

Verdi − Calabria

Viva la Vida (Sibari)

Pubblicato in Mondo

sanitàSono 23 anni che Rinascita di Lamezia lotta per evitare che la terza città della Calabria continui ad essere derubata. Da decenni abbiamo assistito al graduale svilimento dell’ospedale cittadino Giovanni Paolo II.

Gridavamo nelle piazze ammonendo la città che la politica avrebbe decretato la fine del nostro presidio ospedaliero, che ha sempre vantato figure di primissimo piano sia a livello regionale che nazionale ( i vari Giraldi, Minniti, Virgilio, Borrello, docenti universitari che sono un esempio anche per le nuove generazioni). L’apoteosi è stata raggiunta con l’accorpamento dell’ASL di Lamezia a quella di Catanzaro. L’ASL n° 6 di Lamezia è stata cancellata, eppure ciò è avvenuto quando l’assessore alla sanità era una lametina, il presidente della commissione era un lametino, il primo firmatario del piano sanitario regionale che decretava tale cancellazione, guarda caso era un lametino o meglio, trapiantati a Lamezia ed eletti con i voti dei lametini.

E’ chiaro quindi che il ridimensionamento del nostro ospedale non trova nel commissario piovuto da Roma l’unico responsabile del declino della sanità lametina. Egli non conosce ne la Calabria ne le singole comunità calabresi, forse non sapeva neanche che esistesse Lamezia Terme.

E’ vero o non è vero che lo stesso commissario Scura ultimamente ha affermato che avrebbe attuato quanto programmato da chi prima di lui?

Purtroppo in questi ultimi anni sono stati creati dei disservizi evidenti, creati ad arte affinché gli stessi pazienti, vittime di tutto ciò e quindi costretti ad emigrare altrove, avrebbero trovato giustizia nella definitiva chiusura dell’ospedale.

Tutto ciò affinché il popolo lametino non protestasse per l’annullamento del nostro ospedale. Sono riusciti anche in questo!!

Noi di Rinascita di Lamezia ci batteremo nelle piazze ed a tutti i livelli istituzionali per la difesa dei nostri diritti. Faremo opera di sensibilizzazione tra la gente affinché questo popolo che in altri tempi, tutti uniti è sceso in piazza per mesi e mesi di protesta. Erano gli anni 70 lotta per l’università.

E proprio di oggi la notizia della chiusura dell’unità operativa di malattie infettive, certamente uno delle unità più attive sul territorio calabrese nella cura di patologia come: H1N1, HIV, AIDS, meningiti, tubercolosi, per un periodo sparita ed oggi purtroppo tornata in auge per questa ondata di immigrazione da zone endemiche. Per non parlare poi delle patologie epatiche e nello specifico di quelle virali che trovano il punto di riferimento nelle cure proprio nell’ospedale di Lamezia.

Come mai il reparto da noi viene chiuso, tagliando posti letto ed invece viene potenziato quello di Crotone con l’aggiunta addirittura di 10 posti letto, dopo l’intervento alla camera da parte della parlamentare crotonese Dorina Bianchi?

Perché viene chiusa la microbiologia che fino ad oggi nel piano sanitario, trova in Lamezia Terme il riferimento ufficiale regionale? Anche questo servizio viene spostato a Crotone.

I nostri parlamentari, senatori e deputati, che ancora non si sono degnati di alzare un dito nelle sedi istituzionali (Parlamento e Senato), abbiano la decenza di venire a Lamezia e di unirsi alla lotta di protesta, mettendosi a capo ciascuno dei propri elettori e tutti insieme fare sentire con forza la voce di questa città, visto che non si fanno vedere dall’ultima campagna elettorale.

Non dimentichiamo che l’unica Regione alla quale è stato concesso un aumento dei posti letto ospedalieri e proprio la nostra Calabria. Guarda caso a Lamezia li tagliano.

Il fondatore di Rinascita di Lamezia, dott. prof. Ugo De Sarro.

Pubblicato in Comunicati

Il vecchio “Carnevale”, malato e ormai alla fine dei suoi giorni, è un usuraio della peggiore risma, più che avido, dal quale viene fuori tutta la cattiveria di chi, in modo ben evidente, ha “l’interesse per i soldi”, quei “ denari dati con l’interesse”.

L’azione si svolge nel Vico della Concordia dove, in un malandato, ma non trascurato, basso, abita Pasquale Capuozzi detto “Carnevale”.

Insieme con Pasquale Capuozzi, la sua concubina ‘Ntunetta.

Antonietta è entrata come serva ma ora è diventata “padrona”.

Così ha voluto il popolo di carnevale .

Antonietta é entrata nelle grazie di carnevale che nel mentre era diventato vedovo.

Non manca lo squattrinato nipote unico “Rafele”.

Squattrinato e scansafatiche che tenta di ingraziarsi prima lo zio “Carnevale” e poi anche la “zia” ‘Ntunetta eventualmente a ereditare fosse lei..

Rafele vuole rimanerne unico successore dell’ingente eredità.

Insomma tanti personaggi che, pur fermi, corrono e si affannano per entrare nelle grazie del moribondo Carnevale, per ricevere quella fetta di eredità “perché gli spetta”, millantando parentele più o meno strette, accompagnate da quel fittizio bene “nato spontaneamente” solo per il proprio interesse.

Come in ogni tragedia , commedia, romanzo od articolo che si rispetti occorre avvertire che “Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale”.

Andrà in onda nei prossimi giorni.

Pubblicato in Lamezia Terme

La Guardia di finanza di Lamezia Terme ha notificato quatto avvisi di garanzia ad esponenti delle famiglie della 'ndrangheta per i reati di truffa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di imprenditori agricoli.

 

Nel corso delle indagini, dirette dalla Dda di Catanzaro, è emerso che i quattro indagati imponevano agli imprenditori agricoli la loro assunzione e quella dei loro familiari per ottenere dall'Inps le indennità di disoccupazione, malattia e maternità.

I provvedimenti sono stati firmati dal sostituto Procuratore Elio Romano.

Le indagini sono state effettuate dagli uomini delle Fiamme Gialle lametine, dirette dal tenente colonnello Fabio Bianco.

 

Dalle indagini è emerso che Aldo Notarianni, esponente e membro della cosiddetta “commissione” della cosca Giampà, ha imposto a diversi imprenditori locali la sua fittizia assunzione, quella di sua moglie Giuseppina Giampà e quella di sua cognata Carolina Cerra.

Ma loro non hanno mai di fatto prestato attività lavorative.

E pur avendo una falsa posizione contributiva ai fini pensionistici, ottenevano indennità di malattia e di disoccupazione, erogate indebitamente nel frattempo dall’Inps.

Insieme anche Vincenzo Torcasio, classe 80, esponente di rilievo, peraltro, della cosca dei Torcasio, contrapposta alla prima.

Le quattro persone sono state denunciate alla D.d.a. di Catanzaro perché ritenute responsabili dei reati di estorsione aggravati dal metodo mafioso e truffa aggravata in danno dell’Inps.

La truffa ai danni dell'Inps ammonta ad oltre 100.000 euro.

Pubblicato in Lamezia Terme

LibreriaTavella presentazione-1Dopo numerosi incontri di presentazione, “Il cacciatore di meduse”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna che racconta la storia di un piccolo migrante somalo, è sbarcato a Lamezia Terme, città dell’autore.

 

A sei mesi dalla pubblicazione da parte della casa editrice Falco, l’attualissimo e commovente romanzo è stato presentato negli “Incontri con l’autore” della storica Libreria Tavella dalla conduttrice e scrittrice Rosalba Baldino. Numerosi i presenti, tra cui giornalisti e lettori, che hanno arricchito con le loro testimonianze l’emozionante incontro.

 

Gioacchino Tavella, introducendo il romanzo, ha ripercorso il viaggio nel sociale delle varie pubblicazioni di Ruggero Pegna, a cominciare da “Miracolo d’Amore” dedicato alla lotta alla leucemia, malattia che lo colpì nel 2002, al romanzo “La penna di Donney” che, con la storia di un condannato a morte innocente, ha evidenziato l’atrocità della pena capitale, dalle raccolte di poesie a sfondo esistenziale al libro “La pecora è pazza”, dedicato alla lotta a tutte le mafie.

“Questo romanzo – ha sottolineato Tavella – racconta con originalità la storia di un bambino che lascia un lembo d’Africa afflitto dalle guerre per un futuro migliore e di pace. Una storia come le tante riportate quotidianamente dalla cronaca, ma questa è raccontata con gli occhi e la voce dei protagonisti, degli stessi migranti. Un romanzo molto bello e commovente – ha concluso Tavella, rivolgendosi ad alcuni insegnanti presenti – che meriterebbe di essere introdotto nelle scuole, perché aiuta a superare il pregiudizio verso ogni forma di diversità, a cominciare dal colore della pelle.”.

 

In realtà, come ha ribadito Rosalba Baldino, “Il cacciatore di meduse” è già entrato in molti istituti scolastici, interessando e convincendo docenti e studenti. Dopo la lettura di brani del libro da parte della giornalista, numerosi interventi hanno arricchito una presentazione insolita, a più voci, impreziosita dalla presenza di un giovane immigrato somalo sbarcato realmente a Lampedusa, come il protagonista del romanzo, attualmente ospitato dalla “Malgrado Tutto” di Lamezia Terme.

Il giovane diciottenne ha raccontato con occhi lucidi, pieni di serenità, la sua toccante storia: “Non ho avuto paura del deserto e del mare. Volevo arrivare qui per salvarmi dalle bombe e, con i miei guadagni, aiutare i miei familiari che sono rimasta lì. Ringrazio Malgrado Tutto di Raffaello Conte e Lamezia per l’accoglienza. Qui ho trovato un lavoro e spero, un giorno, di poter tornare in Somalia dalla mia famiglia!”. Una testimonianza forte che, da sola, ha sintetizzato l’atmosfera speciale e di grande umanità di questa presentazione, in linea con le forti suggestioni che riesce a trasmettere il romanzo.

 

“La storia di Tajil, un bambino nero che non sapeva di essere diverso perché nel suo villaggio a Chisimaio tutti avevano il suo stesso colore della pelle – ha concluso Pegna – non vuole offrire analisi o soluzioni ai dilemmi e drammi di questi giorni, ma è semplicemente un romanzo che parla di sentimenti e apre al tema del rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, usando la chiave della bontà e degli affetti. Se ci immedesimiamo in chi vive le loro sofferenze, come ho fatto in questa storia, è naturalmente umano condividerne amarezze e delusioni, ma anche speranze, attese e desideri”.

Show Net srl

Corso Nicotera, 237

88046 Lamezia Terme

Pubblicato in Comunicati
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