In verità ci aspettavamo una difesa spasmodica alla sua persona ed al suo lavoro politico , ma non ci sembra , ciò, sia avvenuto.
Oliverio ha dichiarato che “Nei mesi scorsi su alcune problematiche di particolare rilevanza sociale sono emersi limiti ed insufficienze nella conduzione dell’assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali che hanno contribuito ad alimentare, in diverse circostanze, un clima di tensione sociale”.
Una affermazione in verità non sorretta da alcuna indicazione puntuale, specifica.
Ma nemmeno la difesa della Roccisano può essere definita puntuale, specifica.
La Roccisano definisce le motivazioni, quelle di Oliverio, “poco coerenti, ingiuste e pesanti da diversi punti di vista”
Poi continua “In questi due anni ho dedicato tutte le mie energie per portare avanti il progetto politico del Presidente.
In questi due anni mi sono stati attribuiti padrini e padroni che in realtà non ci sono mai stati.
Non ho avuto padrini politici ma non smentisco le mie origini.
Sono stata chiamata senza aver chiesto nulla, mentre facevo un lavoro che mi piaceva e avevo solo sostenuto il presidente Oliverio durante le primarie perché credevo nel suo progetto.
Poi mi sono dedicata in tutto e per tutto alla mia terra che amo come una figlia ama sua madre, nonostante tutte le criticità.
Non sono stata un assessore politico a disposizione, probabilmente non lo sono stata nella misura in cui qualche partito politico voleva, ho lavorato però in maniera efficace e tutte le cose fatte sono state frutto di tavoli di condivisione”.
Poi dichiara che “E’ stata ordinata una macchina del fango nei miei confronti anche con il programma Report, ma ho sempre avuto dalla mia parte chi credeva nel progetto figlio del programma del presidente Oliverio che avevo sposato sin dall’inizio”.
Infine le conclusioni “Motivazioni ingiuste perché ad una persona sono state scaricati quasi tutti i mali della Calabria.
Il due gennaio sono stata chiamata e c’è stato un confronto leale e pensavo non distruttivo e in questo dialogo mi è chiesto di dimettermi, non l’ho fatto e l’avrei potuto fare prima, pensando che si sarebbe trovato uno stile più adeguato per la politica che merita questa regione, non uno scarica barile”.
Una qualche ragione ce l’ha l’ex assessore che, dopo aver vinto un concorso pubblico per fare l’assessore regionale, ora si vede sbarcata dalla nave di Oliverio senza vere motivazioni o con motivazioni che sicuramente conoscono solo loro ma che a non è dato sapere!
Ma questa è la politica in Calabria!