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Nocera Terinese Sta per cadere il sindaco Fernanda Gigliotti?

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Difficile dare una risposta precisa.

Certo che i Consiglieri del Gruppo “Ripartiamo” contestano il sindaco e diverse sue scelte.

Ecco la lunga e dura lettera firmata ieri 11 dicembre da Rino Rocca – Vincenzo Macchione – Rosella Mastroianni – Franco Pontieri - Emanuele Mancini.

 

“LA CHIAREZZA PRIMA DI TUTTO E L’INTERESSE DEI CITTADINI

CARI CITTADINI, le parole lasciano il tempo che trovano, da chiunque vengano pronunciate; ragion per cui, le lasciamo a chi ha voglia di parlare. Ciò che a noi del gruppo “Ripartiamo” interessa è una sola cosa: coltivare l’esclusivo interesse della nostra comunità. È per questo che siamo stati votati, un anno e mezzo fa.

Ecco perché abbiamo deciso di rendere pubblici i punti necessari, a nostro avviso, per avviare un'inversione di rotta dell'azione amministrativa allo scopo di tutelare i conti pubblici del Comune, evitare un nuovo dissesto e riallacciare il rapporto con la nostra comunità, che in questi mesi, purtroppo, si è fortemente incrinato.

Il PRIMO PUNTO, che riteniamo di inaudita gravità, riguarda la variazione di bilancio appena approvata in Consiglio comunale anche con il nostro voto favorevole. Purtroppo, però, fidandoci delle parole pronunciate dal Sindaco più volte, prima in Giunta, poi anche in Consiglio comunale, avevamo la certezza di votare una variazione di bilancio di 300mila euro, per dare la possibilità al Comune di contrarre un mutuo di tale entità e avviare alcuni lavori come la continuazione del marciapiedi in Marina e la realizzazione di un parcheggio antistante i rioni Vivieri/Chianarella.

E invece abbiamo scoperto, subito dopo, che negli atti era stata preventivata una variazione di ben 500mila euro. Una cifra ingiustificabile che il Sindaco, non ne conosciamo il motivo, non ci ha comunicato pur avendo avuto tutto il tempo necessario per farlo. Inoltre, il parere del Revisore dei conti, favorevole alla variazione di 500mila euro, pur protocollato correttamente il 16 novembre 2017, non era presente negli atti del Consiglio comunale se non all’ultimo momento dell’ultimo giorno, il 21 novembre.

Il punto, cari noceresi, è che anche a noi piacerebbe poter dare avvio a tante opere, come quelle preventivate con la variazione di bilancio, ma se lo facessimo, non avremmo fatto altro che indebitare ancora di più il Comune, già in dissesto, quindi la comunità, che è già ampiamente tartassata. Ragion per cui, anche se in un primo momento ci siamo espressi favorevolmente a una variazione di bilancio, dunque a un mutuo, di 300mila euro (ma mai di 500mila), prendiamo l’impegno con la comunità nocerese di votare contro ogni progetto esecutivo che ci obbligherebbe a impegnare la spesa preventivata con la variazione di bilancio, così da fare in modo che quei soldi, in teoria spendibili, non saranno mai effettivamente spesi.

La nostra scelta ha un solo scopo: evitare che sui cittadini noceresi pesino altre spese che, ben presto, si tradurrebbero in nuove tasse. Cosa che troviamo inaccettabile. Solo quando il Comune avrà, almeno in parte, sistemato i conti, ci dimostreremo disponibili a contrarre nuovi mutui per nuove opere, che, per adesso, dovremo mirare a realizzare attraverso finanziamenti regionali ed europei certi, o iniziative private a costo zero per il Comune.

È attraverso questa via, dunque, che dovremo pensare ad avviare opere pubbliche, dando, comunque, la priorità, sempre senza intaccare le casse comunali, a opere davvero strategiche come l’allargamento del sottopasso Maris (che già più volte si è tentato di realizzare ma che, per motivi sui quali ora è inutile tornare, non è mai stato realizzato), la captazione dell’acqua, il dissesto idrogeologico.

UN SECONDO PUNTO, che dimostra come e perché i conti siano a rischio, ha a che fare con l’ordinanza emessa, subito dopo le elezioni, per la demolizione del capannone di proprietà Caruso e per la demolizione del pezzo di lungomare travolto dalle mareggiate. Un’ordinanza che più volte avevamo consigliato al Sindaco di rimandare, chiedendogli di attendere prima il decreto della Regione Calabria, unica garanzia sull’incasso certo del finanziamento per abbattere il capannone. Purtroppo, però, il Sindaco ha voluto fare di testa sua, firmando ugualmente l’ordinanza sulla base di una lettera (e non di un decreto) della Regione Calabria, provocando un danno alla ditta aggiudicataria dei lavori, e contemporaneamente all’Ente stesso, che ora si ritroverà un probabile debito fuori bilancio di oltre 300mila euro. Un debito di tale portata, infatti, rischia di portarci a un nuovo, drammatico dissesto finanziario. Abbattere il capannone era una scelta giusta, ma lo si doveva fare solo dopo la firma del decreto da parte della Regione. Naturalmente ci auguriamo che la Regione firmi immediatamente il decreto che attendiamo ormai da un anno e mezzo, ma firmare quell’ordinanza sulla base di una lettera è stato un errore imperdonabile.

UN ULTERIORE PUNTO riguarda le ordinanze di cui un Sindaco può avvalersi per agire amministrativamente. Riteniamo, però, che quelle varate finora abbiano comportato spese abnormi, alcune delle quali necessarie e da noi condivise, ma altre assolutamente superflue ed evitabili. Le spese prodotte dalle ordinanze sono spese sempre a carico dei cittadini, dunque devono essere oculate e attente. I noceresi non possono più permettersi di mettere mano al portafogli per spese non assolutamente necessarie.

Sempre a proposito di ordinanze, inoltre, riteniamo utile modificare quella relativa allo spostamento dei contatori dell’acqua, che ha prodotto un generale malcontento nella popolazione. Se il principio (quello di poter prendere agevolmente le letture) è giusto, sbagliato, e forse persino illegittimo (verso chi ha stipulato un contratto prima dell’entrata in vigore del regolamento idrico, che prevede, appunto, la messa in opera del contatore all’esterno della propria proprietà), è obbligare i cittadini ad un intervento costoso. Di modi per spingere i cittadini a collaborare con l’Ente ce ne sono altri, ad esempio incentivandoli economicamente; non per forza occorre ricorrere a un’imposizione.

Ancora in tema di ordinanze, è ferma la nostra contrarietà al modo in cui le strisce gialle hanno letteralmente “invaso” il Centro storico causando la lamentela di tutta la popolazione per la pessima gestione degli spazi e l’occupazione di aree quantomeno discutibili.

C’È, POI, UN QUARTO PUNTO riguardante un progetto presentato da un privato in località Casale. Il progetto, che prevede la costruzione di un residence attraverso una variante al PSC, Piano strutturale comunale, non ancora discusso, potrebbe (utilizziamo il condizionale) “condizionare” un’area più vasta, da rendere edificabile, nella stessa località. Se prima si prende un impegno con la comunità, giurando “cemento zero”, poi non si possono cambiare le carte in tavola, magari perché, sotto sotto, conviene a qualcuno. Inoltre, prima di varare un progetto del genere, ci sembra doveroso coinvolgere l’intera comunità, che non può essere tenuta all’oscuro delle cose più importanti.

IL QUINTO PUNTO ATTIENE ALL'ORDINANZA, firmata a nostra insaputa, sulla messa in sicurezza delle abitazioni che presentano pericoli per la pubblica incolumità. Intanto, sarebbe stato possibile prevedere che le abitazioni il cui pericolo ricade all’interno dello stesso fabbricato, potevano essere trattate diversamente da quelle che presentano pericoli sulla via pubblica; ma, soprattutto, avremmo voluto evitare una scelta che riteniamo molto grave, e cioè l’ordinanza, “parallela” alla prima, riguardante il Casino De Luca, che potrebbe avere come conseguenza la chiusura della strada adiacente (via Sandro Pertini). Per evitare di chiudere la strada, spostandola più a monte, sarebbe bastato mettere in atto un controllo coordinato con l’Ufficio tecnico, un ingegnere nominato dal Comune e la parte interessata, così da trovare un’agevole soluzione alternativa e lasciare aperta via Sandro Pertini. Ora, invece, si vorrebbe agire diversamente, chiudendo, come detto, quella via, e agevolando, di fatto, un privato cittadino. Scelta che riteniamo inaccettabile e che faremo in modo di impedire. Anche perché si tratta di un’idea che il Gruppo “Ripartiamo” ha già bocciato quando un professionista di Nocera ha presentato un altro progetto che prevedeva proprio lo spostamento di via Sandro Pertini più a monte, favorendo, ancora una volta, lo stesso privato cittadino.

IL SESTO PUNTO È RELATIVO alla sentenza di messa in prova giudiziaria a carico di un professionista di Nocera che, recentemente, ha subìto una condanna. Il Sindaco ha voluto che il professionista scontasse la messa in prova all’interno dell’Ufficio tecnico, mentre il Gruppo “Ripartiamo” ha più volte suggerito di spostare il professionista in altro ufficio, così da evitare contatti con progetti di privati redatti da altri professionisti. Lo stesso Primo cittadino si era reso disponibile a trovare una nuova collocazione, ma la promessa è caduta nel vuoto e il professionista, a tutt’oggi, si trova ancora a svolgere la messa in prova all’interno dell’Ufficio tecnico.

IL SETTIMO PUNTO, che riteniamo molto grave, riguarda i soldi che il Comune di Amantea deve al nostro Comune in merito alla depurazione. In sostanza, il Comune di Nocera aveva ottenuto dalla Regione Calabria un finanziamento, a fondo perduto, di 400mila euro per la depurazione. Nella richiesta che il Comune di Nocera ha effettuato al Comune di Amantea per ottenere il dovuto, è stato chiesto al Comune di Amantea di darci il 67,12 per cento di questo finanziamento indirizzato allo smaltimento dei fanghi. Ovviamente, si tratta di una pretesa assolutamente illegittima che potrebbe costare al nostro Ente esposti all’autorità giudiziaria, con gravi conseguenze. Faremo in modo di modificare l’atto.

LA CONCLUSIONE È SEMPLICE. Il fine di questa amministrazione deve essere uno e solo uno: tutelare gli interessi della comunità nocerese. Non siamo stati eletti per favorire qualcuno, e nemmeno per tacere di fronte a scelte che non vanno incontro alle necessità dei cittadini. È per questo motivo che prenderemo ogni decisione utile a correggere le scelte sbagliate e gli errori commessi, anche da parte nostra. Questo è il solo modo per andare avanti nell’azione amministrativa. Altrimenti significa tradire la fiducia che gli elettori ci hanno dato (innanzitutto al nostro gruppo) solo un anno e mezzo fa.

COGLIAMO L'OCCASIONE, infine, per fare a tutti i noceresi, una comunità meravigliosa che rappresentiamo con orgoglio, gli auguri di Buon Natale.

I Consiglieri del Gruppo “Ripartiamo” - Rino Rocca – Vincenzo Macchione – Rosella Mastroianni – Franco Pontieri - Emanuele Mancini

Nocera Terinese, 11/12/2017

Redazione TirrenoNews

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