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La 28enne coneglianese Liliana Ordinanza fu stuprata da un operaio marocchino di 42 anni.

Lo stupratore si chiamava Medhi Chairi

Dopo lo stupro ha provato a scappare dalla casa di Chairi.

A quel punto c’è stata la colluttazione e lei, afferrato un coltello, ha pugnalato a morte il suo aguzzino.

 

 

 

 

La donna, difesa dall’avvocato Monica Nassisi, si è sempre difesa puntando sul fatto che l’accoltellamento fosse avvenuto dopo che l’uomo l’aveva stuprata e segregata, agendo quindi per legittima difesa dopo una nottata trascorsa tra il consumo di alcol e droga.

«Le perizie della polizia scientifica -puntualizzava la Nassisi negli scorsi mesi -confermano la versione di Liliana».

«Merita di essere assolta»: così aveva scritto l’avvocato Nassisi nel ricorso in Cassazione»

Ma la Cassazione pur riducendo la pena inflitta in primo grado, non avevano adeguatamente valutato gli elementi a favore della legittima difesa ha confermato la pena a 14 anni di carcere.

Non resta, allora, che farsi stuprare!

www.trevisotoday.it

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Un'indagine durata quattro mesi durante i quali gli inquirenti hanno vagliato ogni pista e ogni ipotesi.

Un giovane di 24 anni, di origini ecuadoriane, è stato arrestato dalla polizia di Como con l'accusa di avere violentato una ragazza comasca di 18 anni, all'inizio dello scorso mese di maggio.

 

 

 

 

 

 

Gli agenti hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, dopo quattro mesi di indagini.

Secondo le indagini, il giovane aveva conosciuto la ragazza qualche giorno prima e, la sera del primo appuntamento, dopo una serie di avances rifiutate, ha abusato di lei in una zona isolata del centro cittadino.

La ragazza aveva subito denunciato lo stupro in Questura.

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Agenpress –  A darne notizia sono i  quotidiani la Stampa e Il Secolo XIX che parlano di un’ indagine in corso scattata a seguito della denuncia di una modella di origini scandinave che il figlio di Beppe Grillo, il 19enne Ciro con altri tre amici incontrato in una discoteca in Costa Smeralda.

 

 

 

 

 

 

 

Stando a quanto riportato, la procura di Tempio Pausania avrebbe aperto un fascicolo in seguito alla denuncia di una modella scandinava che ha accusato i quattro di aver abusato di lei al termine di una serata culminata nella residenza estiva del fondatore del Movimento 5 Stelle, in Costa Smeralda.

La vicenda sarebbe avvenuta nella villa del comico a Porto Cervo e a presentare denuncia sarebbe stata una modella 19enne del nord Europa che i ragazzi hanno incontrato in un locale della Costa Smeralda.

La giovanissima avrebbe raccontato di una notte, in cui forse c’è stato un eccessivo uso di alcol, conclusasi con uno stupro.

Oltre al figlio di Grillo, coetaneo della ragazza, sono coinvolti tre suoi amici, tutti figli della “Genova bene” (imprenditori, medici e professionisti), ma la loro versione parla di un rapporto consenziente.

Il gruppo, che ieri è stato ascoltato dal pm titolare del fascicolo, Laura Bassani, si sarebbe difeso sostenendo che il rapporto sia stato consenziente.

Nei giorni scorsi, i carabinieri di Milano hanno perquisito i ragazzi in cerca di indizi sulla vicenda.

Gli investigatori avrebbero acquisito anche un video che sarebbe la prova più importante dell’inchiesta.

Pubblicato in Italia

Sono finiti alla sbarra i due nigeriani accusati di avere stuprato a turno una 13enne di Ascoli.

L’episodio risale al 20 ottobre del 2017 quando i due stranieri, dopo aver convinto la giovane a seguirli in un’area appartata dei giardini di viale De Gasperi, si erano avventati su di lei e le avevano usato violenza.

Si tratta del 22enne Christopher Ehikhebolo e del coetaneo Patrick Boi.

La ragazzina li conosceva e, come ha poi riferito agli inquirenti, aveva avuto una relazione con Ehikhebolo.

Fra loro, come ammesso dalla 13enne, ci sarebbero stati anche rapporti sessuali consenzienti, ma quel 20 di ottobre il ragazzo per il quale aveva una cotta ha approfittato della sua fiducia per tenderle una trappola.

Trovandosi in inferiorità numerica, la ragazzina è stata palpeggiata e tenuta ferma da una delle due bestie, mentre l’altro la violentava.

Il tutto è stato confermato dagli esami di laboratorio, che hanno rinvenuto tracce del dna degli africani sul corpo della giovane e sui suoi abiti.

Accusati di violenza sessuale di gruppo su minore, Ehikhebolo e Boi dovranno difendersi nella prossima udienza fissata per il 7 gennaio venturo.

La procura di Ascoli ha avanzato la richiesta che entrambi vengano processati, ma c’è la possibilità neppure tanto remota che gli avvocati difensori dei nigeriani chiedano per i loro assistiti il rito abbreviato.

Quest’ultima soluzione garantirebbe agli extracomunitari uno sconto di pena in caso di condanna.

Ehikhebolo, fra l’altro, è stato accusato anche per i rapporti sessuali avuti con la 13enne prima dello stupro.

Anche se in quel caso gli incontri erano avvenuti con il consenso di entrambi, si tratta comunque di sesso con minore.

Christopher Ehikhebolo nega ogni accusa di stupro, e dichiara che fra lui e la ragazza ci sarebbero stati solo baci e carezze e null’altro.

Si dichiara innocente anche Patrick Boi, che ha dichiarato di non aver mai neppure toccato la 13enne. La decisione, in ogni caso, spetterà al giudice.

All’udienza del 7 gennaio i familiari della vittima si costituiranno parte civile.

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Violentata per mesi dal suo aguzzino, il suo spacciatore che l'ha segregata in casa e costretta in uno stato di schiavitù dal quale è stata libera l'altro giorno dalla polizia durante un blitz nell'appartamento di Ancona, un tugurio in cui la giovane era costretta a vivere come un animale in gabbia.

La vittima è una ragazza italiana di 22 anni.

A finire in galera con l'accusa di violenza sessuale aggravata e continuata e di cessione aggravata di sostanze stupefacenti un nigeriano di 37 anni.

Nei giorni scorsi, durante una perquisizione in un appartamento del capoluogo marchigiano, occupato da alcuni suoi connazionali, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno trovato all'interno la ragazza in compagnia del fermato.

La giovane ha raccontato che per procurarsi lo stupefacente aveva subito da mesi violenze sessuali, almeno 10-15 volte, da parte dell'uomo.

Le analisi tossicologiche svolte sulla vittima dall'Unità di crisi dell'Ospedale Salesi di Ancona hanno dato esito positivo alla presenza di droghe nel corpo della vittima.

Il 37 enne è stato quindi fermato e la misura è stata convalidata dal Gip.

In un primo momento il nigeriano era stato arrestato solo per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni (un poliziotto è stato morso a una mano dal pitbull e poi medicato in ospedale) e detenzione di stupefacenti.

Poi, dopo le rivelazioni choc della 22enne e i riscontri, è stato fermato anche per gli altri reati ai danni della ragazza.

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La Mobile di Bari ha arrestato 4 cittadini nigeriani, accusati, in concorso, di violenza privata e violenza sessuale di gruppo nei confronti di una connazionale 24enne nel centro accoglienza Cara di Bari Palese.

Una quinta persona è ricercata.

 

 

Gli arrestati sono di età compresa tra i 21 e i 37 anni ed alcuni di loro hanno precedenti di polizia o sono irregolari nel territorio dello Stato, tra cui un uomo già detenuto in carcere per un omicidio di un nigeriano nel 2017.

La vittima ha denunciato l'episodio che si sarebbe verificato a maggio dello scorso anno.

Giunta in Italia dopo un terribile viaggio della speranza attraverso il mare, nel quale era stata minacciata di doversi prostituire per ripagare il debito contratto (20mila euro) per la traversata, era riuscita a sfuggire alle grinfie degli sfruttatori raggiungendo la struttura di Palese.

Lì era stata oggetto di attenzioni sessuali da parte di un connazionale e più volte importunata.

Non è bastato opporsi più volte all'uomo: una sera l'avrebbe prima minacciata di morte con un coltello, quindi, attorniata dal branco, picchiata più volte con schiaffi e pugni. La donna sarebbe stata poi trascinata in una stanza e stuprata dall'uomo mentre gli altri impedivano l'accesso alla camera ad estranei.

La donna, dopo mesi di paura per eventuali ritorsioni ai suoi danni, ha deciso di denunciare tutto alla Polizia ed è stata presa in carico da associazioni di protezione.

La Squadra Mobile, attraverso indagini approfondite, ha provveduto poi agli arresti disposti dal gip di Bari su richiesta della Procura: i 4 bloccati sono stati condotti nel carcere del capoluogo.

Proseguono le ricerche per rintracciare la quinta persona destinataria dell'ordinanza.

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L’Italia è ormai il paese degli stupri.

Ancora uno stupro in una località balneare, ancora una violenza sessuale a Rimini.

Una turista danese di 26 anni è stata violentata domenica all'alba, a Rimini, da un 37enne venditore ambulante di rose originario delBangladesh.

Nel giro di 24 ore, i carabinieri lo hanno individuato e arrestato.

È stata un'indagine lampo, quella che lunedì ha portato i Carabinieri sulle tracce del cittadino del Bangladesh, 37 anni, venditore ambulante di rose, (L. M. M.) già noto appunto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti anche specifici.

Lo straniero era stato già denunciato tre volte per violenza sessuale: due nei confronti di maggiorenni e una nei confronti di una minorenne.

Proprio questi fatti hanno spinto l'amministrazione comunale, oltre a esprimere «la propria totale solidarietà e vicinanza» alla vittima a chiedere come mai girasse «libero e indisturbato un cittadino straniero che a proprio carico pare avesse più di un precedente riguardo violenze verso le donne e perché, se così fosse, non era in carcere?»

Nel corso della notte, tra domenica e lunedì, ad ogni modo il 37enne è stato sottoposto a fermo, indiziato di delitto per il violenza sessuale sulla turista danese che, dopo aver passato la sera in giro per i locali in compagnia del fidanzato stava tornando in hotel. Era sola perché aveva appena litigato col ragazzo, un giovane connazionale. Stando alla ricostruzione fatta dagli inquirenti, alle 5.30 di domenica scorsa l'uomo, in viale Regina Margherita, ha notato la donna camminare da sola e in sella ad una bici, dopo averle fatto qualche complimento, le si è avvicinato saltandole addosso e usandole violenza sessuale.

Alle urla della ragazza, il bengalese è scappato venendo però visto dal cliente di un bar della zona. La turista, in stato di choc, si rifugiava proprio in quel bar per chiedere aiuto.

Sul posto sono arrivati subito i Carabinieri. I militari, sebbene la giovane abbia rifiutato il ricovero medico, riservandosi di formalizzare in un secondo momento la denuncia, hanno avviato le indagini, acquisendo dalla vittima la prima descrizione dell'aggressore e raccogliendo la testimonianza di un cliente del bar.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Davide Ercolani, si sono immediatamente focalizzate sul bengalese, che è solito frequentare la zona per vendere fiori finti.

Nel corso della notte di lunedì, gli agenti dell'Arma hanno rintracciato proprio in viale Regina Margherita l'uomo, riconosciuto senza ombra di dubbio dalla vittima.

Questa mattina il Gip del tribunale di Rimini, Lucio Ardigò, ha convalidato il suo arresto per violenza sessuale.

Da Ilmessaggero

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Una donna di 39 anni è stata violentata da un senegalese di 61 anni, arrestato nel pomeriggio a Pescara, nei pressi della stazione.

L'uomo è in Italia perché sposato con una italiana.

Le urla della donna, residente a Pescara, hanno richiamato l'attenzione di alcuni passanti che hanno bloccato l'africano; l'uomo è stato poi arrestato dagli agenti della Squadra Mobile e Squadra Volante.

Su disposizione del pm di turno Rosangela Di Stefano, l'uomo è stato trasferito nella casa circondariale San Donato.

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Un 25nne senegalese è stato fermato per la violenza sessuale ai danni di una friuliana minorenne capitata il 23 agosto a Jesolo.

Sono state le immagini delle telecamere di sicurezza nell’area di Piazza Mazzini,

 

insieme ad altri riscontri e testimonianze, a indirizzare subito le indagini della polizia.

Il giovane, rintracciato la scorsa notte in un piccolo albergo di Mestre, sarebbe un volto già noto alle forze dell’ordine: a suo carico sono stati registrati diversi episodi di furto o rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

Secondo fonti citate dall’Ansa, quello tra la 15enne e il fermato sarebbe stato un incontro casuale, avvenuto la sera stessa dell’aggressione, mercoledì scorso, in una discoteca di Piazza Mazzini.

La vittima dell’aggressione è nel frattempo stata dimessa dall’ospedale ed è tornata a casa, in famiglia.

«È stato arrestato questa notte dalla Polizia di Venezia (che ringrazio!) Mohamed Gueye, immigrato senegalese irregolare, accusato di avere stuprato a Jesolo una ragazza di 15 anni.

Dopo diversi precedenti penali era già stato in passato condannato (inutilmente) a lasciare l’Italia, ma avendo avuto una bambina da una donna italiana (che brava persona...) questo verme non può essere espulso.

Roba da matti!

Con il Decreto Sicurezza, se un clandestino stupra, ruba, uccide o spaccia, se ne torna a casa subito, senza se e senza ma» ha scritto il ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla sua pagina Facebook.

«Un delinquente e un infame assicurato alla giustizia è sempre un momento di soddisfazione. Per questo vanno le mie congratulazioni alle forze dell’ordine ma questo triste fatto è anche una occasione per dire che questi violentatori, questi infami «eroi della penombra» che violentano una minorenne peraltro appena conosciuta, devono essere mandati a scontare la pena a casa loro perché nei loro paesi la pena è una pena» ha detto il governatore del Veneto Luca Zaia

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Milano, ragazza stuprata in un albergo nella notte di San Valentino.

Si sono conosciuti nella notte di San Valentino e dopo poche ore lui l'avrebbe picchiata e stuprata.

Una storia da incubo quella avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì 15 febbraio.

Una vicenda che ha come protagonisti un uomo di 30 anni, cittadino marocchino con precedenti ma non per reati di questo tipo, e una sua connazionale sua coetanea.

Secondo quanto reso noto dalla Questura di Milano i due si sono conosciuti mercoledì sera in un locale di Milano e avrebbero deciso di proseguire la serata assieme in altri bar.

Lui, approfittando del fatto che la donna a un certo punto era rimasta sola, l'avrebbe trascinata sull'auto di lei e qui l'avrebbe picchiata.

Successivamente l'ha condotta in un albergo di via Lulli, il New Milan, una stella.

Stando alla ricostruzione di via Fatebenefratelli i due sarebbero entrati  nell'hotel insieme e una volta in camera l'avrebbe obbligata ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà, prima di addormentarsi.

Proprio a quel punto la 30enne ha avvertito la polizia: la volante è intervenuta intorno alle 7 e ha trovato l'uomo sul letto, ubriaco, che dormiva.

All'interno della stanza sono state trovate — precisano dall'ufficio prevenzione generale — tracce di sangue.

Per lui sono scattate le manette in flagranza di reato ed è stato accompagnato nella casa circondariale di San Vittore.

L'accusa è pesantissima: violenza sessuale.

L' albergo è stato oggetto di controlli da parte degli agenti della Questura .

Mah!

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