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Riceviamo e comunichiamo:

“Ho letto l’articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano a firma di Lucio Musolino, in merito alla condanna per falso in atto pubblico dell’ex sindaco di Reggio Calabria ed ex Governatore Giuseppe Scopelliti.

 

Nell’articolo, in modo confuso, in un elenco di spese allegre vengono inseriti alcuni eventi di cultura, spettacolo e promozione della Città, tra cui il concerto di Elton John dedicato a Gianni Versace da me organizzato con il contributo del Comune, che non ci azzecca nulla con l’inchiesta e questa condanna.

Mi preme precisare, peraltro, che sia la mia società sia la società esclusivista dell’artista hanno contribuito ai costi con una sponsorizzazione di 40.000 euro ciascuna, oltre alla Rai per ulteriori 60.000 euro.

Inoltre, non è per nulla vero che lo stadio fosse semivuoto, essendoci seimila spettatori paganti e, stranamente, al giornalista sfugge che l’evento sia stato trasmesso da Rai 2 e Rai International in tutto il mondo, per la regia di Gianni Boncompagni, con milioni di spettatori.

Da circa 35 anni, lavoro per la progettazione e organizzazione di eventi culturali e di spettacolo per la promozione della Calabria, convinto che Cultura, grandi eventi e promozione di un’immagine positiva, che contrasti quella stereotipata di territorio di sole negatività, sia fondamentale per la crescita e lo sviluppo della Regione e delle nuove generazioni di cittadini.

Ho realizzato centinaia di grandi eventi, anche più costosi e con ogni tipo e colore di amministrazione, a cominciare da La Sera dei Miracoli, organizzata con l’amico Bibi Ballandi al Porto di Gioia Tauro per Rai1, quando in Regione c’era un’amministrazione di sinistra, per cui rimando al mittente ogni fazioso e pretestuoso accostamento a fatti di anomalie amministrative o illegalità.

Il mio lavoro e i miei progetti, compresi quelli realizzati a Reggio, si sono sempre distinti per assoluta qualità delle proposte e limpidezza amministrativa; impegno e trasparenza, premiati anche dall’inserimento nella Consulta Ministeriale per lo Spettacolo dal 2012 al 2016.

Ho letto che spendere in Cultura, spettacolo e promozione, secondo il giornalista, sia uno spreco.

Se così fosse, dovrebbero essere denunciati tutti i sindaci delle Città a vocazione turistica del nostro Paese che spendono ben altri importi in eventi culturali e di spettacolo per promuovere le loro realtà.

E non vi è alcun dubbio che Reggio Calabria abbia le peculiarità tipiche delle Città a grandissime potenzialità turistiche che, grazie ad azioni di questo tipo, possono produrre grandi benefici e ricadute su città e cittadini.

Se il Comune di Reggio ha messo insieme centinaia di milioni di euro di debiti, certamente mi sorprende che il giornalista si soffermi sulle briciole di qualche evento culturale e di spettacolo che, come ben saprà, sono alla base dei parametri di civiltà in tutto il mondo per giudicare la qualità della vita nelle varie Città.

Se il sottoscritto, come ricorda il giornalista, ha sostenuto Scopelliti nelle regionali da lui vinte, le ragioni sono evidentemente chiare.

In una regione abbandonata da tutto, dove un tempo anche per vedere un concerto bisognava emigrare, ho condiviso pienamente e da semplice calabrese la sua politica sui temi della Cultura, dello spettacolo, della promozione turistica e dell’immagine.

Comprendo il disappunto di certa stampa che trova più appeal a parlare della Calabria della ‘ndrangheta che di una Calabria positiva, che fa cultura e promuove le sue bellezze e le sue eccellenze.

Mi dispiace per il giornalista se, con il mio lavoro ultratrentennale di produttore e alle mie pubblicazioni, anche dedicate alla lotta alla criminalità e alla miseria, ho contribuito e contribuisco ad una Calabria diversa da quel Sud che, grazie alle sue negatività, ha fatto la fortuna di molti suoi colleghi e scrittori.”.

Ruggero Pegna

Pubblicato in Calabria

5 anni al sindaco e due anni e quattro mesi di reclusione ai tre revisori dei conti del Comune.

Il ragioniere non è stato nemmeno giudicato come capita a quelli che non ci sono più.

Per quanto può essere una vicenda possibile dappertutto, quella che vi presentiamo relativa a Reggio Calabria.

Parliamo del processo noto come “Caso Fallara”.

La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha condannato l’ex sindaco di Reggio Calabria ed ex governatore della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti,a cinque anni di reclusione nell’ambito celebrato per far luce sulle spese pazze del Comune di Reggio Calabria negli anni del “Modello Reggio” .

Il Pg Alberto Cianfarini, aveva invocato la conferma delle condanne per tutti.

Scopelliti ha avuto uno sconto di pena di un anno. Da sei a cinque

La Corte d’Appello di Reggio Calabria, inoltre, ha condannato Carmelo Stracuzzi, Domenico D’Amico e Ruggero De Medici, in 2 anni e 4 mesi la pena, in luogo dei 3 anni e sei mesi comminati in primo grado.

Il reato contestato per Scopelliti era falso e abuso per presunte irregolarita’ nei bilanci del Comune tra il 2008 e il 2010 e per le vicende legate alle autoliquidazioni dell’ex dirigente dell’Ufficio ragioneria del Comune Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010.

Per i tre revisori il reato contestato era quello di omesso controllo contabile.

Pubblicato in Calabria

“Basta” lo dice Agazio Loiero già governatore della Calabria che cedette senza onore la regione alla destra di Scopelliti.


“Basta, non mi candido più!”

Non sappiamo se si tratta di un “buen retiro” dettato dalla consapevolezza che l’età incalza e rende difficile il governo di una regione come la Calabria o di un “buen retiro”dettato dalla consapevolezza che se Scopelliti ha vinto è perchè “lui- Loiero” ha perso, e che, pertanto, in fondo “lui-Loiero” è il vero responsabile di quel denunciato mancato sviluppo della nostra regione!

Loiero contesta l’ormai ex governo scopellitiano e dice «Non voglio imperversare sugli sconfitti, ma un bilancio è doveroso per i calabresi. I dipartimenti sono stati occupati manu militare, le assunzioni hanno seguito la strada della fedeltà e non della competenza. I fondi europei sono stati un disastro. Immani i danni creati alla Regione. Andiamo al fondo senza mai toccarlo. Questa giunta ha creato una classe di gerarchi e di adulatori, che avevano il compito di nominare continuamente il capo».

Come al solito Loiero usa il fioretto, non la sciabola, come dovrebbe fare, forse ricordando che anche con lui , dopo la sconfitta alla quale si rifiutava di credere, venne usato il fioretto e non la sciabola.

Come a dir “ amor con amor si paga”.

Ma Loiero se non si candiderà non smetterà comunque di far politica.

Infatti sarà sempre il leader di Autonomia e diritti –AD.

Anzi, annuncia «Presenterò una lista che supererà ampiamente il 4%».

Certezze , quindi, sui voti da conquistare ma incertezze sul candidato da appoggiare alle primarie.

Ed infatti aggiunge:«Il mio gruppo non ha ancora deciso chi appoggiare tra Callipo e Oliverio. Presto prenderemo una posizione.

Sia Callipo sia Oliverio rispondono a esigenze diverse della Calabria. Vorrei che le primarie non ci fossero. È da più di un anno che alimentano polemiche.

Una regione come la Calabria ha davvero bisogno di questo?».

Oltre ai “suoi” voti anche un’altra certezza e cioè che «Chiunque vincerà le primarie, vincerà pure le elezioni».

Ma và?

Pubblicato in Calabria

Tutto parte dalla delibera della Giunta regionale che ha sollevato Scarpelli dall’incarico di DG dell’Asp di Cosenza

Una giunta presieduta dalla vice presidente Antonella Stasi

Una delibera adottata con il voto favorevole degli assessori scopellitiani, il voto contrario di F.I., l’ astensione dell’UDC.

Nella stessa giunta la nomina di Alessandro Moretti, ex dirigente dell'ASl di Roma.

La viceda però è arrivata sul tavolo del procuratore di Catanzaro.

Scarpelli ha presentato una querela contestando il provvedimento di rimozione, ritenuto palesemente illegittimo perchè assunto da una giunta che non ha “rappresentanza legale dell’ente in quanto nello statuto regionale non è previsto che in caso di dimissioni ovvero sospensioni del presidente i poteri di rappresentanza vengano esercitati dal vice presidente”.

Inoltre, Scarpelli denuncia la presenza dell’ex governatore per ben 4 ore nella sede di palazzo Alemanni in cui avrebbe fatto una pre-riunione di giunta e che la sua rimozione non era nei punti all’ordine del giorno.

Ma nella querela si va oltre. Molto oltre.

Scarpelli afferma di avere ricevuto forti pressioni per impegnarsi nella campagna elettorale a favore di Scopelliti, ma di non averlo fatto per il ruolo tecnico che svolgeva.

Il provvedimento pertanto sarebbe un atto ritorsivo.

Non solo ma Scarpelli nella querela si chiede come mai il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Cosenza, Paolo Gangemi, sebbene già rinviato a giudizio non sia stato revocato.

Insomma, siamo agli inizi di una storia che potrebbe avere fortissime ed imprevedibili ripercussioni

E non basta la delibera sarebbe stata assunta “ in totale spregio alla normativa di settore che impone specifici ed ineludibili adempimenti procedimentali. Sarebbe cioè stata approvata senza alcuna preventiva contestazione ed in assenza di contraddittorio.”

Da qui la possibile ricadenza della fattispecie di reato d'abuso in atti ufficio nei confronti anche degli assessori che hanno votato la illegittima ed illecita delibera, non inserita all'ordine del giorno.

Pubblicato in Calabria

ScopellitiPaola CSL’associazione Cambia Paola, avanza la discussione sull’affidabilità del Sindaco e della giunta di Paola, dopo la recente condanna inflitta a Scopelliti, sponsor dell’allora candidato Sindaco per le amministrative del 2012.

La dura condanna inflitta a Giuseppe Scopelliti (6 anni di reclusione e interdizione perpetua dai pubblici uffici) mette in seria discussione l'affidabilità amministrativa del Comune di Paola. Da un lato, impone una seria riflessione su una gestione contabile della città, portata sull'orlo del dissesto - a quanto pare - anche a causa della sopravvalutazione delle entrate (iscrizione a bilancio di crediti inesigibili) e del mancato ripianamento dei debiti che man mano si andavano accumulando. Dall'altro lato, considerato che Scopelliti (insieme a Gentile) è stato uno dei principali sponsor dell'attuale sindaco durante la campagna elettorale del 2012, mina alla base persino la speranza che l'attuale giunta riesca ad affrontare decentemente la situazione. Troviamo, poi, molto disdicevole che il sindaco di Paola rilasci pubblici attestati di solidarietà a Scopelliti, dichiarandosi "Vicino al presidente dei calabresi" nello stesso giorno in cui viene condannato. Significa non tenere in nessuna considerazione quei cittadini che a causa delle spese pazze e dei bilanci "creativi" hanno subìto danni e ingiustizia. Significa che, per lui, Scopelliti è ancora un modello affidabile anche se ha dissestato le finanze di un Comune come Reggio Calabria. Significa che ha perso la capacità di distinguere fra razionale lealtà politica e cieca fedeltà al capo indiscusso.

Pubblicato in Paola

Non mi faccio mettere in croce, né mi lascio friggere, sembra dire Scopelliti con il suo annuncio di dimissioni in massa e con il conseguente ritorno alle urne entro giugno.

Praticamente una soluzione invocata da tutti, e soprattutto dal PD.

Qualcosa non torna.

Bisognerebbe esser dentro per meglio capire a chi sta parlando Scopelliti con questa scelta.

Una sola cosa sembra certa e cioè che il governatore non ci sta.

Non ci sta quando afferma che «Ad oggi non è emerso un solo elemento probatorio che consenta di individuare la certezza della mia responsabilità. Credo che ci siano anche delle riflessioni da fare. Ho firmato gli stessi atti che ha firmato il sindaco facente funzione che mi ha sostituito», sibillinamente chiedendo come mai solo lui sia stato giudicato.

Non ci sta quando ha commentato la decisione del collegio giudicante, parlando di una «sentenza clamorosa», che considera «un messaggio inquietante per tutti coloro che rivestono una carica istituzionale».

Non ci sta quando sussurra «Non gioisca il centrosinistra rispetto a queste scelte e a queste sentenze perché non vince la politica»

Certo resta da cambiare la legge regionale sul numero dei consiglieri regionali stabiliti in 30 dalla legge e confermati dalla Corte costituzionale . occorre approvare immediatamente la nuova legge.

E comunque Scopelliti resta incandidabile, come Berlusconi.

Anche alle europee: sarebbe ben strano una sentenza che vieta in Italia e permette in Europa.

Che significa allora quel «Torneremo, non ci arrendiamo», che Scopelliti ha dichiarata davanti a palazzo Alemanni, dove si è svolto il vertice politico che ha assunto la decisione?.

Già! A chi sta parlando l’ormai ex governatore Scopelliti?

Pubblicato in Calabria

I giudici del tribunale di Reggio Calabria hanno emesso la sentenza poco dopo le 20.

Scopelliti è stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al pagamento di una provvisionale di 120mila euro.

L’avvocato Aldo Labate ha detto”Siamo ovviamente delusi dall’esito del processo, aspettiamo le motivazioni della sentenza”.

Scopelliti non era in aula al momento della lettura della sentenza di condanna.

La sorpresa principale è che al governatore è stata comminata una condanna superiore a quella di 5 anni di carcere chiesta dal PM Sara Ombra per l’abuso in atti d’ufficio che il falso in atto pubblico

Il tribunale ha anche condannato per falso a tre anni e sei mesi di reclusione ciascuno gli ex revisori dei conti Carmelo Stracuzi, Domenico D’Amico e Ruggero De Medici..

Interdizione perpetua dai pubblici uffici per 5 anni e pagamento di una provvisionale di 20mila euro per ognuno dei revisori.

Il processo è durato quasi un anno e mezzo e ha avuto origine dalle autoliquidazioni che, secondo la procura, aveva fatto l’ex dirigente dell’Ufficio finanze del Comune Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010. Le parcelle che Orsola Fallara si liquidò, per un importo di 750mila euro, erano da mettere in relazione al suo incarico di rappresentante del Comune nella Commissione tributaria.

Scopelliti, nel corso del suo interrogatorio, aveva riferito ai giudici che il 2 novembre del 2009 chiese conto alla Fallara delle autoliquidazioni delle parcelle e la funzionaria gli disse: “Mi vergogno, ma è tutto vero”. Da quel momento i “nostri rapporti – aveva detto Scopelliti ai giudici – si interruppero

L’inchiesta, avviata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria nell’ottobre del 2011, si è poi estesa e la Procura reggina ha disposto una serie di accertamenti tecnici sui conti del Comune dai quali sono emerse una serie di irregolarità nei bilanci dell’ente dal 2008 al 2010 pari a 170 milioni dei cui parlano gli ispettori del ministero dell’Economia per il disavanzo maturato tra il 2006 e il 2010. Della vicenda si sono occupati anche gli ispettori generali delle Finanze.

Nel luglio del 2012 è stato disposto il rinvio a giudizio degli imputati, mentre il dibattimento ha avuto inizio il 7 novembre del 2012.

Ora attendiamo la nomina del vice presidente elettivo atteso che l’attuale vicepresidente non è stata nemmeno candidata

Pubblicato in Reggio Calabria

La vicenda è arcinota.

Il PM Sara Ombra per il “Caso Fallara” ha chiesto pene esemplari.

Tra queste quella di Scopelliti , accusato di abuso d’ufficio e che rischia una condanna fino a 5 anni e quindi la carriera politica.

Insieme a lui i tre revisori dei conti dell’epoca Carmelo Stracuzzi, Domenico D'Amico e Ruggero De Medici accusati di falso ideologico e, solo l’ex primo cittadino, di abuso d’ufficio

Secondo il pubblico ministero Sara Ombra «Già nel 2006 la Corte dei conti rilevava il disequilibrio di bilancio, lo sforamento del patto di stabilità interno, e tutto ciò avrebbe dovuto comportare il blocco delle assunzioni di personale e degli acquisti di nuovi beni e servizi e la cessazione dell’utilizzo di consulenze e professionalità esterne all’ente, ma tutto questo non fu fatto. Il buco di bilancio al Comune era una situazione tragica, come peraltro è emerso dalla successiva ispezione del Ministero delle finanze voluta dalla Procura di Reggio».

Due le risposte.

Quella dell’NCD che segnala la esistenza di abnormi debiti sin dal 2001 ( almeno 35 milioni di euro) e quindi Scopelliti avrebbe avuto una dote che avrebbe causato il dissesto di Reggio Calabria

Quella dell’avvocato Aldo Labate che ha sostenuto «la mancanza di rilievo di natura penale delle ipotesi accusatorie nei confronti dell’ex sindaco Giuseppe Scopelliti».

L’avvocato Aldo Labate ha sostenuto infatti che le responsabilità di gestione del bilancio dell’ente ed al conferimento degli incarichi esterni « sono ascrivibili interamente al dirigente del settore Finanze ovviamente con riferimento alla compilazione del bilancio».

Oggi la parola al Tribunale presieduto da Olga Tarzia della quale l’avvocato Francesco Giuffrè aveva chiesto la astensione perché il marito Elio Sansotta avrebbe avuto un incarico da dirigente dei servizi radiologici all’ospedale di Locri dall’attuale commissario dell’Asp di Reggio Francesco Sarica, nominato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale.

Se Scopelliti dovrebbe essere condannato ad almeno 2 anni scatterebbe la sospensione dal ruolo di governatore della regione e “Peppe” sarebbe immediatamente sostituito dal vicepresidente.

Ma chissà se sarà necessario?

Pubblicato in Reggio Calabria

La nostra Italia è oltre il limite della follia, abbondantemente oltre.

Una prova la troviamo nella contrazione dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni la cui prima reazione è quella di aumentare le tasse, il tutto mentre si contraggono i consumi e mentre la disoccupazione raggiunge vette altissime ed impensabili.

L’altra la troviamo nella aberrante abitudine di contrarre mutui che si chiede di pagare ai nipoti e non solo ai figli.

La vicenda la si trova tutta nel processo che vede imputato falso in atto pubblico e abuso d’ufficio l’ex sindaco e attuale governatore Giuseppe Scopelliti, del quale il PM Sara Ombra dichiara che : «È assurdo, impensabile, sconfessato dai fatti che la Fallara si sia chiusa in splendida solitudine nel suo ufficio per elaborare i bilanci senza informare l’organo politico. L’ufficio Finanze si è invece limitato a tradurre in numeri le indicazioni di natura politica».

E di conseguenza Scopelliti quando li ha firmati sapeva che quei bilanci erano falsi.

Assieme a Scopelliti anche i revisori dei conti dell’epoca, Carmelo Stracuzzi, Domenico D'Amico e Ruggero Alessandro De Medici, accusati solo di falso.

Né deve sorprendere la richiesta del PM al termine della requisitoria di «Cinque anni di reclusione per Scopelliti» e di «Quattro anni di reclusione» per i tre ex revisori dei conti del Comune di Reggio, oltre, ovviamente, alla«interdizione dai pubblici uffici» per tutti gli imputati.

Non deve sorprendere perché troppe e troppo evidenti erano infatti  le anomalie che hanno riscontrato i periti incaricati dalla Procura di passare al setaccio i bilanci del Comune di Reggio Calabria

Anomalie non riscontrate dalla Corte dei Conti.

Ma più le  indagini sono andate a fondo, più gli inquirenti si sono convinti che l'ex dirigente del settore Bilancio non potesse aver fatto tutto da sola, senza che nessuno a Palazzo San Giorgio se ne accorgesse.

Secondo il PM la solitudine della Fallara nelle scelte di bilancio quindi era finta perché in realtà le sue scelte erano obbedienti alle scelte politiche.

A Reggio Calabria come altrove.

Ora si deve aspettare il pronunciamento dei giudici

Pubblicato in Calabria

Tutto ha un inizio ed una fine. Se l’inizio, in qualche modo, può essere nascosto, la fine si avverte con chiarezza, quasi sempre.

Parliamo di Scopelliti che ha mandato via un Loiero stanco e soprattutto circuito da un gruppo di pseudo amici che lo avevamo assicurato che tutto andava bene e che sarebbe stato rieletto. Non fu così!

Parliamo di uno Scopelliti che ha gestito come ha voluto la Calabria, forte di tante protezioni ad iniziare da quella di Berlusconi.

Poi la svolta.

Lui va con Alfano nel NCD ( un giorno, forse, scopriremo perché) ma gran parte dei suoi ex sodali e compagni di viaggio politico restano con il “Berlu” nella nuova Forza Italia.

Ed i neoforzisti non si fanno mancare le parate , né i messaggi chiari al governatore.

Le parate.

A Catanzaro la prima convention con la Scilipoti ,Jole Santelli, Pino Galati, Mancini , Occhiuto, Morrone, Abramo, Nino Foti, ex deputato . Mancavano solo il vicepresidente dell’assise regionale, Alessandro Nicolò e il consigliere regionale, Giuseppe Caputo.

A fare gli onori di casa è l’assessore Mimmo Tallini

I messaggi.

Obiettivo unico chiedere al governatore qualche postazione in giunta e magari anche qualche direzione generale.

Pare che tutto punti alla poltrona all’Ambiente di Franco Pugliano, lista Scopelliti. Forse non è un caso il recente ingresso di Diego Tommasi.

Pubblicato in Calabria
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