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brera
di Francesco Gagliardi 6 luglio 1982

 

Caro Brera

Non basta indossare il saio del flagellante e seguire la processione di San Bartolomeo il 24 agosto.

Troppo comodo, troppo semplice, e poi sarà troppo tardi e la gente avrà già dimenticato tutte le fregnacce e le idiozie che hai scritto sul giornale.

 

La gente quando è al mare o in montagna dimentica facilmente ogni cosa e cade letteralmente in letargo perdonando tutto a tutti. E poi ci sarà ancora gente commossa ed entusiasta, euforica e sbronza, che sogna a occhi aperti l’indimenticabile, l’incredibile, la magnifica, la grandiosa, la sensazionale, l’irripetibile partita dell’Italia col Brasile del 5 luglio scorso.

 

I più forti del mondo siamo noi. Il vero calcio giocato lo abbiamo espresso noi. Loro, i Brasiliani, hanno creduto di dover affrontare una squadretta di postelegrafonici, invece hanno trovato di fronte una squadra forte in difesa ed in attacco, caricata, atleticamente e fisicamente a posto. E l’Italia, zitta, zitta, li ha infilati per tre volte col redivivo Pablito al quale già in Brasile gli hanno dedicato una strada ed a Brasilia, la Capitale, è nato già un nuovo Santo; Santo Pablito italiano.

 

Nel tuo articolo, pubblicato in prima pagina, parlasti di un certo pellegrinaggio al Tibidabo, dove secondo te, agirebbe in favore dei poveri cristi una Madonna miracolosa. Noi non siamo andati a Tibidabo, siamo andati invece ad accendere una candela alla nostra Madonnina che si venera qui in San Pietro in Amantea il 2 luglio di ogni anno. Non abbiamo chiesto alla Vergine la grazia di battere il Brasile o di evitare alla derelitta Italia una goleada, le abbiamo chiesto soltanto:- Madonnina bella, facci sognare!-

Ebbene, l’Italia ha battuto il Brasile e qualsiasi aggettivo che noi possiamo scrivere oggi, soffoca tutte le amarezze, le delusioni, la rabbia dei giorni precedenti quando ancora l’Italia di Bearzot dalle sette vite stentava a decollare.

La vittoria italiana è legittima e ci fa ricordare quella con la Germania del lontano 1970. Anche questa volta, dopo la partita, gli italiani hanno festeggiato la vittoria senza commettere follie. Dieci, cento, mille bandiere tricolori sventolavano al vento da logge e balconi. Anche dal mio balcone, certo più piccolo e modesto e meno importante del Balcone di Piazza Venezia in Roma, reso famoso dal Duce, sventola da settimane il tricolore. Perché dovrei vergognarmi? Cosa c’è di strano e di ridicolo? Il caldo di Barcellona ti ha dato alla testa o forse il “rospo” ti rode il cervello? Invece di andare a Tibidabo o seguire la processione il giorno di San Bartolomeo Apostolo, sarebbe più logico se ti scriveresti alla spedizione del 21 luglio che si sta preparando nella vicina e a noi molto cara città di Amantea. Il primo posto non te lo leverebbe nessuno, parola di Ciccio Gagliardi.

 

P.S.

Gianni Brera, inviato speciale in Spagna per il giornale “la Repubblica, era stato tra i più pessimisti alla vigilia della partita della nostra nazionale di calcio contro il Brasile. Aveva scommesso che se per caso l’Italia avesse vinto la partita contro il Brasile avrebbe indossato il saio e sarebbe andato a piedi a Tibidabo dove c’è un famoso santuario. Così nella sua agenda del 1982:- Piove. Malinconia… Ancora qui per 25 giorni. Che barba, Ohi-. Dopo il trionfo contro il Brasile:- Gesù… ho perso la scommessa e ora dovrò portare il saio -.

Pubblicato in Italia

La Repubblica, l‘importante giornale italiano di sinistra, esordisce dicendo che “Roma (è) sempre più cattiva e sempre più razzista”.

Lo ha detto parlando di una rom pestata davanti alla figlia per un tentato furto.

 

 

 

Alla Repubblica osiamo chiedere se avrebbe parlato comunque di una città e di uno Stato sempre più cattivi e sempre più razzisti se il furto ci fosse stato.

Alla Repubblica osiamo chiedere se ritiene che sia giusto rubare.

Alla Repubblica osiamo chiedere se ritiene che questi Rom che rubano sempre, a tutti, comunque e dovunque, siano un esempio da additare ai romani ed agli italiani.

Alla Repubblica osiamo chiedere se sa che i rom per lo più anche quando arrestati non restano in carcere ed escono immediatamente in nome di una tolleranza inaccettabile che se estesa renderebbe le nostre città e la nostra Italia pericolose ed invivibili.

Alla Repubblica osiamo chiedere se avrebbe usato lo stesso trattamento per una ragazza italiana, chiamando “cattivi e sempre più razzisti”coloro che contestano apertamente questi comportamenti e se abbia consapevolezza che questa sinistroide tolleranza non possa essere l’inizio della fine della nostra civiltà.

Alla Repubblica osiamo chiedere di farsi promotrice della totale e definitiva chiusura delle carceri italiane in nome dell’antirazzismo, magari trasformandole in campi rom gestiti dalle guardie carcerarie che in tal modo non perderebbero il lavoro….

Od in alternativa di cambiare il codice penale eliminando il reato di furto quando esso viene compiuto da una Rom, e, se la stessa si porta appresso una bambina per compiere il furto, di educare gli italiani a farsi rubare senza reagire e senza nemmeno lamentarsi.

Ovviamente noi invitiamo le ragazze rom a rubare esclusivamente agli articolisti della Repubblica ed ai loro congiunti per sapere cosa poi scriverebbero.

Pubblicato in Italia

La Repubblica edizione di Firenze pubblica oggi 6 novembre il seguente articolo di Luca Serranò

“File e video pedopornografici. Perquisizioni in tredici regioni

L'indagine della polizia postale coordinata dalla procura di Firenze. Quattro arresti. Un 54enne di Torino trovato in possesso di oltre 700 mila immagini 5 mila clip. Ventinove perquisizioni in tutta Italia sono state eseguite questa mattina da parte della polizia postale nell'ambito di un'inchiesta sul possesso e la detenzione di file pedopornografici prodotti durante lo sfruttamento sessuale di minori di anni 18. Le indagini del compartimento della polzia postale, coordinate dal sostituto procuratore della Procura di Firenze Andrea Cusani è partita dalla denuncia di un fiorentino che ha notato un intenso traffico di materiale pedopornografico su alcuni programmi di file sharing. Le perquisizioni effettuate in tredici Regioni (esclusa la Toscana) tra cui Lombardia, Lazio, Puglia e Campania, Piemonte e Sicilia e hanno portato all'arresto di 4 persone in flagranza di reato. Un trentaseienne di Lago (Cosenza) trovato in possesso di circa 1000 file di immagini e video. Un settantanovenne di Merat con 3000 immagini e 230 video, un trentottenne di Roma con circo 20 mila file tra foto e video e un cinquantaquattrenne di Leini, in provincia di Torino, trovato in possesso di 700 mila immagini e 5 mila video”.

Restiamo sorpresi perché la perquisizione in Lago era stata già da noi data il 26 ottobre.

La notizia edita da La Repubblica è stata pi ripresa letteralmente da decine di siti web.

Eppure noi qualche dubbio lo abbiamo.

Pubblicato in Cosenza
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