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totoLa crisi di Governo è in atto da mesi. Conte non ha più la maggioranza che lo sostiene e Mattarella, il Presidente della Repubblica, è corso ai ripari. Ha accettato le dimissioni di Conte e ha dato mandato esplorativo al Presidente della Camera On. Fico per vedere se c’è ancora la volontà e la possibilità di formare un nuovo governo con la stessa maggioranza che formava il vecchio. Tutti, ma proprio tutti, incontrati da Fico hanno detto e ripetuto che Conte è la persona giusta per formare un nuovo governo. Bene. Sembra tutto fatto. Un corno! Siamo ancora in alto mare. I nodi da sciogliere sono ancora tanti e riguardano non solo il patto di legislatura, il programma ma anche i nomi dei Ministri. E Renzi ogni giorno che passa allunga la lista delle condizioni. Stamattina i capigruppo della maggioranza si riuniranno a Montecitorio da Fico per confrontarsi sui temi e punti programmatici e per raggiungere un eventuale accordo. Accordo ancora in alto mare. E se le trattative dovessero fallire? C’è solo un governo tecnico che ci porta a votare a giugno. Ma il voto anticipato nessuno lo vuole. Tutti i partiti hanno paura del voto ed hanno perfettamente ragione. Più della metà che oggi siedono sugli scranni di Montecitorio e di Palazzo Madama non hanno la probabilità di essere rieletti. Resterebbero a casa, disoccupati, essendo senza arte né parte, precettori del reddito di cittadinanza. Allora, molti dovranno turarsi il naso, e accettare le condizioni dettate da Renzi. Programma di legislatura. Benissimo. Ma ecco i punti indigesti specie al M5 Stelle: Mes, Tav, Ponte sullo stretto, gronda, terzo valico, vaccini, banchi a rotelle, Arcuri, giustizia, etc. Tutto questo si farà? Benissimo. Si va avanti. Noi ci stiamo fa sapere Renzi. Ma poi c’è anche il Recovery Plan, il reddito di cittadinanza, la prescrizione. Alcune riforme approvate dal Governo precedente dovranno essere abrogate. Se il M5Stelle e il Pd diranno di sì, allora è fatta. Nascerà dalle ceneri un altro Governo con la stessa maggioranza allargata ad alcuni Deputati e Senatori, responsabili, reclutati dai piccoli raggruppamenti. Ma a me pare che le condizioni poste da Renzi e da Italia Viva siano indigeste al Pd e al M5stelle. Fico chiuderà la partita domani, poi salirà al Colle e riferirà al Presidente Mattarella il quale dovrà decidere: Mandare definitivamente a casa Conte, governo istituzionale o scioglimento delle Camere. Al voto, al voto, gridano Salvini e la Meloni. E gli italiani? Stanno a guardare. Sbigottiti, increduli, annoiati. Il Paese è allo sbando, i vaccini non arrivano, il morbo avanza, le condizioni economiche, sociali e sanitarie sono allo stremo, e i signori del Palazzo litigano, pensano a fare cadere un governo per rifarne uno uguale, con gli stessi uomini e con lo stesso Premier fallimentare. Ascolteremo poi Conte quando si presenterà alle Camere e poi Renzi, Zingaretti, Di Maio che diranno con faccia tosta senza vergognarsi: Cari italiani, abbiamo scherzato. Ma noi, quando ci daranno la possibilità di andare a votare non scherziamo, con un semplice segno di croce con la matita copiativa vi manderemo definitivamente a casa. Un altro lavoro vi aspetta. Quello parlamentare non fa per voi.

Pubblicato in Politica

maggioMaggio è il quinto mese dell’anno secondo il calendario gregoriano. Il suo nome deriva dall’antico calendario romano Maius, mese dedicato alla divinità latina Maia, dea dell’abbondanza e della fertilità. Nella cultura cristiana è il mese dedicato a Maria, la mamma di Gesù. Ma è anche il mese delle rose e la Vergine Maria è considerata, non a caso, la rosa più bella di tutta la creazione. Ma perché maggio è diventato il mese dedicato a Maria, il mese mariano per eccellenza? Nei Vangeli non c’è alcun riferimento al mese di maggio come mese di Maria. E’ stato il Papa Paolo VI con la sua enciclica “Mense Maio” del 29 aprile 1965 che Le ha voluto dedicare il quinto mese dell’anno. Forse anche perché in questo mese ricorrono le più importanti apparizioni di Maria.

In questo mese tutte le chiese sono aperte e ogni sera i fedeli si riuniscono in preghiera e recitano il Santo Rosario. Quest’anno fa eccezione. C’è il coronavirus e anche le porte delle chiese sono sbarrate. Moltissimi Santuari a Lei dedicati si trovano in tutte le parti del mondo. Anche nel mio paese, San Pietro in Amantea, i cittadini dell’antico borgo hanno voluto dedicare una chiesa alla Vergine Maria e ogni anno tantissime persone del circondario si recano a fare pellegrinaggi in questa chiesa in cui la devozione per la Vergine è particolarmente sentita. Si narra che la Vergine sia apparsa ad un pastorello muto dalla nascita. Si celebra la sua festa il 2 luglio di ogni anno. Una volta anche il 6 maggio veniva celebrata la sua festa, ma in forma ridotta. Era una festa votiva. La statua veniva portata in processione per le vie del paese perché ricorre, secondo la tradizione,un miracolo compiuto dalla Vergine. Non pioveva da molti mesi e il raccolto dei campi era completamente distrutto. I fedeli si rivolsero alla Vergine e un 6 maggio di tantissimi anni fa portarono la Statua in processione attraverso i campi. Era una giornata di sole, nessuna nuvola in cielo che potesse annunziare una imminente pioggia. La gente del luogo cantava e pregava e la processione si snodava lentamente verso le vie campestri. Improvvisamente, in località Colopera, un lampo squarciò il cielo azzurro. Seguì un tuono fragoroso che fece sussultare la gente. Le preghiere alla Vergine divennero più forti ed intense. Il cielo si oscurò all’improvviso e dopo pochi minuti una pioggerellina benefica incominciò a cadere lentamente continuando per tutta la giornata. La folla orante non si scompose e la processione raggiunse sotto la pioggia le contrade di S. Elia e di Gallo.

Ricordo con dolcezza e nostalgia la mia infanzia al borgo natio, quando tutte le sere del mese di maggio mia madre e nonna Teresa mi portavano in chiesa della Madonna delle Grazie e con le altre donne del paese ritornate dalla campagna recitavano il Santo Rosario e ascoltavano la Santa Messa celebrata dal parroco don Gabriele Muti. Tutte le sere c’era sempre qualcuno che portava fiori freschi raccolti nei campi da depositare ai piedi della Vergine.

E ricordo anche con nostalgia non solo la poesia “Maggiolata” di Carducci ma anche le mie maestre della scuola elementare, Donna Lellina Luciani, Donna Ines Nervi e Donna Maria Lupi. Una nuova ventata di giovinezza per un attimo sfuggente mi ha portato indietro nel tempo felice anche se nella miseria. Da mattina a sera giocavo con i miei amici che purtroppo non ci sono più, Ciccio, Emilio, Saverio, allo “strumbulu e allu strigliu”, grazie al clima dolce e mite, schiamazzando, correndo contento pei campi mentre gli uccellini cinguettavano festosi nel cielo azzurro. Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori. Oggi, però, i nostri cuori piangono. Stiamo attraversando un momento di lacrime e di dolore. Preghiamo la Mamma Celeste perché ci liberi non solo da ogni peccato ma ci liberi al più presto da questo male, il coronavirus, che sembra davvero invincibile.

Pubblicato in Calabria

AutonoleggioIl 2019 è stato un anno di grandi soddisfazioni per il settore dell’autonoleggio. Lo conferma una ricerca di ANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici effettuata sui dati raccolti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In termini numerici sono state ben 462.000 le vetture a noleggio immatricolate, un dato che rappresenta una crescita del 6,1% rispetto al 2018.

Un altro dato interessante che emerge dal report dell’ANIASA è quello che indica la cifra totale di automobili noleggiate a lungo termine, più di 1 milione. Un numero record che non fa altro che confermare il grande interesse degli italiani per un settore in forte espansione. Numeri che nonostante la grave emergenza in corso e la naturale flessione che sta colpendo le aziende sono destinati ad aumentare nei prossimi anni. Anche perché ad oggi la tendenza è quella di prolungare i contratti in corso.

Il quadro che se ne ricava è chiaro: quella del noleggio delle auto è una pratica che sta prendendo sempre più piede e adottata da liberi professionisti, aziende e anche privati. Questi ultimi, in particolare, possono disporre di un’ampia scelta quando si tratta di noleggiare un’auto, tra cui un noleggio a lungo termine senza anticipo km illimitati privati.

Per quanto riguarda le tipologie di vettura più noleggiate è bene sottolineare la crescita dei veicoli commerciali leggeri, che hanno raggiunto i 213.000. Merito, probabilmente, dell’incremento delle consegne da effettuare in questo periodo.

Aumentano poi inesorabilmente le city car e le utilitarie che rappresentano il 75% del totale delle auto noleggiate. A giocare a loro favore sono le dimensioni, che le rendono ottimali per girare tranquillamente in città. Per quanto riguarda esclusivamente il noleggio a lungo termine il panorama è dominato da Panda, Golf, Tipo e 500.

E sul fronte alimentazioni? Cala a picco il gasolio, che vede ridurre la sua percentuale di immatricolazioni del 10% (da 76 a 66) e perde 20.000 unità rispetto all’anno precedente. Ne beneficiano le auto a benzina che schizzano in alto registrando 18.000 immatricolazioni in più. Per quanto riguarda le alimentazioni alternative la situazione rimane stabile (costituiscono circa il 10%).

Merita un capitolo a parte la Smart Mobility, una scelta moderna e sostenibile per la mobilità all’interno di uno scenario che rischia di essere deleterio per l’ambiente. Se sistemi come la condivisione dei mezzi di trasporto sono già ben collaudati, il boom dei noleggi a lungo e a breve termine che si è verificato lo scorso anno mette in risalto anche l’utilizzo dell’auto privata.

Nonostante il periodo di emergenza metta a rischio la mobilità di tutti, i risultati dell’anno scorso sembrano essere una garanzia di successo per l’autonoleggio, che negli anni a venire si appresta a diventare una realtà sempre più consolidata.

Pubblicato in Italia

gizzeria“Si tratta di un uomo che, dopo aver manifestato i primi sintomi, si sarebbe recato all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme. Eseguiti i primi controlli nella tenda pre-triage posta proprio nei pressi del nosocomio lametino, l’uomo è stato poi trasferito subito al Pugliese-Ciaccio”

Fonte ed articolo completo qui: Corriere della Calabria

Pubblicato in Lamezia Terme

ioresto a casaRestate a casa, lo chiedono a gran voce medici e istituzioni per non essere contagiati, per non contagiare altre persone e per evitare il diffondersi del corona virus. E’ giusto restare a casa, sono le regole, rispettiamole. Restate a casa, uscite solamente per fare la spesa, per andare in farmacia, per cose necessarie ed impellenti. Io sto rimanendo a casa, gli altri lo stanno facendo? Hanno capito la gravità del momento? Io sto rimanendo a casa facendo dei sacrifici enormi ma presto anch’io, come gli altri d’altronde, avrò bisogno di uscire, camminare, parlare con qualcuno, sfogarmi un po’, prendere il sole in questo inizio di primavera. Io sto rimanendo a casa perché me lo posso permettere. Sono un pensionato della Pubblica Amministrazione ed ogni mese percepisco la mia pensione. E gli altri? E quelli che non sono pensionati? E i meccanici, i gommisti, i barbieri, i parrucchieri, gli estetisti, le donne delle pulizie, i commessi, gli agenti di viaggio, i baristi, i pizzaioli, i commercianti, i disoccupati, i precari, i lavoratori in nero come faranno se non lavoreranno e se non avranno più soldi per mangiare? Certo, certo, le misure prese dal Governo sono necessarie, ci mancherebbe. Ma se le disposizioni dovessero protrarsi a lungo non lo so a cosa andremo incontro. La prima avvisaglia l’abbiamo avuta con la rivolta dei carcerati nelle carceri italiane. Ci sono stati incendi, devastazioni e anche morti. Ora se ci sono tante famiglie che non hanno più soldi per fare la spesa quello che è accaduto nelle carceri potrebbe accadere nelle città, nei paesi, nelle strade, nei negozi, nei supermercati. Quando la gente è disperata, che non ha nulla da mangiare e da perdere, può fare di tutto, possiamo aspettarci di tutto: rivolte, incendi, scontri, saccheggi. La gente sarà costretta a delinquere per sopravvivere. Siamo attrezzati a fronteggiare una simile tragica situazione? Ora protestiamo perché mancano le mascherine. E se domani dovesse mancare il pane? Non uscite, non uscite di casa ripetono le televisioni pubbliche e private. L’emergenza corona virus richiede di stare a casa. Fino a quando? E chi una casa non ce l’ha? Molti in Italia sono senza fissa dimora, molti vivono sotto i ponti, sui marciapiedi, nelle stazioni ferroviarie e quindi non possono rispettare il decreto governativo. Per questi il Governo dovrebbe intervenire subito, la Croce Rossa, la Caritas, le varie comunità laiche e religiose da sole non ce la potrebbero mai fare. Ora distribuiscono coperte, generi alimentari e garantiscono un piatto caldo. E domani? Se le cose dovessero precipitare e il virus maledetto dovesse durare a lungo per loro sarebbe la fine.

Pubblicato in Primo Piano

L’Italia comincia a pagare i conti alla Germania

La Merkel e Conte hanno raggiunto l’accordo sui dublinanti.

Con questa formula “edulcorata” sono definiti gli immigrati clandestini che richiedono asilo in Europa.

La Germania ce ne rimanderà 50 al mese.

 

 

 

 

È stata infatti pianificata la partenza di due voli al mese da Berlino verso Roma con a bordo un massimo di 25 migranti.

A riportare questa indiscrezione è il quotidiano tedesco Die Welt.

La fonte è attendibile: arriva dal Bundestag, il parlamento federale.

Oggi sulla questione il quotidiano Il Giornale dedica la prima pagina.

Da Berlino hanno sottolineato come un simile accordo sia stato rifiutato nei mesi scorsi, quando a Palazzo Chigi c’era già Giuseppe Conte ma al Viminale Matteo Salvini.

Con il governo gialloverde un accordo del genere sarebbe stato impensabile.

Con il ritorno della sinistra europeista (e terzomondista) la Merkel ha avuto gioco facile.

Ora è possibile rispedire indietro i migranti, senza che nessuno abbia qualcosa da ridire.

giovedì 31 ottobre 17:40 - di Redazione

Pubblicato in Mondo

La nave della ong spagnola si trova da sette giorni in mare con 121 persone a bordo: Spagna Malta e Italia,non vogliono accoglierla

La nave Open Arms, della ong spagnola ProActiva Open Arms, è in mare da sette giorni con a bordo 121 persone salvate nel Mediterraneo tra l’1 e il 2 agosto.

 

Come successo in casi simili negli ultimi mesi, il governo italiano si è rifiutato di fare entrare la nave nelle sue acque territoriali e di fare sbarcare le persone a bordo; in base al “decreto sicurezza bis”, se la Open Arms dovesse violare il divieto rischierebbe l’arresto del suo equipaggio, la confisca della nave e una multa fino a 1 milione di euro.

Per ora nessun altro governo si è fatto avanti offrendo aiuto.

La Open Arms quindi si trova in attesa al largo di Lampedusa.

L’1 agosto, pochi giorni dopo aver ripreso la navigazione dopo una sosta per un problema tecnico, la Open Arms aveva recuperato 52 persone alla deriva su un piccolo gommone a largo della Libia. Il giorno seguente, in piena notte, erano state salvate in circostanze simili altre 72 persone. In tutto a bordo della Open Arms c’erano quindi 124 persone, tutti migranti partiti dalla Libia: tra loro c’erano anche due donne all’ottavo e nono mese di gravidanza e due bambini molto piccoli.

Open Arms aveva scritto inoltre che molte delle persone salvate avevano «evidenti segni di tortura».

Già dopo il primo salvataggio, la Open Arms aveva chiesto un “porto sicuro” per poter attraccare e fare sbarcare i naufraghi salvati.

L’Italia si era rifiutata e il governo aveva fatto sapere che era stato firmato un decreto che vietava all’imbarcazione l’ingresso e il transito nelle acque territoriali italiane.

Le due donne in gravidanza e la sorella di una di loro erano state fatte sbarcare per ragioni mediche, ma a bordo, ha spiegato il Manifesto, sono rimasti 32 minori, tra cui due bambini di 9 mesi.

Negli stessi giorni il governo italiano aveva firmato un decreto simile relativo alla nave Alan Kurdi, che aveva salvato 40 migranti e cercava un porto sicuro per sbarcare.

I migranti sulla Alan Kurdi, gestita dalla ong tedesca Sea Eye, sono sbarcati domenica a Malta dopo un accordo tra il governo maltese e quello tedesco per la loro ricollocazione in Europa.

La ong ProActiva Open Arms si trova però in una condizione più complicata, e non ha il sostegno del governo spagnolo.

La Open Arms ha detto di aver ricevuto minaccia di una multa fino a 900.000 euro anche da parte della Spagna, che vuole vietare la prosecuzione delle attività di soccorso tra la Libia e l’Italia e si è detta indisponibile ad accogliere altri migranti salvati.

Al momento non è chiaro cosa succederà alla Open Arms. Il governo italiano non sembra intenzionato a cedere e accogliere i 121 migranti a bordo, così come il governo maltese e quello spagnolo.

La situazione, come in altri casi recenti, potrebbe sbloccarsi grazie a un accordo tra i governi europei per il ricollocamento dei migranti o se la Open Arms decidesse di violare il divieto italiano, con tutti i rischi conseguenti. ProActiva Open Arms ha fatto intanto sapere di aver presentato ricorso al Tribunale dei minori di Palermo per chiedere che venga stabilito lo sbarco dei minorenni a bordo della sua nave.

Pubblicato in Mondo

Questa è una commedia cosentina che ha avuto tanto successo in passato.

Io ho avuto il piacere di assistere allo spettacolo due estate fa presso lo Stadio Comunale di Amantea.

 

 

 

 

 

Nella commedia i soldi spicci piovevano in Piazza Riforma a Cosenza e i cosentini, credendo di essere diventati tutti ricchi, correvano in massa a raccogliere quel ben di Dio che arrivava dal cielo.

Ma cessato il temporale e con il ritorno del sole tutte le monete sparivano, lasciando solo i danni alle cose.

Una scena da film.

La commedia ha avuto tanti successi ed è stata replicata varie volte anche fuori Cosenza e fuori la Regione Calabria.

Ha dato tante soddisfazioni e ha fatto ridere e divertire migliaia di spettatori.

Ma quello che vi racconto oggi, amici miei carissimi, è pura verità.

I soldi sono piovuti davvero su una strada statale e gli automobilisti si sono fermati per raccoglierli.

Il fatto si è verificato nello Stato della Georgia negli U.S.A. e i soldi erano dollari.

Le banconote, tantissime, sono fuoriuscite accidentalmente, non si conosce ancora il motivo, da un furgone portavalori che percorreva l’autostrada.

Panico tra gli automobilisti? Macché!

Tutti si sono fermati, hanno mandato in tilt l’intera viabilità, hanno abbandonato le loro macchine e si sono messi in fila per raccogliere i dollari che svolazzavano dappertutto.

Traffico bloccato e impazzito, ma più impazziti gli increduli automobilisti che con furia e spintoni raccattavano i dollari e li nascondevano nelle tasche e nei sacchetti di plastica.

Alcuni automobilisti, però, dopo l’appello della Polizia, hanno deciso di restituire le banconote raccolte.

Le immagini di un video che mostra questa vera e propria pioggia di dollari ha fatto il giro dei social.

Questa volta non si è trattato quindi di una scena di un film Hollywoodiano, ma della realtà.

Pubblicato in Belmonte Calabro

semaferoCollins è arrivato con il barcone, dopo un viaggio da incubo nel deserto di due anni, in fuga anche da abusi sessuali in famiglia. A Milano si è messo a distribuire curriculum ai semafori per cercare lavoro. Matteo Viviani lo mette alla prova

Si chiama Collins, ha 37 anni, e arriva dalla Nigeria. È arrivato in Italia con un barcone dopo aver attraversato il Mediterraneo. A Milano ha iniziato a cercare lavoro in una maniera originale.

Anziché mettersi ai semafori a lavare i vetri delle macchine o a vendere fiori, lui ha iniziato a distribuire curriculum. “Ho bisogno di lavorare perché voglio diventare indipendente”, ci dice. Racconta di saper lavare i piatti, tagliare i prati e imbiancare.

Così Matteo Viviani lo mette alla prova con l’aiuto di un ristoratore di Milano, un professionista del verde e un imbianchino. In cucina Collins tra piatti, bicchieri e spugne si sente a suo agio. Con il taglio della siepe è un po’ impacciato. Con pennelli, rulli e vernici va meglio. Collins ha dimostrato di avere tanta voglia di imparare. Se volete e potete aiutarlo, lui è pronto! 

fonte iene.mediaset.it

Pubblicato in Italia
maduroI servizi segreti di Nicolás Maduro hanno arrestato due stretti collaboratori del presidente ad interim Juan Guaidó. Ma l’Italia perpetua ancora il silenzio sul regime venezuelano

“Gli Stati Uniti condannano i raid dei servizi di sicurezza di Maduro e l’arresto di Roberto Marrero, capo di Gabinetto del presidente ad interim Juan Guaidó”. La condanna contro l’ultima azione del regime di Nicolás Maduro arriva immediata, via Twitter, dal segretario di Stato americano, Mike Pompeo. Il presidente ad interim del Venezuela, Juan Guaidó, ha denunciato che alle 2 del mattino, ora locale, il suo capo di Gabinetto, Roberto Marrero, è stato arrestato in un blitz compiuto dagli agenti del servizio di intelligence venezuelano Sebin a Caracas. Gli agenti hanno arrestato – e rilasciato qualche ora dopo – anche Sergio Vergara, capogruppo in Parlamento del partito Voluntad Popular, al quale appartiene Guaidó.

Arresti arbitrari, perquisizioni e intimidazioni con cui il regime di Maduro continua a fare pressione sull’opposizione venezuelana, inviando al contempo un messaggio alla società civile: tutti sono in balia al regime, anche i personaggi più esposti pubblicamente, a livello nazionale e internazionale.

Una situazione che finalmente preoccupa anche all’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet. In un comunicato, l’ex presidente del Cile ha dichiarato che “l’importanza e la gravità della crisi alimentare, nelle cure sanitarie e nei servizi di base non è stata riconosciuta da Nicolás Maduro e questo ha fatto sì che le misure adottate siano risultate insufficienti”.

“I diritti economici e sociali si sono deteriorati in modo drammatico dal luglio del 2018 – ha aggiunto Bachelet – e le popolazioni più vulnerabili, come i bambini, le donne incinte, gli anziani e le popolazioni indigene sono stati particolarmente colpiti […] il sistema sanitario continua a deteriorarsi, con un impatto molto significativo sulla mortalità materna ed infantile […] più di un milione di bambini non vanno più a scuola, principalmente perché i genitori non sono in grado di fornire loro una prima colazione, i programmi di alimentazione scolastica non funzionano, manca il trasporto pubblico e mancano anche i docenti”. Bachelet ha ricordato che più di 3 milioni di venezuelani sono emigrati a causa della crisi e che “la scarsità di acqua, di gas naturale e il collasso del trasporto pubblico continuano causare danni a molte persone e, insieme all’iperinflazione, generano condizioni economiche estreme che hanno provocato migliaia di proteste sociali”.

Il presidente del Parlamento, Antonio Tajani, ha scritto su Twitter che “la detenzione arbitraria del capo di gabinetto del presidente Juan Guaidó è un altro colpo alle libertà fondamentali del popolo del Venezuela da parte del regime. Condanno fortemente questa azione. Deve essere liberato immediatamente!”.

Invece il governo italiano si mantiene “neutrale”, nonostante ci siano quasi 200mila di cittadini italiani residenti in Venezuela e più di 2 milioni di venezuelani di origini italiane.

Per Matteo Perego, deputato di Forza Italia, Roma deve prendere posizione al più presto. Con un tweet ha invitato al Movimento 5 Stelle e la Lega a rompere il silenzio: “Preoccupa l’arresto del capo di gabinetto del presidente Guaidó. Il governo italiano prenda immediatamente posizione e richieda ufficialmente il rilascio di Roberto Marrero. In Venezuela è crisi umanitaria e di diritti. Impossibile voltarsi dall’altra parte”.

fonte notizia formiche.net

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