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Assurda vicenda di un uomo di 55 anni

Per l’Inps è morto. Ma è ancora vivo

di Francesco Gagliardi

 

Un impiegato dell’Inps dice ad un uomo di 55 anni, il Sig. Alberto La Spina:- Lei è morto-. Ma lui è ancora vivo e vegeto, paga regolarmente i contributi e personalmente si era recato presso gli uffici dell’Inps di Sassari.

Ancora una volta, amici carissimi, mi devo occupare di una triste e assurda vicenda capitata ad un uomo che per l’Inps risulta morto malgrado abbia presentato agli uffici di Sassari dove vive e lavora un Certificato di esistenza in vita rilasciato dal Comune di residenza.

 

Per l’Inps è morto, non c’è nulla da fare.

E l’uomo va avanti e indietro nei vari uffici, ma ancora non è riuscito a dimostrare che non è morto ma che è vivo. Sembra uno scherzo o una sceneggiata di un film, ma è la pura realtà.

Un uomo di 55 anni, alle prese con una pratica dell’Inps, aveva chiesto la riscossione del rateo della tredicesima della madre morta, scopre di essere inesistente, morto.

 

La trafila burocratica ha inizio quando l’impiegato con gli occhi sgranati comunica all’incredulo commerciante la sua avvenuta morte. Ci dispiace, comunica l’impiegato, lei non ha diritto a riscuotere la tredicesima di sua madre perché è morto.

 

Morto un corno! L’Impiegata l’aveva davanti a sé, l’uomo era ancora vivo, parlava e mostrava i documenti di identità.

Sono trascorsi vari mesi e ancora il Signor La Spina Alberto di Sassari non è riuscito a dimostrare di essere ancora in vita.

Questa è la burocrazia, amici, in Italia.

Il Governo Draghi dovrebbe cambiare la burocrazia al più presto, altrimenti le cose andranno sempre peggio.

 

Per risolvere le pratiche, anche le più semplici, il cittadino qualunque non si deve rivolgere all’inviato di “Striscia la Notizia”. Ma la cosa ancora più assurda è questa.

Se il Sig. Alberto non versa i contributi benché all’Inps risulta morto si vedrebbe arrivare una bella multa.

Un consiglio, Sig. Alberto. Si rivolga ancora alla stessa impiegata dell’Inps e dica che lei è morto e che quindi non può pagare i contributi, le tasse e le multe.

Le risponderanno che anche i morti dovranno pagare i contributi, forse serviranno a Caronte per farli traghettare all’altra sponda.

Cose che capitano solo in Italia.

Tutto cambia ma l’Inps resta immutabile.

Non è affatto la prima volta che succede una cosa simile.

 

 

Pubblicato in Italia

Gli elettori degli Stati Uniti d’America hanno votato ed hanno scelto come loro Presidente per i prossimi quattro anni Donald Trump.

Se avessero votato gli italiani e gli europei avrebbero certamente scelto la Sig.ra Hillary Clinton.

 

 

E’ stata una sorpresa per tutti, non per me che conosco bene gli americani avendo lavorato negli Stati Uniti per moltissimi anni e in diversi Stati dell’Unione come la Pennsylvania, il New Jersey, il Connecticut, il Texas e l’Alabama.

Grande sorpresa ed incredulità per i sondaggisti e i politicanti nostrani che, ancora una volta, sono rimasti delusi perché avevano puntato tutto sul candidato democratico.

Per loro Trump non aveva nessuna probabilità per diventare il 54° Presidente della grande nazione americana.

Non aveva mai fatto politica, non è stato un militare di professione, il suo partito non lo appoggiava, gli emigranti gli erano contro, i neri lo detestavano, era un ricco signore, implicato in tantissime faccende piccanti, era un arrogante, un candidato molto chiacchierato e controverso.

Malgrado ciò Trump ha trionfato e l’America ha voltato pagina mandando a casa una politicante di professione ed alla Casa Bianca un uomo dalla pelle bianca che ha saputo lottare contro tutti e contro tutto.

Tutti si erano schierati contro di lui, i mercati, i banchieri, Wall Street, i poteri forti, i media, i giornali e adesso si leccano le ferite.

Ma come spesso accade sono pronti a salire sul carro del vincitore.

Il nostro Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto subito sapere che l’amicizia italo-americana è forte e solida.

Il 6 novembre 2016 non solo è stata la disfatta del candidato democratico alla Casa Bianca ma la sconfitta umiliante del Partito Democratico sia al Congresso che al Senato.

E’ stata la sconfitta del Presidente uscente Barak Obama e della moglie Michelle, la quale certamente aspirava a qualche posto di prestigio.

Ed è stata pure la sconfitta di tutto l’establishment del Partito Repubblicano il quale non ha appoggiato sin dall’inizio come doveva la candidatura di questo personaggio chiacchierato ed arrogante ora eletto Presidente della più forte nazione al mondo.

E poi, lasciatemelo dire, la sconfitta, la disfatta, l’umiliazione dei sondaggisti, degli analisti, degli strateghi, che ancora una volta non ne hanno azzeccato uno, dimostrando tutti i loro limiti.

Tutti alla vigilia del voto davano in netto vantaggio Hillary Clinton perché donna, perché intelligente, perché democratica, perché ex first Lady, perché ex Segretario di Stato.

Adesso sappiamo come sono andate davvero le cose.

Trump ha trionfato finanche in quei Stati importanti ritenuti indecisi per la vittoria finale.

E’ stata una vittoria epocale che cambierà negli USA e nel mondo molte cose.

Speriamo in meglio.

Il popolo della rivolta ha conquistato l’America ed ora bussa anche alla nostra porta.

Francesco Gagliardi

Pubblicato in Mondo
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