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VOLENDO…

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distruzioneAlcuni anni or sono, studiando filosofia, venne fuori che Hegel, filosofo tedesco aveva annunciato la morte dell'arte. Questa appariva come una conseguenza della morte di Dio e dell'avvento della conoscenza assoluta. Ripensandoci oggi, forse significava la resurrezione, non quella di Cristo, ma di una espressione artistica, autentica che non avrebbe dovuto dire nient'altro che se stessa, essendo obbligata, direi, ad essere tale. Così come il fiore che si apre e annuncia la primavera, come la voce della Pizia raccontava il Dio oracolare Apollo che era in lei; come la verità della favola sta nella testimonianza che porta in sé; sull'uomo che, raccontando quella favola, racconta sé stesso, con le sue angosce, i suoi desideri, le sue gioie e le sue passioni.

Stiamo vivendo un periodo molto buio anche sul piano della qualità della rappresentanza politica, sia italiana che internazionale, ma stiamo anche assistendo alla nascita di “minoranze creative” che emergono dalla società civile e che sono espressioni della Politica con la P maiuscola. Sembrerebbe essere in netta controtendenza col graduale abbandono della vita pubblica, testimoniato dalle sempre più alte percentuali di astensionismo elettorale dappertutto nel modo liberal-democratico.

Mi spiego meglio: rinunciare, anche momentaneamente, al diritto di voto ed andare ad ingrossare il crescente numero dei delusi e degli astenuti, in molti paesi equivale ad una presa di distanza dalla Res Pubblica, non solo dallo “Stato apparato”, ma spesso anche dallo “Stato comunità”, e dalle questioni di interesse collettivo. Si abbandona la sfera pubblica per rinchiudersi in soddisfazioni individuali.

Una grande tragedia è sotto gli occhi di tutto il pianeta e si sta consumando su una striscia di terra che si chiama Gaza. Basta guardare una mappa e si vedrà un alleato naturale per Israele: il Mar Mediterraneo. Mandare soldati israeliani nei tunnel sarebbe una lotta lunga e costosa; bombardare i tunnel sarebbe casuale e potrebbe provocare ancora più morti civili. Ma il fatto geografico che Gaza confina con il Mediterraneo potrebbe dare a Israele un vantaggio nella fase finale di questo conflitto.

Per giustificare il bombardamento genocida della Striscia di Gaza, lo Stato israeliano, con la complicità dei poteri forti occidentali, cerca di presentarsi come custode di valori morali superiori di fronte alla “barbarie” palestinese. Non potrebbe esserci esempio migliore del completo fallimento morale della classe dominante.

Questa “guerra” non è iniziata il 7 ottobre 2023. L’attacco di Hamas è semplicemente una parte di una guerra iniziata oltre 75 anni fa, quando i sionisti decisero di creare Israele rubando terra palestinese sotto la minaccia delle armi e con le bombe, un processo di esproprio sistematico. che continua ancora oggi. Questa guerra è il prodotto dell’oppressione storica dei palestinesi.

In Italia, invece, la voglia di partecipazione non ha abbandonato la politica, ma solo i partiti, che sono soltanto una delle forme di pratica delle attività di interesse collettivo. Quindi alla fuoriuscita delle persone dalle sedi dei partiti (gli iscritti ai partiti non sono mai stati così pochi nella storia repubblicana) ha fatto seguito in modo quasi speculare un ingresso di persone nelle sedi di associazioni e comitati di vario tipo. E con queste persone è entrata la voglia di “partecipare”, di dare il proprio contributo alla presa di del potere da una armata Brancaleone, capitanata da una mancata cuoca.

Non voglio esagerare, ma anche l’Italia ha perso la sua identità. Sembrerà un paradosso, ma l’identità italiana era fortemente legata alla contraddizione fra Nord e Sud, alla contraddizione produttiva di cultura. Oggi, che questa contraddizione come tale sembra essere sparita, perché Milano se ne frega del Meridione, gli italiani si trovano senza volerlo nel bel mezzo di un conflitto mondiale.

I giochi di guerra reclamano/ I russi urlando chiamano/urlando arrivano e rubano/ urlando arrivano come linci/ urlando arrivano per giocare alla guerra/ questa è la loro pretesa /anche se la realtà è stronza/ arrivano veramente/ con i sigari volanti/ hanno solcato i nostri mari/percorrendo una superstrada sommersa/dal Mare di Ulisse/ interconnettendo quel cavo/ che collega tutte le principali città/ son venuti dal freddo/ Non è la loro prima volta/ Si aggirano indesiderati sotto il nostro cielo/ come fottuti UFO/ Sono stati visti nelle reti dei marinai/ Hanno negato la loro cattura/ Ma i fatti sono fatti.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

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