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ss18L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” comunica che domani, mercoledì 18 ottobre, dalle ore 12:25 su RAI3 nazionale, nell'ambito della TRASMISSIONE "TG3 FUORI TG" (quindi su tutti gli schermi d’Italia), andrà in onda il servizio sulla Nuova S.S.106 in Calabria realizzato dal giornalista RAI Fabrizio Feo che naturalmente ringraziamo.

 

Invitiamo tutti a vederlo ed a condividere questa notizia per informare tutti i calabresi in Calabria e, soprattutto, in Italia che sono da sempre interessati all’ammodernamento della S.S.106.

L’Associazione intende ringraziare la RAI per la grande attenzione e la sensibilità che da sempre dimostra nei confronti dei diversi e svariati problemi afferenti alla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria: da anni, ormai, l’impegno dei giornalisti, dei redattori e di tutti gli operatori regionali è rivolto a garantire un elevato e qualificato servizio pubblico. Oggi, finalmente, riusciamo a far conquistare uno spazio necessario alla S.S.106 anche sugli schermi nazionali.

 

L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, infine, coglie l’occasione per evidenziare la grande attesa che oggi esiste nell’intera regione Calabria (e non solo), sull’avvio dei lavori della Nuova S.S.106 tra Sibari e Roseto. È evidente che ulteriori ritardi in riferimento all’approvazione della seconda parte del tracciato presso il CIPE determineranno l’Associazione nella più ampia e vasta campagna di protesta che, questa volta, investirà non solo l’alto jonio, ma anche l’intera regione.

Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”- 17 Ottobre 2017

Associazione "Basta Vittime Sulla Strada Statale 106"
Rapporti con la Stampa
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Pubblicato in Calabria

Un Mario Pizzino dal volto serio ed addolorato quello apparso sul TG3 oggi.

 

Occhi tristi di chi ieri sera ha partecipato serenamente ad un incontro sul poeta romantico di Amantea Pasquale Furgiuele ma che poi ha passato od una notte insonne od una mattinata molto difficile

Un volto serio e parole misurate per commentare l’arresto di Marcello Socievole, consigliere di maggioranza accusato di voto di scambio, tentata estorsione e tentata violenza privata:

«La notizia che ho appreso questa mattina dalla stampa arriva come un fulmine a ciel sereno.

 

Sono rimasto basito.

Conosco Marcello come un imprenditore serio, ben inserito nella comunità, vicino ai giovani e all’associazionismo, soprattutto sportivo, quindi non mi spiego quanto accaduto».

Poi ha proseguito dicendo che: «Le accuse se vere sono gravi, ma per ora voglio credere nell’innocenza di Marcello e sono certo che proverà la sua estraneità ai fatti contestati.

 

Intanto, ho appena convocato una riunione con tutti i consiglieri di maggioranza per un confronto. Abbiamo cercato di dare un segnale alla città, offrendo una squadra di lavoro composta da cittadini onesti, quindi spero che quanto accaduto si possa risolvere nel più breve tempo possibile e con l’innocenza del nostro consigliere.

In merito all’ex sindaco non mi sento di rilasciare alcuna dichiarazione, perché posso esprimere un giudizio solo sulle persone con le quali ho collaborato direttamente».

Sono mesi che nella zona da Campora San Giovanni a Falerna e Nocera Terinese sono segnalati furti nelle campagne a danno degli agricoltori.
Altre segnalazioni di furti di mezzi agricoli vengono dalla zona compresa tra Corigliano e Rossano Calabro.

 

La Coldiretti denunciano con preoccupazione un’accentuata recrudescenza, di furti di mezzi agricoli di ogni tipologia, prodotti agricoli, danneggiamenti che si stanno verificando su tutto il territorio regionale.

Molinarosottolinea “E’ sicuramente una situazione preoccupante che provoca danni alla vera e sana imprenditoria agricola, cuore pulsante dell’economia regionale. Si creano condizioni negative per gli agricoltori, molto spesso giovani, che poi non possono ricostituire il parco mezzi e quindi vi è un effetto immediato anche sulla produzione con il conseguente depauperamento del patrimonio agricolo e perdita di posti di lavoro.”

 

E poi prosegue:” L’organizzazione e la messa in atto dei furti, non ha ormai limiti territoriali e chi opera nelle zone rurali, subisce condizioni peggiori proprio per i vincoli di isolamento degli operatori agricoli e delle famiglie e di mancanza di presidi delle forze dell’ordine immediatamente raggiungibili e attivabili”.

 

Infine la Coldiretti conclude “E’ necessario che i furti di ogni tipo vengano comunque denunciati agli organi di polizia anche se ci si accorge di qualche movimento sospetto, se siamo stati vittime di un tentativo di furto, se abbiamo subito un furto o se siamo testimoni di un furto ai danni d'altro, è un nostro diritto e allo stesso tempo è un nostro dovere morale, in quanto facenti parti di una comunità. Ben comprendiamo che il controllo del territorio è difficile però non si possono lasciare alla mercè di criminali famiglie che vedono anche in pericolo la sicurezza personale. Chiediamo ai Prefetti che è indispensabile un'azione immediata che preveda un incremento dei controlli e che vengano potenziati i presidi di sicurezza sul territorio soprattutto nelle zone rurali per arginare un fenomeno davvero preoccupante che pregiudica l'attività futura un piano operativo per porre un freno ai reati nelle campagne e debelli queste vere e proprie organizzazioni criminose”

 

Ne ha parlato in questi giorni anche il TG 3 intervistando anche i soci della Cooperativa Agricola “Le Macchie” che opera tra Nocera Terinese e Falerna

Qualcuno di loro scrive: “ È un pezzo che succedono.... Siamo stati sempre in silenzio mentre ci hanno rubato e vandalizzato ogni cosa.... Quante mazzate sulle spalle di Giuseppe( Giuseppe Ruperto , presidente della cooperativa), migliaia e migliaia di euro persi per sempre .... Maledetti bastardi..... Animali, attrezzature, un trattore cingolato, ruote squartate, orti devastati tagliati con falce e accette.... e noi sempre in silenzio.... volevano la nostra rovina... non so quante persone avrebbero retto al suo posto, ma Giuseppe ha sempre affrontato tutto col sorriso sulle labbra e una grande forza di volontà.... e io l ho appoggiato e aiutato in tutto e per tutto.... A differenza di molte altre persone noi, non abbiamo cercato lo zingaro o il mafioso di turno per il classico cavallo di ritorno pagando mazzette per ciò che era stato sudato e pagato... abbiamo lavorato come bestie dall’ alba al tramonto senza feste, natali e capodanni.... e non ci siamo piegati mai... e mai ci piegheremo..... Che continuino pure a rovinare la gente, ma dice un proverbio... tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino.... e arriva il giorno che ne beccheremo qualcuno... e dopo magari lo leggeremo sui giornali... Ora ciò che spero da operaio che crede nel lavoro che fa, è che le forze dell’ ordine facciano il loro lavoro e i dovuti controlli... perchè così non si può più andare avanti!”

Pubblicato in Lamezia Terme

Sono passati più di 10 anni dalla alluvione del 2006 quando il ponte sul Savuto ebbe a subire gravi danni.

 

E 9 anni da quando nel 2008 il ponte fu letteralmente portato via da una piena impetuosa.

Nacque subito il comitato per la ricostruzione del ponte guidato da un combattivo contadino del luogo il sig Giuseppe Ruperto, nella prima foto con Emanuela Gemelli.

 

Ed oggi dopo tante promesse mancate sembra chi la ricostruzione sia un fatto vero e possibile.

E’ questo l’impegno assunto stamattina dal presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, ai microfoni della trasmissione “Buongiorno Regione” andata in onda su Rai 3oggi 10 febbraio 2017.

Una trasmissione avente ad oggetto proprio la ricostruzione dell’importante Viadotto.

Ed il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno ha assunto al suo ente l’onere dei 400 mila euro necessari ad avviare le procedure per la gara d’appalto. A tanto ammontano le risorse che mancano all’appello del quadro finanziario per la realizzazione di un progetto di cui l’Ente intermedio è solo soggetto attuatore.

 

La attuale disponibilità infatti è di soli 2,5 milioni di euro.

Ovviamente il presidente chiede poi alla regione la restituzione della somma onde evitare il default dell’ente provincia.

Oltre che Giuseppe Ruperto sono intervenuti , ai microfoni del tg3 il presidente delle provincia Enzo Bruno e quello della coldiretti Calabria Pietro Molinaro.

 

Oltre a loro erano presenti anche il sindaco di Falerna, il consigliere provinciale Giovanni Costanzo, e il sindaco di Nocera Terinese.

Pubblicato in Lamezia Terme

I telegiornali locali in tutta Italia da anni colgono l’ occasione del Natale per riempire i loro programmi con notizie che rendano più sereni i giorni delle festività e forse ipoteticamente migliore l’anno che arriva, tentando di aiutare, così, la gente a vincere la disperazione della mancanza di lavoro, quella delle tasse che non si riescono a pagare, quella di una tavola vuota,ed in sostanza la paura di un domani incerto.

 

E così attraverso il presepe si presenta una società immutata nel tempo quasi a sostenere che il ci sarà un domani e che questo domani sarà lo stesso del passato.

Non si dimentichi che, come dice Neil Postman, notissimo docente USA esperto di comunicazioni fin dal cognome (che in inglese indica il Postino),la comunicazione audiovisiva sembra fatta apposta per intrattenere il cervello con suoni, colori e effetti speciali e impedirgli del tutto di svolgere il cosiddetto “ragionamento”.

Da qui la ben nota conclusione di Postman, e cioè che il popolo dei televedenti, la più recente umanità, sia diventata sempre meno capace di pratiche basate sull’intelligenza. Detto più brutalmente: più tempo passa e meno intelligenti diventiamo. In compenso siamo tutti molto più “sensitivi”. Cioè, andiamo a tentoni. Come le pecore.

 

Ma ecco il comunicato dell’amministrazione comunale:

“Difficile rendersene conto se non si visitano con l’occhio attento dell’osservatore e non del turista, cogliendone il particolare ed entusiasmandosi per il messaggio di pace che esprimono.

Dai tempi di San Francesco di Assisi, che nell’antica terra di Greccio diede vita alla prima rappresentazione della Sacra Famiglia, il presepe non è solo la rievocazione storica dell’inizio della cristianità, ma è anche arte allo stato puro, capace di emozionare e di rendere ancora più intenso questo particolare periodo dell’anno.

«La recente visita delle telecamere della Rai – spiega l’assessore al turismo Caterina Ciccia – ha consentito, anche a chi non conosce le peculiarità culturali di Amantea ed i suoi straordinari giacimenti artistici, di entrare in contatto con la passione dei maestri presepisti che, di anno in anno, riempiono i luoghi di culto, ma non solo, di magia e senso di partecipazione.

Alcuni di essi sono stati raffigurati nel servizio televisivo creato con maestria e sapienza dai giornalisti della più importante emittente televisiva regionale e nazionale, ma tanti altri sono racchiusi nella poesia del centro storico e di altre zone della città, tanto che possiamo parlare di un vero e proprio itinerario che fino al prossimo 2 febbraio sarà fruibile da chi vorrà concedersi un momento di riflessione e di serenità.

Sono tante le chiese che hanno aperto le proprie porte per consentire ai maestri della cartapesta, del legno e della scultura di rappresentare la propria idea della natività: la parrocchia di San Biagio (chiesa Madre), il complesso conventuale di San Bernardino da Siena, la parrocchia di Santa Maria La Pinta (Cappuccini), quella di San Pietro Apostolo a Campora San Giovanni, l’incantevole chiesa rupestre di San Giuseppe, quella del Carmine poco prima del palazzo comunale e la chiesa di Sant’Elia Profeta, meglio nota come chiesa del Collegio.

Da qui è possibile inoltre raggiungere l’area della chiesa di San Francesco, ai piedi del castello, restituita alla collettività nello scorso mese di aprile».

«L’arte presepiale amanteana – prosegue l’assessore – annovera, inoltre, tanti giovani artigiani che, tra mille sacrifici, portano avanti questa millenaria tradizione per regalare a grandi e bambini un sorriso.

Il proliferare di queste iniziative, unite alla storicità del presepe realizzato dal maestro Giuseppe Curcio, consente di vivere Amantea sotto una veste diversa che consente di percorrere le strade della città compiendo un viaggio nella memoria, apprezzando i particolari del paesaggio che la vita quotidiana, a volte troppo veloce, nasconde».

«Questa meritoria opera di conservazione della memoria – conclude l’assessore Ciccia – è portata avanti da tante persone che in maniera del tutto disinteressata e spinti dall’amore per la propria città consentono ai visitatori di amare Amantea in maniera del tutto spontanea.

 

A loro va il mio plauso. Questo è uno dei meriti di Antonio Cima, cui va il grazie dell’intera città. Egli è un conoscitore delle tradizioni locali e del borgo antico dove è nato e cresciuto.

Pronto a dispensare sapere a chi intende soffermarsi qualche minuto per ascoltare la storia non scritta, quella che non si trova sui libri, ma che prende forma e sostanza nei racconti del popolo. Amantea è anche questo e fino al prossimo mese di febbraio sarà facile rendersene conto».

NdR. E che sia Natale si rileva anche dal fatto che oggi si loda chi ieri veniva chiamato cancro dei Amantea!!

Arriva la Rai

 

I Cantori

 

I Figuranti

 

Le monacelle di Pino Dolce

 

Monacelle(m) et circensis

 

Tutti i presenti

 

Le immagini del porto di Amantea chiuso dalla sabbia arrivano sul TG3.

Non è un bel vedere. Affatto.

 

Sciocco è chi pensa che, sulla falsariga di Oscar Wild, il quale sosteneva “There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about " che tradotta suona all'incirca “Bene o male purché se ne parli”, si tratti di pubblicità.

 

Il titolo dell’articolo è, poi, emblematico: Fermare la cementificazione delle nostre coste”!

Sotto il titolo la spiegazione :” Decine di metri di costa mangiata dal mare che minaccia anche strada e ferrovia. Ad Amantea, sulla costa jonica calabrese, anni di cementificazione hanno bloccato il trasporto naturale di sabbia facendo svanire centinaia di metri di spiaggia. L'inviato Fabrizio Feo”

Ionica?????

Ma è possibile confondere la costa tirrenica con quella jonica?

Mah!

 

E poi, vedere il giornalista Fabrizio Feo del TG3 che scende su quello che resta del lungomare di Nocera terinese realizzato proprio davanti alla battigia e totalmente distrutto dai marosi e che dice

“Questo è il lungomare di Nocera a pochi km da Amantea , dal porto di Amantea. Il porto ha impedito l’afflusso di sabbia, di sedimenti. La spiaggia è sparita ed il mare ovviamente è arrivato dove voleva, distruggendo tutto, come potete vedere, come è capitato anche alla strada.

Il mare può portare via tutto.

In Calabria è capitato non solo con le strade ma anche con la rete ferroviaria.

Erode (il mare) soprattutto dove torrenti, fiumare, fiumi ostruiti non danno più sabbia “

Praticamente dopo queste affermazioni bisogna attendersi una citazione per danni anche da parte del comune di Nocera Terinese!!!!! .

Tanto il porto di Amantea non è di Amantea.

E come al solito nessuno tutela il nostro comune.

Tantomeno il “comune”.

 

E che vergogna vederlo scendere sulla sabbia presente alla imboccatura del porto e sentirgli dire “E poi, dove vengono costruite opere che bloccano i sedimenti, proprio come il porto di Amantea che ferma la sabbia favorendo l’erosione, rimanendo a sua volta bloccato.

E questa non è una spiaggetta è l’imboccatura del porto di Amantea. E’ completamente insabbiato un’altra volta.”

Già! Un’altra volta. Una vergogna senza limiti!

Eppure tutti dovrebbero conoscere la verità, ma nessuno se la ricorda e soprattutto nessuno la dice.

(Prima o poi, lo faremo noi! )

 

E poi sentire un anonimo rappresentante della protezione civile che dichiara “E’stato realizzato questo porto ed il molo foraneo del porto ha costituito una ostruzione per il trasporto naturale della sabbia che avviene lungo costa.

Qua avevamo 150 metri ed il mare oggi è a ridosso della statale tirrenica della 107 ?”

Ma che dice? La 107 è la Silana Crotonese!

Forse si confonde con la 106?

Eh già! La 106 è quella ionica!!.

Ma uno che non ricorda di che strada si sta parlando come fa a saper la situazione della SS18 diversi anni fa, quando la spiaggia era amplissima e sulla spiaggia si coltivavano le migliori cipolle rosse dolci?

Confusione, improvvisazione, ed altro.

Una mezza verità è stata ricordata( forse senza sapere di cosa stesse parlando) da De Feo quando ha detto che “torrenti, fiumare, fiumi, ostruiti non danno più sabbia”.

Ma chi li ha ostruiti?

Ve lo diciamo noi.

Le ferrovie dello Stato dopo aver prelevato milioni di mc di inerti che non sono giunti al mare.

Il genio civile statale dopo che sono stati sottratti ai fiumi milioni di mc di inerti che non sono mai giunti al mare.

Altro che il porto. Anche il porto, certo. Ma non scherziamo.

Andare a sostenere che il porto di Amantea ha distrutto il lungomare di Nocera è una enorme, indicibile sciocchezza.

 

Può farlo solo uno che non conosce la nostra costa e non sa che tra il porto ed il lungomare c’è uno dei più grossi fiumi tirrenici, il Savuto che ha ripasciuto enormemente proprio la spiaggia di Nocera Terinese.

Non approfitti il TG3 del fatto che nessuno difende Amantea!

Oggi il TG3 ha trasmesso un servizio sul problema della SS18 che ormai da tempo costituisce un grave handicap per il turismo, il commercio e l’agricoltura calabrese.

 

Sono anni che nel tratto a sud del porto di Amantea, in località Principessa, si viaggia a senso alternato , con file chilometriche

Ed addirittura con la installazione di un semaforo che ha procurato una notevole messe di soldi per le contravvenzioni elevate ai malcapitati che andavano oltre i 30 kmh!

 

Una situazione del tipo#chi siete, quanti siete, due fiorini#

E già! Perchè siamo in Italia , anzi in Calabria ,in particolare in provincia di Cosenza ed ancora più in particolare ad Amantea.

Oltre che, ovviamente, sulla SS18.

E così non paga chi ha creato il problema, ma il cittadino, oltre che il turista, che deve procedere alla incredibile velocità di 30 kmh, cioè di 500 metri al minuto, ovverosia di quasi 8 km al secondo, cioè un 37 milionesimo della velocità della luce! Una velocità che è quasi la metà della velocità prevista nei centri urbani che sono ricchi di gente che scende e sale dai marciapiedi.

 

E non paga nemmeno chi non risolve il problema, ma sempre il cittadino.

Non comprendiamo nemmeno perché il TG3 non abbia oggi intervistato l’amministrazione comunale ed ancor meno la minoranza, quasi che la loro voce non sia in questo caso dotata di sufficiente autorevolezza e nemmeno gli albergatori che pagano un alto prezzo per la riduzione dei loro clienti.

Non solo ma non è stata sentita nemmeno l’Anas che è pur responsabile della strada.

Pubblicato in Politica

Non solo il TG3 racconta del mare sporco di Amantea, ma addirittura il Quotidiano dedica al nostro mare la prima pagina.

Ovviamente non d’iniziativa ( sic) ma perchè un anonimo cittadino invia una foto con una macchia di schiuma a mare.

E non è stato l’unico, perché un altro , il giorno prima, ne aveva inviata ad un sito web una seconda con un’altra macchia di schiuma fotografata un po’ più avanti( a Coreca)

Foto che hanno contribuito a distruggere quel poco di immagine turistica che ancora conservava il nostro mare e la nostra città

Ovviamente la vicenda deve essere sfuggita all’amministrazione comunale ed al suo addetto stampa perché non hanno reagito.

In alcun modo.

Non hanno ricordato il vanto. ormai quasi decennale. di “mare eccellente”, quello che ormai viene diffuso ripetutamente come uno slogan e perfino fatto oggetto di 6x3 diffusi in giro sul territorio.

Si tratta di un silenzio molto espressivo, perché se di “vergogna” si tratta è una vergogna da condividere con l’intero sistema di controlli pseudo sanitari

Non ci risulta nemmeno se sia stato chiesto al Quotidiano il nome dell’ informatore , non fosse altro che per avere certezza che si trattava di una foto scattata proprio in questi giorni visto che si trattava certamente di Amantea.

Né è stato evidenziato che si tratta di un fenomeno da condividere con quasi tutta l’Italia tirrenica.

Richiamarlo, in sostanza, come un fenomeno amanteano è una sostanziale non verità che segnala più che un mare Tirreno sporco, il mare di Amantea come sporco

Perché questo silenzio di fronte all’ennesimo attacco ad Amantea ?.

Forse perché sanno che nessuno la difende?

Ma nessuno si rende conto che in questo modo uccidono una città già turisticamente morta?

Ed infine perché l’amministrazione comunale non fa nulla perché Amantea abbia un mare più pulito?

Eppure al comune sanno che è ben possibile!

Pubblicato in Cronaca

Goletta verde descrive un mare calabrese inquinato da coliformi fecali e colibatteri.

I sindaci elevano una vibrata protesta evidenziando l’inopportunità dei prelievi in aree definite dalla legge non balneabili e dunque non soggette ai controlli da parte degli enti preposti ( porti, foci di fiumi, scarichi fognari).

Un lavoro inutile.

Ma anche un messaggio improprio che lede l’immagine di comuni oggetto delle indagini di Goletta Verde.

Molto difficile che i fiumi siano puliti, cominciando dal PO, dal Tevere, Arno, Adige, eccetera.

Volendo ledere un comune rispetto ad un altro basta quindi fare i prelievi alla foce i fiumi e torrenti

Correttezza allora vorrebbe che venissero esaminate tutte le immissioni e non solo una parte.

Così come, correttezza vorrebbe che il TG 3 facesse articoli sullo stato del mare nel suo complesso non additasse ad Amantea una situazione di inquinamento che è generalizzata e non soltanto riferita la cittadina tirrenica

Correttezza poi vorrebbe che le amministrazioni comunali non mentissero sapendo di mentire proclamando le acque eccellenti di proprio mare solo perchè (e comunque è un primo risultato) non ci sono coliformi fecali e colibatteri eccedenti i parametri di legge!

Si tratta quindi di giudizi politici indirizzati a sollecitare buoni o migliori comportamenti da parte dei sindaci

Inaccettabile la scelta!

E quindi Goletta verde si difende e dichiara che ““Goletta Verde non hai mai diffuso alcun elenco di spiagge da evitare perché inquinate”

Infine che “Legambiente non ha mai sostenuto che la costa o le fasce costiere dei singoli comuni, siano inquinate e non ha soprattutto mai dato giudizi sulla balneabilità delle acque”.

Insomma è tempo di cambiare. Basta con la politica ( ed i giochi) delle parti!

Pubblicato in Calabria

E’ di ieri un servizio del TG3 su Amantea, servizio che definirei alquanto criticabile e spiego il perché:

  1. la Rai scopre ieri il mare sporco ad Amantea, fa un servizio denuncia, ottima iniziativa, ma mi chiedo perché non realizza un servizio denuncia sullo scandalo dei soldi stanziati alla Regione e ai Comuni, mal utilizzati se non SVANITI, per mettere a norma i depuratori. Perché non denuncia i ritardi della procura di Paola. Sono anni che si legge di depuratori sequestrati, si scoprono scarichi fognari direttamente nel mare, ma non si legge mai di nessun colpevole, principalmente i depuratori continuano a non funzionare, ma non si legge di amministratori condannati per disastro ambientale, ecc..
  2. Perché non fa un bel servizio denuncia sulle inadempienze delle amministrazioni e delle varie autorità preposte al controllo e alla sorveglianza delle spiagge e del mare e sui lavori mal eseguiti riguardanti la depurazione degli scarichi e sulle connivenze politiche fra regione, comuni e magari privati.
  3. Vengono pubblicate sempre analisi riguardanti la balneazione, perché il giornalista non si pone delle domande tipo: se le analisi sono buone e in mare galleggia la merda, dov’è l’errore??? Ma queste analisi quando vengono effettuate e come e da chi?? Vengono calcolate per esempio le correnti??

Naturalmente non è colpa del TG3 se il mare è sporco, nè tantomeno è il TG3 a dover risolvere i problemi.

Le colpe sono di questi amministratori capaci solo di curare il loro orticello di non saper curare gli interessi dei cittadini e degli operatori turistici.

Ma sono anni e anni che hanno queste colpe, come quelle di aver dilapidato quantità enormi di soldi pubblici, senza risolvere il problema.

Altrettante colpe sono dei cittadini e degli operatori turistici, che al momento di tuffarsi in acqua o in presenza delle proteste dei clienti, si lamentano, MA CHE MAI compiono atti di protesta reali, come quando per esempio votano sempre gli stessi amministratori.

Quando andranno nei vari municipi a pretendere dai loro eletti che compiano seriamente il loro dovere???

Un’altra colpa è quella dell’inciviltà dei tanti bagnanti, perché il mare è sporco anche di buste, bottiglie di plastica, carta, mozziconi di sigarette, che non vengono raccolti e buttati nella spazzatura, ma abbandonati sulla spiaggia.

Ripropongo quindi, in riferimento a quest’ultimo punto, quanto proposto in forma scritta tempo fa, proprio all’Amministrazione comunale amanteana, sperando che questi semplici suggerimenti vengano finalmente accettati:

  1. Si punti a ripulire la spiaggia, riempirla di cestini per i rifiuti, grandi e colorati come quelli della differenziata, che siano da stimolo ai bagnanti, e si metta qualcuno a sorvegliare ed invitare i frequentatori dell’arenile ad un maggiore senso civico e di rispetto del mare e della spiaggia. Dopo gli inviti , le sanzioni. La mattina presto la spiaggia va controllata e ripulita , come in quasi tutte le spiagge rinomate, magari rinomate proprio per questi servizi.   Il costo non è eccessivo, ritengo che ci sia il personale comunale oltre a quello delle cooperative che può svolgere questo compito..
  2. Non dimenticando che non esiste solo la spiaggia di Amantea, ma esistono altre zone frequentate dai cittadini e dai turisti, come Coreca, la Tonnara, Colongi, Campora, ecc.. Anche quelle zone vanno trattate come il lungomare del centro cittadino, ANZI consiglio di usare dei giovani qualificati come “bagnini”, creando delle torrette di guardia nelle zone più isolate, con il duplice scopo di sorveglianza in mare, ma anche di “suggeritori” verso i frequentatori ad un maggiore rispetto dell’ambiente e dei luoghi.

Dopodiché le amministrazioni regionali e comunali dovrebbero già da domani riunirsi per affrontare seriamente il problema.

Perché l’anno prossimo non ci sia di nuovo un servizio sul mare sporco.

Ma spetta ai cittadini, insistere, spingere, perché questo avvenga.

Spetta ai cittadini controllare e spronare i loro eletti lautamente pagati a compiere il loro dovere.

La scelta di candidarsi è stata volontaria, nessuno li ha costretti, ora svolgano il compito per cui sono retribuiti, perseguano finalità pubbliche e non personali. I cittadini insorgano e pretendano rispetto e chiedano conto dei loro soldi.

Altrimenti i cittadini si facciano il bagno nella vasca di casa e gli operatori commerciali non si lamentino del calo turistico.

Anche perché il mare non è tutto. Il turista non vuole solo il mare.

L’Italia è circondata dal mare.

Se i turisti vanno in un posto più che in un altro e per scelte diverse: costi , servizi, spiagge pulite e comode, idee e proposte alternative al solo bagno nel mare, scoperte culturali, percorsi enogastronomici collegati alla storia e alle tradizioni, ecc..

                                                                                                  Rosario Cupelli cittadino libero

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