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Il Gip di Paola ha deciso in merito alla convalida dei fermi per i 25 indagati dell’operazione Murales condotta dai carabinieri di Scalea su ordinanza della procura della Repubblica di Paola.

 

 

Restano in carcere in 7, Giuseppe Mandaliti, Mario Cianni, Lorenzo Pastorelli, Carlo Ricca, Ivan Vilardi, Ciro Impieri e Rosario Alessandro Impieri.

Vanno ai domiciliari cinque delle sei donne arrestate (Annalisa Esposito, Rossella Lombardi, Stefania Gazzaneo, Gabriella Greco, Ramona Piemontese).

Ma anche altri 5 , Luca Grosso Ciponte, Fabrizio Iannelli, Alessio Presta, Andrea Valente e Pierluigi Oliverio.

Per tutti gli altri 8 solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Pubblicato in Alto Tirreno

sara murales sorridePace fatta dopo il brutto gesto di stamattina, ma inevitabile dire che il tam tam di solidarietà ed indignazione di Facebook ha funzionato alla grande.

 

Ed è così che sotto il ponte di Via Baldacchini un gruppo numeroso di giovani amanteani si è riunito come da espresso invito lanciato via Social Network.

Ovviamente insieme a Sara Fratini, la giovane artista, offesa da una mano ignota ed a Giulio Vita, malmenato da mano nota, erano presenti anche il responsabile tecnico dell’intervento culturale Pedro Bonavita , l’assessore al turismo GB Morelli, l’assessore Emma Pati.

Presenti anche i vigili urbani giunti con la bicicletta elettrica.

Buone parole gettate al vento ma si realizzava nell’aria la volontà di chiudere una vicenda che offende l’intera cittadina amanteana non abituata a fatti del genere.

Poi arriva William Guido con un prosecco ghiacciato al punto giusto.

Escono fuori i bicchieri e si brinda.

A stappare una delle bottiglie proprio Sara.

E le esce un bel sorriso, uno di quelli raramente godibili sul suo visino sempre serio.

Un sorriso che la dice lunga.

Ora come da invito dell’amministrazione comunale Sara appena possibile darà inizio al murales della parete di fronte.

Siamo curiosi di sapere come interpreterà la nostra città.

In gamba Sara.

Vi raccontiamo una vicenda squallida in tutti i suoi aspetti

Sara Fratini ha realizzato uno splendido murales sotto il ponte di Via Baldacchini

Un’opera intensa che ha espresso l’arte, il sogno, la realtà sociale amanteana, grazie ad una serie di figure rappresentative della cittadina.

E’ evidente che la pittrice ha rappresentato persone che conosce bene, forse amici, tratteggiandoli come li vede.

Li ha espressi e nominati.

Non solo ma li ha anche identificati nella loro attività; uomini certo, ma anche persone che operano ognuna in un suo settore

Persone che vivono anche Amantea, questa cittadina straordinaria nel bene e nel male.

Il murales non solo opera pittorica, quindi, ma anche sociale

Ieri od oggi qualcuno lo ha danneggiato, per fortuna lievemente.

Confrontate le due immagini; una sopra (quella danneggiata), una sotto quella prima dei danni!

Ovvia la reazione dell’artista, ovvia la reazione del suo amico Vita

Ma la vicenda è finita male, anzi malissimo, e perfino a botte, qualcuno in ospedale.

E domani temiamo partiranno denunce e querele

Non sappiamo chi sia stato

Può essere stato uno chiunque

Tra l’altro ci è parso di aver notato che lì intervento di danneggiamento sia stato in alto ; pertanto c’è stato bisogno di una scala o di un camion

Non solo ma l’opera è facilmente riprendibile

Sempre che l’artista riesca a superare questa offesa.

Noi l’abbiamo visto per diversi giorni lavorare alla sua opera, silenziosa e sorridente; sempre pronta ad una foto che le imprigionasse il cuore.

Quello che Le ha permesso di donare alla città nella quale vive la sua lettura sociale della comunità , le emozioni quotidiane, le persone che conosce, i fatti che le sono rimasti impressi, il sogno della Sirena che lei forse pensava di avvertire sulle onde del fronteggiante Tirreno e che ben può rappresentarla.

Speriamo che tanto cuore le permetta di perdonare, di dimenticare

Aspettiamo soltanto che Amantea le chieda scusa, come deve.

PRIMA:

 

DOPO 

 

 

Pubblicato in Cronaca

Murales Lungomare AmanteaSembrava un tira e molla destinare a finire nel dimenticatoio delle tristi vicende paesane, ma purtroppo la diatriba sul Murales di Sara Fratini alla fine è sfociato in un clamoroso episodio violento.

Come sta succedendo da settimane Amantea è invasa da artisti (amanteani e non) alle prese con pennelli, colori tanta buona volontà e non tanto tempo a disposizione letteralmente per strada a donare una loro opera alla città.
Ed ecco che i loro sogni, le loro opere migliori, i paesaggi preferiti le persone più care, gli scenari personalmente più emozionanti prendono forma a piano piano sui muri bianchi dei sottopassi ferroviari che conducono dalla statale 18 al Lungomare di Amanrtea.

Un murales, o meglio un opera, sgradita a qualcuno, quella presa di mira in Via Garibaldi, oggetto sin dalla prima ora di critiche talune velate, talune palesate pubblicamente ma che alla fine sembravano rientrate.
L’opera, realizzata da Sara Frattini, raffigurava alcuni noti personaggi di Amantea (titolari di attività commerciali, pizzaioli, artisti, estroversi ecce cc) che per un motivo o per un altro erano entrati in contatto con la giovane artista e gli erano entrati nel cuore.
Da qui la volontà di Sara di realizzare un Murales che li raffigurasse ognuno intento nel lavoro o vicino ad oggetti riconducibili alla loro vita in paese.
Ma da quanto sembra, dalle critiche per lo più virtuali si è passato alle manieri più rudi, con l’imbrattamento di parte del murales (lanciando ai lati dell’opera della pittura), ma per di più dalle parole si è passato a disdicevoli fatti, assolutamente incivili, come la rottura di alcuni attrezzi dell’artista fino a qualche sberla, il tutto sedato dall’intervento di Vigili Urbani e Carabinieri della Stazione di Amantea.

La vicenda che si trascinava da tempo e che verteva sulla disapprovazione di un ristoratore nei pressi del murales, di vedere vicino alla propria attività le sorridenti facce di noti compaesani, alcuni dei quali titolari di attività commerciali proprio ad Amantea. Da qui le parole di sofferenza espresse all’artista per una opera che da “fantasiosa” era divenuta per il titolare dell’attività nei pressi, una mera propaganda a favore di altre attività commerciali proprio vicino alla sua. Una cosa insopportabile più volte aveva dato sfogo dapprima su Facebook poi verbalmente, , un “ irrimediabile torto” a cui porre rimedio, ed sfociato in un brutto episodio conclusosi con la corrispettiva volontà di denunciarsi. Una Storia che Amantea poteva assolutamente risparmiarsi e che affonda le radici sull’incapacità di dialogo, di civiltà, di tolleranza e di aiuto reciproco, di cui Amantea ha maledettamente bisogno.

 

Riportate qui sotto le parole di rabbia e frustrazione, scritte sulla pagina personale di Facebook, da Giulio, presente alla triste vicenda:

<<"Venezuelana di merda, vattene al tuo paese".
"Vai a fare un lavoro serio che hai rotto i coglioni".
Queste sono alcune delle cose che gli hanno gridato a Sara mentre a me prendevano per il collo e calpestavano i suoi pennelli. Questo dopo ritrovarci il murales rovinato.
Sara ha pianto, ha tremato, era scioccata di tutta questa malignità, di tutta questa ignoranza trasformata in violenza.
"Ma che carabinieri, lassa stare su telefono" mi dicevano. Chi mi ha aiutato ha fatto a botte. Non vedevo fare a botte due adulti da tanti film fa. In mezzo al casino mi hanno chiamato a dirmi "di non fare più casino". Sara piangeva mentre tre ragazzi la insultavano, continuavano ad insultarla e i suoi pennelli per terra.
Ho ricordato Sara sotto 35 gradi di sole, a dipingere senza fermarsi, ho ricordato le parole di tutti quelli che mi avvertivano di non tornare nel mio paese, Amantea, perché, anche se il mio itagnolo vi fa venire alcun dubbio, sono di qua. Ho ricordato tutti i nostri sacrifici, ho ricordato tante cose e mi sono riempito di amarezza.
Ringrazio ogni messaggio di supporto ma in questo momento ho seri dubbi della mia decisione di avermi trasferito qui. Ho seri dubbi e un grande dolore perché mi sento responsabile del cuore di Sarita, spezzato come i suoi pennelli.>>

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