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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Lista Rosa arcobaleno sul problema della rete delle acque piovane.

 

“Non è possibile stare in silenzio mentre il Movimento 5 stelle, nella persona del consigliere comunale Francesca Menichino, infanga continuamente e in maniera reiterata la città di Amantea.

L’ultima, in ordine temporale, è la vicenda legata agli scarichi delle acque bianche che, in diversi punti della città, così come accade in tutti i comuni costieri sversano in mare.

Nei giorni scorsi la Menichino è stata accompagnata dal referente del settore manutentivo dell’ente sui luoghi in cui insistono tali scarichi.

In quella sede, con pazienza e competenza, è stato spiegato da dove provengono le acque e come agiscono i sistemi di raccolta.

Ed è bene evidenziare su questo aspetto alcune cose.

Ad Amantea il sistema fognario è separato dalla raccolta delle acque piovane.

Ma non si può pretendere che le acque piovane che vengono immesse nei tombini e successivamente nelle vasche di smistamento siano “acque da bere”.

Si tratta di acque che provengono dalla strada e che stagnano per lungo tempo nelle condotte.

 

Tecnicamente vengono definite “acque marce”.

Sono acque non inquinanti che vengono sversate a mare o lungo i corsi fluviali, così come accade in natura.

Se piove e l’acqua si accumula lungo una strada, grazie alla naturale pendenza verso il mare, tale accumulo di acqua prima o poi raggiungerà sempre il mare, portando con sé ciò che incontra lungo il cammino.

Ecco perché non si può parlare di inquinamento.

Basta con le menzogne.

 

Non si può mistificare la realtà agli occhi della cittadinanza per raggranellare qualche consenso a destra e a manca.

La verità dei fatti è che si preferisce distogliere l’attenzione dal confronto politico, spostandolo su fatti certamente meno rilevanti.

Nel corso di questi mesi abbiamo “apprezzato” l’approccio della Menichino nella gestione della cosa pubblica che ha puntualmente attaccato e criticato dipendenti comunali, amministratori di maggioranza e minoranza, operatori dell’informazione e forze dell’ordine, spostando il dibattito sullo scontro personale.

 

Non una soluzione, non una proposta. Non è questo che merita Amantea.

E non è questo il piano sul quale vogliamo costruire il futuro della comunità, nostro e delle generazioni che verranno.

Il Movimento 5 stelle, e principalmente Francesca Menichino, dovrebbero imparare il senso di alcuni vocaboli che in Politica sono di primaria importanza.

Ci riferiamo al confronto e al dibattito.

Ma lo abbiamo appreso che non è così da ciò che è accaduto di recente a Roma: i pentastellati adottano due pesi e due misure a seconda delle circostanze.

Invocano lo streaming salvo poi rintanarsi nelle trattorie vicine al Campidoglio; chiedono trasparenza e poi omettono notizie e informazioni; si professano liberi e poi obbediscono a chi invia loro un messaggio o una mail.

E questo nessuno lo può smentire.

La Politica è un’altra cosa.

Lista Rosa Arcobaleno

Pubblicato in Politica

I nomi li rileviamo dalla determina n 667 dell’11 ottobre 2016, pubblicata lo stesso giorno, ed adottata dal dr Mario Aloe responsabile dell’ ufficio legale.

 

 

Una determina che è una sostanziale presa d’atto delle domande di partecipazione.

Si legge, infatti, che con delibera di giunta n 154 del 26 luglio 2016 sono stati riaperti i termini per la presentazione delle istanze di iscrizione nell’elenco degli avvocati di fiducia.

Si legge, inoltre, che sono state acquisite le domande.

Non c’è traccia di provvedimenti istruttori.

Non c’è traccia di esclusioni.

Non viene precisato se gli avvocati abbiano sottoscritto una specifica convenzione o disciplinare.

Né viene dato atto della dichiarazione di inesistenza di condizioni di conflitto di interessi o di contenzioso con il Comune.

Né, infine, viene dato atto della allegazione di un curriculum professionale.

 

Ed ecco i nuovi avvocati di fiducia:

Ilaria Dolores Lupi iscritta nell’albo degli avvocati penalisti, civilisti e tributaristi;

Paola Iacobucci iscritta nell’albo degli avvocati penalisti, civilisti e tributaristi;

Giuseppe Caruso iscritto nell’albo degli avvocati penalisti, civilisti e tributaristi;

Fabrizio Furgione iscritto nell’albo degli avvocati penalisti, civilisti e tributaristi;

Federica Sconza iscritta nell’albo degli avvocati penalisti, civilisti e tributaristi.

 

Nessuno per il diritto amministrativo ed il diritto sindacale e del lavoro.

Pubblicato in Primo Piano

Questo il comunicato dell’assessore al Bilancio che contesta chi lo ha voluto fermare mentre in consiglio diceva tutte le verità sul bilancio!

 

In seguito alle dichiarazione fornite alle testate giornalistiche ed ai siti web, dalla lista “Rosa Arcobaleno”, presumibilmente dalla totalità della stessa , anche se, molto opportunamente, non si dà esatta contezza dei numeri, è doveroso da parte mia evidenziare le “inesattezze” di alcuni passaggi virgolettati, nelle more dell’auspicato desiderio comune, di un completo e ampio confronto nelle “sedi opportuni”.

 

Nell’attesa della democratica individuazione di tali sedi : una riunione di maggioranza, che alcuni componenti della lista Rosa Arcobaleno hanno già richiesto ( del resto lo stesso Vice Sindaco , in seno all’ultimo Consiglio Comunale, inneggiava ad una verifica di maggioranza rispetto al “destino” dell’Assessore al Bilancio reo di aver asserito verità inconfutabili), o il Consiglio Comunale con presenza dei vertici del PD, ove affrontare in modo approfondito e circostanziato gli argomenti oggetto di diffusione giornalistica, mi limiterò a riportare ordine nelle confuse affermazioni della lista Rosa Arcobaleno (o di una parte di essa).

 

In base a quanto scritto, ritengo sia logico supporre che, in riferimento ai tre argomenti : TARI, MUTUI, MEF, le accuse e le offese nei miei confronti sia state formulati dagli tutti componenti della lista Rosa Arcobaleno che, almeno fisicamente, erano presenti nelle riunioni di maggioranza, di Giunta e nelle Assisi e che quindi, “troppe volte” mi avrebbero sentito pronunciare discorsi di discolpa e di scarico di responsabilità. E’ un dato da cui non si può prescindere, nell’individuazioni delle singole responsabilità.

Premettendo che per mia forma mentis, per mio costume, per mio rigore professionale l’assunzione “piena” di responsabilità è stata una costante di vita, accanto alla continua ricerca della veridicità dei dati; che cercare di discolparmi a danno di terzi non è mai rientrata nelle mie “scelte amministrative” nemmeno quando “ gli altri” erano pienamente consapevoli degli errori commessi, ma non altrettanti pronti ad ammetterli, vorrei ricordare a chi ha sufficiente dignità intellettiva che: in merito alla TARI, la conferenza stampa di chiarimento, tenuta in tandem con la Sindaca, con affermazioni congiunte perché “vere”, era stata concordata in sede di riunione di maggioranza.

 

In riferimento ai mutui, non esiste nessuna personale pubblica dichiarazione di discolpa, di contro, ho difeso l’operato in Consiglio, e mi sono fatto carico delle memorie difensive da consegnare ai legali che per conto dell’Ente hanno presentato istanza presso il Consiglio di Stato ottenendo parere favorevole nel merito. L’imprevedibile, quanto assurdo intervento del TAR Lazio con una sentenza non di merito, non toglie merito all’azione precedente.

Ma, a questo punto, vale la pena precisare alla cittadinanza, per amore di verità e non per evidenziare demeriti altrui, che in seno alle riunioni di maggioranza, è stata presa la decisione di richiedere,alla Cassa Depositi e Prestiti, dei mutui per opere previste per l’anno 2015 di € 1.150.000,00 e di anticipare quelli previsti per l’anno successivo per € 1.750.000,00; importi che il sottoscritto, in prima battuta riteneva “poco proponibili” nonostante i mutui fossero a tasso zero per i primi 5 anni e che solo dopo aver ottenuto “ampie assicurazioni verbali” da parte dell’ufficio di Ragioneria, poi dimostratasi nei fatti invece inesatte, ha acconsentito all’accensione dei “mutui incriminati”.

Rispetto alle esplicite verità finanziare dell’Ente, riportate dall’Assessore al Bilancio in seno all’ultimo Consiglio Comunale, i colleghi di maggioranza, non possono NON RICORDARE, che in seno alle riunioni di maggioranza più volte ho palesato la ferma intenzione di procedere a comunicazione ufficiale della situazione legata al recupero da parte del MEF e quindi “il tentativo di basso livello” di spostare l’attenzione su un presunto avvicinamento ai componenti della minoranza per fornire una dichiarazione ed una verità che era già nelle mie volontà di comunicare in Consiglio, è solo un espediente che si ripercuote negativamente su chi azzarda tali illazioni e non su chi le riceve.

 

Senza voler proseguire nel gioco al massacro innescato da alcuni componenti della lista Rosa Arcobaleno sulla detenzione delle maggiore colpe e responsabilità, sarebbe però interessante capire la vera motivazione della scenografica veemenza con cui il Vice Sindaco ha tentato di interrompere le comunicazioni specifiche che l’Assessore al Bilancio stava elargendo nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale –dicasi dati contabili veri- così come sarebbe altresì interessante capire chi avrebbe potuto essere danneggiato dalle “verità rivelate” e chi ne avrebbe tratto beneficio dalla omissione.

Esiste una sostanziale differenza tra chi profetizza “opportuni soluzioni al problema” e chi i “problemi preannunciati “ li aveva previsti e più volte ribaditi nelle sedi opportuni, ed è la conoscenza profonda ed approfondita della materia trattata grazie alla quale il “referente del determinato organico” ha potuto e VOLUTO sempre assumere la “responsabilità politica ed amministrativa” .

Scrive Andrea Ianni Palarchio:

“Su quasi tutti i quotidiani locali in questi giorni tiene banco il buco di bilancio di 3.5 mln di euro ignorato totalmente dell'Assessore al Bilancio del Comune di Amantea e dal responsabile finanziario dell'ente.

 

A quanto pare stiamo parlando di un debito contratto ai tempi dei commissari prefettizi inserito evidentemente alla voce di bilancio “entrate” e mai iscritto alla voce “uscite”

Premetto che non ne capisco tanto di bilancio comunale ma mi sembra scontato scrivere che (se così sono le cose) da quella data ad oggi il consiglio comunale di Amantea ha approvato un bilancio dell'ente non veritiero.

 

È stato approvato un bilancio non veritiero proposto dall'assessore al bilancio (sempre lo stesso dalla fine dell'esperienza commissariale ad oggi) al quale per obbligo di legge è sempre stata allegata la relazione del revisore dei conti (purtroppo neanche lui si è accorto del buco).

 

Insomma di questo debito non si sono accorti :il Responsabile finanziario dell'ente (e ne abbiamo avuti almeno 3) –l’ Assessore al Bilancio – il Revisore dei Conti.

A questo punto c'è da chiedersi : Ma questo debito l'abbiamo veramente ?

Possibile che in tutti questi anni nessuno si è accorto di nulla ?

Possibile che l'ente creditore in questi anni non abbia mai richiesto il rimborso di almeno qualche rata ?

Possibile che un ente decida di trattenere improvvisamente e completamente l'importo corrispondente alla prima rata Imu - senza preavviso ?

Io sinceramente non ritengo che sia così facile trattenere un importo così considerevole senza preavvisi e sollecitazioni - ma se è andata così non resta che prenderne atto.

 

Purtroppo su quei bilanci il comune ha richiesto mutui , ha contratto altri debiti e forse solo a questo punto riusciamo a capire la reale motivazione del diniego delle ultime richieste fatte alla cassa depositi e prestiti contro la quale il comune ha proposto ricorso addirittura al Presidente della Repubblica.

Potevano concedere mutui su un bilancio che non rappresenta la reale situazione debitoria dell'ente ??

E se l'avessero fatto oggi avremmo dichiarato default ??

Qualche tempo fa , in occasione dell'ennesimo errore sulla delibera che stabiliva la tariffa tari per il 2015 chiesi quali erano le responsabilità dell'assessore al bilancio di un comune.

Chiesi se era possibile in 2 anni sbagliare per 2 volte la delibera sulla tari e continuare a restare incollato alla propria poltrona anche se era evidente che il proprio errore avesse cagionato ulteriori spese (se non altro per ricorsi in tribunale, di spedizione , di stampa, di imbustamento e di ricalcolo dei tributi ) per le tasche dei cittadini ?

Oggi si parla ancora di errori.

 

Qualche giorno fa anche il vice-sindaco Morelli ha chiesto ufficialmente all'assessore Tempo di lasciare la poltrona , di dimettersi da assessore al Bilancio perché è grave che una persona con le sue competenze non si sia mai accorto di un buco del genere.

Insieme alle dimissioni dell'assessore dovrebbero contestualmente essere richieste le dimissioni del responsabile finanziario e del revisore dei conti.

Ma di loro a quanto pare tutti si sono scordati o forse non hanno responsabilità?

Io ad evidenziare la buona fede dell'Assessore Tempo pubblico uno stralcio di una sua dichiarazione resa in seno ad un consiglio comunale di qualche mese fa dove illustrava la situazione debitoria dell'ente per i debiti contratti dai commissari.

Questo naturalmente non lo esime dalle dimissioni che ritengo avrebbe dovuto dare già durante lo scorso consiglio comunale, ma visto che sono convinto che le dimissioni non le darà mai, forse è giusto che si renda conto che una città come Amantea merita altro e che la città è stanca di pagare per errori e superficialità commessi dai propri amministratori.”

NdR: Bravo! Ma c’è altro!

Pubblicato in Primo Piano

Sergio Ruggiero Consigliere comunale del Gruppo “La Nuova Primavera” ha inviato stamattina, con protocollo 13259, una interrogazione al sindaco Monica Sabatino ed a tutti i consiglieri comunali.

 

Eccola:

“Al Sindaco del Comune di Amantea prof.ssa Monica Sabatino

Epc a tutti i Consiglieri Comunali del Comune di Amantea

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta. Integrazione alla richiesta prot. 13173 del 19.09.2016.

 

Lo scrivente Consigliere comunale integra la precedente interrogazione con un altro punto di domanda, sempre riferito alla questione della depurazione fognaria.

Nel corso del medesimo Convegno organizzato dalla CGIL sulla depurazione, il Sindaco di Nocera Gigliotti ha dichiarato che il comune di Amantea avrebbe accumulato un debito di 3.156.000 euro, a fronte di versamenti effettuati per “sole” 896.000 euro.

 

Inoltre, sempre secondo il Sindaco Gigliotti, Amantea dovrebbe e Nocera la somma di 444.000 Euro per via delle spese di funzionamento degli impianti di sollevamento delle stazioni n 12, 13, 14 e 15, per il quadriennio 2009-2014”.

Conclude, poi, il consigliere Sergio Ruggiero manifestando la sua viva preoccupazione sulla situazione debitoria del comune e scrivendo :

“Lo Scrivente chiede nel merito una risposta che chiarisca questa importante situazione debitoria la quale, se confermata, mette in discussione tutta l’impalcatura contabile dei bilanci approvati da Codesta Maggioranza e minaccia di fatto la sostenibilità finanziaria dell’Ente.

Amantea 27.09.2016                                    Cordialmente Sergio Ruggiero”

Pubblicato in Primo Piano

Ormai è a tutti evidente (anche se gli amministratori comunali tentano di negarlo) che Amantea è prossima al dissesto.

Escono debiti da tutte le parti.

Anche se l’amministrazione cerca in tutti i modi di nasconderli.

 

Dei debiti con il comune di Nocera Terinese abbiamo riferito.

In questo articolo vi evidenziamo i debiti con la Ge.ri.ca scarl di cui al precedente articolo.

 

A nulla è valso nascondere il verbale di cui abbiamo già detto.

E tutta grazie al dr Andrea Ianni Palarchio che ci ha partecipato la allegata sentenza del TAR Veneto.

 

Con sentenza n 660/2016 la prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto ha statuito l’obbligo del Comune di Amantea di pagare al Curatore del Fallimento GE.R.I.CA. s.c. a r.l. "la somma di € 201.516,46 oltre interessi per ritardato pagamento ex artt. 29¬30 D.M. 19.04.2000 n° 145 fino al saldo effettivo e spese del presente procedimento che liquida in complessivi € 2.249,00 di cui € 338,00 per spese esenti, € 811,00 per diritti ed € 1.100,00 per onorario, oltre accessori di legge.

 

Si tratta della esecuzione della sentenza con la quale il Tribunale di Rovigo ha ingiunto al Comune di Amantea di pagare il saldo delle prestazioni relative al servizio di conduzione, manutenzione, controllo e custodia degli impianti di depurazione e sollevamento della rete fognaria.

Parliamo sempre del depuratore di Nocera Terinese.

Il ricorso è pervenuto in decisione alla Camera di Consiglio dell’8 giugno 2016 e l’amministrazione comunale non solo non i è costituita in giudizio ma non ha inviato alcuna comunicazione per smentire, in fatto, la pretesa attorea.

Ed allora la condanna.

 

Ed oltre alle somme sopra evidenziate anche la condanna per il Comune di Amantea del pagamento delle spese di giudizio, liquidate in complessivi € 2.000,00 oltre oneri accessori.

Il Tribunale amministrativo Veneto ha ordinato al Comune di Amantea, in persona del Sindaco pro tempore, di dare esecuzione al decreto ingiuntivo del Tribunale di Rovigo, n. 752/12, datato 8.08.2012 e depositato il 9.08.2012, in epigrafe indicato, nel termine di quaranta giorni decorrenti dalla notificazione o comunicazione in via amministrativa della presente sentenza ed ha altresì disposto che in caso di mancata esecuzione, nel termine predetto, nomina sin d’ora quale Commissario ad Acta il Segretario generale del Comune il quale dovrà provvedere agli adempimenti sostitutivi, dietro presentazione di specifica istanza dell’interessato, entro l’ulteriore termine di trenta giorni dalla ricezione della predetta istanza;

 

Ed ecco la sentenza integrale.

 

TAR VENETO

 

SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 333 del 2016, proposto da:

Fallimento Gestione Risorse Idriche Calabria S.C. A R.L., rappresentato e difeso dagli avv. Valerio Migliorini, Alessandra Sichirollo, Antonella Pietrobon, con domicilio eletto presso Antonella Pietrobon in Venezia, San Polo, 2988;

contro

Comune di Amantea;

 

per l'ottemperanza del decreto ingiuntivo del Tribunale di Rovigo, n. 752/12 Ing., n. 1821/12 R.G.A.C. n. 4490 Cron, n. 1100/12 Rep dell'8.8.2012, passato in giudicato per mancata opposizione, con il quale il predetto Tribunale ha ingiunto al Comune di Amantea di pagare al Curatore del Fallimento ricorrente le somme dovute.

 

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l 'art. 114 cod. proc. amm.;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 8 giugno 2016 il dott. Nicola Fenicia e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Con il presente ricorso per ottemperanza il Fallimento GE.R.I.CA. s.c. a r.l. espone che:

Con ricorso ex artt. 633 e ss. c.p.c. datato 23.07.2012 e depositato il 2.08.2012, il Fallimento Ge.R.I.Ca. s.c. a r.l. aveva chiesto al Tribunale di Rovigo che venisse ingiunto al Comune di Amantea di pagare il saldo dovuto dal predetto Comune per prestazioni relative al servizio di conduzione, manutenzione, controllo e custodia degli impianti di depurazione e sollevamento della rete fognaria;

 

Con decreto ingiuntivo n. 752/12 Ing., n. 1821/12 R.G.A.C., n. 4490 Cron., n. 1100/12 Rep., datato 8.08.2012, depositato il 9.08.2012, il Tribunale di Rovigo ha ingiunto al Comune di Amantea di pagare al Curatore del Fallimento GE.R.I.CA. s.c. a r.l. "la somma di € 201.516,46 oltre interessi per ritardato pagamento ex artt. 29¬30 D.M. 19.04.2000 n° 145 fino al saldo effettivo e spese del presente procedimento che liquida in complessivi € 2.249,00 di cui € 338,00 per spese esenti, € 811,00 per diritti ed € 1.100,00 per onorario, oltre accessori di legge";

 

Detto decreto ingiuntivo è stato notificato al Comune di Amantea il 14.09.2012;

 

II Comune di Amantea non ha proposto opposizione avverso il predetto decreto ingiuntivo, che quindi è passato in giudicato;

Decorso il termine di 120 gg. dalla notifica dei titolo esecutivo, il Fallimento GE.R.I.CA. s.c. a r.l. ha intimato precetto senza esito alcuno, non avendo a tutt'oggi il Comune di Amantea provveduto a pagare neppure parzialmente le somme di cui al predetto decreto ingiuntivo;

Il Fallimento GE.R.I.CA. s.c. a r1. ha nuovamente notificato il decreto ingiuntivo in forma esecutiva con il decreto ex art. 647 c.p.c. che ne dichiarava l'avvenuto passaggio in giudicato, notifica perfezionatasi il 10.07.2015.

Ciò premesso il ricorrente chiede che sia ordinato al Comune di Amantea di eseguire il ridetto decreto ingiuntivo ordinando allo stesso il pagamento della somma totale in ricorso determinata di € 201.516,46, oltre interessi e spese legali liquidate con il predetto decreto, e qualora occorra conclude per la nomina di un Commissario ad Acta che proceda come per legge.

 

Il Comune di Amantea non si è costituito in giudizio.

Il ricorso è pervenuto in decisione alla Camera di Consiglio dell’8 giugno 2016.

Il ricorso deve essere accolto, non essendosi l’amministrazione comunale costituita in giudizio né avendo inviato alcuna comunicazione per smentire, in fatto, la pretesa attorea.

Da rilevare, infatti, che ai sensi dell’art. 112, comma 2, lett. c), c.p.a., è ammissibile il giudizio di ottemperanza per i decreti ingiuntivi non opposti o confermati in sede di opposizione (Cons. St., sez. V, 20 aprile 2012, n. 2334). Il decreto ingiuntivo non opposto, in quanto definisce la controversia al pari della sentenza passata in giudicato, essendo impugnabile solo con la revocazione o con l’opposizione di terzo nei limitati casi di cui all’art. 656 c.p.c., ha infatti valore di cosa giudicata anche ai fini della proposizione del ricorso per l’ottemperanza (Cons. St., sez. V, 8 settembre 2011, n. 5045).

Ciò stante, il Collegio deve affermare l’obbligo del Comune di Amantea di dare integrale esecuzione al decreto ingiuntivo del Tribunale di Rovigo, n. 752/12, datato 8.08.2012 e depositato il 9.08.2012, con il quale veniva ingiunto il pagamento della somma di € 201.516,46 oltre interessi per ritardato pagamento ex artt. 29 - 30 D.M. 19.04.2000 n° 145 fino al saldo effettivo e spese del procedimento d’ingiunzione.

Per le superiori considerazioni il Comune di Amantea va dunque condannato al pagamento della predetta somma comprensiva degli interessi legali fino al soddisfo e delle spese legali del procedimento d’ingiunzione entro il termine di quaranta giorni dalla notificazione o comunicazione in via amministrativa della presente decisione.

Per l’ipotesi di ulteriore inadempienza alla scadenza del termine assegnato si nomina sin d’ora quale Commissario ad acta il Segretario generale del Comune il quale dovrà provvedere agli adempimenti sostitutivi entro l’ulteriore termine di trenta giorni, decorrente dalla richiesta della parte.

Il commissario ad acta al momento del suo insediamento dovrà verificare ovviamente se il Comune di Amantea abbia adempiuto.

Le spese del giudizio di ottemperanza vanno poste a carico dell’amministrazione nella misura indicata in motivazione.

P.Q.M.

 

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Prima) definitivamente pronunciando sul ricorso in esame:

Ordina al Comune di Amantea, in persona del Sindaco pro tempore, di dare esecuzione al decreto ingiuntivo del Tribunale di Rovigo, n. 752/12, datato 8.08.2012 e depositato il 9.08.2012, in epigrafe indicato, nel termine di quaranta giorni decorrenti dalla notificazione o comunicazione in via amministrativa della presente sentenza;

in caso di mancata esecuzione, nel termine predetto, nomina sin d’ora quale Commissario ad Acta il Segretario generale del Comune il quale dovrà provvedere agli adempimenti sostitutivi, dietro presentazione di specifica istanza dell’interessato, entro l’ulteriore termine di trenta giorni dalla ricezione della predetta istanza;

condanna il Comune di Amantea al pagamento delle spese di giudizio, spese che liquida in complessivi € 2.000,00 oltre oneri accessori.

 

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.

Così deciso in Venezia nella camera di consiglio del giorno 8 giugno 2016 con l'intervento dei magistrati: Maurizio Nicolosi, Presidente, Alessio Falferi, Primo Referendario, Nicola Fenicia, Primo Referendario, Estensore

Pubblicato in Cronaca

La vicenda del mare e dell'Ufficio del Commissario delegato per l'emergenza ambientale nella Regione Calabria passeranno come una delle storie più tristi della politica italiana e regionale.

 

Da questa vergognosa vicenda non restano certamente fuori i comuni.

Tutto nasce dalla legge Galli i cui danni sono stati finora infiniti ma che continueranno a durare nel tempo.

 

Tanto più per la sintonia con certa politica.

Una sintonia conclamata dalla dichiarazione dello stato di emergenza del sistema di depurazione fatta nel 1997 dalla Presidente del Consiglio dei Ministri e che nulla ha risolto fino al 2008 quando si pose fine a questa ingerenza inutile e dannosa dello Stato nelle cose della Calabria.

 

Tanto che ancora oggi i comuni tentano accordi locali per contenere gli importi da pagare al curatore del fallimento della Ge.ri.ca.scarl.

La Ge.ri.ca.scarl ( acronimo di Gestioni idriche risorse Calabria) è la società che ha curato «la gestione del servizio integrato di conduzione, manutenzione, controllo e custodia degli impianti di depurazione e sollevamento delle reti fognarie svolta nell'anno 2004 dall'Ati "DondiIbi", in forza del contratto di appalto stipulato con il commissario delegato nell'anno 2000 ed il credito vantato dal fallimento Ge.ri.ca. deriva dalla cessione dei crediti stipulata in data 20 aprile 2009 tra Ibi Idroim pianti spa e "Ge.ri.ca.scarl"., regolarmente notificata all'Ato 2.

L’Ato 2 è quello di Catanzaro al quale stranamente Amantea appartiene per via dell’impianto di depurazione di Nocera Terinese ( ancora lui!).

Ora il Tribunale di Rovigo con sentenza del 09/03/2010 ne ha dichiarato il fallimento nominando curatore il Dr. Alberto Astolfi che ora chiede anche al nostro comune il pagamento delle somme dovute.

E susseguentemente si è anche pronunciato il TAR Veneto

 

Ora il comune di Amantea cerca l’accordo con il curatore del fallimento della Ge.ri.ca.scarl.

Il verbale n 1, pur pubblicato sul sito, non è stato reso accessibile.

Non resta che aspettare la minoranza (ove ancora esista).

 

Al link di seguito è possibile scaricare il File del verbale del Comune di Amantea – Sito Istituzionale

http://comuneamantea.gov.it/download/fallimento-ge-r-ca-s-c-r-l-sentenza-tar-veneto-verbale-n-1/

 

Il sindaco di Nocera terinese Fernanda Gigliotti ha elencato i veri debiti di Amantea, Belmonte Calabro e Falerna

Parliamo, ovviamente, dei veri debiti relativi al mega impianto di depurazione di Nocera Terinese.

E’ un fiume in piena Fernanda Gigliotti quando prende la parola nel convegno dibattito sul mare svoltosi ad Amantea.

Parla per quasi mezz’ora al punto da essere sollecitata a concludere da Adriano Mollo nella sua funzione di moderatore.

Impossibile fare una sintesi di quanto ha detto, dichiarato e denunciato.

Lo faremo se possibile per argomenti.

Cominciamo da quello più rilevante per la novità rispetto ai dati negati dai comuni facenti parte del mega depuratore e soprattutto perché interessa tutti i cittadini dei comune di Amantea, Belmonte Calabro e Falerna e Nocera Terinese che a breve saranno chiamati al loro pagamento.

In sette anni ( e fatti salvi interessi , spese legali e rivalutazione monetaria ed accessori derivanti dai processi penali ed amministrativi in corso) dal 29 maggio 2009 al 39 giugno 2016 il depuratore è costato 6.846.617,91 euro.

Parliamo cioè di 978.088 euro all’anno.

Ma andiamo ai dati debitori

Il sindaco Gigliotti ha dichiarato che il comune di Amantea ad oggi ha un debito di 3.156.000 euro( ha pagato solo 896.000 euro); il comune di Belmonte Calabro ha un debito di 560.000 euro ( ha pagato solo 129.000 euro); il comune di Falerna ha un debito di 254.000 euro( ha pagato solo 89. 000 euro); il comune di Nocera ha un debito di 1.238.000 euro.

E parliamo delle sole spese di funzionamento dell’impianto di depurazione, a parte, cioè, i costi delle spese degli impianti di sollevamento delle stazioni n 12, 13, 14 e 15 che in 4 anni ( dal 2009 al 2014) ammontano a 444.000 euro.

Si tenga conto che i comuni di Belmonte calabro ed Amantea pagano i costi degli impianti si sollevamento ( e la relativa manutenzione) delle stazioni fino alla numero 12.

Un gestione impossibile per un comune che è in default

Ancora più inaccettabile è che il comune di Nocera terinese debba pagare anche la depurazione della pioggia di Amantea.

Inaccettabile inoltre è che il mare sia di tutti ma il costo della sua pulizia debba essere pagato solo dagli abitanti dei comuni costieri.

Ora resta il problema della copertura del debito verso Nocera Terinese , ieri non contestato, e che dovrà essere coperto dal comun di Amantea per ben 3.156.000 euro .

Il fatto resta all’attenzione delle minoranza di Amantea, ieri presente solo con il consigliere Sergio Ruggiero, che sicuramente provvederà a chiedere se sia stato registrato nel bilancio comunale degli ultimi anni o se dia luogo a debiti fuori bilancio.

Con decreto 1 marzo n 3341 il sindaco ha nominato ragioniere del comune di Amantea il dr Gaetano Vigliatore.

L’incarico era a tempo determinato per sei mesi.

 

I sei mesi sono scaduti il 31 agosto. 

Il sindaco ha proposto il rinnovo per un mese ma il dr Vigliatore ha rifiutato.

Ed all’uopo ha comunicato tale sua volontà all’ente.

 

E così il comune è di nuovo senza ragioniere.

Ora il sindaco deve affidare l’incarico ad un dipendente comunale.

Oggettivamente la ipotesi non è impossibile visto che nell’organico c’è sicuramente qualche dipendente con il titolo di ragioniere.

 

Al più deve affidare l’incarico ad uno esterno.

Ovviamente previo bando.

Pubblicato in Politica

Ci è parso incredibile, ed invece era vero.

 

Il comune di Amantea, nella sezione “ Altri Enti” ha pubblicato un avviso di un “Corso base di 1° livello con selezione finale di merito per la formulazione di una graduatoria di validità triennale di polizia locale categoria C1”.

 

Scopriamo che tale avviso era stato già pubblicato nei mesi precedenti quasi in coincidenza con l’esito negativo dell’esame di stabilizzazione dei vigili urbani.

In quella occasione non vi fu alcuna adesione.

Siamo così curiosi di sapere se questa volta ci sarà adesione.

Siamo inoltre curiosi di sapere se la pubblicazione è gratuita od a pagamento.

 

Siamo infine anche curiosi di sapere se il comune di Amantea abbia sottoscritto apposita convenzione con la società CSFO ( Centro studi Formazione orientamento) od abbia intenzione di sottoscriverla.

La domanda non è da poco atteso che come recita il bando le graduatorie saranno messe a disposizione delle Amministrazioni locali convenzionate, per cui si arguisce che la frequenza del corso, che è a pagamento (contributo di 1000 euro), senza una convenzione non ha alcuna utilità pratica.

 

Ovviamente non appare comprensibile perché mai i giovani amanteani dovrebbero partecipare al corso atteso che anche in caso di un bando per titoli questo sarebbe sicuramente vinto( vedi caso d.ssa Perna ) dai vigili non stabilizzati, se non da altri possessori di titoli.

Non solo, ma è altrettanto incomprensibile perché si debba ricorrere al corso di formazione quando il comune ha dimostrato di saper fare selezione di unità per la Polizia Urbana come nel caso dei citati vigili che hanno operato per oltre 10 anni ottenendo consenso ed apprezzamento di comandanti e dagli amministratori.

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